Trama: Heidi, ragazza delle Alpi, viene rapita dalle truppe di una Svizzera nazistoide, governata con formaggio e pugno di ferro...
Sospiro. Sto forse diventando troppo vecchia per queste stronzate? Premetto, non è che mi aspettassi un capolavoro guardando Mad Heidi. E' un progetto nato anni fa, cresciuto grazie a passaparola e crowfunding, che è riuscito a venire proiettato nei festival giusto l'anno scorso, di conseguenza immaginavo ci sarebbero stati effettacci speciali al limite della decenza, con eccesso di CGI d'accatto, e attori di livello Occhi del Cuore. Anzi, vi dirò che ciò, per quanto mi riguarda, faceva parte del fascino dell'operazione, a cui guardavo con la speranza di avere un livello di so bad it's so good da rimanere negli annali del cinema di serie Z. Ciò che proprio non mi aspettavo, invece, è che mi sarei fatta due palle cubiche durante la visione di un film che di matto ha solo il titolo. Mad Heidi, purtroppo, si gioca tutte le sue carte nei primi cinque minuti, senza più allontanarsi dal concetto di una Svizzera sotto il giogo di un dittatore amante del formaggio (al posto degli ebrei ci sono gli intolleranti al lattosio) e di una Heidi adulta, circondata da versioni distorte dei personaggi del celebre romanzo/anime. In pratica, la cosa più simpatica del film è vedere come sono stati resi Peter (chiamato, nell'adattamento italiano, Peter il pastore, in ogni occasione, persino dal padre), Clara (introdotta in maniera fighissima e poi abbandonata a se stessa), il vecchio dell'alpe e la signorina Rottelmeier, diventata Rottweiler per chissà quale motivo, per il resto Heidi diventa leggermente "mad" dopo quasi un'ora di menoso prison movie al femminile, seguito da un addestramento zen che è un omaggio a quello della sposa in Kill Bill e che si conclude con uno showdown talmente rapido da risultare ben poco soddisfacente. Sì, la sceneggiatura è piena di battute e citazioni, si ride degli inevitabili stereotipi degli svizzeri o di oggetti tipici trasformati in armi, si punta il dito nel riconoscere i vari riferimenti cinematografici di genere, ma è un gioco che, pur durando per fortuna poco, stanca fin da subito.
Avendolo guardato con Mirco (poveraccio...) mi sono "goduta" sicuramente un doppiaggio italiano più penoso e svogliato del solito (nell'arena, sotto la gente che scandisce "A morte!" si sente ancora il "kill, kill!" originale, ma scherziamo??), ma ho paura che l'originale fosse anche peggio. La protagonista, più che mad, è perennemente scoglionata, quanto a doti atletiche è sicuramente più adatta di me, e grazie al pazzo, tuttavia è legnosa come un gatto di marmo e i corpo a corpo che la vedono coinvolta sono imbarazzanti. Casper Van Dien, però, è ancora più imbarazzante e io mi chiedo come abbia fatto a farsi coinvolgere nell'operazione e interpretare il presidente scemo in tuta da ginnastica; va bene che il suo momento di gloria è iniziato e finito a cavallo del nuovo millennio, ma così è aggiungere crimini alla fedina penale, santo cielo. Stendo un velo pietoso anche su tutto il resto del cast, dove si salva solo David Schofield nei panni del vecchio dell'alpe, con nota di demerito a Max Rüdlinger il quale, vuoi per il già citato doppiaggio vuoi per altro, più che una parodia dell'ispettore Kemp di Frankenstein Junior sembra il fratello scemo di Rupert Sciamenna. L'unico elemento che ho davvero apprezzato di Mad Heidi, a fronte di un comparto gore gradevole ma sottoutilizzato, è stato l'omaggio a Lenzi e al suo Incubo sulla città contaminata, anche se temo il modello dei due registi fosse, più banalmente, il Planet Terror di Rodriguez. Voglio avere ancora fiducia nell'umanità e sperare che non sia così, e incrocio contestualmente le dita perché l'esperimento Mad Heidi si concluda qui, senza sfociare nel minacciato sequel Heidi & Klara.
Di Casper Van Dien, che interpreta il Presidente Meili, ho già parlato QUI.
Johannes Hartmann e Sandro Klopfstein sono i registi e co-sceneggiatori della pellicola. Entrambi svizzeri e al loro primo lungometraggio, il primo è anche montatore, produttore e ha 38 anni, il secondo lavora come tecnico degli effetti speciali e ha 42 anni.
Mi sa che ormai la pigrizia cinefila in alcuni giovani registi è totale. E questo è il caso. Peccato, poteva essere uno scult ma è solo sciocchino.
RispondiEliminaNon so, di fronte ad operazioni simili parto quasi sempre prevenuto, perché mi sembrano più adatte ad un trailer ironico che sulla gittata lunga di un film... stavolta non mi sono sbagliato, vedo.
RispondiEliminaEcco, rimaniamo pure col trailer e basta, stavolta!
Elimina38 e 42 anni, chiamali giovani... ! La verità è che, pur magari avendo esperienza hanno capito che oggi è inutile sbattersi; basta vedere quali sono i prodotti che vanno per la maggiore, in tutta questa moderna spazzatura persino una cazzata come Mad Heidi piò trovare consensi.
RispondiEliminaIl fatto è che l'idea era buona, infatti hanno ottenuto parecchio col crowdfunding. Bisogna vedere se chi ha dato soldi per questo film è rimasto alla fine soddisfatto...
RispondiEliminaFilm fantastico
RispondiEliminaIo speravo meglio. Ma sono contenta che a qualcuno sia piaciuto!
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