martedì 30 giugno 2020

Far East Film Festival: Impetigore (2019)

Come ho scritto su Facebook (piacciate la pagina, per favore) mi sono imbarcata nell'impresa di abbonarmi all'edizione on line del Far East Film Festival. Perché impresa, direte voi? Beh, perché non ho praticamente tempo per vedere film, tra lavoro e menate di palle casalinghe, quindi se riuscirò a guardarne due in una settimana sarà già molto. Per la cronaca, ho cominciato con gli horror, mio genere preferito, e il primo è stato Impetigore (Perempuan Tanah Jahanam), diretto e sceneggiato nel 2019 dal regista Joko Anwar.


Trama: dopo essere sopravvissuta all'attacco di un uomo, la giovane Maya scopre che nel suo passato si celano dei segreti e decide di andare nel villaggio sperduto dove hanno abitato i suoi genitori per indagare...


Domenica ho miracolosamente guardato due horror di fila. Uno era Soul, di cui parlerò prossimamente, l'altro era questo Impetigore, molto apprezzato a una prima visione ma uscito sconfitto dal confronto impari col suo collega, assai più raffinato. Detto ciò, anche Impetigore è molto interessante, benché d'impianto più "classico"; la sceneggiatura, infatti, è interamente imperniata sul passato, orribile e segreto, di una ragazza in apparenza normale che, a un certo punto, si ritrova vittima delle mire omicide di un uomo in una sequenza di apertura tra le più concitate viste di recente. Dopo l'attacco, Maya scopre che qualcosa non va, non solo in un presente in cui lei e la migliore amica si arrabattano per sopravvivere, ma anche nel passato, al quale Maya si avvicina non solo per curiosità ma anche attirata dalla possibilità di avere in eredità un'enorme villa in stile occidentale, possibile panacea di tutti i suoi problemi economici. L'azione si sposta dunque dalle caotiche città della Malesia a uno sparuto villaggio fatto di sentieri battuti nelle foreste e piccole casette che paiono stare in piedi con lo sputo, un villaggio che farebbe invidia alla sfigatissima cittadina di Dead Silence, dove una misteriosa maledizione ha messo in ginocchio gli abitanti e un abile burattinaio spadroneggia indisturbato assieme alla madre. Ovviamente, Maya e l'amica si ritroveranno invischiate in un'inquietante atmosfera fatta di diffidenza, odio e superstizione, là dove gli spiriti irrequieti dei morti popolano case e foreste, cicciando fuori quando uno meno se lo aspetta; se non altro, Anwar è onesto e gioca più di suggestioni che di jump scare, senza lesinare sequenze più gore e altre immagini di rara crudeltà, soprattutto nel momento in cui la trama comincia a svelare la natura della maledizione calata sul villaggio.


Nonostante il film venga dalla lontana Malesia, ad accomunare Impetigore agli horror occidentali c'è l'idea del villaggio isolato dal quale è impossibile uscire, con gli abitanti tanto gentili e tanto onesti in apparenza ma pronti a tirare fuori coltellacci affilati; la sequenza finale, che vede la protagonista correre strillante nei boschi per poi saltare su una provvidenziale camionetta, richiama alla mente quella di Non aprite quella porta mentre altre scene si portano sulle spalle lontani echi di Hostel e simili, benché le attrici siano molto meno cagne (anzi, in un paio di occasioni mi hanno messo il magone, anche perché Anwar si impegna a renderci subito simpatiche sia Maya che Dini, caratterizzandole con tratti molto umani). Accanto a questi elementi più "universali" ve ne sono però altri più particolari, che rendono Impetigore molto affascinante. Al di là della raffinatezza efferata degli spettacoli dei burattini (in realtà silhouette di carta che proiettano ombre su uno schermo) c'è anche da considerare l'aspetto sociale rappresentato, che non fa molto onore alla Malesia. Le due ragazze vengono a trovarsi in un contesto di isolamento e arretratezza, in un villaggio in cui il valore della donna è essenzialmente legato alla sua capacità o meno di procreare e dove si fa presto ad abbandonare i deboli e gli svantaggiati, ma la situazione in città non è migliore, basti vedere quante volte si faccia riferimento alla violenza sessuale nel film, a come sia Maya che, soprattutto, Dini, siano consapevoli di essere un anello debole e poco tutelato (sentire una terrorizzata Dini dire "non sono vergine quindi non mi opporrò, ma non fatemi male" mi ha agghiacciata), costantemente prese di mira da uomini che le vedono essenzialmente come oggetto sessuale. Onestamente, nonostante l'indiscutibile potenza di una vecchia malvagia, questa concezione di donna mi ha fatto più orrore dell'intero film, che comunque consiglio in quanto validissimo esponente del genere, se vi piacciono le intricate storie di fantasmi condite da un po' di gore.


Del regista Joko Anwar ho già parlato QUI.

Tara Basro (Maya) e Marissa Anita (Dini) sono anche nel cast del secondo film di Joko Anwar presente al festival, il supereroico Gundala, che chissà se riuscirò a guardare. Detto ciò, se Impetigore vi fosse piaciuto consiglio la visione di Satan's Slaves, altro horror dello stesso regista. ENJOY! 




6 commenti:

  1. Ciao, sono imbarcata anch'io nell'impresa FEFF online, ma a differenza di te ho molto tempo libero e quindi per me è una manna avere finalmente accesso a tutti i film del festival. Tuttavia, siccome non amo l'horror, sto lasciando indietro proprio i film di questo genere XD

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    1. Eh, purtroppo (o per fortuna) lavorando tutti i giorni non da casa il tempo si riduce sensibilmente.
      Ma alla fine in qualche modo sto facendo, ieri sono riuscita a guardare un altro film e forse stasera anche :)

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  2. Non mi sono imbarcato no, comunque di questo film è interessante la locandina ;)

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    1. Il film di cui parlerò domani è ancora più interessante!

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  3. Grazie al benemerito "Wonderland" di Rai4 avevo saputo della nuova edizione del "Far East", sono contento che siano riusciti a farlo, sia pure con tutte le restrizioni che sappiamo, nonostante il Covid.

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    1. Ti dirò che per chi abita così lontano come me e magari ha pochi giorni di ferie va anche bene: sicuramente riesco a vedere molti meno film da casa rispetto a ciò che sarebbe se andassi apposta a Udine per il festival, ma sempre meglio che niente!

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