Trama: mentre Quill cerca ancora di riprendersi dal ritorno di Gamora e gli altri Guardiani della Galassia rimettono a posto Knowhere per renderlo la loro nuova casa, una minaccia dal passato di Rocket rischia di distruggere ogni cosa...
E così, James Gunn se n'è andato. Dopo alterne vicende che non starò qui a riassumere, il creatore dei Guardiani della Galassia cinematografici, ovvero l'unico Autore in grado di imprimere un minimo di personalità a una saga costretta necessariamente a confluire all'interno di un affresco più grande, ha trovato casa alla DC, come capo dei DC Studios. Grandissima perdita per l'MCU, se chiedete a me. Ovviamente, non starò qui a glorificare Gunn, e in tutta sincerità posso affermare che dimenticherò anche Guardiani della Galassia Vol. 3 nel giro di un mese o due, come del resto ho fatto con i suoi predecessori, ma mi sento anche di dire, altrettanto sinceramente, che il suo ultimo atto d'amore verso i Guardiani svetta rispetto alla merda che abbiamo dovuto inghiottire dopo il Doctor Strange di Raimi. Gunn ama i suoi personaggi e si vede; senza fare troppi spoiler, il regista è riuscito a chiudere il discorso cominciato nel 2014 con ogni singolo Guardiano e con l'idea di Famiglia, di quella misteriosa entità che riconosce ed accoglie chi si affida a lei, non importa quanto sia strano od imperfetto. Non è un caso che Thor sia stato calcioruotato fuori da quella stessa Famiglia, dove hanno cercato di infilarlo a forza per un periodo, perché lo spirito goliardico di Gunn non è lo stesso di Taika Waititi, che ha trasformato i personaggi in stupidi balocchi buoni solo per far ridere (a volte, neanche sempre) e si è abbandonato a vuoti esercizi di stile tamarri. Gunn è sempre stato bravo a raccontare storie, per quanto strane, e a farci affezionare ai suoi personaggi, e qui gioca delle carte molto crudeli per coinvolgerci nelle vicende di chi è stato letteralmente plasmato nel dolore e nella perdita, e che indossa da sempre una maschera di cinico o buffone per evitare che qualcuno possa anche solo avvicinarsi per cercare di riaprire ferite profondissime. Quindi si, ci si commuove parecchio guardando Guardiani della Galassia Vol. 3, e più che il sorriso strappato dai "soliti" Drax o Kraglin, dalla new entry Adam o da piccole, grandi guest star (ma ciao Nathan!), conta la catarsi offerta da sequenze violentissime di vendetta disperata, chiamate a forza da uno dei villain più odiosi e bastardi della storia del MCU.
Il mood di Guardiani della Galassia Vol. 3, d'altronde, viene stabilito fin dall'inizio, introdotto dalle note di una Creep versione acustica che già da sola è riuscita a magonarmi, e in diversi momenti, non solo alla fine, il film lascia allo spettatore quella sensazione di "crescita" ed abbandono, dolorosi ma positivi, che già avevo apprezzato col terzo capitolo di Toy Story (sempre per rimanere in ambito Disney. E mi auguro, con tutto il rispetto, che non esca MAI un Guardiani della Galassia vol. 4, perché vanificherebbe molti risultati raggiunti da questo film). Nonostante ciò, Gunn non dimentica di stare realizzando un film d'azione ambientato nello spazio e, lasciato più o meno a briglia sciolta, il regista si scatena. Le ambientazioni hanno delle scenografie interessanti e anche un po' schifosette (soprattutto il pianeta organico sede della Orgocorp), la varietà di pianeti ed il bestiario presenti nel film denotano una fantasia ed una cura sempre più rare da trovare all'interno di pellicole che ormai puntano solo ad aumentare il numero di personaggi titolari da sfruttare per eventuali serie streaming, e le sequenze d'azione sono uno spettacolo. Particolarmente notevoli, a livello di coreografia e pathos, sono quella iniziale che vede l'attacco di Adam, il finto piano sequenza sulle note di No Sleep Till Brooklin, e il delirio che coinvolge le bestie più pericolose dell'Alto Evoluzionario, a proposito del quale mi andrebbe di spendere due parole di elogio anche per Chukwudi Iwuji (attore mai visto né conosciuto prima, mannaggia), che interpreta a briglia sciolta un personaggio folle, spietato, senza alcuna possibilità di redenzione. Il resto del cast, non me ne vogliate, fa il suo senza che qualcuno svetti su altri, e per quanto mi riguarda in Guardiani della Galassia Vol. 3 non c'è nulla e nessuno che possa eguagliare lo sguardo triste e ferito di un procione interamente creato in CGI... forse giusto dei procionetti ancora più piccoli. O forse Sly, chi lo sa. Nonostante ciò, mi mancheranno tutti, belli e brutti, quindi See you, space cowboys: ovunque vi porterà la continuity del MCU, il viaggio con Gunn è stato molto bello e, per quanto mi riguarda, il regista lascerà di sé solo un bel ricordo!
Del regista e sceneggiatore James Gunn (che doppia Lamb-Shank, il mostrillo liberato da Mantis) ho già parlato QUI. Bradley Cooper (voce originale di Rocket), Dave Bautista (Drax), Karen Gillan (Nebula), Vin Diesel (voce di Groot), Sean Gunn (Kraglin/Giovane Rocket), Chris Pratt (Peter Quill/Starlord), Will Poulter (Adam Warlock), Linda Cardellini (voce di Lylla), Elizabeth Debicki (Ayesha), Judy Greer (voce di War Pig), Sylvester Stallone (Stakar Ogord), Michael Rosenbaum (Martinex), Zoe Saldana (Gamora), Nathan Fillion (Master Karja), Michael Rooker (Yondu), Gregg Henry (Nonno Quill) e Seth Green (voce di Howard il Papero) li trovate invece ai rispettivi link.
Pom Klementieff interpreta Mantis. Canadese, la ricordo per film come Guardiani della Galassia Vol. 3, Avengers: Infinity War, Avengers: Endgame, Diamanti grezzi, The Suicide Squad - Missione suicida, Thor: Love and Thunder e The Guardians of the Galaxy: Holiday Special. Anche sceneggiatrice, ha 37 anni e due film in uscita, Mission: Impossible - Dead Reckoning - Parte uno e due.
Maria Bakalova, che presta la voce a Cosmo, era stata candidata all'Oscar come Miglior Attrice Non Protagonista per Borat - Seguito di film cinema, dove interpretava la figlia di Borat. Nel film compare anche Lloyd Kaufman, in un ruolo citato come Gridlemop. Guardiani della Galassia vol.3, ovviamente, segue Guardiani della Galassia vol. 1 e vol. 2, oltre al The Guardians of the Galaxy: Holiday Special; per dovere di completezza, però, dovreste aggiungere anche Avengers: Infinity War, Avengers: Endgame, Thor: Love and Thunder e la serie animata Io sono Groot (trovate tutto su Disney +) ENJOY!
Analisi molto bella! Guardiani della Galassia 4 forse non ci sarà ma alla fine almeno un personaggio sarà recuperato, ma mi sa anche tutti gli altri con la saga del Multiverso.
RispondiEliminaGrazie mille!
EliminaBeh, immagino troveranno il modo di inserire i nuovi Guardiani all'interno del capitolo finale della saga, come hanno fatto in passato, ma non tratterrò il respiro nell'attesa.
Terribili davvero. Io ho pianto a più riprese, il mio compagno è rimasto triste e cogitabondo ben dopo la fine del film e una mia amica ha confermato che anche il suo pargolo era tristissimo per chi non è riuscito a sopravvivere...
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