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venerdì 26 luglio 2019

Nightmare Cinema (2018)

Grazie alle pillole di Lucia ho recuperato Nightmare Cinema, film a episodi del 2018 diretto da Mick Garris, Alejandro Brugués, Joe Dante, Ryuhei Kitamura e David Slade.


The Thing in the Woods
Ottimo modo per iniziare una raccolta di corti horror, mettendo subito lo spettatore nel giusto umore offrendogli un antipasto leggero e divertente, che prende amabilmente in giro tutti i cliché del genere, a partire dalla final girl (sciorinare i nomi di tutti coloro di cui si ha il sangue addosso, almeno 10 persone, è geniale!), e trova anche il tempo per inserire un plot twist ridicolo quanto volete ma decisamente sorprendente. Effetti speciali un po' d'accatto, probabilmente voluti per restituire l'atmosfera da B-Movie ma tanto divertimento assicurato!


Mirari
Arriva Joe Dante, con un'inquietante storia che ricorda i più truculenti episodi di Nip/Tuck. Grottesco quanto basta, soprattutto sul finale, è una critica poco corrosiva rispetto ai migliori film del regista, in quanto la protagonista, poverella, ha una brutta cicatrice sul viso e il suo desiderio di diventare bella per sentirsi in pace con se stessa è legittimo. Onestamente, il regista ha fatto di meglio ma l'episodio è comunque guardabile e divertente.


Mashit
Sfacciatissimo omaggio ai b-movie horror italiani a partire dalla musica zamarra che ricorda un po' le melodie dei Goblin, è l'episodio più gore del film, tanto che a un certo punto il sangue (di bambini innocenti, tra l'altro) scorre copioso, tra arti e teste mozzate. Gli attori sono dei cani maledetti, questo bisogna dirlo, ma Mashit è un episodio che mette davvero paura a chi patisce un minimo le storie sataniche e il clima di ineluttabile condanna che aleggia attorno agli imperfetti e peccaminosi protagonisti è molto apprezzabile. Se non fosse per l'ingresso a gamba tesa di David Slade avrei trovato il mio episodio preferito, invece...


This Way to Egress
... invece sono stata stregata dal bianco e nero abbacinante di questo episodio, sporco e angosciante come la malattia mentale che avviluppa la mente della protagonista, una meravigliosa Elizabeth Reaser. A tratti l'episodio mi è sembrato un incrocio tra Videodrome e Il pasto nudo e nonostante il titolo una via d'uscita sembra non ce ne sia tra voci distorte, dialoghi inquietanti, persone i cui lineamenti si disfano progressivamente fino a perdere ogni traccia di umanità. Roba da rimanere stregati, con la bocca aperta, incapaci di staccare gli occhi dallo schermo.


Dead
Mick Garris, ideatore dell'intera faccenda nonché regista della cornice ambientata nel cinema abbandonato, con un Mickey Rourke che da solo fa più paura di qualsiasi mostro brutto, ci riporta coi piedi per terra attraverso un corto quasi rilassante nella sua prevedibilità, una ghost story con assassino annesso dal sapore molto anni '90. Non mancano i momenti di tensione e gli attori coinvolti sono validi, tuttavia a mio avviso la chiusura avrebbe potuto essere un po' più incisiva, soprattutto dopo l'exploit di David Slade.


In definitiva, Nightmare Cinema è un validissimo film a episodi che nasconde molte gemme e riporta sullo schermo autori amatissimi da tutto il popolo dell'horror. Come sempre, non tutti gli episodi sono dotati della stessa qualità ma rispetto ad altre raccolte simili questo è meno discontinuo e fa venire una voglia matta di riguardare i vari Masters of Horror, il che non è male. Recuperatelo, se potete.


Di Joe Dante, regista dell'episodio Mirari, Mick Garris (The Projectionist e Dead), Ryuhei Kitamura (Mashit) e David Slade (This Way to Egress) ho parlato ai rispettivi link. Mickey Rourke (il proiezionista), Annabeth Gish (Charity), Elizabeth Reaser (Helen) e Patrick Wilson (Eric Sr.) li trovate ai loro link.

Alejandro Brugués ha diretto e sceneggiato l'episodio The Thing in the Woods. Argentino, ha diretto film come Il cacciatore di zombie, The ABCs of Death 2 ed episodi di serie quali Dal tramonto all'alba - La serie. Anche produttore, ha 43 anni.


Richard Chamberlain, che interpreta il Dott. Mirari nell'episodio Mirari, era il fascinoso padre Ralph dello storico Uccelli di rovo. Se Nightmare Cinema vi fosse piaciuto recuperate Creepshow, Creepshow 2, Tales of Halloween, XX - Donne da morire, Trick'r'Treat e Holidays. ENJOY!

domenica 15 gennaio 2012

I sonnambuli (1992)

Finalmente comincio ad addentrarmi nella mia collezione "vintage" di horror e spuntano fuori titoli come questo I sonnambuli (Sleepwalkers), diretto nel 1992 dal regista Mick Garris e tratto da un racconto inedito di Stephen King. Non lo vedevo da un po' di tempo, ma oggi come allora rimane uno dei migliori.


Trama: Charles e la madre sono due "sonnambuli", una razza di uomini felini che, per sopravvivere, devono cibarsi dell'essenza vitale di giovani vergini. Praticamente invulnerabili, solo il graffio del gatto può ferirli e ucciderli...


I sonnambuli era una delle punte di diamante di Notte Horror, senza se e senza ma, almeno per me. E' vero che da kingomane non sono molto obiettiva quando si parla del Re, ma è anche vero che riesco a riconoscere come la maggior parte dei film tratti dalle sue opere siano delle mezze ciofeche, soprattutto quando di mezzo c'è la mano "santa" di Mick Garris. Eppure, nonostante tutte le sue imperfezioni, questo I sonnambuli mi è sempre piaciuto, tanto che la cassetta si era abbastanza rovinata a furia di riguardarlo di tanto in tanto. Sarà perché scorre rapido e vivace fino alla fine, sarà perché nel 60% delle inquadrature ci sono gatti gnaulanti e io adoro i felini, sarà perché ci troviamo di fronte ad una di quelle pellicole "guest star friendly" dove è possibile vedere interagire tra loro gente come Stephen King, Tobe Hooper, Clive Barker, John Landis, Joe Dante e persino Mark Hamill in piccoli e simpatici ruoli, sarà perché in questo rilassato ed amichevole contesto risulta accettabile anche un omicidio compiuto usando una pannocchia... insomma, forse perché sono un'inguaribile nostalgica ritengo ancora oggi che I sonnambuli sia un valido horror un po' sottovalutato.


Certo, oggettivamente, ha i suoi limiti. Innanzitutto la regia è quasi televisiva, pochi movimenti di macchina, pochi virtuosismi, gran staticità (d'altronde, stiamo parlando di Mick Garris). Gli interpreti, per contro, sono abbastanza validi, con una giovanissima Mädchen Amick praticamente agli esordi costretta nel ruolo della povera verginella sacrificale, un Brian Krause sufficientemente marmoreo per il ruolo che interpreta e un'affascinante Alice Krige nel ruolo della madre di Charles, senza contare un paio di meravigliosi caratteristi come Glenn Shadix e Ron Perlman, purtroppo poco sfruttati. Gli effetti speciali non sono male, il makeup delle creature, due gatti giganti rugosi e senza pelo, è veramente disgustoso e ci sono un paio di scene splatter abbastanza interessanti, anche se la maggior parte di quelli che sembrerebbero omicidi non sono tali, ma solo ferimenti. Incredibilmente curata la colonna sonora: nei titoli di coda c'è la bellissima Boadicea di Enya, adattissima per un horror "malinconico" come questo, la scatenata Do You Love Me e, ovviamente, Sleepwalk.


Al di là quindi dell'aspetto tecnico, obiettivamente direi che I sonnambuli patisce un po' dal punto di vista della storia, soprattutto perché la caratterizzazione dei personaggi è un po' incoerente: madre e figlio (con tutte le perversioni legate alla loro razza, eh, non ultimo il loro rapporto incestuoso) all'inizio vengono mostrati quasi come dei reietti di cui avere pietà e soprattutto Charles parrebbe quasi propenso ad innamorarsi di Tanya, poi verso metà film cambia completamente personalità. Altro personaggio discutibile è quello dello stronzissimo professore interpretato da Glenn Shadix: capisco che un tuo studente ha mentito sul suo paese d'origine, ma da qui a metterlo al muro trattandolo come se avesse ucciso una persona ne passa! Altra cosa assurda, la capacità che ha il giovane Charles di cambiare col pensiero non solo il colore della macchina, ma persino il modello. Comodo, quando si è giovani e in cerca di donne!! Ma a parte questo, consiglio I sonnambuli a tutti, soprattutto ai nostalgici che, come me, lo hanno visto a Notte Horror. Gli amanti dell'horror tout court si astengano.


Del regista Mick Garris ho già parlato qui, Ron Perlman (il capitano Soames) invece lo trovate qua.

Brian Krause interpreta Charles. Attore americano che ricordo soprattutto per il ruolo dell'angelo Leo nella serie Streghe, ha partecipato a film come Ritorno alla laguna blu e a serie come Walker Texas Ranger e CSI: Miami. Anche regista, sceneggiatore e produttore, ha 43 anni e dieci film in uscita.


Mädchen Amick interpreta Tanya. Anche lei famosa per un ruolo televisivo, ovvero la bistrattata cameriera Shelly Johnson di Twin Peaks, ha partecipato a film come Fuoco cammina con me e a serie come Baywatch, Dawson's Creek, Una mamma per amica, E.R. - Medici in prima linea e CSI: NY. Americana, ha 42 anni.


Alice Krige interpreta la madre di Charles, Mary. Sudafricana, ha partecipato a film come Momenti di gloria e Silent Hill, oltre a serie come La signora in giallo, Beverly Hills 90210, Six Feet Under e The 4400. Anche produttrice, ha 58 anni e un film in uscita.


Glenn Shadix (vero nome William Glenn Scott) interpreta Mr. Fallows. Caratterista americano che ha avuto l’onore di interpretare l'enigmatico Otho di Beetlejuice e doppiare il folle Sindaco dello splendido The Nightmare Before Christmas, lo ricordo anche per altri film come Il postino suona sempre due volte e Planet of the Apes – Il pianeta delle scimmie. Ha inoltre partecipato a serie come Pappa e Ciccia, Seinfeld, Willy il principe di Bel Air, Hercules, Sabrina vita da strega, E.R. medici in prima linea, doppiato episodi di The Mask, Quack Pack, Mucca e Pollo, Jackie Chan’s Adventures e il delizioso corto burtoniano The World of Stainboy. Anche sceneggiatore e produttore, è morto nel 2010 per un trauma cranico, all’età di 58 anni.


Come ho già detto, ci sono una marea di guest star in questo film: Stephen King interpreta il custode del cimitero, John Landis e Joe Dante li vedrete assieme come tecnici di laboratorio, Clive Barker e Tobe Hooper come membri della scientifica e, all'inizio, uno dei due sbirri che entra nella casa abbandonata è Mark Hamill, ovvero il Luke Skywalker dei primi Star Wars. Se il film vi fosse piaciuto vi consiglio di recuperare altri horror kingiani d'annata, come Cujo o Grano rosso sangue. ENJOY!

lunedì 19 dicembre 2011

Bag of Bones (2011)

Da brava fan di Stephen King, non ho potuto evitare di cercare Bag of Bones, miniserie televisiva in due parti uscita negli USA la settimana scorsa, diretta da Mick Garris e tratta appunto dal romanzo Mucchio d’ossa. Il libro non mi aveva fatta impazzire all’epoca e la miniserie si è purtroppo rivelata deludente.


Trama: Mike Noonan è un famoso scrittore la cui vita viene completamente distrutta con la morte dell’adorata moglie Jo. Per superare il lutto e il conseguente impasse creativo, Mike decide di andare sul Dark Score Lake, dove scopre che la moglie aveva parecchi segreti legati all’oscuro passato del luogo…


Mucchio d’ossa lo avevo letto nel 1998, l’anno della sua uscita. Avevo diciassette anni e figuriamoci se avrei potuto apprezzare degnamente un romanzo interamente dedicato all’elaborazione del lutto, riflessivo, intimista, intricato ed allucinato. Infatti, Mucchio d’ossa è uno dei pochi libri del mio amato Re che non ho mai riletto e che ricordo, anzi, con una certa noia. Immaginate quindi con che animo ho affrontato la miniserie: una vaghissima idea della trama, la quasi certezza che mi sarei trovata davanti un mattone indigeribile e la sicurezza che comunque un prodotto televisivo non avrebbe mai reso giustizia all’opera di King. Devo dire che l’ultimo punto è stato ampiamente rispettato da Mick Garris e compagnia, quanto alla mattonata non c’è stata, ma per il semplice motivo che Mucchio d’ossa è stato trasformato in una linearissima serie di eventi che conduce per mano lo spettatore attraverso la vicenda senza dargli alcuno spunto di riflessione e consentendogli di spegnere il cervello e persino di chiudere gli occhietti e riposarli di tanto in tanto, visto che non succede davvero nulla.


La miniserie comincia con il sogno della moglie del protagonista, imperniato su bambine che vengono annegate. Sogno inutile, perché le stesse scene verranno riproposte almeno trecento volte (giusto per ribadire l’argomento della serie) durante le quasi quattro ore di filmato, nel quale vedremo un bolsissimo Pierce Brosnan barcamenarsi per risolvere il mistero della “Dark Score Craziness”, bere come un carcamanno, infuriarsi con la moglie per delle presunte corna, fare salti di tre metri ad ogni suono o apparizione all’interno della casa infestata, aggirarsi per boschi e laghi, becciarsi la bellezza di tre donne nell’arco di 5 minuti e palpare un albero a forma di donna (porco, porco, porco!!) venendo giustamente punito con una vomitata stile Esorcista. Appena avrete una domanda, un dubbio, vi verrà subito scodellata la risposta da personaggi compiacenti che sono lì apposta per risolvere misteri o da parole crociate, sciarade e letterine calamitate che si spostano sul frigo, non temete, quindi è inutile che ve ne parli io (ecco, l’unico dubbio che ho è cosa diamine c’entri Boo’ya Moon con Bag of Bones, visto che era un luogo de La storia di Lisey. Qualcuno mi sa aiutare?). Dal custode dell’inizio, alla vecchia impicciona che va a fare le pulizie in casa Noonan, passando per l’inutile personaggio di Mattie e concludendo con il vecchio paralitico dell’ospizio, tutti incredibilmente sanno quel che vorrebbe conoscere Mike e hanno una risposta per ogni domanda. Il paese è piccolo e tutti mormorano, va bene, ma qui si esagera! Come si esagera anche nell’appiattire personaggi potenti come quello della cantante Sara Tidwell, vero fulcro del romanzo e qui usata come spauracchio e nota di “colore” giusto per fare ascoltare un paio di canzoni d’atmosfera, o quello del bastardissimo Max Devore, ridotto a vecchio rincoglionito che ridacchia manco fosse la strega di Biancaneve. Il che mi porta a fare una riflessione sugli attori, sulle interpretazioni e sugli effetti speciali della miniserie.


Della bolsaggine del povero Brosnan ho già parlato, non infierirò ancora. Melissa George a me non è mai piaciuta ma qui tocca davvero il fondo. Mattie è un personaggio semplicemente idiota, un essere dal QI di 3 punti, che nei quindici minuti in cui compare ha un solo obiettivo: scoparsi lo scrittore. Ma io non la ricordo così questa povera madre coraggio che si sbatteva per non farsi portar via la figlia da Devore!! E quest’ultimo cos’è? Un vecchio che lancia sguardi incarogniti e minaccia al telefono accompagnato da una megera che devono aver tirato fuori dall’ultimo bugigattolo di Broadway per quanto è teatrale la sua interpretazione. Mancava solo che portasse la mano alla fronte durante la scena di morte e cacciasse un “OOOOOHHH!!” lamentoso… oh cavolo, l’ha fatto. L’unica che si salva è la bambina, o meglio, la bambina quando piange. Straziante, povera piccina, io non so dove l’hanno trovata questa pupa, sembra davvero terrorizzata e devastata, tutte le volte che compariva mi veniva il magone… peccato che poi quando ride, è felice e gioca con Mike verrebbe voglia di annegarla per davvero nel lago. Fastidiosa come la madre e come la scena in cui, davanti a ben sei cadaveri (due dei quali diventati tali durante uno scontro tra un cavo elettrico e un camioncino che ha subito preso fuoco, sì, come succede nelle parodie de I Simpson o I Griffin…), lo scrittore se la prende e se la porta in gita in canoa. Ma bambin, hai rischiato di venire annegata più o meno una quindicina di volte e lasci che un tizio praticamente mai visto né conosciuto ti porti in un fiume? Contenta te…


Chiusa la parentesi attori apro quella "effetti speciali d’atmosfera". Ecco, Atmosphear mi viene in mente, quel bel gioco con la strega in videocassetta che diventava sempre più orribile man mano che il tempo passava. Mi viene in mente perché era fatto molto meglio delle raccapriccianti trasformazioni di Sara Tidwell in zombie prima e in albero semovente che prende a schiaffi Noonan (holy shit…) poi. Facile immaginare, quindi, come Bag of Bones non provochi nemmeno un piccolo brivido, una qualsivoglia emozione. Nemmeno durante l’unica scena d’impatto e ben girata, quella in cui la povera Sara maledice i suoi aguzzini. Un po’ poco un’unica scena in quattro ore di film, gente. Giusto un povero mucchietto d’ossa, per l'appunto. Stephen, ti prego, io lo so che di cinema non capisci un razzo, lo so. Ma se ti propongono altri adattamenti televisivi delle tue opere rinuncia e punta al cinema. Punta a Frank, che lo sai che ti vuole davvero bene. Ed è l’unico che ti capisce davvero.


Di Pierce Brosnan, che interpreta Mike Noonan, ho già parlato qui, Melissa George, alias Mattie, la trovate qua.

Mick Garris (vero nome Michael Allan Garris) è il regista della pellicola. Americano, è uno dei registi più fedeli del Re, visto che ha diretto I sonnambuli, la miniserie L'ombra dello scorpione, l'orrendo Stephen King's Shining e due film TV che devo ancora vedere, Riding the Bullet e Desperation; ha diretto anche due episodi di Masters of Horror. Anche sceneggiatore, produttore e attore, ha 60 anni.


Annabeth Gish (vero nome Anne Elisabeth Gish) interpreta Jo. Americana, la ricordo per film come Wyatt Earp, il carinissimo Una cena quasi perfetta e Desperation, inoltre ha partecipato alle serie X - Files, CSI: Miami, Criminal Minds e CSI: Scena del crimine. Ha 40 anni e due film in uscita.


Jason Priestley interpreta Marty. E chi se lo scorda l'uomo che, assieme a Dylan, aveva fatto innamorare tutte le mocciose degli anni '90 nei panni del Brandon di Beverly Hills 90210? La sua carriera è poi praticamente morta lì, visto che si è limitato a comparire in serie come
21 Jump Street, MacGyver, Oltre i limiti, Tru Calling, Senza traccia, Masters of Horror, Medium, My Name is Earl e a doppiare un episodio di Biker Mice From Mars. Canadese, anche produttore, regista e sceneggiatore, ha 42 anni e un film in uscita.


Matt Frewer interpreta Sid. Americano, ha partecipato a film come Monty Python: il senso della vita, Supergirl la ragazza d'acciaio, Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi, L'ombra dello scorpione, L'alba dei morti viventi, Riding the Bullet, Desperation e Watchmen, doppiato Hercules e serie come Tiny Toon Adventures, Batman, Bonkers, Aladdin e Gargoyles; ha inoltre preso parte a episodi di Miami Vice, Oltre i limiti, Taken, Masters of Horror e Supernatural. Anche sceneggiatore e produttore, ha 53 anni e un film in uscita.


Anika Noni Rose, che interpreta Sara Tidwell, ha doppiato Tiana, la protagonista del delizioso La Principessa e il ranocchio. Nessun film da consigliarvi dopo questa visione, che ha avuto un solo risultato positivo. Mi ha fatto venire voglia di rileggere il libro. Fatelo anche voi e... ENJOY!!

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