mercoledì 26 giugno 2019

La bambola assassina (1988)

In previsione dell'uscita del reboot della saga, in questi giorni ho riguardato La bambola assassina (Child's Play), diretto nel 1988 dal regista Tom Holland.


Trama: il piccolo Andy riceve in regalo per il compleanno il bambolotto Chucky e presto attorno a lui le persone cominciano a morire a causa di strani incidenti.



La bambola Chucky è stata uno degli spauracchi della mia infanzia. Rammento una vacanza in Trentino e l'orrore (misto ad una stupida fascinazione che nei giorni successivi mi ha fatta tornare più volte a guardare quella vetrina) di vedere la collezione completa delle videocassette della serie, con la terrificante bambolaccia in copertina, roba da indurre incubi per settimane nonostante non avessi mai avuto il coraggio di vedere i film in questione. E ammetto che per anni ho stentato a recuperarli, anche quando ormai ero cresciuta, perché Chucky è proprio orrendo, con quei dentini e quella faccia malvagia, quei passetti bastardi che lo portano a colpirti quando meno te lo aspetti e quel coltellaccio in mano che, insomma. Brr. Detto questo, una volta affrontata la paura infantile e scoperto che dopo la visione i pochi pupazzi casalinghi non si sarebbero animati, ho capito che Chucky, per quanto sempre terrificante (altrimenti poi viene a trovarmi a casa...) è anche terribilmente esilarante. Qualche sera fa, per l'appunto, guardando La bambola assassina col Bolluomo, siamo scoppiati a ridere più volte davanti alla bambolotta sboccatissima che copre di insulti le povere vittime, la madre del piccolo Andy in primis; lungi dall'essere ridicolo comic relief, però, questo mezzuccio divertente serve a permettere allo spettatore di tornare a respirare perché La bambola assassina, anche dopo più di 30 anni, continua a mettere ansia NONOSTANTE non vi sia sorpresa alcuna. D'altronde, sappiamo benissimo che il bambolotto Chucky, ospite dell'anima del serial killer Charles Lee Ray, prima o poi rivelerà di essere l'autore di tutte le morti inspiegabili che cominciano ad accorrere attorno ad Andy, tuttavia per la prima metà del film lo sceneggiatore Don Mancini si impegna a metterci una piccola pulce nell'orecchio, ovvero l'idea che Andy, pargoletto assuefatto al programma di Tipo Bello, senza papà, con la mamma spesso assente, potrebbe covare in sé il germe della follia e aver proiettato in Chucky le sue pulsioni omicide.


Il ritmo della pellicola viene dettato con abilità sia da Don Mancini che dal regista Tom Holland, il quale si appoggia, all'epoca in cui i cosiddetti jump scare erano un accessorio dell'horror e non la conditio sine qua non, a primi piani di un Chucky immobile e sorridente che cambia sembiante diventando sempre più umano grazie ad un makeup splendido, a panoramiche di ambienti bui ripresi ad "altezza essere umano" (nessuno mai guarda in basso, dove la bambolotta è lì che aspetta), a riprese di piccole ombre che potrebbero essere proiettate o da una bambola o da un bambino; la scena più bella in assoluto, un piccolo capolavoro di tensione, è quella in cui la madre di Andy, sola in casa, scopre la vera natura di Chucky, una sequenza che gioca col terrore dello spettatore e del personaggio, con le aspettative del primo e con l'incredulità del secondo, per poi esplodere in una cacofonia di insulti e urla proprio quando il filo della tensione è lì lì per spezzarsi (e mi immagino all'epoca quante persone avranno strillato come dei matti al cinema). Lo stesso Chucky non è invecchiato di un giorno. Mix di attori in costume, bambini, bambolotti statici e animatronic, la satanica creatura si muove e uccide senza bisogno di CGI e senza sembrare posticcia in nemmeno una sequenza, anche grazie al doppiaggio dell'agghiacciante Brad Dourif che, diciamocelo, fa più paura in guisa di bambolotto che come essere umano. Menzione d'onore, poi, al piccolo Alex Vincent, l'unico "enfant prodige" horror a non essersi quasi mai staccato dal ruolo che gli ha dato la fama: vi sfido a sentirlo strillare disperato "mi ucciderà", chiuso all'interno di una clinica psichiatrica, e a non sentirvi stringere nemmeno un po' il cuore prima che Chucky arrivi a strapparvelo dal petto. Insomma, La bambola assassina è sempre una visione graditissima. Mercoledì si va a vedere il reboot ma so già che non sarà proprio la stessa cosa, mannaggia.


Del regista Tom Holland ho già parlato QUI. Catherine Hicks (Karen Barclay), Chris Sarandon (Mike Norris), Alex Vincent (Andy Barclay) e Brad Dourif (Charles Lee Ray/Voce di Chucky) li trovate invece ai rispettivi link.


Molto interessante il concept originale del film. In pratica, l'idea era quella di rendere Chucky un bambolotto a grandezza bambino, fatto di carne e sangue artificiali, con la pelle che i bambini avrebbero potuto tagliare per poi applicare cerotti e farlo guarire; Andy avrebbe così mescolato il suo sangue a quello di Chucky, facendo un patto di fratellanza e rendendolo vivo, specchio del disagio interiore del bambino e animato solo di notte, quando quest'ultimo dormiva. Molto psicologico e terribilmente inquietante! Sarebbe anche stato interessante sentire John Lithgow doppiare Chucky anche se ormai sono affezionata a Brad Dourif. Detto questo, nell'attesa di capire com'è il reboot uscito la settimana scorsa, se La bambola assassina vi fosse piaciuto recuperate La bambola assassina 2, La bambola assassina 3, La sposa di Chucky, Il figlio di Chucky, Curse of Chucky e Cult of Chucky... aspettando la serie TV Chucky, prevista per il 2020. ENJOY!


9 commenti:

  1. Ho sentito reazioni positive per il remake!
    Addirittura una serie tv su Chucky??? **
    Hai ragione, questo film è sempre un gran buon film. Stilemi anni '80 a gogo.
    Interessante l'idea iniziale. Unica cosa, per quanto all'epoca, come te con la vetrina trentina, mi facesse paura... ho sempre pensato che una bambola vera, con la faccia di porcellana ecc ecc avrebbe spaventato di più.

    Moz-

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    Risposte
    1. Il remake è delizioso, molto particolare, vallo a vedere, anche perché ricalca molto il concept originale scartato.
      E con le bambole di porcellana sai che con me sfondi una porta aperta XD

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  2. Sono troppi per fare un rewatch in attesa dell'ultimo, però se capita li vedo ;)

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