mercoledì 15 maggio 2019

The Silence (2019)

Tornata dalle ferie mi sono trovata un attimo bloccata con la "programmazione" delle visioni ed è quindi subentrata Netflix che consigliava The Silence, diretto dal regista Jon R. Leonetti e tratto dal romanzo omonimo di Tim Lebbon.



Trama: degli uccelli preistorici cominciano ad attaccare le città d'America. L'unico modo per sopravvivere alla calamità è rimanere in perfetto silenzio, come scopriranno ben presto Ally, divenuta sorda a seguito di un incidente, e la sua famiglia.


SPOILER: fossi in voi non mi affezionerei troppo al cane. 
Su Imdb, sito dal quale recupero solitamente dati e curiosità, si sottolinea che il romanzo dal quale è tratto The Silence è precedente alla realizzazione di A Quiet Place: Un posto tranquillo, e che il cammino di entrambe le pellicole è cominciato nel 2017, con la differenza che il film di John Krasinski è stato distribuito al cinema mentre The Silence è rimasto nel limbo finché Netflix non lo ha recuperato. A questo punto mi domando se la famosissima piattaforma digitale non stia diventando una sorta di cassonetto della serie B perché guardando The Silence ho avuto la stessa impressione provata davanti alla visione di quei film catastrofici televisivi che andavano di moda negli anni '90 oppure di uno di quei mockbuster della Asylum, con la differenza che qui i pochi effetti speciali non sono sgradevoli e si può vantare la presenza di un paio di attori famosi. Ma se cercate qualcosa di più da The Silence cascate davvero male. Anzi, a chi già avesse trovato Bird Box trito e derivativo sconsiglierei la visione del film di Leonetti perché The Silence è prevedibile dall'inizio alla fine e segue il pattern tipico di questo genere di pellicole in cui un'apocalisse "animale" distrugge gli USA. Diciamo che, se era plausibile l'annientamento della razza umana per mano di esseri invisibili che spingono al suicidio, lo è meno l'idea che un branco di uccelli preistorici nascosti in una caverna riesca nel giro di una settimana a moltiplicarsi e costringere i pochi sopravvissuti a cercare rifugio in luoghi dal clima artico, visto che 'ste bestie devono deporre le uova e aspettare che si schiudano prima di raggiungere numeri così grandi. Ma così è, non questioniamo. The Silence ci introduce così alla vita felice di Ally e della sua famiglia, tutti esperti in linguaggio dei segni e lettura del labiale perché la ragazzina è sorda. E, guarda un po', come da titolo, il trucco per rimanere vivi in presenza delle mordaci bestiole preistoriche è stare in completo silenzio. Siccome per i protagonisti sarebbe quindi stato troppo facile sopravvivere, gli sceneggiatori a un certo punto infilano anche culti religiosi composti da matti, ché si sa come l'animale peggiore di tutti sia sempre l'uomo.


Di The Silence ho apprezzato, oltre a un paio di momenti di ovvia tensione (per quanto tu possa girare un film derivativo e banale, comunque l'idea di avere sospeso sul capo come una spada di Damocle un essere carnivoro acquattato nel buio e pronto a mangiarti al minimo rumore un po' di ansia la mette), l'allegra malvagità della famigliola felice, che a un certo punto condanna a morte una signora per pura stupidità prima di insediarlesi in casa, il barbatrucco usato dal culto di matti per stanare Ally e gli altri dalla suddetta abitazione e infine il modo assai funzionale in cui viene sfruttata l'unica vera tragedia del film. Stanley Tucci è sempre un gran signore, anche se cosa ci faccia in una pellicola simile probabilmente non lo sa nemmeno lui (un po' come John Malkovich non sapeva che stava facendo in Velvet Buzzsaw, o perlomeno voglio sperare che sia così) e Kiernan Shipka ha una faccetta così carina che è impossibile volerle male anche se siamo ben distanti dall'ispirata interpretazione di chi sordo lo è davvero, come la splendida Millicent Simmonds, per il resto The Silence è un film privo di pregi evidenti e molto facilone. Tanto per dirne una, l'umanità sarà anche condannata, e morire che due missili ben assestati o ancor meglio un bel plotone di Navy Seals o simili possa fare piazza pulita degli animali preistorici, ma a patto di avere la corrente per ricaricare tablet e cellulari questi orpelli del Demonio funzionano, con tanto di rete per mandarsi comodamente messaggi via chat. Altrimenti, la nostra dose di teen romance come l'avremmo avuta? Meh. Insomma, The Silence non è così brutto da meritare ignominia perpetua, come un Cell qualsiasi, ma come accade alla maggior parte degli originali Netflix è maledettamente insipido e lo dimostra il fatto, poi lo giuro smetto di fare paragoni con A Quiet Place, che un film simile è incapace persino di sfruttare l'unica cosa che avrebbe messo davvero angoscia: il silenzio.


Del regista John R. Leonetti ho già parlato QUI. Stanley Tucci (Hugh Andrews) e Miranda Otto (Kelly Andrews) li trovate invece ai rispettivi link.

Kiernan Shipka interpreta Ally Andrews. Americana, ha partecipato a serie come Monk, Heroes, Non fidarti della str**** dell'interno 23, Feud e Le terrificanti avventure di Sabrina, oltre ad aver lavorato come doppiatrice in Quando c'era Marnie, American Dad! e I Griffin. Ha 20 anni e due film in uscita.


Se The Silence vi fosse piaciuto recuperate il ben più riuscito A Quiet Place - Un posto tranquillo e aggiungete Bird Box e The Mist. ENJOY!

12 commenti:

  1. Per me, invece, è proprio brutto. Improponibile nel 2019.
    Andava bene vent'anni fa, nelle serate horror di Italia Uno...

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    1. Ho visto di peggio, sul serio.
      Però, visti i mezzi di Netflix, mi chiedo perché non si decida a fare un po' sul serio.

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  2. Stanley Tucci ultimamente non è una garanzia per i film. Ho visto anche Paziente Zero (forse anche quello su Netfuff, e dato che c'erano sia lui che Matt Smith ( Doctor Who ) speravo in qualcosa di buono... e invece fuffa

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    1. Stanley in realtà non è uno degli attori che mi spingono a vedere film. cioé, se c'è apprezzo, altrimenti amen :)

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  3. Infatti lo vedo bene come comprimario, come in il Diavolo Veste Prada, ma non come protagonista

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    1. Oddio, qui non è proprio protagonista. Divide la scena con la Shipka, che spesso è preponderante nelle scene.

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  4. Sì beh anche in Paziente Zero i protagonisti sono Matt e altri, però lui è l'antagonista principale che ha comunque una parte preponderante. Se non lo hai visto magari dacci un occhio, comincia bene, con scene pure splatterissime da survival movie, poi però svacca in tutta una serie di cose. Così per curiosità. Ma si vive bene anche senza averlo visto.😃😃😃

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    1. Allora mi sa che darò la priorità ad altre cose :P

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  5. The Silence, santi numi! Ovvero come dilapidare un sacco di soldi e mortificare un sacco di bravi attori con una sonora scemenza. Ecco, sì scusa, tu sei stata più buona, è che sono incattivito Bolla.

    Anch'io quando vedo il vecchio Stanley, con quella sua faccia da papà buono, non riesco mai a pensare male. E invece qui tutto male, a me sembra non si salvi niente, se non forse la durata. Ecco, è breve, così uno può guardarsi un altro film a caso per andare a letto senza quel saporaccio di The Silence.

    Parte con quell'incipit da pellicola di serie B e uno potrebbe pensare "Sarà un 'A quiet place' in versione action, per quelli che non hanno apprezzato l'atmosfera un po' troppo quieta del film di Krasinski". E invece niente, tutto PG-13 a più non posso, che non si vede una goccia di sangue neanche a piangere, con Kiernan Shipka (che a me piace molto eh, non la trovo affatto scarsa come pensano in tanti) che è non udente ma la cosa è praticamente ininfluente nel film (eccetto la scena terribilmente sciocca dove 3 scemi le fanno le boccacce a tradimento), con il gruppetto dei red-neck più sgangherato della storia che chissà perché cerca una ragazza fertile (tu l'hai capito? mah...).

    E poi la scena dell'attacco di notte con la bambina... Mamma mia... Io credo che questa scena a Stanley gliel'abbiano inserita a tradimento nel copione quel giorno lì, che lui era già stanco e aveva voglia di andare a casa farsi una tisana e non capiva neanche bene cosa stava succedendo. Non posso credere che l'abbia letta e abbia detto "Ok, sì dai, mi piace, io questo film lo voglio fare!".

    Niente, mi ha incattivito.

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    1. Ahahahahah ripensandoci mi sa che avete ragione voi "incattiviti", ma non avevo nemmeno voglia di sbattermi a demolirlo.
      I redneck cercavano la ragazza fertile banalmente per portare avanti la specie, almeno penso io :)

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  6. Sì però era gente con forti problemi di ansia eh. Quanto sarà passato dall'attacco degli uccellacci? Due giorni? E loro lì già pronti con le loro belle lingue tagliate, un nome che fa tremare ("Il gregge dei quieti") e in missione per conto di Dio per far riprodurre la specie! :D

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    1. No ma infatti è un film esageratissimo. La fine della specie dopo una settimana e morire che qualcuno faccia qualcosa di concreto per uccidere le bestiole.

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