mercoledì 1 luglio 2020

Far East Film Festival: Soul (2019)

Il secondo film visto nel corso dell'edizione on line del Far East Film Festival è stato Soul (Roh), diretto e co-sceneggiato nel 2019 dal regista Emir Ezwan.


Trama: una madre e i suoi due figli vivono isolati nella giungla malese. Un giorno, ricevono la visita di una strana bambina...


Dopo i classici fantasmi di Joko Anwar, la visione di Soul è stata una sfida affascinante ed impegnativa, introdotta da un paio di versetti del Corano ove si parla dell'odio di Satana nei confronti di chi è stato "creato con la creta", quell'essere umano così fragile, credulone ed imperfetto. Anche in questo caso il film è ambientato ai margini di una foresta lussureggiante, dove vivono una madre e i suoi due figli, un maschio e una femmina, nell'attesa che torni il padre scomparso da tempo. Non ci viene spiegato perché questo piccolo nucleo familiare sia così isolato, considerato che oltre il fiume esiste un villaggio, ma probabilmente tutto risiede nella condizione di possibile vedovanza della madre, che sarebbe costretta a prostrarsi per ottenere aiuto, affidarsi alle cure (e non solo) degli uomini e confermare la propria inferiorità, mentre in questo modo riesce a condurre una vita assai frugale ma più o meno serena. Questo equilibrio già difficile da mantenere viene tuttavia sconvolto quando alla porta della catapecchia in cui risiedono si palesano tre sconosciuti: una bambina muta, ricoperta di terra e sangue, un'anziana donna esperta di misteriose arti magiche e un uomo armato di lancia. Questi tre elementi di disturbo scateneranno una serie di tragici eventi, all'interno dei quali si mescolano leggende del folklore locale, superstizione, religione e la naturale propensione dell'essere umano a non andare oltre le apparenze, affidandosi ad un istinto fatto di preconcetti e paure che diventano terreno fertile per tutto ciò che al mondo vi è di malvagio, non solo gli spiriti. "Gli spiriti non possono farti direttamente del male ma sfruttano gli esseri umani, quindi non fidarti ciecamente di nessuno". Un saggio consiglio che viene impartito nel corso del film e che cade, ovviamente, inascoltato, soffocato da sentimenti squisitamente umani.


Nel corso della visione di Soul mi è venuto spesso in mente The VVitch per il senso di isolamento palpabile e l'inquietudine progressiva che si viene a creare, data non solo dai vari personaggi ma anche e soprattutto da una foresta lussureggiante fotografata in maniera vivida e splendida, all'interno della quale gli alberi sembrano osservare di nascosto i patetici esseri umani di passaggio e racchiudere oscuri segreti pronti a distruggerli. Anche in questo caso, l'elemento sovrannaturale viene centellinato per buona parte della durata del film, poiché la sceneggiatura punta molto su una situazione di disagio familiare già esistente (la madre viene dipinta come una donna rude e poco incline a mostrare affetto verso i figli, il ragazzino anela al possibile ritorno del padre, la ragazzina più grande è dolorosamente consapevole dei molti segreti celati dalla madre e cova il risentimento comportandosi nella stessa maniera rude della donna), ma quando si tratta di cominciare a "fare sul serio" Emir Ezwan non si tira indietro. Immagini sempre più terrificanti spazzano via con un soffio il precario equilibrio dei protagonisti, soprattutto quando il sole cala e i personaggi si trovano immersi in incubi ad occhi aperti, quando una banale febbre potrebbe celare una possessione demoniaca e il confine tra reale e immaginario diventa sempre più labile, fino a deflagrare in un finale rivelatorio ma comunque complesso e allegorico, che meriterebbe a Soul ben più di una visione. Onestamente, se anche non riuscissi a guardare altri film mi verrebbe da dire che quello di Emir Ezwan varrebbe da solo il prezzo dell'abbonamento al Festival, quindi ve lo consiglio spassionatamente.

Emir Ezwan è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Malaysiano, anche tecnico degli effetti speciali, è al suo primo lungometraggio.


Se Soul vi fosse piaciuto recuperate The VVitch. ENJOY!

4 commenti:

  1. Visto che The VVitch è uno dei miei film preferiti degli ultimi anni, credo che questo per me sia imperdibile! Ma sai se uscirà dalle nostre parti? Almeno sottotitolato...

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    1. Ti direi che ancora no, purtroppo. Detto ciò, hai ancora un paio di giorni, volendo per abbonarti al Far East Film Festival: 9.90 euro e ti puoi guardare tutti i film disponibili, tra cui questo. Purtroppo li tengono ancora fino a domani...

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    2. Peccato, avrei dovuto scoprirlo prima! Non avrei proprio il tempo materiale per seguire le cose che ho intravisto e ritenute interessanti. :(

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    3. Perdonami, fino a sabato compreso!

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