Altro giro di Oscar, altro regalo! Oggi tocca a Il colore viola (The Color Purple), diretto nel 2023 dal regista Blitz Bazawule, tratto dall'omonimo musical (a sua volta ispirato a Il colore viola di Steven Spielberg e al romanzo di Alice Walker ) e candidato a un Oscar per la migliore attrice non protagonista.
Trama: A quattordici anni, Celia si è vista togliere dalle braccia i figli generati dalle violenze del padre. Finita in sposa al gretto Mister, Celia viene anche privata dell'affetto della sorella Nettie, di cui perde le tracce poco dopo il matrimonio. Un giorno, però, la donna incontra la cantante Shug, un flebile raggio di speranza in una vita all'insegna del dolore...
Il colore viola, nella versione diretta da Steven Spielberg, è uno di quei film che devo avere (intra)visto da bambina durante uno dei tanti passaggi televisivi senza ovviamente capire una mazza, o non si spiega perché ci sia rimasta letteralmente di tolla quando, all'inizio, si è cominciato a parlare di incesti e, in seguito, di amore per persone dello stesso sesso. Poco danno, appena finirà la Award Season ho intenzione di rivederlo ma, nel frattempo, è uscito il film tratto dal musical di Broadway che, come la maggior parte dei candidati di quest'anno, mi ha lasciata abbastanza freddina. Il film racconta la triste vita di Celie, vittima di abusi sessuali da parte del padre fin da ragazzina, la sua disperazione nel vedersi togliere i due figli nati da queste violenze, il suo rapporto con l'amata sorella Nettie, il matrimonio infelice con l'orribile Mister, la scomparsa di Nettie e l'arrivo di Shug, ex amante di Mister e cantante dall'animo libero e disnibito; attorno a Celie, si sviluppano altre storie di donne di colore che affrontano, ognuna a modo loro, la subordinazione femminile, il razzismo e persino la vita in un Paese in guerra. Converrete con me che ce n'è abbastanza per far piangere come vitelli e per scatenare un'indignazione senza limiti, anche perché ogni singolo uomo del film meriterebbe di venire appeso per le palle come lo strange fruit di Billie Holiday; purtroppo, Il colore viola è, credo, l'unico musical che non è riuscito a veicolare in me alcuna emozione, anche perché i numeri musicali che mi sono piaciuti (o che ricordo ancora) sono giusto quelli più allegri, che poco hanno a che fare con la storia raccontata, come Push Da Button o, al limite, Hell No!. Mi è sembrato, piuttosto, che le canzoni spezzassero la naturale drammaticità di un film che, visti gli argomenti trattati, avrebbe dovuto abbracciare in toto il dramma dei personaggi e approfondire maggiormente le questioni razziali (la malvagia moglie del sindaco è un mero plot device, nemmeno si capisce cosa succeda a Sofia dopo il carcere), col risultato di peccare di superficialità e trasformare la maggior parte dei protagonisti in figurine monodimensionali.
Probabilmente, però, la cosa che mi è piaciuta meno de Il colore viola è la regia, accompagnata da una fotografia inguardabile che fa risultare tutto posticcio. La scena finale, in particolare, con quei terribili raggi di sole (Dio? Spero davvero non simboleggiassero la luce divina...) che imbibiscono i personaggi, fa sanguinare gli occhi, ma in generale è tutto il film a sembrare un tremendo abuso di ritocchi digitali, e non giova una regia statica sia nelle scene "realistiche" che nei numeri musicali. Ne soffrono, va da sé, le interpretazioni dei coinvolti, che in realtà non mi sono dispiaciute. Ecco, il fatto che Danielle Brooks sia stata candidata all'Oscar per quella che, indubbiamente, è la performance migliore del film ma rapportata ad altre non spicca neppure per sbaglio, è l'ennesima riprova della malafede di un'Academy costretta a spuntare determinate quote "black" per ogni categoria, però Sofia è l'unico personaggio che mi ha smosso qualche lacrimuccia. Gli altri, a partire dall'intensa Fantasia Barrino nel ruolo di Celie, si impegnano al massimo nel rendere vivi ed emozionanti i loro personaggi, e indubbiamente tutti sono bravissimi quando si tratta di cantare e ballare; purtroppo, come ho scritto sopra, né i numeri musicali né le canzoni sono granché, quindi mi è parso si siano trovati costretti a cavare sangue dalle rape. In definitiva, per quanto mi riguarda, questo Il colore viola musicarello è un grosso "Hell no!", ma se non altro mi è venuta voglia di leggere il libro.
Di Taraji P. Henson (Shug Avery), Colman Domingo (Mister), Corey Hawkins (Harpo) e Whoopi Goldberg (non accreditata, interpreta l'ostetrica) ho già parlato ai rispettivi link.
Blitz Bazawule (vero nome Samuel Bazawule) è il regista della pellicola. Ghanese, ha diretto film come The Burial of Kojo. Anche produttore, sceneggiatore, attore e compositore, ha 42 anni.
Danielle Brooks interpreta Sofia. Americana, ha partecipato a serie come Orange is the New Black e Peacemaker. Anche produttrice e regista, ha 35 anni.
La Sirenetta Halle Bailey interpreta Nettie da giovane. Sia Fantasia Barrino, che interpreta Celie, che Danielle Brooks hanno ripreso i ruoli che avevano nella versione teatrale del musical mentre Oprah Winfrey (Sofia nell'omonimo adattamento di Spielberg, che vi consiglio di recuperare se vi è piaciuto Il colore viola) ha declinato l'invito a partecipare al film. ENJOY!
Non sapevo avessero fatto un remake del film di Spielberg (forse, meglio, dal musical) e sarei andato a vederlo perché questo film lo vidi da ragazzo in videocassetta (o dvd?), il primo film visto in dvd o videocassetta. Quindi ricordo magico...
RispondiEliminaSì. questo è un adattamento del musical più che un remake del film di Spielberg. Tra i due film non saprei dire quale centra di più il punto, perché quello anni '80 non lo ricordo, ma visto che a te la musica piace, dai un'occhiata a questa versione!
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