mercoledì 30 marzo 2016

Suffragette (2015)

Con il solito ritardo arrivo a parlare di un film bellissimo, Suffragette, diretto nel 2015 dalla regista Sarah Gavron.


Trama: nella Londra dei primi del '900 la giovane operaia Maud, sposata e con un bimbo piccolo, si ritrova coinvolta nel movimento delle cosiddette "suffragette", militanti pronte a battersi per ottenere il suffragio universale...



"Avete voluto i nostri stessi diritti? E adesso pedalate!". Quante volte ho sentito queste parole, ovviamente con mille declinazioni diverse, pronunciate dagli uomini davanti ad una lamentela femminile relativa al posto di lavoro, agli stipendi, ad una legge particolarmente idiota, alle proteste di madri costrette ad affidare i figli ai nonni perché con un solo stipendio non si arriva a fine mese. Chissà cosa direbbero questi uomini se sapessero che, prima di ottenere il diritto di voto (diritto che, per inciso, NON è ancora stato ottenuto da tutte le donne del mondo), la condizione delle esponenti del gentil sesso non era quella delle tranquille casalinghe mostrate in un'infinità di commedie o drammi americani dagli anni '50 in poi né le Suffragette erano le gioviali ed energiche donnette canterine, fondamentalmente innocue, tramandate da Mary Poppins. Chissà cosa direbbero se sapessero che una donna, agli inizi del '900, doveva OVVIAMENTE essere madre e moglie devota ma anche portare a casa la pagnotta portandosi il figlio in fabbrica, dove era costretta a lavorare il doppio del consorte per la metà della paga, oltre ad andare incontro problemi di salute e a soprusi fisici e mentali, per non parlare dell'impossibilità di ambire ad incarichi di prestigio, men che meno statali o politici. Nei gloriosi anni '80, quando sono nata io, mamma è stata fortunata: poteva votare e poteva anche stare a casa a crescere me, perché a quei tempi un uomo poteva accollarsi gli oneri economici di una piccola famiglia, con un po' di oculato risparmio e qualche sacrificio. Oggi, a distanza di più di 100 anni, sebbene una donna possa fortunatamente votare ed ambire ad alte cariche all'interno della società e dello Stato, siamo tornate alle condizioni di inizio '900 e chissà invece cosa direbbero le Suffragette e il loro "capo" Emmeline Pankhurst davanti ad aberrazioni come #escile, alla discriminazione che ancora esiste sul posto di lavoro, all'impossibilità di andare in giro con una minigonna perché trattasi di palese invito alla violenza sessuale, alla misoginia più o meno elevata all'interno dei media o dell'opinione pubblica e questo, beninteso, SOLO nella civiltà occidentale, ché c'è chi sta sempre peggio di noi.


Probabilmente le suffragette si armerebbero non già di striscioni e ombrellini, come per l'appunto ci mostrava il signor Disney, ma di sassi ed esplosivi come ci raccontano Sarah Gavron e il gruppo di favolose interpreti che hanno messo in piedi Suffragette, pellicola che può e deve essere un bel calcio nelle palle di chi ancora non ha capito che non è il caso di parlare di "sesso debole" solo perché la donna manca di attributi fisici. E se è vero che la pellicola della Gavron non inneggia al "Girl PowA", preferendo invece mostrare i pro e i tanti contro di un movimento che non ha esitato a sporcarsi le mani di sangue per ottenere un minimo di visibilità all'interno di una società dove i giornali venivano sistematicamente zittiti da polizia e governo, è altrettanto vero che gli uomini non ne escono benissimo. Il marito di Maud, giovane operaio convinto che avere una moglie significhi avere accanto una creatura tranquilla, silenziosa ed obbediente, un ragazzo incapace di fare fronte alle difficoltà di gestire un figlio da solo e timoroso dell'opinione dei vicini di casa, non è più inetto di un consiglio di Lord che promettono senza mantenere o di vili padroni capaci solo di usare violenza sulle loro operaie; schiacciati dal peso di quella che, in definitiva, era una guerra civile inglese, i pochi uomini e le poche donne ancora capaci di usare il cervello potevano solo offrire un silenzioso sostegno alla causa, oppure un'ammirazione da tenere necessariamente nascosta per non incorrere nelle stesse pene inflitte a donne che reclamavano semplicemente dei diritti sacrosanti. E se sto suonando retorica e un po' arrabbiata è perché Suffragette è un film potente, che mi ha portata a riflettere sul poco che questa società offre a donne che, come me, si sono fatte il mazzo per avere un pezzo di carta che attestasse la fine di un rispettabilissimo percorso di studi e che passano invece le giornate accanto a persone che le disprezzano in quanto possibili madri (ergo ladre di stipendi e posti di lavoro oltre che fancazziste), che non le chiamano Dottoresse perché Dottore è un titolo da dare solo agli uomini (o a chi pratica la professione medica. E se ti lamenti sei pure arrogante e fai pesare la laurea a chi non meriterebbe neppure il diploma di scuola media), ecc. ecc. Quindi ben vengano film come questo, per combattere l'anche troppo diffusa ignoranza con sane dosi di realtà storica, per una volta non edulcorata da pizzi, trine e merletti... e, col cuore, dico affanculo Winifred Banks!


Di Carey Mulligan (Maud Watts), Ben Whishaw (Sonny Watts), Helena Bonham Carter (Edith Ellyn), Brendan Gleeson (Ispettore Arthur Steed) e Meryl Streep (Emmeline Pankhurst) ho già parlato ai rispettivi link.

Sarah Gavron è la regista della pellicola. Inglese, ha diretto film come Brick Lane. Ha 46 anni.


Anne-Marie Duff interpreta Violet Miller. Inglese, moglie dell'attore James McAvoy, ha partecipato a film come Enigma e Magdalene. Ha 46 anni.


Nel film compaiono, in ruoli minori, sia Helen Pankhurst, pro-pronipote di Emmeline Pankhurst, che sua figlia Laura. Se Suffragette vi fosse piaciuto recuperate North Country e L'ultima eclissi. ENJOY!

10 commenti:

  1. Non credo ti consoli, ma in Italia per essere chiamate Dottoresse qualche volta non è sufficiente (oltre, beninteso alla laurea) la professione medica. Sai, in specialità, quante volte -nonostante camice, fonendo e martelletto- io e le mie colleghe erravamo "Signorine", mentre i nostri compagni COETANEI erano Dottori o talora (specialmente sse alti e barbuti) PROFESSORI. E non avevano voti migliori dei nostri, o più ore di lavoro a settimana (io ne facevo circa 60) o più notti di guardia al mese. Pero' noi eravamo sognorine. Vallette.
    Anche adesso condivido lo studio con un cardiologo: sai quanti pazienti che mi chiedono se sono la segretaria del cardiologo? E quanti, QUANTI!!! che mi chiedono se sono la segretaria del neurologo (io)!!! Perché sono donna, alta 1.50, peso 45 kg. Ho 32 anni e ne dimostro 25. Quindi non importa se sono volutamente sempre vestita in modo molto elegante e sobrio, se sono truccata e pettinata come una quarantenne ligia. Siccome sono minuta e giovanile, non posso essere il neurologo per cui hanno aspettato 3 mesi una visita. (è chiaro che non ho proprio nulla contro le segretarie, è solo che non sono obbligata a fare la segretaria solo perché non ho un pene!!)
    Ok, scusa lo sfogo... Ma sono convinta anche io che le suffraggette avrebbero ancora qualche motivo di incavolarsi.

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    1. Intanto complimenti, fai un lavoro complicatissimo e non sai quanto ti ammiro!
      Detto questo, purtroppo "tutto il mondo è paese" ed è davvero una magrissima consolazione, anzi, è una cosa che fa incavolare a bestia perché, come dici giustamente, non dev'essere la mancanza di un pene a decretarci automaticamente come "inferiori" o meno competenti.
      Povere Suffragette e povere noi, quanta strada c'è ancora da fare...

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    2. ops... mi rendo conto che nell'incavolatura contro il sistema, oltre ad averti scritto un lenzuolo, l'ho anche infarcito di errori di battitura, da "sognorine" al terribile "suffraggette" con 2g! (qua altro che laurea, pure la licenza elementare mi tolgono :D). Grazie ancora per la comprensione, e viva sempre le donne che continuano per la loro strada, a tutte le latitudini :)

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    3. Ahaah ma figurati, tutte le volte che rilego i miei post trovo degli Orrori, più che degli errori di battitura :P
      Grazie a te del commento!

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  2. Devo assolutamente vederlo.
    N.B. Noi gli attributi ce li abbiamo, semplicemente in una società fallocentrica i nostri vengono considerati di serie B.

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    1. Sono sicura che ti piacerà tantissimo!!!
      E quanto hai ragione :)

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  3. Io credo che anche noi uomini dovremmo ringraziare le suffragette: combattendo per migliorare la vita di una parte dell'umanità hanno migliorato al qualità della vita ed i diritti i tutta l'umanità

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  4. Guardi "Suffragette" e non mi dici nulla? Shame on you...

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    1. Non ci sono scuse, avevo voglia di guardarlo. Shame on me!

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