Come avrete già intuito dal post su
The Room, oggi parlerò di
The Disaster Artist, diretto nel 2017 dal regista
James Franco e tratto dal libro omonimo di
Greg Sestero e
Tom Bissell, candidato all'
Oscar per la
Miglior Sceneggiatura Non Originale.
Trama:
il giovane Greg, attore di belle speranze, viene attirato dalla carismatica figura di Tommy Wiseau, anch'egli desideroso di diventare attore ma assolutamente NON portato per intraprendere la carriera. Nonostante tutto, i due diventano amici e decidono di realizzare il loro film, The Room, senza immaginare che l'opera verrà consacrata ai posteri come il Quarto potere dei film brutti.
Il mondo del cinema è davvero un universo a parte dove può succedere di tutto. Ci sono film oggettivamente belli che magari la gente dimentica dopo due o tre giorni, ci sono i capolavori che vengono riconosciuti subito, quelli che ci mettono anni per ottenere questo status, le robe orrende che giustamente vengono subito stroncate e condannate all'oblio... e poi ci sono film come
The Room. The Room è una schifezza diretta coi piedi, scritta da un pazzo, "recitata" da cani maledetti se mai ne sono esistiti, eppure con gli anni è diventata un cult, un'aberrazione talmente affascinante e con un background così assurdo da raccogliere attorno a sé miriadi di adepti persino tra gli addetti ai lavori. Qui casca l'asino, ovvero
James Franco, attore/regista/sceneggiatore talmente folle da scegliere di realizzare un docupic interamente dedicato alla creazione di
The Room e alle due figure che si nascondono dietro di essa,
Tommy Wiseau e
Greg Sestero. Quest'ultimo, furbone matricolato alla faccia del suo aspetto da "bambolino", ha pensato bene di scrivere un libro autobiografico per cavalcare l'inaspettato successo postumo del
Quarto potere dei film brutti e consacrarlo ancor più ad imperitura memoria, libro all'interno del quale viene raccontata la genesi dell'amicizia tra lui e
Wiseau e tutti gli assurdi dettagli della produzione, realizzazione e distribuzione di
The Room, un "dietro le quinte" che
Franco ripropone (romanzandolo parecchio) con un amore tangibile, cercando di raccontare una storia molto umana piuttosto che mettere alla berlina i coinvolti o scavare nel torbido. Lo spettatore viene così portato a condividere il punto di vista di Greg Sestero, ragazzo dalla faccia pulita e dalle limitate doti di attore, che si ritrova suo malgrado a dover arginare la debordante personalità di Tommy Wiseau, uomo dalle origini sconosciute, di età indefinita e zeppo di soldi che compensa la sua assoluta incapacità attoriale (assieme a quella relazionale) con una totale mancanza di vergogna e percezione di sé. La strana amicizia tra i due nasce nel segno di
James Dean e si accende dell'entusiasmo di Wiseau, che propone a Greg di condividere un appartamento a Los Angeles e da lì partire per realizzare i rispettivi sogni; purtroppo, mentre Greg comincia piano piano ad ottenere delle piccole parti e trova persino una bella fidanzata, Tommy viene scoraggiato da più parti e rimane sempre più solo, al punto da arrivare quasi a rinunciare, almeno finché Greg, per consolarlo e spronarlo, non propone incautamente di realizzare un film tutto loro. Il resto, come si suol dire, è storia. Una storia non sempre bella, certo, anche perché l'inadeguatezza di Tommy si trasforma in quattro e quattr'otto in arroganza e cattiveria sul set, alimentata da frustrazione personale e dalla convinzione di essere un genio incompreso, mentre persino Greg a un certo punto perde la pazienza e decide di lasciare Wiseau al suo destino, vergognandosi di avere partecipato ad un film condannato in partenza ad essere un flop.
Il bello di
The Disaster Artist è proprio questa sua capacità di raccontare la storia di una persona VERAMENTE strana dotata di un sogno irrealizzabile, qualcosa di fruibile anche da chi
The Room non l'ha mai visto. Il disagio di Greg si avverte palpabile per tutto il film, così come il suo desiderio di non ferire Tommy e di sostenere comunque l'amico che nonostante tutto lo ha aiutato ad entrare nel mondo dello spettacolo; allo stesso modo, Wiseau sarebbe da prendere a schiaffi per la sua tracotanza e testardaggine ma spesso suscita anche sentimenti di tristezza e pietà, ché non dev'essere facile essere troppo
weird persino per Hollywood e venire etichettati come "cattivi" solo per il proprio aspetto quando invece si vorrebbe recitare nei panni dell'eroe. Per chi invece ha visto
The Room, il film di
Franco assume una valenza ancora diversa e porta non solo a guardare con maggiore indulgenza agli enormi difetti dell'opera di esordio di
Wiseau, ma anche a capirne la natura di "comfort zone", di universo a sé stante dove Tommy poteva non solo essere protagonista ma anche raccontare la sua storia, il suo desiderio di essere eroe buono ed incompreso, avere il controllo di qualcosa dal quale la macchina di Hollywood lo avrebbe sempre tenuto fuori. Ecco che allora il folle desiderio di perfezione assoluta (emblematica la scena in cui Tommy umilia l'attrice che interpreta Lisa davanti a tutti), il fastidio di venire criticato da persone palesemente più competenti di lui, la necessità di distinguersi dagli altri in ogni modo possibile e immaginabile diventano comprensibili, benché non giustificabili, e lo spettatore comincia a sentirsi come Greg, un po' in colpa per quelle sensazioni di vergogna, disgusto e ilarità provate guardando
The Room. E anche se il trionfo raccontato sul finale non c'è mai stato, perché la natura involontariamente comica di
The Room è stata riconosciuta solo in seguito, grazie alle già citate proiezioni di mezzanotte, c'è della soddisfazione (perversa?) nel veder celebrare una creatura ambigua come
Wiseau in tutta la sua gloria, assistendo alle risate e alle urla di una platea in visibilio per cotanta trashissima sfacciataggine. E questo, se permettete, è l'unico vero difetto di
The Disaster Artist, perché rischia di spingere la gente a guardare un film che, lungi dal divertire, fa soltanto cadere le balle da quanto è noioso.
Per il resto,
The Disaster Artist è tanta roba, a partire soprattutto da
James Franco. Il suo annullamento all'interno del personaggio di Wiseau è da antologia, con quel terrificante accento europeo (pardon, di New Orleans) strascicato e la fisicità tracotante; perfettamente in bilico tra commedia e tragedia, il Wiseau di
Franco colpisce nei momenti più esilaranti del film ma tocca il cuore in quelli più seri ed "introspettivi" e dispiace che l'attore sia stato tenuto fuori dalla corsa agli Oscar per l'ennesimo scandalo a sfondo sessuale perché, ora come ora, tra lui e
Gary Oldman avrei delle serie difficoltà a scegliere un vincitore. Ma non c'è solo questo, perché
Franco merita il plauso anche e soprattutto per il modo certosino con cui ha ricostruito alla perfezione la maggior parte delle scene (s)cult di
The Room, alcune inserite nel film, altre utilizzate nei titoli di coda per fare un confronto con le sequenze originali, con risultati da lasciare a bocca aperta. Molto bravo anche il fratello
Dave, che normalmente viene relegato a ruoli di belloccio inespressivo e che qui riesce a reggere la scena senza farsi troppo eclissare dal più carismatico
James, creando così una sorta di equilibrio all'interno delle varie sequenze, e intelligente l'utilizzo di buona parte della solita combriccola di
Franco, con gli amici di sempre ingaggiati per ruoli più o meno importanti (mi ha fatto molto piacere vedere l'adorato
Rogen, nei panni del cinico Sandy, sottolineare gli stessi difetti di "anatomia sessuale" che ho evidenziato io nel post su
The Room). In buona sostanza,
The Disaster Artist merita di finire in un'ideale Top 5 di film visti in preparazione della notte degli Oscar e vi consiglio di correre a vederlo, cercando possibilmente un cinema che lo proietti in v.o. altrimenti lasciate pure perdere, ché l'interpretazione di
Franco si aggiudica un buon 60% di merito per la riuscita del film.
Del regista
James Franco, che interpreta anche Tommy Wiseau/Johnny, ho già parlato
QUI.
Dave Franco (Greg Sestero/Mike),
Seth Rogen (Sandy),
Zac Efron (Dan/Chris R),
Josh Hutcherson (Philip/Denny),
Sharon Stone (Iris Burton),
Bob Odenkirk (insegnante Stanislavsky),
Tommy Wiseau (Henry, MI RACCOMANDO NON OSATE ALZARVI PRIMA DELLA FINE DEI TITOLI DI CODA!!!!),
Zoey Deutch (Bobbi),
Judd Apatow (produttore di Hollywood),
Christopher Mintz - Plasse (Sid),
Jason Mitchell (Nate) e
Greg Sestero (Agente di casting) li trovate invece ai rispettivi link.
Ari Graynor interpreta Juliette, ovvero "Lisa". Americana, ha partecipato a film come
Mystic River, Whip It e a serie quali
I Soprano, Veronica Mars, CSI - Miami e
Numb3rs; come doppiatrice, ha lavorato nelle serie
The Cleveland Show, I Griffin e
American Dad!. Anche produttrice, ha 35 anni e un film in uscita.
Alison Brie interpreta Amber. Americana, ha partecipato a film come
Scream 4, The Post e a serie quali
Hannah Montana e
GLOW; come doppiatrice, ha lavorato nelle serie
Robot Chicken, American Dad!, Bojack Horseman e nel film
The Lego Movie. Anche produttrice, ha 36 anni.
Megan Mullally interpreta Mrs. Sestero. Americana, meravigliosa Karen Walker della serie
Will & Grace, ha partecipato a film come
Che cosa aspettarsi quando si aspetta e ad altre serie quali
La signora in giallo, Frasier, Innamorati pazzi, Una famiglia del terzo tipo, How I Met Your Mother e
30 Rock; inoltre ha doppiato episodi di
Batman e il film
Hotel Transylvania 2. Anche produttrice e sceneggiatrice, ha 60 anni.
Melanie Griffith interpreta Jean Shelton. Americana, la ricordo per film come
Omicidio a luci rosse, Una donna in carriera, Il falò delle vanità, Lolita e
Pazzi in Alabama, inoltre ha partecipato a serie quali
Starsky & Hutch, Miami Vice, Nip/Tuck e ha anche doppiato episodi di
Robot Chicken e il film
Stuart Little 2. Anche produttrice, ha 61 anni.
Nei panni di loro stesse compaiono star di Hollywood come
Ike Barinholtz, Kevin Smith, Keegan-Michael Kay, Adam Scott, Danny McBride, Kristen Bell, J.J. Abrams, Lizzy Caplan, Bryan Cranston e
Dylan Minnette; in particolare, da
Barinholtz alla
Caplan si tratta di veri fan di
The Room, che spiegano perché il film di
Wiseau li affascini ancora oggi. Sono invece rimasti fuori dal film i camei di
Zach Braff e
Jim Parson. Se
The Disaster Artist vi fosse piaciuto recuperate OVVIAMENTE
The Room, aspettate l'uscita di
Best F(r)iends (il film scritto da
Greg Sestero dopo aver visto
The Disaster Artist, che riunisce finalmente lui e
Tommy Wiseau) e aggiungete
Ed Wood. ENJOY!