Sto rimanendo indietro (e non avevo dubbi su questo) con la Summer of Chills di Shudder, che nel mese di giugno ha tirato fuori dal freezer, stavolta è il caso di dirlo, The Superdeep (Kolskaya sverhglubokaya), diretto nel 2020 dal regista Arseny Syuhin.
Trama: un'epidemiologa viene incaricata di recarsi presso il pozzo di Kola, in Russia, dove si nasconde un laboratorio sotterraneo e dove si vocifera sia presente un virus sconosciuto e mortale.
Purtroppo, lo spettatore che ha più o meno già intuito dove andrà a parare il film, prima di arrivare alla "ciccia" è costretto a subire i rimorsi di coscienza di una protagonista con la quale è impossibile empatizzare (non solo perché è simpatica come una scopa su per il chiulo ma anche perché l'attrice che la interpreta è la Corinna Negri russa e ha l'unico pregio di essere una bella fanciulla), lunghissimi minuti di discussioni morali e supercazzole spaziali (non nell'accezione "universale" ma proprio di "posto, ambiente", visto che è più il tempo in cui i personaggi parlano di dove andare e in che modo rispetto a quello che effettivamente passano il quel determinato luogo, una volta raggiunto) e flashback che dovrebbero servire a coinvolgere maggiormente il pubblico invece rimangono lì, come l'aratro nel maggese, e il disgusto molliccio che attende i protagonisti non è detto che arrivi in tempo per strapparvi dalle braccia di Morfeo. Peccato, perché gli effetti speciali di The Superdeep non sono affatto male, rivoltano lo stomaco quanto basta e anche a livello di gore c'è parecchia soddisfazione, senza contare che anche la regia e le scenografie sono di alta qualità. Ho letto da qualche parte che esiste un "reduced cut" del film, con almeno 15 minuti di girato in meno; secondo me sono ancora pochi ma, nel caso, consiglio la ricerca e il recupero di quella versione, potreste divertirvi molto di più.
Arseny Syuhin è il regista della pellicola, al suo primo lungometraggio. Russo, è anche sceneggiatore, compositore e tecnico degli effetti speciali e ha 39 anni.
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