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martedì 2 maggio 2023

Cocainorso (2023)

Siccome era un altro di quei film che aspettavo con parecchio entusiasmo, ho recuperato anche Cocainorso (Cocaine Bear), diretto dalla regista Elizabeth Banks.


Trama: dopo essersi mangiato della cocaina persa da un corriere, un orso comincia a fare strage di viandanti più o meno ignari...


Se vi capitasse di andare a Lexington, nel Kentucky... no, un momento. Perché mai dovreste andare in Kentucky, quando le attrazioni maggiori che hanno sono il pollo fritto del Generale Saunders e il museo del DERBY, santo cielo?? Ehm, dicevo. Vi capitasse, PER SBAGLIO, di finire nel Fun Mall Kentucky for Kentucky di Lexington, vi trovereste all'interno la salma imbalsamata di una creatura dotata di nomi pittoreschi come Pablo Eskobear (o Escobear) o Cokey the Bear, il quale altri non è che il Cocaine Bear dalla cui storia "vera" è nato il film Cocainorso. C'è chi dice che quello di Lexington non sia il vero Cocaine Bear morto per ingestione di cocaina in Georgia, nonostante il suo cadavere imbalsamato sia effettivamente stato rubato (roba che, forse, meriterebbe un film a sé) dal rifugio del parco dove viveva la bestiola, ma che vi importa? Considerato che, in virtù delle particolari leggi del Kentucky, Pablo Escobear può persino legarvi nel vincolo del matrimonio a patto che voi CREDIATE che possa averne l'autorità, si può anche credere non solo che l'orso in questione sia quello vero, ma anche che la storia sia andata proprio come l'ha girata Elizabeth Banks. Anzi, con quest'idea del matrimonio fresca in mente, direi che la Banks e lo sceneggiatore Jimmy Warden si sono persino trattenuti per quanto riguarda le sonore meenchiate da riportare sul grande schermo, e mentirei se non dicessi che mi sarei aspettata molta più follia durante la visione di Cocainorso. Soprattutto, la mia delusione deriva dal fatto che l'amena bestiola fa tutto ciò che faceva già negli anni '70 Grizzly, l'orso che uccide, e ben poche delle cose assurde che mi aspetterei da un plantigrado strafatto di bamba; in più, Cocainorso sembrerebbe quasi più una scusa in grado di far interagire personaggi già di loro divertenti, e al posto suo avrebbero potuto esserci gli alieni, il bigfoot, il fantasma di Elvis, quello che volete, a legare l'una all'altra le loro personali, tragicomiche storie.


Dicendo così, sembrerebbe quasi che Cocainorso non mi sia piaciuto. Sicuramente, avevo l'asticella dell'entusiasmo troppo alta e ciò ha influito sul giudizio finale, più tiepido di quanto avrei sperato, ma durante la visione mi sono divertita moltissimo. Elizabeth Banks ha l'occhio giusto per confezionare un film scoppiettante e pieno di citazioni, che fila come un treno sia nei momenti più splatter e concitati dove l'orso la fa da padrone, sia in quelli più umoristici, in cui i personaggi si palleggiano battute e situazioni debitrici di atmosfere vagamente Coeniane o Tarantiniane, senza mai raggiungere l'omaggio smaccato e fastidioso; la sceneggiatura riesce a gestire bene i tempi comici e in alcuni momenti si ride di vero cuore, al limite l'unico neo è che non si prova mai un attimo di ansia rispetto a ciò che potrebbe fare l'orso e che, verso il finale, il ritmo forsennato rallenta un po'. Benché il protagonista dovrebbe essere l'orso, la creatura in CGI è dimenticabile e a tratti bruttina, così come molti degli effetti speciali, anche troppo posticci, ma per fortuna questi difetti vengono compensati da un cast validissimo, che alla fine fa quasi venire voglia di continuare a seguire le vicende dei personaggi anche fuori dal bosco. La mia adorata Moonee è cresciuta per diventare una bellissima ragazza, e ciò mi ha riempito il cuore di gioia, mentre la sola visione di Ray Liotta mi ha causato un magone grosso come una casa, però gli attori che mi hanno realmente strappato l'applauso sono Alden Ehrenreich, Aaron Holliday (le cui interazioni con O'Shea Jackson Jr. sono spettacolari), la strepitosa Margo Martindale e il piccolo, ma già cazzutissimo, Christian Convery. Non va proprio benissimo che un film di nome Cocainorso rischi di farsi ricordare più per gli attori che per l'animaletto protagonista, ma tant'è; si tratta comunque di un film simpatico, che merita una visione per passare una serata divertente, quindi tranquilli, non sprecherete il vostro tempo se doveste decidere di guardarlo!


Della regista Elizabeth Banks ho già parlato QUI. Keri Russell (Sari), Alden Ehrenreich (Eddie), Ray Liotta (Syd White), Margo Martindale (Ranger Liz) e Matthew Rhys (Andrew C. Thornton II) li trovate invece ai rispettivi link.

Isiah Whitlock Jr. interpreta il detective Bob Springs. Americano, ha partecipato a film come Gremlins 2 - La nuova stirpe, Quei bravi ragazzi, La 25ma ora, 1408, Europa Report, BlacKkKlansman e I Care a Lot; come doppiatore, ha lavorato in BoJack Horseman e Lightyear - La vera storia di Buzz. Anche sceneggiatore, ha 69 anni. 


Brooklynn Pierce interpreta Dee Dee. Americana, la ricordo per film come Un sogno chiamato Florida e The Turning - La casa del male. Anche regista, ha 13 anni e un film in uscita. 


Tantissime le guest star riconoscibili per gli aficionados delle varie serie TV e "da piattaforma": il piccolo Christian Convery (Henry) è il protagonista di Sweet Tooth, Jesse Tyler Ferguson (Peter) fa parte del cast di Modern Family mentre Kristofer Hivju (Olaf) è stato il Tormund de Il trono di spade. Se Cocainorso vi fosse piaciuto recuperate Arac Attack, Crawl - Intrappolati, Anaconda, Snakes on a Plane (tutti disponibili a noleggio su varie piattaforme) il già citato Grizzly l'orso che uccide e Lo squalo (disponibile con abbonamento Netflix e Prime). ENJOY!

mercoledì 29 maggio 2019

L'angelo del male - Brightburn (2019)

Come ultimo film della settimana sono andata a vedere lunedì L'angelo del male - Brightburn (Brightburn), diretto dal regista David Yarovesky.


Trama: il dodicenne Brandon vive felice coi suoi genitori adottivi, almeno finché non comincia a scoprire di essere "speciale" e dotato di inquietanti poteri...


Alla fine di Brightburn io spero solo una cosa: che l'imminente serie The Boys prenda spunto dalla cattiveria feroce di cui è intrisa la trama del film, che non offre catarsi allo spettatore nemmeno per sbaglio e consegna al pubblico il peggiore dei mondi "di finzione" possibili, alla faccia della stupidissima censura italiana (poi ci torniamo). In tempi di cinecomics, basare un horror sulla perversione di una tipica origin story, anzi, SULLA origin story per eccellenza, quella di Superman, è a mio avviso una botta di genio e d'altronde chi meglio di membri del clan Gunn per farlo, visto come tutti (sceneggiatori e produttore) hanno avuto a che fare anche coi Guardiani della Galassia, uscendone a testa alta? Brightburn è il nome della città in cui cresce Brandon (un po' come Smallville), pargolo che NON è un angelo del male; nonostante il titolo lasci presupporre un caso di possessione demoniaca come tanti o di discendenza satanica, e nonostante all'inizio lo spettatore clueless possa essere spinto a pensare a qualche risvolto esoterico, la vicenda è legata all'ambito dei supereroi o, meglio, dei supercriminali, ché eroi qui non ce ne sono nemmeno per sbaglio. Brandon è il cocco di papà e mamma, un bambino cercato con tutti i mezzi e arrivato una notte, per caso, quando entrambi avevano perso ogni speranza. Dopo dodici anni di puro idillio familiare e bucolico, il ragazzino viene colpito da quella cosa chiamata pubertà che risveglia la sua natura aliena e da quel momento la sceneggiatura pigia sul pedale della violenza senza limiti e, soprattutto, senza alcuna remora morale. Come il Patriota di The Boys, Brandon è consapevole della propria superiorità su chiunque e agisce di conseguenza nonostante l'educazione impartita da genitori amorevoli e comprensivi, solo perché, di fatto, "può", spinto da un imperativo alieno che lo spinge a "prendere il mondo" e ad abbracciare in assoluta letizia un percorso che lo porterà ad diventare un sadico psicopatico. Umorale, per giunta, il che è peggio, perché se da grandi poteri derivano grandi responsabilità, dare l'onnipotenza a un dodicenne con turbe psichiche significa condannare l'umanità alla distruzione senza motivazioni plausibili e dove diamine è Billy Butcher quando serve?


Tutto ciò fa di Brightburn un B movie estremamente divertente ma anche angosciante, proprio per il pessimismo cosmico che lo permea anche senza bisogno dei soliti personaggi da film horror che fanno cose stupide. Certo, la mamma di Brandon, interpretata da una dolcissima Elizabeth Banks, rifiuta di aprire gli occhi fino all'ultimo e quell'orsone del papà, pur essendo più diffidente come tutti gli uomini non dotati di spirito materno, non è più astuto di lei, ma Brightburn segue ugualmente un percorso di (de)formazione plausibile che, soprattutto, riesce a coinvolgere lo spettatore quel tanto che basta perché gliene freghi qualcosa anche dei personaggi secondari. Questi ultimi, per inciso, muoiono male, perlomeno in America. Qui in Italia, come del resto in Inghilterra, si è deciso di censurare un paio di scene che potete trovare tranquillamente complete sul tubo e che avrebbero reso Brightburn parecchio più gore e sfacciato del normale, soprattutto considerando che il killer è poco più che un bambino. Ma noi, che ai bambini vogliamo bene, soprattutto ai quattordicenni che portano bei soldini, abbiamo deciso di trattare Brightburn manco fosse l'ultimo dei video nasties rimasti in circolazione e così addio a una paio di sequenze che avrebbero reso Fulci molto felice. Per carità, il film è efficace lo stesso e merita di venire guardato, tuttavia permettetemi di spendere una lacrima per l'egregio lavoro dei responsabili degli effetti speciali, andato sprecato. Fortunatamente, il resto degli FX, salvo forse le inquadrature ravvicinate del prefinale, sono comunque validi e sfido chiunque a sfuggire all'ansia provocata dall'assedio di un piccolo, bastardissimo Superman in grado di distruggere case e disintegrare persone. Mai, come in questo caso, mi verrebbe da urlare "somebody saaaave meeee!!". Peccato che nessuno, nelle sterminate fattorie e nei boschi del Kansas, possa sentirti urlare.


Elizabeth Banks (Tori Breyer), David Denman (Kyle Breyer) e Michael Rooker (The Big T) li trovate ai rispettivi link.

David Yarovesky è il regista della pellicola. Americano, ha diretto film come The Hive. E' anche produttore, sceneggiatore e attore.






venerdì 16 giugno 2017

The Lego Movie (2014)

L'avevo snobbato all'uscita cinematografica ma ora ho finalmente recuperato anche io The Lego Movie, diretto e sceneggiato nel 2014 dai registi Phil Lord e Christopher Miller.


Trama: nella città di Bricksville, un operaio edile viene designato come "prescelto" dopo avere trovato per caso il cosiddetto "pezzo forte", l'unica arma in grado di contrastare il perfido Lord Business, intenzionato ad utilizzare il Kragle per distruggere l'universo Lego...



Come ho detto all'inizio, all'epoca avevo snobbato The Lego Movie per un motivo molto ma molto semplice: carini i Lego, sì, ma non mi hanno mai entusiasmata, neppure da piccola. Sarà che i miei tendevano a non comprarmi molti giocattoli (e si vede, visto che ora mi scoppio degli stipendi in cazzate, per compensare) o magari perché, abitando in un paesino, non era neppure così facile vedere quei set "meravigliosiiii" figli degli anni '80 per i quali molti nerd hanno provato un tuffo al cuore ritrovandoli nel film, sta di fatto che da bambina preferivo giocare con altre cose e, crescendo, l'avvento dei Lego Store non ha scatenato in me il desiderio di fare follie (se però mi regalate la caserma Lego dei Ghostbusters non mi offendo, giuro). La visione di The Lego Movie è stata tuttavia molto piacevole e divertente, sebbene mi sia dispiaciuto non cogliere tutte le citazioni legate al mondo dei mattoncini; la storia di Emmet, "medioman" assoluto se mai ne è esistito uno, entusiasta di una vita programmata al confronto della quale Matrix e The Truman Show sono delle barzellette, è avvincente e nasconde molte sorprese inaspettate, oltre ad essere una bellissima parodia dei due film già citati. Perfetto sia per gli adulti che per i bambini, The Lego Movie strappa moltissime risate e fa riflettere, non solo quando sottolinea l'importanza del lavoro di squadra, dell'amicizia e dello sviluppo delle capacità individuali (mi è piaciuto molto in modo in cui gli sceneggiatori sono riusciti a comunicare il ruolo chiave di una persona magari priva di fantasia ma capace di organizzare al meglio il lavoro altrui, così da far risaltare le qualità di ognuno) ma anche, e soprattutto, durante la rivelazione dell'intelligentissimo twist finale, che mi ha strappato più di una lacrima commossa. Seguire le vicende di Emmet e compagnia, poi, è veramente spassoso, anche perché tutti i personaggi, buoni o cattivi che siano, sono ben caratterizzati e, diciamolo, The Lego Movie mette in scena il Batman migliore di sempre, secondo solo al Renato di Sensualità a Corte, al punto che ora finalmente comprendo la necessità di uno spin-off interamente dedicato a lui.


In tutto questo, The Lego Movie è soprattutto realizzato benissimo. Favoloso mix di computer graphic, stop motion e live action, ha il pregio di non avere neppure una scena che non sia riproponibile con l'ausilio di mattoncini e, soprattutto, i realizzatori hanno scelto di mantenere la rigidità di movimenti che avrebbe, ragionevolmente, un Lego semovente, senza ricorrere a camminate o corse fluide e naturali. Per chi, come me, non è ferrato in materia Lego, probabilmente avranno più valore i dettagli "reali" inseriti qui e là, come per esempio la collezione di materiali umani che fa bella mostra nell'ufficio di Lord Business, ma vedere un mare o delle fiamme realizzati interamente di mattoncini, oltre che un branco di maialini che esplodono in un tripudio di salsicce Lego scalda il cuore, lo ammetto. I Lego fan all'ultimo stadio invece apprezzeranno il fantasioso utilizzo di moltissimi set più o meno famosi, combinati in maniere spesso esilaranti ma comunque riconoscibili, e soprattutto il potere che hanno alcuni personaggi di plasmare letteralmente la realtà che li circonda, ricavando una moto da un muro o un'astronave, la benedetta astronave che non c'è verso di completare. Io, molto banalmente, ho adorato il fatto che a molteplici set siano corrisposti improbabili crossover tra personaggi di film, fumetti, universi e serie TV che mai avrebbero potuto comparire assieme in un film (stupenda la gag Silente/Gandalf) e, ovviamente, non riesco a togliermi dalla testa il brano portante della colonna sonora, E' meraviglioso... anche se la canzone di Batman è molto, ma molto meglio. D'altronde stiamo parlando del Cavaliere Oscuro versione rapper, che cavolo!


Di Will Arnett (voce originale di Batman, in italiano doppiato da Claudio Santamaria), Elizabeth Banks (Wyldstyle/Lucy), Charlie Day (Benny), Will Ferrell (Lord Business/Presidente Business/Uomo del piano di sopra), Morgan Freeman (Vitruvius), Jonah Hill (Lanterna Verde), Liam Neeson (Poliziotto buono/Poliziotto cattivo/Papà poliziotto), Chris Pratt (Emmet), Cobie Smulders (Wonder Woman), Channing Tatum (Superman) e Billy Dee William (Lando) ho già parlato ai rispettivi link.

Phil Lord (vero nome Philip A. Lord) è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Americano, ha diretto film come Piovono polpette, 21 Jump Street e 22 Jump Street. Anche produttore, doppiatore e animatore, ha 42 anni e un film in uscita, la pellicola dedicata ad Han Solo che dovrebbe uscire l'anno prossimo.


Christopher Miller è il regista e co-sceneggiatore della pellicola, inoltre doppia in originale il presentatore. Americano, ha diretto film come Piovono polpette, 21 Jump Street e 22 Jump Street. Anche produttore e animatore, ha 42 anni e un film in uscita, la pellicola dedicata ad Han Solo che dovrebbe uscire l'anno prossimo.


Tra le altre guest star presenti nel film, Anthony Daniels presta anche qui la voce allo storico C-3PO mentre Shaquille O'Neal interpreta la sua versione Lego. Non so per quale motivo, è stata abbandonata l'idea di fare doppiare Batman da Michael Keaton, Val Kilmer, George Clooney o Christian Bale; allo stesso modo, Indiana Jones e R2-D2 hanno perso il ruolo di co-protagonisti principali che era stato loro assegnato nelle prime fasi di sceneggiatura mentre a Denzel Washington è stato preferito Morgan Freeman per doppiare Vitruvius. Da The Lego Movie sono nati due spin-off, uno già uscito (The LEGO Batman Movie) e The LEGO NINJAGO Movie, che dovrebbe uscire il 22 settembre in America ma non ha ancora una data italiana, mentre The Lego Movie Sequel è previsto per il 2019; nell'attesa, se The LEGO Movie vi fosse piaciuto recuperate The LEGO Batman Movie, Ralph Spaccatutto e la saga di Toy Story. ENJOY!


martedì 26 agosto 2014

The Uninvited (2009)

Qualche sera fa sono riuscita a guardare The Uninvited, diretto nel 2009 dai registi Charles e Thomas Guard e remake del coreano Two Sisters.


Trama: Anna torna a casa dopo un periodo passato in una clinica psichiatrica per lo shock causato dalla morte della madre. La ragazza, preda di orribili visioni, crede che "qualcosa" stia cercando di mettere in guardia lei e la sorella Alex dalla futura matrigna...


Quando si decide di girare il remake di una pellicola orientale ad uso e consumo del popolo bue occidentale si rischia di appiattire a dismisura l'opera originale e i concetti che la animavano. Certo, chi ha avuto occasione di vedere solo remake molto probabilmente è una persona a cui del cinema orientale, che sia o meno horror (sebbene "horror" sia un concetto improprio e troppo limitato), non frega una benemerita e, altrettanto probabilmente, apprezzerà incondizionatamente il rifacimento senza preoccuparsi di recuperare l'originale da cui è stato tratto; chi invece, come la sottoscritta, preferisce recuperare prima "le fonti", solitamente si ritrova a bestemmiare davanti ad un film che la gran parte del pubblico non giudicherebbe nemmeno troppo malamente. Nel caso di The Uninvited, poveraccio lui e tutti quelli che hanno lavorato al film, si parla di un horror neppure troppo deprecabile, anzi. Gli attori sono validi, soprattutto il terzetto di donne protagoniste, le ambientazioni sono ancor più belle e suggestive, con quelle splendide villette sulla riva del lago che farebbero venire voglia a chiunque di andarci ad abitare, la trama è intrigante e offrirebbe un twist per nulla banale, roba da far rimanere a bocca aperta più di uno spettatore, le apparizioni sovrannaturali mettono addosso qualche brivido e conferiscono pepe alla "solita" vicenda che prevede una matrigna cattiva e due figliole che cercano inutilmente di mettere in guardia il papà. Se dovessi quindi parlare di The Uninvited da un punto di vista "vergine" ne consiglierei il recupero, soprattutto se cercate un horror d'atmosfera, non sanguinario e con una protagonista (la magnetica e bellissima Emily Browning) di un certo livello, non come tante altre scream queen senza arte né parte. Per fortuna o purtroppo però, nonostante sia passato parecchio tempo, ricordo ancora molto bene Two Sisters.


Se avete avuto modo di guardare la pellicola di Ji Woon-Kim non pensate di dare una chance a The Uninvited, nemmeno per un secondo. Il film dei fratelli Guard, infatti, saccheggia senza vergogna le sequenze più "paurose" di Two Sisters e la sua trama generale, trasformando le prime in delle baracconate prive del pathos e della poesia dell'originale coreano (banalissimo esempio, la ragazza che spunta sotto il mobile in cucina) e la seconda nella solita accozzaglia di cliché thriller-horror tipici del cinema USA. Fate pure ciao ciao a quel senso di disagio ed incertezza che serra lo stomaco per tutta la visione di Two Sisters, zeppo di scene apparentemente deliranti e senza senso che, magicamente, trovano una loro dimensione sul finale, dite addio alla profonda riflessione sul senso di colpa e sulla banalità della piccineria dell'animo umano; The Uninvited prende tutto questo, lo getta nel cestino e lo trasforma nella versione seria e con fantasmi de La famiglia Addams 2, con le due sorelle che tentano di smascherare la bionda fatalona che vorrebbe portar loro via il padre e la felicità. Per quel che riguarda il twist (a proposito del quale siete autorizzati ad uccidere chiunque ve lo rivelerà anzitempo), se avete già visto Two Sisters perderà tutto il suo valore perché saprete già dove andrà a parare la pellicola: potreste giusto complimentarvi con i registi e gli attori per il modo sottile con cui cercheranno di ingannarvi nonostante per tutto il film la verità vi venga palesata proprio sotto il naso, ma nulla più, senza contare che la chiosa finale ambientata in manicomio è l'ennesima, fastidiosa dimostrazione di come all'americano medio (e, per estenzione, allo spettatore medio) serva che venga spiegato ogni minimo dettaglio della trama, ogni motivazione dei protagonisti, ogni più piccolo aspetto della natura soprannaturale degli eventi narrati. Poi ci meravigliamo del perché le nostre facoltà intellettive si vadano lentamente spegnendo... e vivete nell'incertezza, fantasticate, immaginate ogni tanto, no? Cominciate recuperando Two Sisters invece che The Uninvited, male non vi farà!


Di Emily Browning (Anna), David Strathairn (Steven) ed Elizabeth Banks (Rachel) ho già parlato ai rispettivi link. 

Charles e Thomas Guard sono i due registi della pellicola, finora al loro primo e unico film. Inglesi, hanno lavorato anche come produttori e sceneggiatori.


Arielle Kebbel interpreta Alex. Americana, ha partecipato a film come Be Cool, Aquamarine, The Grudge 2, Mordimi e a serie come CSI - Scena del crimine, Una mamma per amica e CSI: Miami. Ha 29 anni e un film in uscita. 


Nonostante sia perfetta per il ruolo di Anna, Emily Browning aveva partecipato all'audizione per quello di Alex. The Uninvited, come già ho avuto modo di dire, è il remake di Two Sisters, che vi consiglio assolutamente di recuperare, magari assieme a The Hole, Le verità nascoste e Chi è l'altro?. ENJOY!


mercoledì 11 settembre 2013

Comic Movie (2013)

Spinta da non so  nemmeno io quale follia cosmica ho deciso di recuperare, nonostante non fosse uscito dalle mie parti, Comic Movie (Movie 43), film a episodi diretto nel 2013 da una ridda di registi che troverete nominati in fondo al post. "Bolla, come sei raffazzonata oggi!", direte voi. Beh è quel che si merita questo capolavoro...


Trama (versione internazionale*): due ragazzi decidono di giocare all'insopportabile e saccente fratellino haker un tiro mancino. Per fargli abbandonare l'inseparabile portatile e zepparglielo di virus lo attirano fuori da camera sua con la richiesta di cercare un film assolutamente introvabile e proibito (nonché inventato sul momento), ovvero Movie 43. Dopo vari tentativi, che portano alla visione di filmati al limite dell'indecenza, salta fuori che la pellicola esiste davvero... e potrebbe scatenare la fine del mondo!
*La trama riportata si riferisce alla versione internazionale del film. Negli USA la cornice è leggermente più sensata e vede un regista (Dennis Quaid) completamente folle cercare di vendere Movie 43 a un produttore (Greg Kinnear) presentandogli man mano tutti gli spezzoni che lo compongono e conta, tra le guest star, anche Seth MacFarlane. Nel DVD di Comic Movie, inoltre, è stato inserito anche Find Our Daughter, episodio che ha per protagonisti Julianne Moore e Tony Shalhoub.


Partiamo dal titolo, vah. Comic Movie è l'ovvio tentativo italiano di attirare quei poveri gonzi che vanno al cinema solo per vedere quei tristissimi film/parodia che scimmiottano le mode del momento come Superhero Movie, Epic Movie, Scary Movie, etc. etc. Poveri gonzi, diffidate dagli infingardi distributori perché nonostante l'umorismo di bassa lega sia più o meno simile Comic Movie è una raccolta di cortometraggi tenuti malamente assieme da una cornice "narrativa" che li lega l'uno all'altro, non c'eentrano nulla né i fumetti né la comicità. A quelli che invece, come me, sapevano a cosa sarebbero andati incontro, dico solo che i gran nomi di richiamo presenti nella pellicola pregheranno i loro dei perché i fan si dimentichino del loro coinvolgimento in quello che, a conti fatti, è uno dei film meno divertenti, più noiosi, patetici e disgustosi del globo terracqueo. Una roba che, al confronto, F is for Fart è un serio e nobile capolavoro dell'avanguardismo giapponese. Detto questo, cercate di seguirmi in questo excursus delle storie presenti in Comic Movie (seguono alcuni SPOILER ma chissenefrega, insomma. Se non volete leggerli saltate al sesto paragrafo).


Comic Movie mi ha fatto ridere all'inizio. Non posso dire di no, sarei falsa come Giuda se negassi l'evidenza. Ammetto anche che la storia di contorno mi ha incuriosita perché volevo davvero sapere dove sarebbero andati a parare con la questione del Movie 43. Quindi, andiamo con ordine. Il cortometraggio con Hugh Jackman e Kate Winslet è quello che, cronologicamente, è stato girato per primo ed è servito da esca per distributori e attori famosi nel corso dei dieci anni di gestazione di questa mmmmerda. Indubbiamente, fa stramazzare al suolo dalle risate soprattutto per le facce che fa la Winslet davanti ad un Jackman sempre bellissimo ma con un difetto fisico a dir poco imbarazzante e funziona perché basato su uno sketch vecchio come il cucco: nessuno si accorge di tale difetto o comunque tutti scelgono di ignorarlo tranne la protagonista, che si ritrova sempre più in difficoltà. Segue l'altrettanto simpatico Homeschooled, con Naomi Watts e quel gran figo di Liev Schreiber che decidono di educare il figlio adolescente a casa, fungendo non solo da insegnanti ma anche da bulli, primi amori e quant'altro. Una roba surreale che mi ha strappato altre grasse risate, così come ha fatto la prima sequenza di The Proposal... almeno finché la proposta della svampita Anna Faris (Will you poop on me?) non viene messa in atto. E' un mio limite, lo so, ma l'umorismo scatologico a base di scoregge e cacca (non merda, c'è differenza!!) non mi fa affatto ridere. Così come mi intristisce vedere Richard Gere e Uma Thurman nei ruoli più sputtananti della loro carriera, il primo nei panni del manager che si ritrova a dover combattere contro la stupidità degli adolescenti che vorrebbero scoparsi il primo IPod fatto come una donna vera e la seconda in quelli di un'imbarazzante Lois Lane stalkerata da Superman in quella che potrebbe essere la peggiore presa in giro di sempre del rapporto tra Batman e Robin. Per fortuna arrivano le meravigliose accoppiate Kieran Culkin/Emma Stone e Chloe Moretz/Christopher Mintz-Plasse a risollevare l'atmosfera con due simpatici sketch abbastanza piacevoli e originali... se non fosse che a dare il carico a coppe e affossare definitivamente Comic Movie ci pensano gli ultimi quattro cortometraggi, che meritano per questo un paragrafo a parte.


Happy Birthday vede il bellissimo Gerard Butler nei panni di un lepricauno. La cosa non fa ridere, il corto è di una deficienza rara e scommetto quel che volete che il doppiaggio italiano non riuscirà a riprodurre l'unico elemento piacevole, ovvero l'accento "oirish" del nanetto. Il finale poi è l'equivalente di una di quelle barzellette sporche e idiote che raccontano gli ultimi derelitti del pianeta quando al bar la conversazione langue, sul serio. Segue Truth or Dare, con un'imbarazzante Halle Berry alla quale dovrebbero venire frantumati i denti con l'immeritato Oscar vinto ormai troppi anni fa. L'apice del becerume viene toccato quando, nel corso delle sfide (di una deficienza incredibile su una scala da 0 a Zach Galifianakis in Una notte da leoni) tra lei e il tizio con cui ha un appuntamento al buio, la signora Berry prepara il guacamole con la tetta destra o decide di trasformarlo in un cinese. Mamma mia, le matte risate, guarda. Mel Brooks, prendi esempio e vergognati. Non bastasse questo capolavoro di umorismo, ecco arrivare l'insignificante Victory's Glory, che vorrebbe parodiare quei film dove la squadra composta da outsider vince la partita dopo un edificante discorso del coach e lo fa mettendo in bocca a quest'ultimo parolacce, banalità e incitazioni a percuotere col fallo gli avversari (sic). Ancora non vi basta? Credete davvero che nulla possa superare il cattivo gusto di vedere esplodere un uomo investito e poi immerso nelle sue feci? O, ingenue creature! Dopo i titoli di coda vi aspetta Beezel, un simpatico gatto animato gay e in odore di Troma che si sodomizza da solo con uno spolverino mentre guarda il suo padrone fare sesso con la fidanzata! Dov'è Fritz il gatto? Vatti a nascondere, cartonetto per educande!! E potrei continuare per ore, ma anche no.


Madonna quanto ho scritto. E ciò è male perché mi si dice che un bravo critico, cosa che effettivamente non sono, è in grado di condensare le sue opinioni in poche righe. Ok. Questo film è Lammerda©. Buono solo per lo spezzone con la Winslet e Jackman e per i due finti spot dal gusto assurdo che richiama molto quello de I Griffin, il resto non ha ragione di essere. Come ho detto, non fa ridere. E un film comico che non fa ridere, giusto per mettersi allo stesso livello di Comic Movie, è utile come un chiulo senza buco.

Ecco la fine che merita Comic Movie...
Di Griffin Dunne, regista del segmento “Veronica”, ho già parlato QUI, Elizabeth Banks, regista di Middleschool Date e co-protagonista dell'episodio Beezel nei panni di Amy, la trovate QUA e Brett Ratner, regista di Happy Birthday, è già stato nominato in questo post. Beezel invece è stato girato da James Gunn. Hugh Jackman (David), Kate Winslet (Beth), Liev Schreiber (Robert), Naomi Watts (Samantha), Kieran Culkin (Neil), Emma Stone (Veronica), Justin Long (finto Robin), Jason Sudeikis (falso Batman), Leslie Bibb (falsa Wonder Woman), Christopher Mintz-Plasse (Mikey), Chloe Grace Moretz (Amanda), Gerard Butler (i due lepricani), Sean William Scott (Brian), Halle Berry (Emily) e Terrence Howard (Coach Jackson) li trovate invece ai rispettivi link.

Peter Farrelly è il regista della “cornice” originale del film e degli episodi The Catch e Truth or Dare. Americano, ha diretto pellicole come Scemo & più scemo, Tutti pazzi per Mary, Io, me & Irene, Osmosis Jones e Amore a prima svista. Anche produttore, sceneggiatore e attore, ha 57 anni e in progetto il film Dumb and Dumber To, al momento in fase di pre-produzione.


Steven Brill è il regista della “cornice” del film e dell’episodio IBabe. Americano, ha diretto pellicole come Little Nicky – Un diavolo a Manhattan e Without a Paddle – Un tranquillo weekend di vacanza. Anche attore, sceneggiatore e produttore, ha 51 anni e un film in uscita.  


Steve Carr è il regista dell’episodio The Proposition. Americano, ha diretto film come Il dottor Dolittle 2 e L’asilo dei papà. Anche produttore, ha 51 anni e un film in uscita.


Anna Faris interpreta Vanessa. Americana, la ricordo per film come Scary Movie, Scary Movie 2, Lost in Translation, Scary Movie 3, I segreti di Brokeback Mountain, Scary Movie 4 e My Super Ex-Girlfriend, inoltre ha partecipato alla serie Friends. Anche produttrice e sceneggiatrice, ha 37 anni e un film in uscita.


Chris Pratt interpreta Jason. Americano, ha partecipato a film come Wanted - Scegli il tuo destino, Jennifer's Body, Zero Dark Thirty e alla serie The O.C. Ha 34 anni e quattro film in uscita tra cui Lego - The Movie e Guardians of the Galaxy.


Richard Gere (vero nome Richard Tiffany Gere) interpreta il capo nell'episodio IBabe. Americano, ex sex symbol degli anni '80/'90, lo ricordo per film come American Gigolo, Ufficiale e gentiluomo, Pretty Woman, Sommersby, Il primo cavaliere, The Jackal, Se scappi ti sposo, Autumn in New York, Il Dottor T & le donne, The Mothman Prophecies - Voci dall'ombra, Chicago Hachiko - Il tuo migliore amico. Anche produttore e regista, ha 64 anni e un film in uscita.


Uma Thurman (vero nome Uma Karuna Thurman) interpreta la finta Lois Lane. Qui parliamo di una delle muse di Tarantino nonché una delle mie attrici preferite, che ricordo per film come Le relazioni pericolose, Pulp Fiction, Batman & Robin, Gattaca - La porta dell'universo, I miserabili, The Avengers - Agenti speciali, Vatel, Kill Bill, Be Cool My Super Ex-Girlfriend. Anche produttrice e sceneggiatrice, ha 43 anni e quattro film in uscita tra cui Nynphomaniac, ma quello che stiamo aspettando tutti con ansia è Kill Bill 3, annunciato ma sempre rimandato!!


Will Graham e Rusty Cundieff sono altri due registi impelagati nel progetto di cui tuttavia non ho mai sentito parlare mentre James Duffy, regista di SuperHero Speed Dating, ha all’attivo solo il corto che lo ha ispirato, Robin’s Big Date. Un altro segmento tratto da un corto già esistente (Machine Child) è l’interessante Machine Kids, usato come una sorta di “pubblicità progresso” e diretto da Jonathan Van Tulleken, regista di alcuni episodi della serie Misfits. Passiamo ora agli altri attori più o meno famosi coinvolti nel progetto: nel corso del film troviamo Jack McBrayer, lo stagista della serie 30 Rock, la Veronica Mars Kristen Bell, la voce originale del griffiniano Joe, Patrick Warburton, la star della serie Jackass Johnny Knoxville, il comico inglese Stephen Merchant, quella vajassa di Snookie e il protagonista dei tre Transformer Josh Duhamel. Ci hanno invece visto lungo e hanno mandato al diavolo il progetto George Clooney (che avrebbe dovuto recitare nei panni di sé stesso), Colin Farrell (interpellato per il ruolo del leprecauno) e persino i campioni del cattivo gusto Ray Parker e Matt Stone, creatori di South Park, che avrebbero dovuto dirigere uno degli episodi. Ringraziate inoltre, per una volta, l’audience americana che ha bocciato durante un test screening l’episodio dove Anton Yelchin interpretava un necrofilo perché non voglio nemmeno sapere dove sarebbero andati a parare! Detto questo, non saprei cosa consigliarvi se vi fosse piaciuto Comic Movie. Forse un buon psichiatra? ENJOY!!

domenica 6 maggio 2012

Hunger Games (2012)

Appunto mentale: mai andare al cinema la domenica pomeriggio. Innanzitutto, è zeppo di bambini con genitori incoscienti che li portano a vedere film simili, seconda cosa perché è l'equivalente di una pennichella pomeridiana, da cui esci ancora più distrutto. Detto questo, oggi sono appunto andata a vedere Hunger Games (The Hunger Games) di Gary Ross, preparata a vedere una roba ben peggiore di quanto in effetti non sia stato.


Trama: in un futuro non troppo distante, i membri di quella che sembrerebbe una dittatura selezionano annualmente dodici ragazzi e dodici ragazze per farli combattere fino alla morte nei cosiddetti Hunger Games. Katniss, una dei ragazzi selezionati, dovrà cercare di sopravvivere per tornare a casa dalla sorella, alla quale si è sostituita offrendosi volontaria...

Maria De Filippi e un membro qualsiasi del cast di Amici...
 Hunger Games può dividersi tranquillamente in due parti: quella che precede i giochi e gli Hunger Games stessi. La prima parte è sicuramente la migliore, perché introduce l'universo assurdo in cui vivono i personaggi, un mondo, peraltro, non dissimile da quello descritto in mille altre distopie come 1984 e financo nei miti della Grecia antica: potere nelle mani di pochi riccastri che costringono il resto della popolazione alla povertà, tenendoli sotto controllo e rendendoli idioti e impotenti grazie a dei "giochi" che, in fin dei conti, non sono altro che un tributo e una punizione per una ribellione passata. E' interessante comprendere i meccanismi che governano le interazioni tra i personaggi (i due "concorrenti" Katniss e Peeta in primis), le famiglie, i cosiddetti "mentori" che dovranno guidare i contendenti, tutto il kitschissimo entourage che introduce questi poveri paesanotti alle meraviglie della città, della fama, della gloria e ai pericoli del gioco mortale; è una goduria vedere i completini inguardabili indossati da Elizabeth Banks, la parrucca blu dell'incredibile Stanley Tucci, la barba effetto fiammante del fighissimo Wes Bentley, l'ombretto oVo di quell'altro bonazzo di Lenny Kravitz e, soprattutto, percepire il potenziale bastardo e fascista dell'inquietante Presidente interpretato dal grande vecchio Donald Sutherland. Tutto molto bello, sì... peccato che poi comincino gli Hunger Games che danno il titolo al film e che, paradossalmente, sono la parte più debole della pellicola.

Qui sta dicendo addio a Lenny Kravitz. Sarei molto triste anche io.
 Intanto, diciamo subito che chi si è guardato Battle Royale potrebbe anche evitare di comprare un biglietto per Hunger Games perché il ricordo della pellicola nipponica rischierebbe di sottoporre lo spettatore ad un costante ed impari confronto. Ma poi, ragazzi, che survival game sarebbe questo? A parte che la furbizia imporrebbe degli allenamenti pregressi ai giovinetti (dico, tutti gli anni organizzano i giochi e al vostro paese non siete buoni a fortificarvi un po' in previsione del fatto che potrebbero sorteggiarvi? Allora ve la cercate...), oltre la mattanza iniziale e qualche imprevisto messo in mezzo dai realizzatori del gioco i personaggi coinvolti sono sconcertanti: ho capito che la protagonista "dovrebbe" mantenere un'aura di positività, bontà e purezza che la farà probabilmente diventare la chiave di una rivolta contenuta nei prossimi episodi, ma questo è davvero troppo. In un gioco in cui tutti devono uccidersi a vicenda e che consente un solo vincitore (tranne alcuni casi in cui venga deciso altrimenti: ma ci arriviamo!), una fa la santa che uccide solo se necessario, altri cinque fanno branco inutilmente, tanto poi vi toccherà ammazzarvi tra voi, no?, un'altra elegge la protagonista a sorella maggiore sperando che la protegga, un'altra si trova davanti l'avversaria e decide di passare oltre lasciandola in vita. Bambini, quale parte del regolamento non avete capito? E questo solo per la parte "edulcoriamo un po' la violenza".

Voto 11 alla parrucca blu di Stanley
Per la parte "deus ex machina", invece, l'elenco dei modi in cui la protagonista viene aiutata va dal sottilmente astuto all'incredibilmente paraculo, dove il primo risiede in toto nel personaggio di Woody Harrelson che, in quanto mentore, deve cercare di convincere gli sponsor esterni ad aiutare la fanciulla in difficoltà, mentre il secondo consiste, direttamente, nel cambiare le regole dei Games per almeno due volte. Senza contare, ovviamente, gente che riscopre un'umanità alla vista della Ragazza di Fuoco, folli assassini che chissà perché tentennano giusto alla fine, bacche velenose messe ad hoc per creare il colpo di scena finale, calabroni che a volte sono mortali altre volte no, gente che s'innamora all'improvviso, etc. etc. Comunque, se non volete esser troppo pignoli diciamo che Hunger Games ha il pregio di far passare molto rapidamente le oltre due ore di durata e anche di invogliare ad acquistare i libri di Suzanne Collins da cui è tratto. Se, invece, pezzi grossi già citati a parte, cercate un minimo di bravura attoriale o di suspance con colpi di scena a non finire, evitate pure: la vicenda è "telefonata" fin dall'inizio e i giovani attori coinvolti, Jennifer Lawrence a parte che va benissimo per il ruolo un po' di rozza campagnola che diventa Cenerentola, hanno la verve di un mucchio di blocchi di tufo in forma umana, soprattutto Josh Hutcherson, sfigatissimo coprotagonista a cui va la palma d'oro del trash per il coraggio con cui gli sceneggiatori lo fanno cammuffare da sasso in un fiume: vedere per credere!!

Ma il primo premio se l'aggiudica senza dubbio la barba (vera!!) di Wes
 Di Stanley Tucci (Caesar Flickerman), Wes Bentley (Seneca Crane), Elizabeth Banks (Effie Trinket), Woody Harrelson (Haymitch Abernathy), Toby Jones (Claudius Templesmith), Donald Sutherland (Presidente Snow) ho già parlato nei rispettivi link.

Gary Ross è il regista della pellicola. Americano, ha diretto film come il carinissimo Pleasantville e Seabiscuit - Un mito senza tempo. Anche sceneggiatore, produttore e attore, ha 56 anni e un film in uscita.


Jennifer Lawrence interpreta Katniss. Americana, la ricordo innanzitutto per aver interpretato Mystica in X - Men: l'inizio (ruolo in cui dovrebbe tornare nel prossimo sequel in cantiere), inoltre ha partecipato a film come Mr. Beaver e serie come Monk, Cold Case e Medium. Ha 22 anni e cinque film di prossima uscita, tra cui il seguito di Hunger Games, Catching Fire.


Oltre alla presenza di Lenny Kravitz nei panni dello stilista Cinna, segnalo quella di Isabelle Fuhrman, ovvero la Esther di Orphan, in quelli della cattivissima mocciosa Clove. Rimanendo sempre in tema di attori, per il ruolo di Katniss si era pensato a Chloe Moretz, Hailee Steinfeld, Saoirse Ronan ed Emily Browning.  Essendo Hunger Games la prima parte di una trilogia, il prossimo anno dovrebbe uscire la seconda parte, dal titolo Catching Fire, diretto non più da Gary Ross ma dal regista di Constantine e Io sono leggenda, Francis Lawrence. Dovrebbero poi uscire The Hunger Games 3 e 4 (ultimo film diviso in due parti? Va tanto di moda...!). Se il film vi fosse piaciuto, infine, vi consiglio di cercare e guardare Battle Royale. ENJOY!!

venerdì 2 marzo 2007

Slither (2006)

Per la serie, nostalgia nostalgia canaglia, ieri sera ho guardato questo horror Canadese/Americano, che tanta voglia di vederlo avevan suscitato in me i trailer e i giornali specializzati australiani. Ordunque, cotanta attesa spasmodica non è stata proprio ripagata con un film memorabile, ma onestamente ho visto di peggio....



La trama è semplice ma assurda: In una cittadina di buzzurri dediti alla caccia al cervo, atterra il classico alieno, questa volta sottoforma di lumacone. Colui che si farà veicolo del lumacone sarà il marito dell'avvenente professoressina del paese, amata senza speranza da un ingenuo poliziotto che è poco meno impedito del Linus di Scream. Il marito è talmente innamorato della prof, che anche se posseduto il sentimento permane anche più forte, accompagnato da costante desiderio di carne. Finché, com'è ovvio, il parassita comincerà a figliare e allora l'intera cittadina sarà in pericolo....

A chi ama seguire horror che non siano popolati da teenagers ed effettacci splatter confezionati per la playstation generation, il lumacone non potrà che far venire in mente un vecchio film di un certo David Cronenberg, ovvero Il demone sotto pelle (1975) . In esso, all'interno di un condominio, il parassita assassino del titolo originale provoca aggressività e irrefrenabili pulsioni sessuali alle vittime che penetra, seguendo la personalissima poetica del regista Canadese, fatta di mutazioni, legami tra morte e sesso e contagi. Non aspettiamoci tanto acume da Slither....

Il film, ben confezionato e dotato anche di una certa dose di ironia, comincia come un classico horror fantascientifico, diciamo che la noia regna sovrana almeno finché il vermone non si moltiplica, dopodiché la pellicola si trasforma in un zombie movie incrociato con Il Villaggio dei Dannati. Intendiamoci, non è male l'idea che i vermoni siano collegati tutti con la prima vittima, e che quindi tutti gli zombies abbiano come unico obbiettivo quello di farsi amare dalla professoressa, anzi è al limite del grottesco, però tutto si risolve nella solita accozzaglia di pasti a base di carne umana, mutazioni più o meno schifose e tentacoli artigliati.

La recitazione non è malvagia (purtroppo il doppiaggio italiano penalizza) e alcune scelte di sceneggiatura sono anche intelligenti: una perla secondo me, il personaggio del volgarissimo, gretto, bastardo sindaco, codardo fino all'inverosimile e preoccupato solo di sé stesso e di ottener consensi... Alla fine, quasi per contrappasso, viene condannato all'essere vile macchina di riproduzione della specie, il gradino più basso, servo del lumacone capo... Il tutto dopo che una degli zombi gli augura di venire ucciso e smembrato in quanto Repubblicano! Altra scena divertente quella in cui il cervo posseduto si ribella allo sport popolare della cittadina e da preda diventa carnivoro e cacciatore....

L'amore per il grottesco e il disgustoso è propria della scuola in cui si è formato il regista James Gunn, trentasettenne. E chi è costui, vi chiederete.... ma colui che ci ha regalato perle come Sgt. Kabukiman e Tromeo e Giulietta! (nonché la sceneggiatura di Scooby Doo 2) Insomma, stiamo parlando di un discepolo della rinomata Troma, casa di produzione cinematografica famosa per la distribuzione di film a basso costo al limite del trash e anche oltre, dei capolavori di cattivo gusto e demenzialità (ha distribuito anche il Bosco 1, già citato in un post).... Strano che abbia girato un film "normale" come Slither..... La moglie, Jenna fischer era nel cast del film, mentre il fratello Sean è veterano televisivo e, se seguite Gilmore Girls, saprete che ha interpretato Kirk Gleason per 112 episodi.... Per me questa notizia non vale nulla ma.. chissà....


L'attore Nathan Fillion, che interpreta il poliziotto Bill, è stata invece l'ultima e definitiva nemesi di Buffy, l'invasato Caleb, nella settima serie, e ha partecipato anche ad un episodio di Lost. E pensare che Angel, secondo le prime intenzioni di Joss Whedon, avrebbe dovuto essere lui...Ha 36 anni.


Elizabeth Banks interpreta l'oggetto del desiderio Starla Grant, la professoressa. L'attrice ha partecipato a moltissimi film di successo, quali Spiderman (comparirà anche nel terzo) Seabiscuit, Prova a Prendermi, e a serial televisivi come Sex and the City, Scrubs e Senza traccia. Ha 33 anni e SEI film in uscita!


Gregg Henry interpreta il ruolo del sindaco, colui che tanto mi ha colpita..  Costui ha una filmografia sterminata, soprattutto per i  ruoli in tutte le maggiori serie televisive dagli anni 80 ad oggi (anche lui in Gilmore Girls, ma cos'è??). Ha partecipato a  film come Omicidio a luci rosse e The Black Dahlia. Ha 55 anni.


Last but not least, colui che per primo viene infettato dal parassita, l'uomo dal nome e cognome identico, Grant Grant, ovvero Michael Rooker. Questo meraviglioso uomo è stato Henry nello splendido Henry: Pioggia di sangue, poi ha partecipato in altri film storici come Mississippi Burning e JFK , ha interpretato nientemeno che il ruolo dello sceriffo Alan Pangborn ne La metà oscura, e preso parte ad ignobili tamarrate come Giorni di tuono, Cliffhanger, Il collezionista di ossa, Il sesto giorno. Ha avuto però l'intelligenza di partecipare al mio piccolo cult Generazione X. Oggi ha 52 anni e tre film in uscita.





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