Ultimamente sto guardando davvero parecchi film sui vampiri. L'ultimo che mi è capitato, anche se un po' atipico, è Miriam si sveglia a mezzanotte (The Hunger), diretto nel 1983 dal regista Tony Scott e tratto dal romanzo The Hunger, scritto nel 1981 dall'americano Whitley Strieber.
Trama: Miriam è una vampira millenaria, che sfrutta i suoi amanti per mantenersi giovane e bella in eterno. L'unica pecca del condividere l'eternità con lei è quella di ritrovarsi vecchi e mummie nel momento esatto in cui la relazione dovesse venirle a noia, ed è quello che succede a John quando Miriam focalizza la sua attenzione sulla dottoressa Sarah...
E voi direte: apperò che stronza 'sta Miriam. Dite bene, ovviamente. Ed è solo quest'impressione che rimane alla fine del film, che altro non è se non un elegantissimo e patinato esercizio di stile, dove i vampiri (che non vengono MAI chiamati tali) vengono mostrati come vuoti, raffinati e tediati esseri dediti alla musica, alla seduzione, al piacere, bellissimi quanto volete ma asettici da morire (non inespressivi e scialbi, beninteso. Quelli sono i vampiri di Twilight e basta!). Miriam si sveglia a mezzanotte è una pellicola che poco o nulla aggiunge al mito del succhiasangue, e che lascia lo spettatore un po' così, un po' perplesso, vagamente indeciso su quale etichetta affibbiare al film.
Intendiamoci, Miriam si sveglia a mezzanotte non è brutto. Può essere visto come una riflessione sulla "fame" (non a caso il titolo originale è The Hunger) nel senso più vasto del termine, legata al desiderio di possesso, all'insoddisfazione che ci spinge ad avere sempre di più, al non accontentarsi, al cercare sempre quel "qualcosa" che sembra mancarci, come fa appunto la protagonista del film. Ma questa riflessione si perde nel palese desiderio del regista di mostrare le sue capacità, il suo senso artistico, le sue simbologie. Essendo il povero Tony, tuttavia, meno dotato di Ridley, tutto questo risente, inevitabilmente, del peso del tempo, e diventa troppo anni '80: Miriam si sveglia a mezzanotte appare così come un incrocio tra un videoclip dell'epoca (vedi l'introduzione con i Bauhaus che cantano Bela Lugosi is Dead) e un raffinato lesbo-chic (dove è lo chic a farla da padrone, mi spiace per i maschietti speranzosi), con qualche punta di cattivo gusto che sconfina nel kitsch (i flashback ambientati, rispettivamente, nell'800 e nell'antico Egitto, terra d'origine della buona Miriam), privo di emozioni o di inquietudine.
Per fortuna, gli attori sono tutti dei grossi calibri, ed è questo a salvare, principalmente, il film. David Bowie si vede poco ahimé, ma infonde al suo personaggio una malinconia e una dignità a dir poco sublimi; Susan Sarandon incarna al meglio la sua figura di donna apparentemente forte, mascolina e sicura di sé, il cui mondo razionale viene distrutto dall'arrivo di John e Miriam con conseguenze devastanti anche sulla sua psiche; infine, Catherine Deneuve è semplicemente perfetta nei panni dell'affascinante, algida, colta e seducente Miriam, soprattutto per quel meraviglioso accento francese che si insinua pesantemente nell'inglese che parla. Insomma, Miriam si sveglia a mezzanotte è un horror atipico che non mi sento di sconsigliare, è sicuramente una "curiosità" da vedere, soprattutto per chi ama il genere. Attenzione, però, alla noia e al ridicolo incombenti.
Di David Bowie, che interpreta John, ho già parlato qui, mentre Susan Sarandon, qui nei panni di Sarah, la trovate qua.
Tony Scott (vero nome Anthony D.L. Scott) è il regista della pellicola. Fratello del più famoso e più dotato Ridley Scott, ha diretto due dei miei film preferiti, Una vita al massimo e Nemico pubblico, oltre ad altre pellicole come Top Gun, Un piedipiatti a Beverly Hills 2, Giorni di tuono, L’ultimo boyscout – Missione sopravvivere, Allarme Rosso, The Fan – Il mito, Déjà Vu – Corsa contro il tempo e il meraviglioso corto Beat the Devil; ha diretto anche episodi delle serie The Hunger e Numb3rs. Inglese, anche produttore, attore e sceneggiatore, ha 67 anni e un film in uscita.
Catherine Deneuve (vero nome Catherine Fabienne Dorléac) interpreta Miriam. Forse la più famosa attrice francese, la ricordo per film come Repulsion, Bella di giorno, L’ultimo metrò, Dancer in the Dark, D’Artagnan e 8 donne e un mistero, inoltre ha partecipato ad un episodio della serie Nip/Tuck.
E ora, qualche curiosità. A dirigere il film avrebbe dovuto essere Alan Parker, il regista di Evita per intenderci, ma i produttori hanno infine scelto Tony Scott dopo avere visto gli spot da lui diretti. Da Miriam si sveglia a mezzanotte è stata tratta una serie, The Hunger (che, se non sbaglio, davano tempo addietro su La7), durata due stagioni e formata da brevi storie a tema horror presentate prima da Terence Stamp, quindi, nella seconda stagione, dallo stesso David Bowie. Se vi fosse piaciuto il film, comunque, vi consiglio di vedere, a prescindere, Dracula di Bram Stoker e poi Il bacio della pantera (quello diretto dell'82, con Nastassja Kinski e Malcom McDowell), dalle atmosfere simili. Cercateli e... ENJOY!!
Un film che ha i suoi fan, in cui io non rientro. Come dici, è molto modaiolo, fa il verso ad un dark trendy e sfrutta i nomi.
RispondiEliminaPerò è un piacere ricordarlo, è una parentesi particolare, molto più di certe opere davvero piatte.
Se ti dico che è tra i miei film di vampiri preferiti, mi cacci a pedate dal blog? :D
RispondiEliminaPer carità, hai ragione su tutto, e anche occhio, qui sopra dice una cosa sacrosanta: è modaiolo, è vuoto, è freddo, ed è di Tony Scott, tutte cose che dovrebbero bastare per bocciarlo.
Eppure, non so per quale motivo, ma ha dalla sua un fascino, tutto estetico, e così tipicamente anni '80, che me lo fa amare alla follia.
Credo sia il corrispettivo horror di robaccia come flashdance, ecco. Solo che è horror
Lucia, io non caccio te e tu non cacci me, dai XD
RispondiEliminaCapisco il fascino che possono esercitare alcuni film... purtroppo io odio un po' le atmosfere anni '80, quindi Miriam parte già svantaggiata anche se c'è David Bowie che adoro!
Scott ha diretto certe epiche cazzate,esattamente come il fratello ridley,ma questo mi sembra un esercizio gradevole,almeno la prima volta che lo si vede
RispondiEliminaciao davide spettatore indisciplinato
La penso più o meno come te: un film che lascia perplessi, a tratti anche noioso. È vero, lo si vede comunque senza troppi problemi, ma mi aspettavo molto di più.
RispondiElimina@Davide
RispondiEliminaIo però Scott lo amo per avermi regalato Beat The Devil e il bellissimo Una vita al massimo. Sì che nell'ultimo c'era fortissimo lo zampino di Quentin, ma è comunque ben fatto.
@Moderatamente ottimista
Lo dico sempre: bisogna partire prevenuti, senza aspettative! XD
Ciao! :) Primo post! Che emozione!! :D
RispondiEliminaLo recensirò a breve, poi magari torno a dare un'occhiata qui per confrontare i pareri. ;)
Ciao e benvenuto!! *__*
RispondiEliminaBene bene, torna pure così se ne parla un po'!
A me sembra che Tony Scott sia sottovalutato....
RispondiEliminati sei dimenticata di Spy Game!!!!
Quello è un bel film!
Questo film l'ho solo intravisto a suo tempo.....
Buonanotte!