martedì 27 luglio 2021

The Superdeep (2020)

Sto rimanendo indietro (e non avevo dubbi su questo) con la Summer of Chills di Shudder, che nel mese di giugno ha tirato fuori dal freezer, stavolta è il caso di dirlo, The Superdeep (Kolskaya sverhglubokaya), diretto nel 2020 dal regista Arseny Syuhin.


Trama: un'epidemiologa viene incaricata di recarsi presso il pozzo di Kola, in Russia, dove si nasconde un laboratorio sotterraneo e dove si vocifera sia presente un virus sconosciuto e mortale.


The Superdeep
si basa sulla vera storia del pozzo superprofondo di Kola, il primo luogo dove gli scienziati sono riusciti a perforare la terra arrivando ad una profondità di più di 12000 metri. Col tempo, attorno al pozzo di Kola si è creata una leggenda in cui si dice che, arrivati a un certo punto della perforazione, un microfono avrebbe captato delle voci umane e persino delle urla prima di sciogliersi per il calore, cosa che ha portato molte persone a pensare che sotto Kola si trovasse nientemeno che l'Inferno. Partendo dal presupposto che "qualcosa" si nasconda da quelle parti, gli sceneggiatori di The Superdeep hanno deciso di ambientare il film nei cupi anni della Guerra Fredda, un periodo di brama di potere militare e lotta per la supremazia perfetto per giustificare una spedizione composta da epidemiologi e soldati pronti a svelare il mistero di un presunto virus scoperto all'interno del laboratorio sotterraneo segreto di Kola, e hanno contaminato il tutto con continui omaggi a quel capolavoro che è La cosa di Carpenter. Il buon John, tuttavia, oltre che immenso stile, aveva anche un ottimo senso del ritmo, qualità che purtroppo manca ai realizzatori di The Superdeep, al quale avrebbe giovato almeno mezz'ora in meno e un po' di azione in più, soprattutto a fronte non solo dell'interessante premessa, ma anche di un budget alto che consente al regista di spaziare in una pluralità di ambienti uno più claustrofobico e squallido dell'altro.


Purtroppo, lo spettatore che ha più o meno già intuito dove andrà a parare il film, prima di arrivare alla "ciccia" è costretto a subire i rimorsi di coscienza di una protagonista con la quale è impossibile empatizzare (non solo perché è simpatica come una scopa su per il chiulo ma anche perché l'attrice che la interpreta è la Corinna Negri russa e ha l'unico pregio di essere una bella fanciulla), lunghissimi minuti di discussioni morali e supercazzole spaziali (non nell'accezione "universale" ma proprio di "posto, ambiente", visto che è più il tempo in cui i personaggi parlano di dove andare e in che modo rispetto a quello che effettivamente passano il quel determinato luogo, una volta raggiunto) e flashback che dovrebbero servire a coinvolgere maggiormente il pubblico invece rimangono lì, come l'aratro nel maggese, e il disgusto molliccio che attende i protagonisti non è detto che arrivi in tempo per strapparvi dalle braccia di Morfeo. Peccato, perché gli effetti speciali di The Superdeep non sono affatto male, rivoltano lo stomaco quanto basta e anche a livello di gore c'è parecchia soddisfazione, senza contare che anche la regia e le scenografie sono di alta qualità. Ho letto da qualche parte che esiste un "reduced cut" del film, con almeno 15 minuti di girato in meno; secondo me sono ancora pochi ma, nel caso, consiglio la ricerca e il recupero di quella versione, potreste divertirvi molto di più.  

Arseny Syuhin è il regista della pellicola, al suo primo lungometraggio. Russo, è anche sceneggiatore, compositore e tecnico degli effetti speciali e ha 39 anni.



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