mercoledì 14 novembre 2018

Nel buio da soli (1982)

Avrei dovuto vederlo più o meno un anno fa, in occasione della morte di Martin Landau, invece ho recuperato solo di recente Nel buio da soli (Alone in the Dark), diretto e co-sceneggiato nel 1982 dal regista Jack Sholder.


Trama: Durante un black out, quattro maniaci evadono da una casa di cura, decisi ad uccidere il dottore che ha preso il posto del loro precedente psichiatra...



Nel buio da soli è uno di quei film difficili da giudicare, poiché in esso gli elementi positivi si equivalgono a quelli negativi. Solitamente, una simile condizione decreterebbe un giudizio medio o neutrale, in questo caso però ci sono degli attori e delle guest star che, da soli, basterebbero ad alzare il livello qualitativo della pellicola, se non altro da un punto di vista "sentimentale". La cosa che balza all'occhio di Nel buio da soli è la sua natura sfaccettata, probabilmente derivante dal mix di mani che si sono avvicendate alla sceneggiatura (assieme a Jack Sholder ci sono Robert Shaye, anche produttore, e tale Michael Harrpster, al suo primo e ultimo lavoro), che lo porta ad essere uno strano ibrido di thriller, horror e talvolta persino commedia. Guardandolo, si ha quasi l'idea che la parte horror avrebbe potuto essere più preponderante, come se i realizzatori avessero voluto proseguire per quel cammino ma poi qualcosa li avesse portati a desistere; gli esempi più eclatanti di questo mio pensiero sono sequenze come quella iniziale, un incubo allucinato a sfondo religioso avente per protagonista Martin Landau bloccato all'interno di una tavola calda infernale, oppure la visione di Toni, "arricchita" da una creatura zombesca realizzata nientemeno che da Tom Savini, ma in generale le azioni dei quattro maniaci hanno il sapore dello slasher becero a base di coltellacci, biondine svestite e persino maschere da hockey, benché di sangue se ne veda davvero poco in Nel buio da soli. Questa atmosfera "de paura" viene però stemperata, spesso e volentieri, dal carattere tra il cretino e il menefreghista del 90% dei personaggi positivi coinvolti, protagonisti o di siparietti di allegra vita familiar-sociale atti a sottolineare la peculiarità di una strana famiglia composta da papà psichiatra, mamma priva di personalità alcuna (per dire, basta che arrivi la cognata "ambientalista" e 'sta povera casalinga frustrata si fa arrestare per manifestazione non autorizzata...) e figliola inquietante, una vecchia nel corpo di bambina bionda ed occhialuta, oppure di sequenze per descrivere le quali l'unico aggettivo che mi viene in mente è lame. Durante l'assedio del pre-finale, infatti, i personaggi non sembrano tanto terrorizzati, quanto per lo più perplessi ed incerti sul da farsi, impegnati a litigare tra di loro oppure a offrirsi l'un con l'altro saggi consigli in maniera talmente finta da risultare imbarazzante.


Diciamo che, con tutto il rispetto per il Murdock dell'A-Team, gli attori migliori sono finiti a fare i maniaci e persino Donald Pleasence ci fa una ben magra figura. Il suo personaggio, infatti, è probabilmente il peggiore del mucchio, ché se il Dottor Potter non sa bene da che parte girarsi il Dottor Bain è invece proprio scemo come un tacco, perennemente strafatto di sinsemilla al punto da approcciarsi coi pazienti del manicomio come faceva il Signor Burns de I Simpson nella storica puntata crossover con X-Files, secondo il motto "ma non sono malati, sono solo VIAGGIATORI della psiche". Idea carina, per carità, ma ripeterla con testardaggine anche davanti a un coltello puntato alla gola è indice di poco cervello. Martin Landau è invece perfetto nel ruolo di predicatore folle, con quella bocca larghissima e gli occhi spiritati è l'elemento del film che probabilmente rischia di rimanere più impresso nella mente dello spettatore, tuttavia anche gli altri tre maniaci, ognuno a modo loro, hanno una personalità spiccata resa al meglio dagli attori che li interpretano, Jack Palance in primis, e almeno uno di essi riserva un'interessante sorpresa. Per gli estimatori di Jack Sholder, ricordo inoltre che Nel buio da soli rappresenta l'esordio alla regia di un autore che al genere horror ha regalato almeno un film diventato cult (L'alieno) pur perdendosi col tempo e pur incappando in almeno una solenne ciofeca (Nightmare 2: La rivincita, un pasticciaccio brutto di dimensioni epiche); trattasi di esordio e si vede perché, appunto, salvo la prima sequenza e le ultime, accompagnate da un paio di riprese notturne particolarmente inquietanti, la bellezza della regia non salta all'occhio e, complice anche un montaggio fatto con l'accetta, la qualità della pellicola risulta abbastanza televisiva. Nel complesso sono comunque contenta di aver guardato una bestia strana come Nel buio da soli, un'opera che non conoscevo e che potrebbe piacere ai cultori degli anni '80 e di quel trash leggero, non sbruffone, che all'epoca non classificavamo nemmeno come tale.


Di Donald Pleasence (Dr. Leo Bain), Martin Landau (Byron "Preacher" Sutcliff) e Lin Shaye (la receptionist della clinica) ho già parlato ai rispettivi link.

Jack Sholder è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Americano, ha diretto film come Nightmare 2 - La rivincita, L'alieno, Wishmaster 2 - Il male non muore mai ed episodi di serie quali I racconti della cripta e Tremors. Anche produttore e attore, ha 73 anni.


Jack Palance interpreta Frank Hawkes. Americano, ha partecipato a film come Vamos a matar, compañeros, Si può fare... amigo, Batman, Tango & Cash, Scappo dalla città - La vita, l'amore e le vacche (per il quale ha vinto un Oscar come miglior attore non protagonista) e Scappo dalla città 2. Anche regista, è morto nel 2006 all'età di 87 anni.


Dwight Schultz interpreta il Dottor Dan Potter. Americano, famoso per il ruolo di Murdock in A-Team, ha partecipato a film come A-Team e a serie quali Chips, Alfred Hitchcock presenta, Oltre i limiti, Lois & Clark - Le nuove avventure di Superman e Walker Texas Ranger; come doppiatore, ha lavorato in Principessa Mononoke, Asterix e i vichinghi ed episodi de I Griffin, Johnny Bravo, Animatrix, I Rugrats, Ben 10, Kung Fu Panda - Mitiche avventure e Teen Titans Go!. Ha 71 anni.


Matthew Broderick aveva sostenuto l'audizione per il ruolo del fidanzato di Bunky ma Sholder lo ha "graziato" ritenendolo troppo talentuoso per una parte così insignificante. Detto questo, se Nel buio da soli vi fosse piaciuto recuperate la saga di Halloween. ENJOY!

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