Forte di tre candidature all'Oscar (Miglior Film, Miglior Sceneggiatura Non Originale e Octavia Spencer come Miglior Attrice Non Protagonista), arriva finalmente anche in Italia Il diritto di contare (Hidden Figures), diretto e co-sceneggiato nel 2016 dal regista Theodore Melfi e tratto dal libro omonimo di Margot Lee Shetterly. Con questo film è proprio il caso di augurare buona festa della donna a tutte le lettrici del blog!!
Trama: negli anni '60, un gruppo di donne di colore tra le quali spicca la matematica Katherine Goble aiuta i tecnici della NASA a spedire il primo uomo nello spazio.
Nonostante lo scorno degli "addetti ai lavori" per non avere avuto la possibilità di vedere per tempo sul grande schermo uno dei film candidati all'Oscar, stavolta la distribuzione italiana ci ha azzeccato e lo stesso vale per i titolisti. Il diritto di contare è un bellissimo titolo che gioca sia sull'aspetto razziale della vicenda narrata nel film, sia sul lavoro svolto dalle protagoniste, tre "cervellone" di colore impegnate ad eseguire incredibili calcoli matematici per conto della NASA; allo stesso modo, distribuirlo proprio l'8 marzo, giorno della festa della donna, potrebbe non solo spingere più gente al cinema a vederlo ma potrebbe anche scatenare qualche riflessione sulla condizione lavorativa delle donne, che a ben vedere non è cambiata molto dagli anni '60, soprattutto negli ambienti "piccoli". Katherine, Dorothy e Mary sono tre capacissime donne che, oltre ad avere lo svantaggio di appartenere al cosiddetto sesso debole, sono anche nate con la pelle di un colore diverso in un'America ancora piagata dalle leggi di segregazione razziale. Nonostante questo, pur compiendo lavori che non rendono giustizia alle loro capacità individuali, tutte e tre sono impiegate alla NASA e un giorno Katherine, la quale può essere tranquillamente definita un genio della matematica, viene richiesta per svolgere le funzioni di un computer nel corso della delicata preparazione che avrebbe portato al primo viaggio spaziale americano, quello della capsula Friendship 7 e dell'astronauta John Glenn. La sceneggiatura de Il diritto di contare segue dunque le vicende di queste tre donne, all'interno del rispettivo ambito lavorativo (fonte di dolori e soddisfazioni in pari misura) e anche in quello familiare o sociale, focalizzandosi non solo sulla lotta per essere rispettate al pari dei loro colleghi e colleghe bianche, ma anche su quella affrontata quotidianamente contro i pregiudizi di amanti e mariti che ancora riconoscono in loro il "sesso debole" nonostante il cervello, la passione e la determinazione che le rende assai superiori a moltissimi uomini. Il tutto è raccontato con mano lieve, con alcuni momenti divertenti capaci di stemperare situazioni assai spiacevoli (gli episodi più violenti della lotta razziale vengono solo suggeriti o appena mostrati ma le parole fanno più male delle aggressioni fisiche, si sa) ed altri genuinamente commoventi, mentre le vicende di queste signore realmente esistite sono contestualizzate all'interno dei momenti chiave di un pezzo importante di storia americana.
Lo stile proposto da Melfi e soci richiama molto quello di The Help e non solo perché ritroviamo nel cast la simpatica Octavia Spencer, alla quale il film di Tate Taylor aveva portato già parecchia fortuna. Ne Il diritto di contare viene riproposto il cameratismo di chi si trova reietto all'interno della società e condivide modi di essere e tradizioni lontani da quelli dei bianchi, il mix dolceamaro di commedia e dramma, la presenza di personaggi (sia bianchi che neri) a tratti stereotipati ma sui quali riversare comunque tutto il nostro amore o il nostro odio, infine un gusto delizioso per quel che riguarda costumi e scenografie, soprattutto quando il film mostra la vita familiare di Katherine e compagne, le quali meriterebbero la visione della pellicola in lingua originale anche solo per il modo in cui cambiano accento a seconda che parlino tra di loro o con i superiori della NASA. A tal proposito, le attrici sono tutte molto brave, soprattutto quelle principali (sebbene la nomination di Octavia Spencer mi sia sembrata un po' eccessiva) e anche il cast di supporto è molto valido: Kevin Costner offre un'interpretazione assai misurata e adatta al suo phisique du rol, Mahershala Ali e il Chaaaad sono entrambi molto simpatici, Kirsten Dunst ormai pare mia nonna ma è perfetta nel ruolo del colletto bianco femmina alla "non sono razzista ma...". L'unico neo è Jim Parsons che, poveraccio, è costretto per contratto a riprendere i tic di Sheldon anche in un film ambientato negli anni '60 e si è visto superare persino da Wolowitz, che per Florence si è beccato invece una bella nomination ai Golden Globes, In definitiva, Il diritto di contare è un film delizioso che vi consiglio di recuperare, sicuramente uscirete dal cinema con un bel sorriso stampato sulle labbra e di questi tempi non è roba da poco!
Del regista e co-sceneggiatore Theodore Melfi ho già parlato QUI. Octavia Spencer (Dorothy Vaughan), Kevin Costner (Al Harrison), Kirsten Dunst (Vivian Mitchell), Jim Parsons (Paul Stafford), Mahershala Ali (Colonnello Jim Johnson) li trovate invece ai rispettivi link.
Taraji P. Henson interpreta Katherine G. Johnson. Americana, ha partecipato a film come Il curioso caso di Benjamin Button e a serie come E.R. Medici in prima linea, Dr. House e CSI; come doppiatrice, ha lavorato per serie quali The Cleveland Show e I Simpson. Anche produttrice, ha 47 anni e un film in uscita.
Glen Powell interpreta John Glenn. Indimenticabile Chad della serie Scream Queens, ha partecipato a film come Spy Kids - Missione 3-D: Game Over, Il cavaliere oscuro - Il ritorno, I mercenari 3 e ad altre serie quali CSI: Miami. Anche produttore, sceneggiatore e stuntman, ha 29 anni e un film in uscita.
La cantante Janelle Monáe, che interpreta Mary Jackson, ha partecipato ad un altro dei film in lizza per l'Oscar quest'anno, Moonlight. Se Il diritto di contare vi fosse piaciuto recuperate The Help e Apollo 13. ENJOY!
Molto, molto carino.
RispondiEliminaIl The Help di quest'anno.
Sì, è brutto definirlo così ma è talmente simile! (Non che sia un difetto, beninteso)
EliminaSono riuscito a vederlo prima della notte degli Oscar ed è piaciuto abbastanza pure a me. Il parallelismo con The Help è praticamente ovvio e le riflessioni che ne scaturiscono sono sicuramente interessanti.
RispondiEliminaA mio avviso è un film più che necessario oggi. Speriamo riescano a vederlo in tanti anche se dalle mie parti, per esempio, non è uscito :(
EliminaDovrei andare a vederlo spero nel fine settimana, ci porto con me la piccoletta ovviamente...
RispondiEliminaVi piacerà tantissimo, vedrai! E' uno di quei film che ti fa uscire dal cinema felice :)
EliminaFinalmente è uscito! Lo vedrei volentieri, chissà se la Pelosa Metà mi concederà il cinema o se dovrò recuperarlo in solitaria.
RispondiEliminaSe può servire a convincerlo sappi che è un film molto divertente che non porta solo a riflettere e non è neppure diretto ad un pubblico esclusivamente femminile, anzi!
EliminaOh che bello, un post a tema, comunque di sicuro lo vedrò perché è davvero interessante, in ogni caso Auguri a te ;)
RispondiEliminaIl primo uomo che mi fa gli auguri! Allora i gentiluomini non sono morti! :D
EliminaIl film comunque è molto bello, recuperalo!
Il trailer mi ha convinto, mi tolgo un po' di arretrati al cinema (tra cui "Omicidio all'Italiana" e corro a vederlo :)
RispondiEliminaBelin ma Omicidio all'italiana da noi l'hanno proprio snobbato, povero Maccio :(
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