giovedì 20 giugno 2019

Nicole Kidman Day: La donna perfetta (2004)


Oggi cade il compleanno di Nicole Kidman, splendida benché rifattissima cinquantaduenne, e col solito gruppetto di Blogger cinèfili abbiamo voluto omaggiarla. Scartabellando la filmografia della bella hawaiana ho scelto La donna perfetta (The Stepford Wives), diretto nel 2004 dal regista Frank Oz e remake de La fabbrica delle mogli, già tratto dal romanzo omonimo di Ira Levin.


Trama: dopo essere stata licenziata dal network per cui lavorava, Joanna ha un crollo nervoso e il marito decide di abbandonare la città e trasferirsi nei sobborghi, a Stepford. Lì i mariti sono felici e le mogli perfette, tutto sembra idilliaco ma qualcosa comincia ad insospettire Joanna...



Correva l'anno 2004 e Nicole Kidman, diventata una star internazionale nonché una delle attrici più quotate grazie a film come Moulin Rouge!, Eyes Wide Shut, The Hours e The Others, grazie ai quali sembrava che la sua stella non dovesse tramontare mai... cominciava la sua parabola discendente, impantanandosi per parecchi anni in filmetti dimenticabili. Tra questi ultimi farei rientrare anche La donna perfetta e non perché non mi sia divertita molto durante la visione ma perché, passatemi il termine, è "indegno" di un'attrice come la Kidman e probabilmente avrebbe funzionato lo stesso anche con un'altra protagonista. Al momento in cui scrivo queste righe non ho mai guardato né La fabbrica delle mogli né letto il romanzo di Ira Levin quindi non posso fare confronti tra le varie opere (vista la produzione travagliata di La donna perfetta credo sia meglio così o probabilmente avrei odiato questo film visto anche l'abbandono totale della natura horror della storia) ma, da quello che ho colto relativamente alle prime due, mi par di aver capito che Frank Oz abbia optato per un approccio più da commedia satirica, tirando spesso il freno all'inevitabile inquietudine causata da questa cittadina dove tutte le donne sono perfette e servizievoli, mentre i mariti si riuniscono a tessere misteriosi complotti. La mano di Paul Rudnick, sceneggiatore di quelle piccole meraviglie di In & Out, La famiglia Addams 2 e Sister Act è riconoscibilissima grazie al suo gusto per il grottesco, per i personaggi caricati, per l'esagerazione di situazioni e relazioni "normali", che vengono stressate fino a risultare pura fantascienza (quasi) e che puntano il dito su follie e idiosincrasie realmente esistenti all'interno della nostra società; gli improbabili reality creati da Joanna (improbabili per il 2004, ora sono stati praticamente sdoganati identici), il rapporto tempestoso tra Bobbie e il suo stupido marito, la gaiezza al limite della parodia di Roger, sono tutti elementi che sconfinano nel nonsense ma sembrano quasi "normali" se confrontati alla realtà di Stepford, dove le mogli si piegano davanti ad ogni irragionevole richiesta di mariti che a definirli infantili si farebbe loro un complimento.


La donna perfetta non è però una critica al maschilismo imperante, anzi. La sceneggiatura di Rudnick ne ha per tutti: per l'uomo molle e senza palle che non riesce a trovare una sua dimensione nel mondo e passa il tempo a dar le colpe alla moglie nemmeno fossimo rimasti negli anni '50, per la società che costringe le donne o a rimanere ancorate ad un modello retrogrado oppure ad annullarsi come persona per dimostrare di valere tanto quanto un uomo (portando avanti una lotta tra sessi che, di fatto, non dovrebbe nemmeno esistere visto che siamo tutti sulla stessa triste barca che affonda), per le donne che abbracciano completamente questo stile di vita imposto trasformandosi in schiacciasassi prive di sentimento. La perfezione, come si dice alla fine del film, non esiste. Né per l'uomo, né per la donna, né per la coppia (gay o etero che sia) e il segreto di una vita felice o perlomeno "umana", normale, è comprendersi, venirsi incontro e sopportarsi, oltre che sUpportarsi a vicenda, senza pretendere di imporsi sul partner al punto da annullarlo completamente. E questo, ovviamente, vale per donne e uomini in egual misura. Queste riflessioni scaturiscono da un tourbillon di eventi che non lascia allo spettatore neppure un tempo morto durante il quale annoiarsi, tra dialoghi al fulmicotone, situazioni al limite del paradossale, una bella colonna sonora, immagini coloratissime e un mix vincente di costumi, make-up e scenografie capaci di trasformare Stepford nel sogno di ogni desperate housewife che si rispetti, di ogni amante del kitsch e nell'incubo di chiunque pensi anche un minimo fuori dal coro, come i poveri Joanna, Bobbie e Roger.


A proposito di questi tre personaggi. Nicole Kidman nei panni della moglie in carriera prima e trasandata poi è onestamente poco credibile. Troppo bella per essere sciatta, troppo perfetta e signorile per non risultare caricaturale in questa sua interpretazione, anche se in un parterre di macchiette riesce in qualche modo ad amalgamarsi. C'è da dire che lei, assieme a Matthew Broderick e allo stesso Frank Oz ("reo" di essersi messo a novanta davanti alla Paramount e di aver lavorato essenzialmente col pensiero fisso di non scontentare i produttori, tanto da arrivare a litigare con mezzo cast), hanno dichiarato in seguito di essersi pentiti di avere partecipato al film e purtroppo si vede come anche durante le riprese non fossero molto convinti. Tolto Broderick che è praticamente un gatto di marmo, la Kidman è infatti spesso eclissata da una Bette Midler esilarante (la sequenza del Natale mi ha uccisa dalle risate), una Glenn Close perfettamente a suo agio nei panni del boss delle mogli e uno scoppiettante Roger Bart, talmente sissy nel suo essere gay da far vergognare persino il Jack di Will & Grace. Non pervenuto il povero Christopher Walken, ancora più gatto di marmo di Broderick e incapace di conferire al personaggio di Mike quel tocco luciferino che avrebbe meritato e che mi sarei aspettata dall'attore. A parte gli innegabili difetti, comunque, La donna perfetta è un film che mi ha divertita parecchio. Come ho detto, questo "entusiasmo" nasce dal fatto di non aver mai visto La fabbrica delle mogli oltre che dall'amore per lo stile di scrittura di Paul Rudnick, altrimenti penso non sarei stata così indulgente, nemmeno con la festeggiata Nicole.


Nicole Kidman è già comparsa parecchie volte sulle pagine del Bollalmanacco, ecco l'elenco dei post:

Scendi Zac Efron che lo piscio: imbarazzante in The Paperboy (2012)


Elegantissima e angosciante in Stoker (2013)


Altro scivolone: Paddington (2014)


Dimenticabile in La famiglia Fang (2015)


Fuori di testa in Genius (2016)


Dolcemente materna in Lion - La strada verso casa (2016)


Intensa in L'inganno (2017)


Il ritorno recente al cinema con le palle: Il sacrificio del cervo sacro (2017)


Di nuovo madre, di nuovo a lottare per il figlio in Boy Erased - Vite cancellate (2018)


Combattente spaccaculi in Aquaman (2018)


Qui invece trovate l'elenco degli altri omaggi alla brava attrice:

La bara volante - Da morire
Pensieri Cannibali - Destroyer
Non c'è paragone - Il sacrificio del cervo sacro
La fabbrica dei sogni - Il matrimonio di mia sorella
Director's Cut - Moulin Rouge
La stanza di Gordie - The Others
Una mela al gusto pesce - Amori e incantesimi
Stories. - Big Little Lies (stagione 1)

30 commenti:

  1. l'ho visto diverso tempo fa, forse dovrei recuperarlo per ricordarlo :)

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    1. Se non ti è rimasto in mente, forse è perché ha davvero poco valore XD

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    2. no, mi è piaciuto invece, dovrei certamente riguardarlo per degustarlo meglio, intendevo questo :)

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  2. Inferiore all'originale, ma lo trovo adorabile. Divertentissimo. E poi Nicole... Awww, oggi è il mio giorno preferito!

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    1. Pensa che l'originale poi l'ho visto, ne parlerò nei prossimi giorni e, sarà che me lo aspettavo più horror... gli ho preferito questa supercazzola XD

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  3. Io l'ho visto all'epoca, mi ricordo che mi piacque davvero molto, oltre alla Midler ricordo belle cose anche della Close.Sul fatto che Broderick fosse un gatto di marmo, ti risponderei...come in ogni suo film!Il suo è un successo che non ho mai capito,non essendo provvisto né di prestanza né di grandi capacità recitative O.o
    Il film me lo ricordo sopra le righe e ricco di humor nero, mi era piaciuto tanto che era il primo a cui ho pensato quando si è parlato del day ;)

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    1. Sopra le righe lo è, humor nero ce n'è anche :P
      Per Broderick... che ti devo dire? Forse andava bene quando era giovane per un certo tipo di commedia...

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  4. L'estetica è fantastica in questo film, ma anche tutto il resto non scherza, anche se poi del film rimane poco, nel complesso però certamente riuscito e da vedere e rivedere ;)

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    1. E' una supercazzola che va benissimo per le serate in cui non si ha voglia di film impegnati!

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  5. Ti meriti un cinque alto, perché oh, certe cose vanno dette. I ritocchi della Kidman fanno male agli occhi, l’equivalente di una scalpellata data alla “Pietà” di Michelangelo, poteva almeno farsi dare il numero del chirurgo del suo ex, che tra un “M:I” e l’altro si è tirato meglio. Detto questo secondo cinque alto per la schiettezza sul regista, il Mago di Oz è stato il re senza corona dietro a tanti grandi successi (Landis e Lucas gli devono svariate birre) ma poi si è perso in commediole come queste.

    Trovo particolarmente azzeccata la scelta della parola “indegno”, ero andavo a vederlo in sala alla sua uscita, e da allora lo evito ad ogni replica tv, malgrado Nicoletta qui sia bella da tirar via il fiato. Frank Oz aveva capito la natura della storia, tentando di buttarla in satira, ma è andato tutto storto e il film ne risente parecchio, anche nel confronto con il romanzo di Ira Levin, che penso ti potrebbe piacere molto, perché è bello, satirico e come hai sottolineato, parecchio horror. Cheers!

    P.S. come la carriera di Nicoletta non sia finita sulla scena “Scendi Zac Efron che lo piscio” è uno dei più grandi misteri della storia del cinema.

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    1. Il romanzo diventerà una delle mie letture estive ma nel frattempo ho recuperato La fabbrica delle mogli, il film. Che, purtroppo, non mi ha detto quasi nulla, troppo imperniato su discorsi "femministi" e ben poco sull'horror, anche se sul finale si risolleva, lo ammetto.
      Sarà che in questo periodo ho un bisogno fisico di supercazzole, ho apprezzato di più questo, perlomeno, anche se Oz ha fatto MOLTO meglio, due risate me le sono fatte :)

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  6. La Kidman, rifatta o no, ha sempre il suo perché. Ma purtroppo quel film era stato un mezzo pacco (forse per i motivi citati nel post) anche se lei appariva bellissima specialmente nella versione dopo l'apparente condizionamento. Walken era già da tempo vittima del botox e Broderick dopo War Games non ha mai più realizzato nulla di eclatante. Ma con Nicole io ricordo anche Australia, insieme a Wolverine Jackman. E in quel film, secondo me, recitava una parte che sembrava ideata per Renee Zellwegger (almeno io ho avuto quell'impressione di espressioni alla Bridget Jones). In Aquaman è sorprendente quanto sia scalciaculi... ma quanta CGI e stuntwoman avranno contribuito? Attualmente è un gioco da ragazzi mettere un viso di una qualsiasi attrice su una stunt che lo fa regolarmente... tipo Zoe Bell, la controfigura di Uma Thurman in Kill Bill.

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    1. Sì, sono stra-sicura che abbiano messo il volto della Kidman su quello di una controfigura, lei non è mica come l'ex-marito XDXD
      Australia non l'ho mai visto: avrei voluto ma dopo recensioni tiepidissime ho rinunciato senza troppe remore.

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    2. Ma no, Australia è un melodrammone coi fiocchi.
      Si nota il mio amore per Nicole, che dici?!

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  7. Il libro è molto più cattivo, ma in generale a me all'epoca non dispiacque.

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  8. Il film l'ho visto una sola volta tanto tempo fa e mi lasciò quanto meno perplesso...
    Credo che al romanzo e al film originale si siano ispirati gli autori di Dylan Dog per l'albo "Lama di rasoio"

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  9. Ho dei ricordi, ma non penso di averlo mai visto tutto, mi era sembrato non fosse decisamente roba per me...

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  10. Non l'ho mai visto e non ne ho mai sentito parlare. Probabilmente è tra i titoli minori della Kidman anche se è comunque difficile inquadrarlo in una carriera peculiare per i suoi altissimi e bassissimi. Me lo segno perchè questo taglio un po' dark-comedy e queste riflessioni finali sono riuscite a incuriosirmi :)

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    1. Sì, sicuramente è uno dei film minori. E probabilmente anche lei si vergogna di averci partecipato XD

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  11. Attenzione!!! Casualmente ho scoperto un film di Nicole del 2017, tratto da un racconto di Neil Gaiman: How To Talk With Girls At Parties. Ve lo consiglio per farvi gustare la Kidman che fa una punk manager di gruppi punk. E poi c'è Elle Fanning che fa l'aliena. Vale la visione.

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    1. Oh, quello è un film che vorrei vedere. E un libro che vorrei leggere.

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    2. Ce l'eravamo perso!Corro a recuperarlo!E' del regista di Hedwig & T.A.I. <3

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  12. Che poi avevo già visto un po' di cose di Gaiman senza saperlo e mi erano piaciute un sacco, tipo Stardust, con la strega Pfeiffer e il pirata De Niro, e Coraline, spacciato come film per bambini,ma a tratti quasi horror

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    1. Sì, quelli erano due film bellissimi, soprattutto Coraline :)

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  13. Il film l'ho visto alla TV un secolo fa, lo ricordo poco. Lei è sempre brava, ed è un peccato che per un periodo si sia lasciata tentare dal demone del botulino. Ora faccia di nuovo quasi tutta sua al 100% e film e progetti interessanti. Bentornata Nic!

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