domenica 23 ottobre 2016

Il traditore tipo (2016)

Attirata dagli interpreti, qualche giorno fa ho guardato Il traditore tipo (Our Kind of Traitor), diretto dalla regista Susanna White e tratto dal romanzo Il nostro traditore tipo di John Le Carré.


Trama: durante una vacanza in Marocco Perry e la moglie Gail incontrano Dima, letteralmente il più grande riciclatore di denaro sporco della mafia russa. L'uomo convince Perry a consegnare ai servizi segreti inglesi una chiavetta contenente informazioni su importanti personalità britanniche coinvolte con la mafia, in cambio di asilo per lui e la famiglia...



Questo sarà un post entusiasta per un paio di motivi che esulano dalla qualità effettiva del film. Innanzitutto, non ho mai letto il romanzo di Le Carré (in realtà dell'autore non ho mai letto nulla) quindi non posso fare confronti con l'opera da cui è stato tratto Il traditore tipo e sottolineare quelle superficialità di cui ho letto in alcune recensioni. Secondariamente, dovete sapere che ai tempi delle scuole medie il mio desiderio più grande era visitare la Russia (non il Giappone: sorpresa, eh?) e imparare ovviamente la lingua; se unite questa insana passione mai sopita alla generale fascinazione che provocano in me le storie legate ad ambienti criminal-mafiosi di qualsivoglia tipo e l'aMMore che ancora oggi mi muove dopo aver visto quel trionfo di La promessa dell'assassino, capirete che Il traditore tipo racchiude terreno assai fertile per alimentare un mio eventuale entusiasmo. In effetti sono uscita dalla visione felicissima di avere dato una chance al film di Susanna White, visione rimandata per qualche tempo causa timore dell'effetto La talpa (leggi: soporifero). Quella de Il traditore tipo è la tipica storia "di spionaggio", arricchita da una critica neppure tanto velata al mondo della finanza, pronto ad accogliere qualunque tipo di investimento particolarmente danaroso a prescindere dalla natura "sporca" del denaro coinvolto, e popolata da personaggi stranamente altruisti. Ecco, volendo fare proprio una critica a Il traditore tipo si potrebbe dire che i protagonisti sono di un buonismo e una correttezza disarmanti: posso vagamente capire Perry, professore privo di un reale scopo nella vita, che arriva a prendersi a cuore il destino di Dima e della sua famiglia perché incapace di raddrizzare la propria situazione familiare, ma che lo stesso Dima sia ligio al senso dell'onore fino all'ultimo (e anche oltre) o che la moglie di Perry e gli agenti dei servizi segreti inglesi arrivino a fare carte false per il bene della famiglia di un mafioso russo mi ha alquanto perplessa. A parte questo, la trama è solida ed emozionante, i giochi di spie sono intriganti e perlomeno si arriva a provare interesse per il destino dei personaggi coinvolti, cosa che non sempre avviene in questo genere di film.


Dal punto di vista della realizzazione, la bellezza de Il traditore tipo risiede nella sua natura di film "cosmopolita", nel senso che i protagonisti girano mezza Europa e arrivano a toccare persino il Marocco, con un piacevole e costante cambiamento di ambientazione e paesaggi che lo rende sicuramente più vario e dinamico; inoltre, a mio avviso il punto focale del film, oltre alle questioni familiari e quelle criminali, è proprio il modo in cui i personaggi si rapportano l'uno all'altro a seconda dei luoghi in cui si ritrovano, presi alternativamente da un senso di stupita euforia (come nel caso dei primi incontri tra Perry e Dima) o da una sensazione di inquietudine crescente (dal momento in cui Perry si rende conto di essere entrato in un mondo pericoloso). Regia e, soprattutto, fotografia gli conferiscono ulteriore fascino; si vede che Il traditore tipo non è un film fatto a tirar via, a partire dall'elegantissima sequenza iniziale ambientata al Bolshoi, un ralenti che consente agli spettatori di apprezzare la fisicità del ballerino Carlos Acosta, per arrivare alle piccole telecamere nascoste dal direttore della fotografia Anthony Dod Mantle, specchio di una realtà che scorre troppo veloce per permettere ai protagonisti di starle dietro e rimanere a galla. Per quel che riguarda gli attori, Stellan Skarsgård si mangia tutti i colleghi con l'interpretazione di un mafioso sanguigno, chiassoso e perfettamente in bilico tra la doppia natura di "uomo d'affari" criminale e padre di famiglia (dovete solo superare uno dei suoi ennesimi, spaventevoli full frontal, quelle robe che dopo averle viste in Thor: Dark World non mi fanno dormire la notte dalla paura) e una menzione d'onore se la becca anche lo sconosciuto Pawel Szajda con quegli occhi azzurrissimi perfetti per il killer di cui veste i panni. Il resto del cast, Ewan McGregor compreso, offre performance nella norma e forse l'unico che spicca più degli altri è Damian Lewis, almeno se vi capiterà di vedere il film in lingua originale e godere del suo meraviglioso accento british; a prescindere, Il traditore tipo merita comunque un'occhiata, soprattutto se vi piace questo genere di film.


Di Stellan Skarsgård (Dima) e Ewan McGregor (Perry) ho già parlato ai rispettivi link.

Susanna White è la regista della pellicola. Inglese, ha girato film come Tata Matilda e il grande botto ed episodi di serie come Bleak House e Broadwalk Empire. Anche produttrice, ha 56 anni e un film in uscita.


Naomie Harris interpreta Gail Perkins. Inglese, ha partecipato a film come 28 giorni dopo, Pirati dei Caraibi - La maledizione del forziere fantasma, Miami Vice, Pirati dei Caraibi - Ai confini del mondo, Skyfall e Spectre. Ha 40 anni e due film in uscita.


Damian Lewis interpreta Hector. Americano, ha partecipato a film come L'acchiappasogni e doppiato episodi di serie come Phineas e Ferb. Anche produttore, ha 45 anni.


Stellan Skarsgård ha sostituito Ralph Fiennes, originariamente scelto per il ruolo di Dima ma ritiratosi poi dal progetto. Se Il traditore tipo vi fosse piaciuto recuperate La talpa e Il ponte delle spie. ENJOY!

10 commenti:

  1. L'avevo snobbato bellamente, ma mi hai alimentato la curiosità.
    Vedrò di recuperarlo.

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    1. Siccome le atmosfere "russe" mi piacciono parecchio l'ho trovato intrigante. A naso, mi sa che non è molto Fordiano, però.

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  2. Pure io non ho mai letto Le Carré, ma questo film lo voglio vedere. Lo volevo vedere prima della tua rece (bello la pubblicità al cine, che ho visto qualche settimana fa), ora sono ancora più propenso ad andarlo a vedere.

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    1. Però il film in Italia è uscito a maggio, quindi ormai potrai recuperarlo solo in DVD/BluRay immagino!

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    2. ... oh, no! Avevo visto pubblicità al cine di recente, forse da me deve ancora uscire. Mah, speriamo ...

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  3. Le Carrè mi fa venire in mente "la talpa",e da lì all'attacco di narcolessia è tutt'uno.Se mi dici che è più pimpante ci provo,anche se non vado matta per lo spionaggio!

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    1. La talpa è praticamente melatonina in pellicola XDXD No, questo è più dinamico anche se probabilmente al Khal non piacerà!

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    2. Temo l'abbandono sul divano,in effetti.Ma c'è Ewanino mio e vorrei vederlo non foss'altro per lui!

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  4. I gialli non mi fanno impazzire, ma Le Carrè è l'eccezione, sempre meraviglioso. Non ho letto il romanzo da cui è stato tratto questo film, il che forse è un motivo ancora migliore per vederlo, tanto più che amo molto la Russia anch'io (ma intanto quando ho dovuto scegliere ho studiato giapponese e sono stata in Giappone...).

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    1. Allora guardalo, potrebbe piacerti davvero. Più che giallo è un dramma familiare e personale. (E comunque ho fatto la stessa scelta tua...)

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