venerdì 7 aprile 2023

John Wick 4 (2023)

Ammetto che ci avevo quasi rinunciato, tra impegni e malanni, ma domenica siamo riusciti finalmente ad andare al cinema a vedere John Wick 4 (John Wick: Chapter 4), diretto dal regista Chad Stahelski.


Trama: dopo essere quasi morto nel film precedente, John Wick riprende il suo sanguinoso cammino pr liberarsi dal giogo della Gran Tavola e stavolta il suo principale avversario è il Marchese Vincent de Gramont.


E' finita. Forse. Dico forse perché in una scena post-credit che non vi spoilero stiamo già guardando al MCU del Continental e della Gran Tavola, di cui in effetti ci manca di vedere i pilastri fondamentali, ma dopo 9 anni possiamo dire che è finita la saga che ha sdoganato il cinema "di menare" (TM) al pubblico bue, quello che del cinema in questione non conosce nemmeno le basi e che magari, chessò, è riuscito ad incuriosirsi dopo tutto questo tempo. E' finita, e quella di John Wick è una fine a cui non potrò MAI voler male, nonostante tutti i difetti che mi hanno spinta a ridere come una pazza in sala, perché ci sono anche tanti pregi e momenti epici. Di trama ormai non si può più parlare da un paio di episodi, ci mancherebbe. Ogni film di John Wick, salvo forse il primo, è una serie di scuse e deviazioni per far sì che Keanu Reeves, per arrivare dal punto A al punto B, ci metta più o meno tre ore e, nel frattempo, si profonda in coreografie malmenanti sempre più lunghe e complesse (ma non per questo varie. Ci arrivo) e, ovviamente, John Wick 4 non fa eccezione, cosa che porta il nostro eroe a viaggiare dal Marocco ad Osaka, da New York a Berlino e, per il gran finale, a raggiungere una Parigi da cartolina. Ciò che in primis salva il franchise dalla noia perpetua è, come sempre, il bellissimo, interessante world building che lo accompagna, fatto di alberghi misteriosi, concierge efficacissimi (ciao Lance, mi mancherai tanto) e terribili Gran Tavole che giocano con la vita altrui millantando regole perse nell'alba dei tempi e perfino codificate in latino, con tutto il codazzo di personaggi e assassini sui generis che si portano appresso. La seconda cosa sono le infinite sequenze di combattimento, ogni volta più assurde ed esilaranti, che dopo tutti questi anni ancora regalano delle gioie, non tanto quando c'è di mezzo Keanu Reeves (mai stato particolarmente atletico, poverello, ma ci mette l'impegno instancabile di chi ha le giunture sempre un po' rigide e deve compensare con l'entusiasmo) ma quando arriva gente tipo Donnie Yen e Scott Adkins, il primo sempre una gazzella elegantissima e il secondo, pur costretto nel ruolo di Ciccio Bastardo, sempre capace di tirare calci come se non portasse una fat suit addosso.


Le infinite sequenze di cui sopra, signori miei, le avrei onestamente scorciate un po', perché risentono dello stesso difetto del film precedente, ovvero quello di mostrare Reeves rotolare per dieci minuti attorno all'attaccante per poi freddarlo con un headshot, ma quest'anno ci sono anche picchi di sfacciataggine notevole, forieri dell'ilarità isterica di cui parlavo sopra. Per esempio, John Wick 4 introduce "ottimi" abiti in kevlar coi quali basta coprirsi il viso col bavero per sopravvivere anche alle piogge di proiettili peggiori, o ancor più ottimi fucili d'assalto che non si limitano a colpire l'avversario, ma lo incendiano proprio, facendolo quasi esplodere; è stato poi introdotto un concetto di universo espanso secondo il quale John Wick discende direttamente dal clan MacLeod, o non si spiega perché lui riesca a sopravvivere a incidenti stradali reiterati e continue cadute da palazzi di 10 piani, mentre gli sventurati che condividono il suo stesso destino devono arrendersi alla morte impietosa dopo appena un singolo incidente/caduta. Ciò detto, John Wick 4 tocca picchi di commozione plurimi, soprattutto nelle scene ambientate a Parigi, con la rotonda degli Champs Elysées trasformata nel set di Carmageddon e la scalinata che porta al Sacro Cuore trasfigurata in una sorta di tormento di Sisifo, il tutto creato per omaggiare I guerrieri della notte grazie alla sensualissima (e bastardissima) DJ pronta a vendere agli assassini della Ville Lumière il povero Jonathan. Non dimentichiamo, infine, le guest star che come sempre pullulano. Al di là di Donnie Yen e Scott Adkins, per me i top del cast, Bill Skarsgård fa sempre la sua porca figura (e credo che il doppiaggio italiano ci abbia messo una bella pezza, almeno stavolta), di Clancy Brown non parliamo nemmeno, ché la grandezza è troppa, Hiroyuki Sanada è sempre elegante e bellissimo, Marko Zaror un'eccellente ingresso forse poco sfruttato e Ian McShane è perfetto oggi come 9 anni fa. Dite quello che volete, a me John Wick mancherà veramente tantissimo ma, come ho già detto, l'intenzione di tenere la saga in vita c'è (il primo spin-off cinematografico è previsto già per l'anno prossimo!), perché si potrebbero raccontare ancora mille storie su questo universo, stando però bene attenti a giocarsi al meglio la carta del picchiare/uccidere/headshottare bene, cosa che, purtroppo, una serie TV non potrebbe mai fare, ma chi sono io per porre dei limiti alla tamarreide e alla fantasia? Attendo speranzosa!


Del regista Chad Stahelski ho già parlato QUIKeanu Reeves (John Wick), Laurence Fishburne (Bowery King), Lance Reddick (Charon), Clancy Brown (Harbinger), Ian McShane (Winston), Bill Skarsgård (Marchese), Donnie Yen (Caine), Hiroyuki Sanada (Shimazu) e Scott Adkins (Killa) li trovate invece ai rispettivi link.


Lance Reddick, Keanu Reeves, Ian McShane e persino Anjelica Huston dovrebbero comparire in Ballerina, il primo spin-off della saga, programmato per l'anno prossimo e avente Ana De Armas come protagonista. Nell'attesa, ovviamente, recuperate i primi tre film della saga e aggiungete Atomica Bionda, Bullet Train e I guerrieri della notte. ENJOY!




10 commenti:

  1. Hollywood si inchina alla grande tradizione del cinema di menare, quella che Chad Stahelski conosce benissimo perché ci ha contribuito per decenni. Onore alla tamarreide di John Wick, ci rivedremo tutti al Continental ;-) Cheers!

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    1. Continuo a dire che, al netto degli evidenti difetti, quello di John Wick è un mondo che merita di venire ulteriormente esplorato, quindi sì, ci rivediamo al Continental!

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  2. Che tamarrata terribile... ma comunque lo vedrò, prima o poi.

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    1. Eh beh, deve piacerti il genere. Se non hai apprezzato quelli precedenti, col quarto non troverai grandi novità!

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  3. Gli altri li ho visti, è un guilty pleasure. Molto guilty.

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    1. Allora perfetto, questo è guilty quanto gli altri... anzi, forse di più!! :D

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  4. Confesso di essere indietro come le balle del cane nel vedere i vari John Wick. Una gran bella tamarrata d'altri tempi. Mi sento però di affermare che se non ci fosse il buon Keanu (pur di per sè interpretando un personaggio mediamente piatto) il successo che ha avuto questo franchise se lo sarebbe sognato. Change my mind.

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    1. Un po' difficile farti cambiare idea quando la penso come te: d'altronde, l'entusiasmo di Reeves per l'operazione è ormai leggendario, quindi merita tutto il successo che sta avendo!

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  5. Non vedo l'ora di vederlo. I primi tre, tanta roba!

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    1. Allora troverai in questo una degnissima conclusione!

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