Tra gli Oscar per il miglior lungometraggio animato non poteva mancare Wallace e Gromit: Le piume della vendetta (Wallace & Gromit: Vengeance Most Fowl), diretto nel 2024 dai registi Nick Park (anche co-sceneggiatore) e Merlin Crossingham.
Trama: in un impeto di pigrizia inventiva, Wallace crea uno gnomo tuttofare per aiutare Gromit in giardino. Ma un vecchio nemico trama per impadronirsi di questa nuova tecnologia e vendicarsi...
Correva l'anno 1999 e, durante la programmazione di Natale, Italia 1 mandò in onda il corto I pantaloni sbagliati, il mio primo incontro con la premiata ditta Wallace e Gromit. Nonostante fosse un cortometraggio assai ironico, quello che ricordo ancora oggi de I pantaloni sbagliati è la terrificante atmosfera thriller che si respirava per tutta la sua breve durata, grazie a un personaggio che sembrava uscito dritto da un episodio di Leone cane fifone, ovvero il muto, inquietantissimo pinguino Feathers McGraw. E' passato un quarto di secolo dall'esordio del criminale pennuto (in Italia. In realtà, il film è stato fatto uscire per celebrare i trentacinque anni de I pantaloni sbagliati), ma il personaggio dev'essere rimasto nel cuore dei fan e di Nick Park, perché eccolo tornare ad esigere vendetta nel secondo lungometraggio dedicato a Wallace e Gromit, distribuito direttamente da Netflix. Loro, al cinema, li avevamo lasciati alle prese con i conigli mannari, nell'altrettanto lontano 2005 e, nel frattempo, la storica pigrizia di Wallace è aumentata, al punto da aver creato persino una macchina per dispensare carezze al povero Gromit. Il punto di non ritorno di questa dipendenza totale dalla tecnologia, triste specchio della nostra società odierna, è l'invenzione di un nano da giardino in grado di sbrigare qualsiasi lavoro, Norbot. Nonostante le buone intenzioni di Wallace, Norbot sconvolge la vita "analogica" di Gromit, povero cane che, almeno in giardino, vorrebbe rilassarsi e tornare ad avere contatti naturali, se non umani. Ancor peggio, come accade nei migliori film di fantascienza, la tecnologia può venire facilmente corrotta dalle mani di un genio votato al male, ed è ciò che accade quando Feathers McGraw, condannato all'ergastolo all'interno di uno zoo, decide di sfruttare Norbot per vendicarsi, finalmente, di chi lo ha mandato al fresco. Non vi spoilero gli sviluppi di questo interessante canovaccio ma, se siete un minimo abituati alle avventure del dinamico duo, sapete già cosa vi aspetta: un'ora e mezza di goffaggine umana, astuzia canina, pericoli, azione e tanto, tantissimo umorismo inglese, con l'unico grande difetto di una durata brevissima a fronte di un'attesa ventennale. Purtroppo, queste sono le gioie e i dolori dell'adorata stopmotion.
Come sempre accade davanti a questo tipo di opere, durante la visione di Wallace e Gromit: Le piume della vendetta non si può fare altro che ammirare in silenzio la perfezione certosina di una tecnica che costringe gli animatori a lavorare un giorno intero per ottenere qualche secondo di metraggio, e che, nonostante ciò, dà l'illusione che i personaggi sullo schermo godano di vita propria. Di più, i lungometraggi di Wallace e Gromit trasudano inside joke e dettagli esilaranti che non vengono affidati ai dialoghi, ma sono lì sullo sfondo, nelle scenografie, pronti ad essere colti da occhi attenti e meravigliati. Vero è che, stavolta, si è preferito evitare le scene troppo affollate e i realizzatori hanno preferito concentrarsi sul design di pochi personaggi (facendosi aiutare da stampanti 3D per un aspetto della trama legato a Norbot), ma, considerato che Wallace e Gromit: Le piume della vendetta avrebbe dovuto essere un corto, e che l'azienda produttrice della plastilina utilizzata ha chiuso due anni fa, una grandeur minore rispetto a La maledizione del coniglio mannaro è comunque grasso che cola. Fantastica anche la regia, ovviamente. Le atmosfere horror che tanto mi avevano elettrizzata ai tempi de I pantaloni sbagliati non sono venute meno (Norbot a un certo punto sembra la scimmia di King, e la suora sembra uscita dritta da l'Esorcista III), ma i cinefili, come sempre, hanno di che gioire. Tra Scorsese e il suo Cape Fear, Terminator, James Bond e Batman Returns, le citazioni cinematografiche si sprecano, arrivando a toccare non solo aspetti macroscopici come l'iconografia dei titoli citati, ma riproponendo persino il taglio delle inquadrature, la colonna sonora e l'illuminazione. Come facciano Nick Park e soci, al ritmo di un minuto di girato alla settimana, a tenere uniti tutti gli elementi che fanno di questi film dei capolavori, devo ancora capirlo; ma la cosa importante è che non smettano mai di regalare al mondo gioiellini come Wallace e Gromit: Le piume della vendetta!
Del co-regista e co-sceneggiatore Nick Park ho già parlato QUI.
Merlin Crossingham è il co-regista della pellicola. Inglese, è al suo primo lungometraggio. E' anche doppiatore, animatore e sceneggiatore.
Se Wallace e Gromit: Le piume della vendetta vi fosse piaciuto, recuperate innanzitutto il corto I pantaloni sbagliati, anzi, guardatelo prima del film. Proseguite poi con Wallace & Gromit: La maledizione del coniglio mannaro e coi corti Una fantastica gita, Una tosatura perfetta e Questione di pane o di morte, assieme a Shaun, vita da pecora - Il film e Shaun, vita da pecora: Farmageddon - Il film. ENJOY!
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