mercoledì 28 settembre 2022

Frailty - Nessuno è al sicuro (2001)

Oggi parliamo di uno dei miei film preferiti, Frailty - Nessuno è al sicuro (Frailty), diretto nel 2001 dal regista Bill Paxton.


Trama: in una notte piovosa, un uomo si presenta a un agente dell'FBI dichiarando di conoscere l'identità del serial killer Mano di Dio, dietro cui si nasconderebbe il fratello col quale ha condiviso una terribile infanzia...


Avevo visto Frailty al cinema nel lontano 2002 e ricordo ancora oggi quanto mi fosse piaciuto. Tuttavia, non sono mai più riuscita a ritrovarlo, perso in passaggi televisivi probabilmente tardivi, raro da scovare in DVD o Bluray, completamente assente dal circuito dello streaming. Ultimamente mi sono incaponita e ho deciso di cercarlo e rivederlo, con somma soddisfazione, perché anche vent'anni dopo Frailty si è riconfermato uno dei film più intriganti, nel suo genere, che mi sia capitato di vedere. Cercherò di non fare spoiler, anche se spero che i miei pochissimi lettori conoscano già l'opera. Frailty è figlio dei thriller di fine anni '90 e delle contaminazioni di inizio secolo con l'horror sovrannaturale, che hanno dato parecchi frutti buoni (che trovate in fondo al post) e altri meno buoni e incasinati. A mio modesto parere, questo è uno dei migliori, anche perché la sua storia ha un sapore estremamente Kinghiano, e parrebbe uscita dritta dalla penna del Re. Abbiamo, infatti, un uomo che racconta a un agente dell'FBI la sua orribile infanzia, passata senza una madre e con un padre che, in breve tempo, è passato dall'essere un genitore amorevole a un folle ossessionato da una missione divina; papà Meiks, una sera, riceve la visita di un angelo che gli affida l'ingrato compito di scovare e uccidere demoni, nascosti dietro al sembiante di normalissime persone, e coinvolge nella missione anche i suoi due figli, il piccolo Adam e Fenton, il maggiore, che è poi la voce narrante dell'intera storia. L'orrore reale di Frailty è vedere andare in pezzi il mondo sicuro di Fenton, costretto a subire la ferma convinzione del padre e a perdere anche il fratellino, totalmente soggiogato dalle idee del genitore, ritrovandosi lacerato tra l'affetto per i familiari e la consapevolezza dell'orrore delle loro azioni in un'età in cui è difficile capire al 100% cosa sia giusto e cosa sia sbagliato.


Il punto di vista di Fenton diventa totale all'interno del film. Non solo pendiamo dalle sue labbra, annichiliti dall'orrore di quello che due bambini sono costretti a subire (il padre è convinto di uccidere demoni e non capisce perché Fenton non veda oltre la loro apparenza di persone, mentre il bambino vede esseri umani massacrati con l'accetta, e questa è solo la punta dell'iceberg), al punto da riscuoterci perplessi quando la narrazione torna a concentrarsi sul dialogo tra un Fenton ormai adulto e l'agente dell'FBI, ma Bill Paxton si impegna a mettere su schermo il punto di vista di un bambino anche grazie alle inquadrature: tutto, nei flashback che sono il cuore della vicenda, viene reso a misura di ragazzino, con gli adulti ripresi dal basso verso l'alto, ad incombere da ambienti sempre meno familiari e sempre più ristretti e cupi, con ben poche concessioni a quelli che dovrebbero essere i luoghi frequentati da Fenton, come la scuola, il parco, le case degli amici, ecc. In tutto questo, sebbene il disagio e l'orrore derivanti dalle vicende di Fenton siano tangibili e anche troppo reali, c'è un orrore ancora più grande a pendere come una spada di Damocle sulla testa dello spettatore, ovvero il dubbio che il padre dei due bambini possa avere ragione. La narrazione è interamente filtrata dal punto di vista di Fenton, come ho detto, tuttavia alcuni elementi visivi e alcune inquadrature, pur rimanendo strettamente legate a un registro realistico (salvo la scena in cui un angelo visita effettivamente papà Meiks, l'unica davvero surreale presente in tutto il film) insinuano qualche dubbio nella mente dello spettatore, che viene costretto a rimanere attento e coinvolto fino al finale, del quale, ovviamente, non parlerò, e che da anni divide. Da par mio, dico che l'ho sempre apprezzato molto, perché rende il tutto ancora più tragico ed inquietante (SPOILER: il destino di Fenton, spinto alla psicosi proprio dal padre che voleva salvare l'umanità per mano di Dio, segna il fallimento sia del genitore sia di quel fratello che ha scelto di ereditarne la crociata e sottolinea ancor più come il "bene" predicato da Meiks valesse ben poco rispetto alla tortura fisica e psicologica subita dal figlio maggiore. Adam, da par suo, che si scopre essere il vero narratore, nonostante emerga come "vincitore" di una vicenda realmente sovrannaturale, è difficile da percepire come angelo salvatore, e risulta l'ennesimo strumento, cieco e folle, di una divinità che non guarda in faccia a nessuno pur di perseguire i suoi scopi). Se non vi è mai capitato di guardare Frailty fatelo subito, per gli altri potrebbe essere il gradito ripescaggio di uno dei titoli più interessanti e gradevoli dell'epoca. 


Del regista Bill Paxton, che interpreta anche papà Meiks, ho già parlato QUI. Matthew McConaughey (Fenton Meiks), Powers Boothe (Agente Wesley Doyle) e Matt O'Leary (Fenton bambino) li trovate invece ai rispettivi link.


John Paxton, padre di Bill, compare nei panni di un uomo delle pulizie. Se Frailty vi fosse piaciuto recuperate anche The Gift e Identità. ENJOY!  

16 commenti:

  1. Concordo 👍Un gran bel film di cui ho il DVD acquistato per caso in un mercatino.
    Un film che riesce a trasmettere una tensione pazzesca e il racconto si sviluppa con scene che difficilmente dimentichi, una trama per certi versi non così originale ma ha saputo trovare una direzione e una narrazione capace di coinvolgerti soprattutto per il contesto dei due fratelli, due bambini di cui ti vivi tutto il dramma con incredulità e inquietudine.
    Piccola curiosità: acquistai il DVD semplicemente leggendo la trama, mi sfuggì non so come chi fosse l'attore principale. Ci credi se ti dico che non l'avevo riconosciuto? !?
    Stranamente ho letto pochissimo in giro di questo film, hai fatto bene a rispolverarlo perché Bill Paxton ha fatto un buon lavoro, in ogni senso!
    Sul finale concordo con te, lo tengo così 😉

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    1. Mah sai, secondo me all'epoca McConaughey non era conosciuto a questi livelli e, in tutta onestà, neppure io ricordavo la sua presenza prima di riguardarlo! Per il resto, bisognerebbe davvero che questo film venisse conosciuto da più persone possibili perché è un gioiellino!

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  2. Tieni presente che il film l'ho visto abbastanza di recente e si parla dell'anno passato, non avere riconosciuto Matthew mi è parso quantomeno singolare 😁

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    1. Allora sì! Però è effettivamente cambiato parecchio nel corso degli anni e qui era molto giovane, quindi ci sta :)

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  3. Ciao, bel film e attori strepitosi. Buona giornata.

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    1. Sì, è proprio un film in stato di grazia. Peccato non sia troppo conosciuto e neppure troppo disponibile. Buona giornata anche a te!

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  4. Paxton, Matthew e Power...già con questi tre nomi nel cast non lo si può non vedere. Segnato, grazie Bubble!

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    1. Pensavo lo conoscessi! Buona visione, allora :)

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    2. Ho ancora tanto da vedere cara. Chissà se mi basterà una vita, talvolta me lo chiedo ma la fame è infinita.

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    3. Guarda, mi sa che siamo in due!!

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  5. La bellezza, bello bello bello, lo riguardo spesso e ogni volta me lo godo, solo stima per Bill Paxton ;-) Cheers

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    1. Io ero convinta, chissà perché, di avere acquistato il DVD tanto tempo fa, invece non ne ho trovato traccia. Spero di riuscire a procurarmene uno appena possibile perché sì, è uno di quei film che di tanto in tanto vanno rivisti!

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  6. Frailty all'epoca mi piacque moltissimo.
    Purtroppo devo ammettere che è uno di quei film che all'epoca circolavano moltissimo in formato pirata in Cd o DVD, e credo proprio che mi fu passato da qualche amico in quel formato.
    Non vorrei ricordare male, ma c'era una rivista del periodo che lo stra-consigliava, quindi cercai in ogni modo di vederlo.

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    1. Io all'epoca ero ancora lontana dalla pirateria, quindi dovevo incrociare le dita perché qualcosa arrivasse, e ho avuto la fortuna di vederlo al cinema, miracolosamente.

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  7. La prima visione fu al cinema anche per me e poi più di qualcuna in DVD noleggio. Un gran bel film.

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    1. Mi sa che quell'anno eravamo parecchi al cinema, grazie a una buona distribuzione! Adesso un film simile dalle mie parti verrebbe saltato a pié pari...

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