domenica 9 febbraio 2020

Missing Link (2019)

Fresco di un Golden Globe, tra i nominati per l'Oscar come miglior lungometraggio animato c'è il delizioso Missing Link, scritto e diretto nel 2019 dal regista Chris Butler. Questo tra l'altro è l'ultimo post che pubblicherò prima della fatidica Notte: i compiti li ho fatti tutti ma cosa penso dei film mancanti lo scoprirete nei prossimi giorni.


Trama: Sir Lionel Frost tenta invano da anni di ottenere l'ingresso nella "Società dei Grandi Uomini", un esclusivo club di avventurieri, ma viene tacciato di essere un cialtrone. Per provare il suo valore, Sir Frost intraprende dunque un viaggio alla ricerca del leggendario Sasquatch il quale, una volta trovato, gli sottoporrà una richiesta inusuale...


Adoro la Laika. A partire da Coraline non c'è stato un solo cartone animato prodotto da questo splendido e coraggioso studio di animazione che non mi sia piaciuto. Adoro le sue storie particolari e spesso inquietanti, i messaggi che veicolano, il modo arguto in cui affrontano temi anche non facili per dei bambini o ragazzini, e ovviamente mi sciolgo davanti alla realizzazione sopraffina di questi gioielli in stop-motion. Missing Link non fa eccezione, pur essendo, per temi e storia narrata, forse il più "infantile" dei cartoni della Laika, almeno in apparenza. Missing Link è infatti un perfetto film d'avventura che va a braccetto con l'umorismo slapstick dei buddy movies e quello surreale dei Fratelli Marx; se dovessi trovare un esempio recente per indicare quanto mi sono entusiasmata proprio durante la visione dei viaggi, delle ricerche e delle rocambolesche fughe di Sir Lionel e compagni mi viene in mente solo Le avventure di Tin Tin - Il segreto dell'unicorno, e lì c'era Spielberg nella sua forma migliore. Qui abbiamo Chris Butler, che era stato molto più "avanti" ai tempi di ParaNorman ma che, comunque, confeziona un'opera divertentissima, emozionante e punteggiata di tante piccole stoccate alla società odierna, retrograda quanto quella in cui vive Sir Lionel, borioso avventuriero incapace di pensare ad altri che a se stesso e talmente cieco di fronte alla pochezza dei "Grandi Uomini" da voler diventare uno di loro. E' l'incontro col Sasquatch Mr. Link a cambiarlo a poco a poco, assieme alle parole dell'antica fiamma Adelina, due personaggi borderline e molto ben caratterizzati, i quali incarnano rispettivamente l'innocente libertà di essere quello che desidera il cuore, a prescindere da regole e convenzioni, e la forza di aspirare a finali non convenzionali, anche a costo di rimanere soli. E' interessante, a proposito di solitudine, come all'interno del film si sottolinei spesso l'inutilità del branco e si privilegi un'idea di amicizia basata su un costante e reciproco arricchimento, sul rispetto e la generosità, pur contemplando la possibilità di non riuscire a trovare "soddisfazione" anche davanti a simili premesse, nel qual caso l'amicizia è comunque destinata a continuare, anche se "a distanza". Un'idea assai moderna, che conferma l'incredibile finezza delle opere della Laika, mai banali e scontate.


Detto questo, come ho scritto prima Missing Link è anche e soprattutto estremamente divertente. Il contrasto tra l'aplomb inglese unito al complesso da supereroe di Sir Lionel e la goffaggine di Mr. Link, "cugino di campagna" del ben più nobile Yeti e talmente ingenuo da prendere alla lettera qualsiasi frase, è una delle cose più spassose viste quest'anno in un film ed è ben sottolineato dai diversi accenti di Hugh Jackman e Zach Galifianakis (purtroppo Missing Link non ha ancora una data di distribuzione italiana, vai a sapere perché, ma se non altro c'è la gioia di poter ascoltare le voci originali dei doppiatori visto che il contrasto tra i due nell'edizione italiana verrà notevolmente appiattito in tal senso); onestamente, sul finale viene voglia di assistere ancora ad altre spedizioni della strana coppia e chissà che per una volta la Laika non decida di fare un sequel. Di sicuro, realizzare Missing Link è stato uno sbattimento anche per via della miriade di dettagli presenti in ogni scena, tra oggettini, espressioni facciali, mezzi e costumi (ma questo vale per tutti i film realizzati in stop-motion) e il cartone animato presenta delle sequenze esaltantissime e fluide, talmente ben costruite non solo a livello di tecnica animata ma anche di regia da far invidia ai cosiddetti live action: nel mio cuore rimarranno sempre la scazzottata da film western, l'inseguimento all'interno di una nave che sfida ogni legge della fisica e della gravità e, ovviamente, lo showdown finale sulle nevi himalayane, per me anche troppo tachicardico. Se mai Missing Link uscirà in Italia sarò la prima a correre a vederlo al cinema per godermi al 100% la bellezza visiva di questo gioiellino, nel frattempo incrocio le dita perché l'ambita statuetta finisca tra le zampe di Mr. Link!


Del regista e sceneggiatore Chris Butler ho già parlato QUI. Hugh Jackman (Sir Lionel Frost), Stephen Fry (Lord Piggot - Dunceby), Matt Lucas (Mr. Collick), Zach Galifianakis (Mr. Link/Susan), Timothy Olyphant (Willard Stenk), Zoe Saldana (Adelina Fortnight) e Emma Thompson (L'anziana) li trovate invece ai rispettivi link.




8 commenti:

  1. Adoro Coraline, quindi penso che lo vedrò, ma solo quando sarà doppiato... son pigro😂😊😂

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    1. Sperando che esca, visto che agli Oscar alla fine non ha vinto nulla ç___ç

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  2. La Laika adoro anch'io, speriamo non si fermino a questo film, che vedrò se esce e se verrà doppiato ;)

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    1. Oddio perché mai la Laika dovrebbe fermarsi? Certo, i tempi di gestione dei suoi capolavori sono lunghi ma spero davvero che non si fermeranno mai!

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  3. Laika è uno studio che mi piace tantissimo. Il trailer di questo film mi ha decisamente colpito di meno rispetto ad altri film dello studio, ma non gli darò sicuramente una possibilità.

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    1. Diciamo che è un po' più infantile degli altri film della Laika ma regala tanti di quei momenti di gioia avventurosa da poter rientrare a sua volta nella definizione di "gioiellino".

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    2. Dopo la visione dopo mesi posso dire di essere d'accordo con te. Non è il miglior film della Laika ma scalda il cuore e offre interessanti spunti di riflessione, da un film non ci si può aspettare di più.

      Forse questo è il film che più di tutti si presta a un seguito, visto che ci sarebbe ancora molto da dire per i nostri eroi.

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    3. Ci sarebbe in effetti parecchio da dire ma spero che lo lasceranno lì: la Laika si deve distinguere per progetti originali, un sequel snaturerebbe l'idea che ho dello studio!

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