domenica 13 gennaio 2019

Bird Box (2018)

Inaspettatamente, prima della fine dell'anno Netflix ha messo a segno un altro colpaccio mettendo in catalogo Bird Box, diretto nel 2018 dalla regista Susanne Bier e tratto dal romanzo La morte avrà i tuoi occhi di Josh Malerman.


Trama: il mondo viene funestato da un'epidemia di suicidi causati da misteriose entità. Tra i pochi sopravvissuti c'è Malorie, madre di due bambini assieme ai quali tenta una disperata traversata alla cieca lungo il fiume...



Netflix fa una pubblicità spudorata a rumenta come Sabrina e poi lascia passare gioiellini come Bird Box in secondo piano, al punto che se non avessi letto della presenza di Sarah Paulson nel cast probabilmente non avrei nemmeno dato una chance al film di Susanne Bier. Poi l'ho guardato, ho scoperto che c'era anche John Malkovich e ovviamente ho ri-bestemmiato contro Netflix. Detto questo, Bird Box è un inquietante horror post-apocalittico che priva i personaggi principali di uno dei cinque sensi, rendendo ancora più ardua la sopravvivenza. Benché il romanzo da cui è tratto risalga al 2014, è inevitabile pensare subito a A Quiet Place, all'interno del quale i protagonisti venivano messi in pericolo dai suoni, ma la mente durante la visione è corsa anche al quasi sconosciuto ma pregevole From Within; all'interno di Bird Box, infatti, chi utilizza la vista rischia di scorgere qualcosa di terribile che lo spinge a suicidarsi e i personaggi sono dunque costretti a rimanere chiusi in casa con le finestre oscurate oppure tentare una fuga disperata con gli occhi bendati, a rischio di finire malissimo sia che si incroci lo sguardo con le creature invisibili sia che ci si rompa l'osso del collo perché impossibilitati a vedere (cosa che, per inciso, non succede a nessuno, un'ingenuità a livello di trama che effettivamente fa un po' sorridere visto che, io per prima, come minimo sarei volata in un dirupo). In tutto questo, la protagonista è una donna incinta dotata dello stesso senso materno che potrei avere io la quale, già provata dalla sua indesiderata condizione, si ritrova a un certo punto a dover garantire la sopravvivenza sua e di ben due bambini e ad affrontare scelte che la renderebbero ancora meno umana delle creature che danno loro la caccia. La storia di Malorie e dei sue due figli viene narrata con una serie di flashback che fungono da intermezzo per la loro  fuga disperata verso la salvezza, affidata alla corrente di un fiume, scelta narrativa che divide il film in due "generi" ideali: il survival apocalittico in senso stretto e qualcosa di più simile al The Mist di Stephen King, all'interno del quale fanno più paura le dinamiche che intercorrono tra i sopravvissuti piuttosto che la minaccia che li affligge.


La bellezza di Bird Box, dunque, risiede non solo nella storia ma anche nel modo in cui vengono tratteggiati i vari personaggi. Mi verrebbe da dire che il tocco femminile alla regia si percepisce, perché la protagonista viene costretta ad affrontare se stessa prima ancora che la minaccia sovrannaturale incombente ma anche perché persino i personaggi secondari hanno qualcosa da dire, come per esempio un John Malkovich sopra le righe ma capace di regalare almeno un interessante confronto a base di "saggezza popolare", per non parlare dei primi piani di due bimbi tanto espressivi quanto disperati e del modo in cui Sandra Bullock si rapporta con loro. L'attrice, poi, è bellissima e brava come non mai. Il personaggio di Malorie è infatti una protagonista nella quale ci si può ritrovare sotto molti aspetti, è eroica ma anche umanissima ed imperfetta, oltre ad essere pervasa da un dolore che la spinge a comportarsi da stronza persino con i due bambini che si è ritrovata tra le mani, un "boy" e una "girl" ai quali viene letteralmente impedito di affezionarsi alla madre, fino a rischiare inevitabili, nefaste conseguenze. In generale, comunque, mi è parso che ogni dialogo, ogni gesto, ogni interazione non fosse lasciata al caso e il risultato è che, oltre ad avere il cuore in gola durante le sequenze più concitate e prettamente horror (e ce ne sono moltissime), di tanto in tanto guardando Bird Box si riesce anche a riflettere e a commuoversi, soprattutto sul delicato finale che, mi si dice, è molto diverso da quello del libro. Quindi il mio consiglio è quello di recuperare Bird Box per incominciare l'anno cinematografico su Netflix nel migliore dei modi!


Di Sandra Bullock (Malorie), John Malkovich (Douglas), Sarah Paulson (Jessica), Jacki Weaver (Cheryl), Tom Hollander (Gary), Pruitt Taylor Vince (Rick) e David Dastmalchian (Predone che fischia) ho parlato ai rispettivi link.

Susanne Bier è la regista del film. Danese, ha diretto film come Non desiderare la donna d'altri, Dopo il matrimonio, In un mondo migliore e Love Is All You Need. Anche sceneggiatrice, produttrice e attrice, ha 58 anni.


Machine Gun Kelly (vero nome Colson Baker) interpreta Felix.  Rapper americano, ha partecipato a film come Nerve e Viral. Anche compositore e produttore, ha 28 anni e quattro film in uscita.


Parminder Nagra interpreta la dottoressa Lapham. Inglese, la ricordo per film come Sognando Beckham, inoltre ha partecipato a serie quali E.R. Medici in prima linea e Agents of S.H.I.E.L.D.. Ha 43 anni e un film in uscita.


Se Bird Box vi fosse piaciuto recuperate The Mist e A Quiet Place. ENJOY!



10 commenti:

  1. A sorpresa validissimo, soprattutto grazie all'ottima prova della Bullock e alla caratterizzazione del suo personaggio, anche se manca totalmente la mano di Susan Bier: donna regista, e premio Oscar, ancora prima che il politicamente corretto post #metoo portasse a candare le più improbabili (tipo Greta Gerwig) XD

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    1. Lady Bird è una delle delusioni più cocenti dell'anno scorso, altro che Bird Box :PP

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  2. Come sai a me non è piaciuto. Ma ha incontrato il gradimento di un vasto pubblico e questo è quello che in fondo conta.
    Oltre che l'ovvio A quiet place a me aveva fatto venire in mente più E venne il giorno di Shyalaman. A The Myst non avevo pensato. In effetti hai ragione, c'è qualcosa che fa venire in mente anche questo "peso massimo".

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    1. Per me E venne il giorno non esiste.
      Cioè, è talmente brutto come film che desidero credere non esista XD

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    2. LOL :) Non hai tutti i torti. Non è che "E venne il giorno" sia un granch'è. Per me meno peggio di Bird Box, cmq. "The myst" un'altra galassia , certo ha dietro un libro di King, mica bubbole.

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    3. E tra l'altro è la prima volta che da un racconto si è riusciti a trarre un film splendido :)
      No beh per me Venne il giorno è peggio solo di una sessione dal dentista XD

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  3. Uff, sorry... The mist. Adesso lo scrivo 20 volte sul quaderno. Mannaggia....:))

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    1. E io sopra ho scritto peggio ma volevo dire "meglio" XD

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  4. Bel film, ma così povero di speranza, con una umanità così schiacciata... una cosa devastante.

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    1. Sì, molto triste. E questo per me è un valore aggiunto però!

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