La settimana scorsa è uscito anche in Italia Gli occhi di Tammy Faye (The Eyes of Tammy Faye), diretto nel 2021 dal regista Michael Showalter e tratto dal documentario omonimo di Fenton Bailey e Randy Barbato. Con questo film si comincia il recupero pre-Oscar! In questo caso le nomination sono Miglior Attrice Protagonista e Miglior Trucco e Parrucco.
Trama: Tammy Faye e il marito Jim cominciano una carriera come telepredicatori ma col successo arrivano anche una serie di scandali ben poco cristiani...
Come ogni anno, i Golden Globe (e, per estensione, gli Oscar), portano con sé una serie di biopic di figure popolarissime in America ma a me completamente sconosciute. Tammy Faye Bakker e il marito Jim sono stati protagonisti, verso la fine degli anni '80, di uno dei più grandi scandali mediatici dell'epoca, che ha portato l'allora famosissimo televangelista Jim Bakker a venire condannato per frode (dopo essersi arricchito alle spalle di una moltitudine di fedelissimi donatori) e anche per una serie di violenze sessuali ai danni di donne nonostante, si dice, fosse omosessuale. La moglie Tammy Faye, la quale, come ho scritto su Facebook, ai miei occhi è parsa un incrocio cristiano tra Vanna Marchi e Moira Orfei, è rimasta sempre fuori di galera e, col tempo, è diventata un'icona gay grazie anche alla sua apertura mentale e al suo appoggio nei confronti della causa LGBT; che la signora non sapesse proprio nulla nulla nulla degli affari del marito a me pare strano, ma c'è da dire che Gli occhi di Tammy Faye non cerca di santificarla a tutti i costi, benché tra Tammy e Jim è chiarissimo chi sia il "cattivo" della situazione. Il film di Michael Showalter racconta dunque, secondo il canovaccio tipico delle storie di ascesa e caduta di persone realmente esistite, il legame tra Tammy Faye e il marito a partire dal loro primo incontro al college, i loro primi spettacoli itineranti, le prime trasmissioni televisive e, infine, l'impero del network PTL da loro interamente gestito. Mentre Tammy Faye viene descritta fin dall'inizio come un'animo candido, ispirata da una cristianità inclusiva ("Io amo tutte le persone!") che spesso fa a pugni con le convinzioni ortodosse anche in virtù del suo aspetto assai civettuolo, il personaggio di Jim non è mai particolarmente limpido e, mano a mano che il film prosegue, la sua devozione appare sempre più falsa e subordinata a fare soldi e a mantenere una facciata di ipocrita rispettabilità.
Come molti altri biopic simili, Gli occhi di Tammy Faye non brilla particolarmente per originalità a livello di sceneggiatura o di regia e il suo valore "documentaristico" varia a seconda di quanto lo spettatore decide di lasciarsi coinvolgere dall'argomento trattato. A me, lo sapete, il popolo americano fa sempre tanta tenerezza e questi personaggi assurdi che ogni tanto sfornano e rendono famosi, prima di venire traditi proprio da chi hanno messo sul piedistallo, mi mandano in brodo di giuggiole, e non nascondo che da due giorni passo il mio poco tempo libero a leggere articoli relativi ai due coniugi Bakker, anche perché Gli occhi di Tammy Faye non copre (ovviamente) tutto lo scibile né sullo scandalo che li hanno visti coinvolti né su cosa ne sia stato poi di loro. Tammy Faye, come ho scritto su, è diventata un'icona LGBT ed è morta di cancro nel 2007, mentre quell'idiota dell'ex marito ha perso il pelo ma non il vizio, perché è stato condannato ancora l'anno scorso per aver venduto rimedi a base di argento colloidale contro il Covid. Detto questo, ciò che è oggettivamente innegabile è la bravura di Jessica Chastain, irriconoscibile nei panni di questa signora dal trucco pesante e dalla voce simile a quella di Betty Boop. Che la Chastain sia molto legata al personaggio è palese dal modo in cui riesce a renderlo assai lontano dalla caricatura che rischiava di essere, a smuovere anche il cuore dello spettatore più disgustato da tutto quel carrozzone cristiano (eccomi!) conferendo dignità a Tammy Faye sia nei momenti faceti, sottolineandone tutta l'incredibile forza d'animo ed ottimismo, sia in quelli drammatici, che a tratti commuovono. Le sequenze in cui Tammy Faye è letteralmente costretta a perdere la fede per colpa di chi dovrebbe esserne il baluardo, in primis l'agghiacchiante marito, spezzano il cuore e verrebbe davvero voglia (sempre restando in tema biopic da Oscar) di invocare quella dolce anima buona di Mister Rogers per fargli prendere a schiaffi Jim Bakker da qui all'eternità. Onestamente, se la Chastain si portasse a casa un'Oscar per questa interpretazione non mi dispiacerebbe (fa sorridere come lei, pesantemente truccata, risulti molto meno finta della Kidman in Being the Ricardos, anche lei nella rosa dei candidati), ed è uno dei motivi per cui vi consiglierei di andare a vedere Gli occhi di Tammy Faye anche e soprattutto se non sapete nulla delle vicende che tratta.
Del regista Michael Showalter ho già parlato QUI. Jessica Chastain (Tammy Faye Bakker), Andrew Garfield (Jim Bakker), Cherry Jones (Rachel Grover) e Vincent D'Onofrio (Jerry Falwell) li trovate invece ai rispettivi link.
una delle mie prossime visioni di sicuro ^_^
RispondiEliminaAllora poi verrò a leggere la tua recensione!
EliminaLo guarderò nei prossimi giorni, soprattutto per Jessica.
RispondiEliminaIeri visto e amato Del Toro: quanta amarezza.
Lei mangia davvero ogni inquadratura.
EliminaQuanto a Nightmare Alley, non esiste parola migliore, sì: l'amarezza della condizione umana!
Chastain superlativa, fosse per me vincerebbe l'Oscar a mani basse (solo la Kristen Stewart di Spencer la trovo - quasi - alla stessa altezza). Hai ragione, la Kidman in Being the Ricardos è totalmente finta, innaturale. Per me non c'è paragone tra le due interpretazioni... spero sia la volta buona per la brava jessica!
RispondiEliminaSul film in effetti c'è poco da dire: incuriosisce più per la storia in se che per il suo effettivo svoglimento. Molto pedissequo, ma vedibile (per la Chastain ;) )
Il problema di Spencer è che da noi non uscirà mai, quindi dovrò essere creativa e nel frattempo sospendere il giudizio, ma quel che è certo è che la Chastain è davvero brava qui, sicuramente più della Kidman.
EliminaIo un recupero in home video lo farei, potresti rimanere sorpreso!
RispondiEliminaHo appena visto quel House Of Gucci di cui parlerò presto e non posso mancare questo. Non c'entrano come tematica ok, ma il look vintage è Figo 😜
RispondiEliminaMi sembra di aver capito che House of Gucci sia ora disponibile online visto che ho la home di Facebook piena di persone disgustate XD Pensa che io ho voglia di rivederlo invece!
EliminaSì, diciamo che i due film c'entrano poco l'uno con l'altro ma sicuramente Tammy Faye, a livello di trucco, parrucco e costumi, è interessantissimo!