mercoledì 22 ottobre 2025

Nuovi Incubi Halloween Challenge Day 22: Spider Baby (1967)

La Nuovi Incubi Halloween Challenge chiedeva oggi la visione di un film in bianco e nero. Ne ho approfittato per riguardare, dopo decenni, il film Spider Baby (Spider Baby or The Maddest Story Ever Told), diretto e sceneggiato nel 1967 dal regista Jack Hill.


Trama: Virginia, Elizabeth e Ralph, affetti da una rara sindrome ereditaria che riduce progressivamente le loro facoltà intellettive, rendendoli simili a bambini guidati da oscuri istinti, vivono isolati dal mondo nella casa di famiglia, assieme al servo Bruno. La situazione si complica quando dei lontani parenti arrivano in visita, per reclamare la loro parte di eredità...


Avevo visto Spider Baby tantissimi anni fa, grazie al solito Enrico Ghezzi e al suo Fuori orario, e ne ero rimasta entusiasta. La recente visione ha confermato la bontà dell'opera, almeno per quanto mi riguarda, e soprattutto la sua natura di film stranissimo, difficile da inserire in una categoria ben precisa. Spider Baby, ovviamente, è un horror, ma fin dall'inizio è connotato con toni grotteschi e assai vicini a quelli di una commedia nera (l'introduzione è affidata a un narratore con tanto di libro tra le mani, i titoli di testa sono cartooneschi e la canzone intonata da Lon Chaney Jr., sempre nei titoli di testa, è perfetta per un imbonitore da circo), e lo stesso vale per i rapporti che si vengono a creare tra le persone che, dopo anni, vanno a visitare la magione dei Merrye per grette questioni ereditarie. Questi aspetti stridono tantissimo con la terribile condizione degli abitanti della casa, degni eredi dei Freaks di Tod Browning. I giovani Virginia, Elizabeth e Ralph sono, infatti, giovani vittime di una maledizione genetica che li condanna a perdere, crescendo, le facoltà intellettive, e a diventare dei bambini governati dall'istinto e proni a commettere le peggiori atrocità. Nella fattispecie, Elizabeth è morbosamente affascinata dal male, Virginia è talmente attratta dai ragni da comportarsi come tale, uccidendo coi coltelli chiunque finisca nelle maglie della sua "ragnatela", e Ralph è un ragazzone ritardato ma dagli appetiti sessuali molto attivi. La sceneggiatura di Jack Hill, ovviamente, non è raffinata come quella del film di Tod Browning. La componente "exploitation" è quella preponderante, con derive tendenti al morbosetto e al lascivo, e ciò che si nasconde nei sotterranei della magione dei Merrye li distanzia parecchio dalla comunità chiusa e pericolosa ma fondamentalmente "corretta" del circo dove vivevano Hans e i suoi deformi compagni. I Merrye non fanno distinzioni tra buoni o cattivi, e la loro follia omicida li categorizza inevitabilmente come mostri; eppure, la presenza del servo e chaffeur Bruno, caratterizzato da pazienza e dolcezza inusuali, nonché realmente affezionato ai tre ragazzi, ci ricorda che i suoi protetti sono vittime di qualcosa che non controllano, e li umanizza quanto basta sia per rendere la visione di Spider Baby qualcosa di più di un filmetto horror di serie B, che per incrementare l'aspetto disturbante dell'opera.


Il fascino di Spider Baby deriva, inoltre, dal suo essere anacronistico. Jack Hill aveva girato il film in bianco e nero nel 1964, ma a causa della bancarotta dei produttori non era riuscito a farlo uscire se non tre anni dopo, quando ormai il colore, soprattutto per i film di largo consumo da proporre agli spettatori all'interno di scioccanti double feature, era d'obbligo. Ciò ha rischiato di far scomparire Spider Baby dalla circolazione, condannandolo all'oblio, ma per fortuna, col tempo, il film ha ottenuto lo status di pellicola cult, e forse anche per questo il parallelo col Freaks di Browning mi si è sedimentato nella testa fin dalla prima visione. La regia di Hill, comunque, è molto distante dallo stile espressionista di Browning. Spider Baby è molto pulito, ben illuminato, classico nei tagli e nelle inquadrature. La "regolarità" della messa in scena contribuisce a creare lo stesso contrasto presente nella sceneggiatura, quella commistione di commedia nera e horror becero che è l'aspetto vincente di Spider Baby. Sotto l'occhio rilassato della telecamera si consumano pasti quantomeno discutibili, violenze sessuali che spingono alla follia, omicidi efferati e tanto altro ancora, messi in scena come ci si trovasse davanti a una sit-com. La maggior parte degli attori, in effetti, soprattutto Quinn K. Redeker, recitano coi toni svagati di una commedia e sono ben lontani dalle esagerazioni tipiche degli horror. Fanno eccezione l'affascinante, caricatissima Virginia di Jill Banner, che sembra davvero una vedova nera, anche nel suo fare lezioso ed infantile, l'inquietante Sid Haig (il quale, alla sua prima apparizione all'interno del film, sembra davvero uscito dal set di Freak), e un Lon Chaney Jr. dolcissimo, pronto a rendere memorabile il suo personaggio con misurate (e, ahilui, inutili) lezioni di etica rivolte ai suoi protetti, e monologhi disperati sul finale. Insomma, Spider Baby ha rischiato di scomparire prima nei meandri della distribuzione, poi per via di copie sempre più rovinate, finché il negativo originale non è stato ritrovato e restaurato, così che il film potesse arrivare fino a noi. Se non lo avete mai visto, un simile sforzo andrebbe premiato, non solo perché Spider Baby è un film originale e bellissimo, precursore dei temi di moltissimi horror moderni, ma anche perché ormai è un'opera di pubblico dominio e potete trovarla ovunque, molto facilmente. 


Di Lon Chaney Jr. (Bruno) e Sid Haig (Ralph) ho già parlato ai rispettivi link.

Jack Hill è il regista e sceneggiatore della pellicola. Americano, ha diretto film come La vergine di cera, Sesso in gabbia, Coffy e Foxy Brown. Anche montatore, attore, direttore della fotografia, ha 92 anni.


Quinn K. Redeker
, che interpreta Peter, era uno degli sceneggiatori de Il cacciatore, nonché uno dei membri ricorrenti del cast della soap opera Febbre d'amore; sia Mary Mitchell (Ann) che Karl Schanzer (Schloker), hanno invece partecipato a Terrore alla 13a ora. Beverly Washburn, che interpreta Elizabeth, è l'unica a comparire anche nel remake omonimo del 2024, diretto e sceneggiato dal regista Dustin Ferguson, di cui vi invito a scoprire la filmografia QUI. Amo la serie Z, lo sapete, ma stavolta passo. Piuttosto, preferirei recuperare Spider Baby the Musical, che all'inizio del nuovo millennio ha girato parecchi teatri negli Stati Uniti. ENJOY!

1 commento:

  1. Ghezzi passava sempre Spider Baby su Fuori Orario ogni volta che parlava di Horror. Da qualche parte su YouTube c’è anche la registrazione di una nottata in cui Spider Baby condivideva il palinsesto con un film di Fisher - credo - e con Hellraiser. E’ un grande classico del gotico americano più acido e disturbato. A modo suo un precursore delle devianze di Texas Chainsaw.

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