domenica 19 luglio 2020

Dead Silence (2007)

Sono una cinefila delle balle e un horroromane della domenica, lo sapete, spesso arrivano a mancarmi le basi. Non avevo mai visto, per esempio, Dead Silence, diretto nel 2007 dal regista James Wan, e l'ho recuperato qualche tempo fa in TV.


Trama: dopo aver ricevuto un pacco anonimo contenente un burattino, la moglie di Jamie muore in circostanze misteriose. Rimasto vedovo, il ragazzo torna al suo paese natale, dove tenta di trovare delle risposte.



Un film come Dead Silence rischierebbe di farmi morire d'infarto sin dalla locandina, forse è questo il motivo per cui non mi ero mai accinta alla visione. Passato lo shock da locandina, rimane lo shock di vedere, per buona parte del metraggio del film, l'inquietante pupazzo Billy roteare gli occhi e girare la testa nei momenti meno opportuni, aggiungendo al fatto di essere già brutto come la morte (un perfetto compagno, in effetti, della bambolaccia Annabelle) quello di rischiare di essere semovente e persino parlante, ma tant'è: c'è chi trova gli horror stupidi perché "i  fantasmi non esistono", per le scene splatter irrealistiche, perché la gente va in cantina quando sa che la casa è stregata, io l'unica cosa che non concepisco è l'idea che qualcuno possa rimanere solo in casa con un pupazzo palesemente demoniaco. Ovviamente, la moglie di Jamie lo fa, la sconsiderata, e muore ma questa è solo la punta dell'iceberg dell'enigma scritto da Leigh Whannell e James Wan, all'interno del quale si intersecano misteriosi eventi di un violento passato che hanno per teatro una cittadina abbandonata o quasi, zeppa di luoghi storici tra il decadente e il gotico. Lì, tra teatri abbandonati, cimiteri inquietanti e obitori dove i proprietari si dilettano nella fotografia mortuaria, serpeggia la leggenda di Mary Shaw, burattinaia ventriloqua protagonista di una terrificante nursery rhyme che consiglia, a ragion veduta, di non urlare in sua presenza. Perché mai lo spettro di Mary Shaw abbia esteso le sue mire anche su un ragazzo che è scappato dalla squallida cittadina dov'è nato il mito bisognerà scoprirlo nel corso di Dead Silence, un film non esente dai cliché del genere ma divertente ed inquietante dall'inizio alla fine, complice il riuscitissimo personaggio del cinico poliziotto e, ovviamente, i terrificanti "figli" di Mary Shaw, maledetti burattini che cicciano fuori nei momenti più inaspettati.


Ma ciò che più colpisce di Dead Silence, al di là di una trama comunque "normale" per i canoni horror, è la bellezza della messa in scena e l'incredibile cura della regia. I titoli di testa e quelli di coda sono dei piccoli capolavori vintage, fatti di immagini e disegni inquietantissimi, ovviamente tutti a tema burattino, e sono la cornice ideale di un film che presenta almeno tre sequenze genuinamente terrificanti e perfettamente orchestrate; una, ovviamente, è quella della morte della moglie di Jamie, un'altra è il flashback ambientato nel teatro, all'interno della quale al divertimento del pubblico si aggiungono giochi di sguardi nei quali serpeggia un'inquietudine tangibile, e l'ultima è il finale, peraltro spettacolare e passabile di esecuzione capitale per chiunque venga in mente di spoilerarlo. Se i burattini di Mary Shaw e il trucco della vecchia sono necessariamente perfetti, questo vale anche per le scenografie, dal già citato teatro (ma quant'è bella l'idea di un teatro costruito su un isolotto appena fuori dalla città?) alla casa della famiglia Ashen, senza dimenticare i sotterranei dell'obitorio, dov'è ambientata un'altra bella sequenza ad alto tasso di tachicardia. Onestamente, l'unica cosa che non ho particolarmente apprezzato di Dead Silence sono gli attori ma è anche vero che ho guardato il film in italiano, passato in TV, e il doppiaggio del film utilizza buona parte del cast italiano de I Simpson, cosa che inficia parecchio la visione, con tutto il rispetto per chi è così efficace all'interno dell'adorata serie animata. Quindi, se possibile, vi consiglio di recuperarlo perché è l'ennesimo esempio della bravura della premiata ditta Wan/Whannell, ma cercatelo in lingua originale se potete!


Del regista James Wan ho già parlato QUI. Donnie Wahlberg (Det. Lipton) e Bob Gunton (Edward Ashen) li trovate invece ai rispettivi link.

6 commenti:

  1. Visto secoli fa, piaciuto molto. Il colpo di scena finale mi divertì un sacco!

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    1. Non so perché non l'avessi mai guardato... troppo terrore dei burattini, forse!

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  2. Ricordi di quando dicevo che "odio" le bambole? E' anche colpa di questo film :D

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    1. Ti capisco. Io, per "fortuna", ero già stata traumatizzata prima!

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  3. Un film veramente riuscito, niente di che, ma si guarda con piacere e almeno io questa volta la parte finale non l'avevo per niente immaginata. Come hai scritto sopra, la regia di Wan qui stupisce per come tiene le redini del film e per la messa in scena che supera in qualità lo script.

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    1. Neppure io, il che, per un film del 2007, è tanta roba, visto quanto siamo abituati a capire tutto dopo 5 minuti!

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