mercoledì 12 dicembre 2012

L.A. Confidential (1997)

Oggi ho deciso di parlare di un film che ogni tanto riguardo per il puro piacere di vedere interagire un sacco di attori tra i miei preferiti, ovvero L.A. Confidential, diretto nel 1997 dal regista Curtis Hanson e tratto dall’omonimo romanzo di James Ellroy.


Trama: anni ’50, Los Angeles. All’interno della “città degli angeli” si intrecciano le vite di tre poliziotti, uno corrotto, uno integerrimo ma violento e uno interessato solo a fare carriera; loro malgrado, questo improbabile terzetto dovrà allearsi per risolvere un misterioso caso che coinvolge un’enorme partita di eroina, molti omicidi e anche un’affascinante squillo…


Come sempre quando si parla di film tratti da romanzi è doverosa una premessa, ovvero non ho mai letto il libro di James Ellroy (anche se ce l’ho lì che attende da anni su una mensola ormai polverosa), quindi non potrò fare un confronto diretto tra le due versioni. Posso però dire che, per quanto riguarda la sceneggiatura, L.A. Confidential è una solidissima “crime story” dalle atmosfere noir, in grado di catturare lo spettatore e confonderlo fino alla fine perché mostra solo ciò di cui vengono a poco a poco a conoscenza, grazie alle loro indagini, i tre protagonisti principali, Vincennes, Bud ed Exley; per sua stessa natura, infatti, non possiamo fidarci del direttore del tabloid scandalistico Hush – Hush, che ci introduce la storia con una voce fuori campo all’inizio e si intromette di tanto in tanto, da bravo paparazzo, facendoci saltare all’occhio i particolari piccanti dell’intera vicenda e cercando così di sviarci. Il film ci mostra una Los Angeles “confidential”, appunto, governata da indicibili segreti, dove la corruzione serpeggia anche all’interno di istituzioni che dovrebbero esserne prive e dove non è chi ha i soldi a fare successo, bensì chi possiede informazioni e conoscenza e può così ricattare chi detiene il potere in città.


Questo per sapere, in breve, cosa aspettarvi dalla trama ma, fidatevi, l’aspetto migliore del film non è il perfetto meccanismo che regola i rapporti tra i personaggi e l’ambiente che li circonda, bensì la cura e la perizia con cui L.A. Confidential è stato realizzato. Il cast stellare, per una volta, mantiene quello che promette e regala performance a dir poco indimenticabili: lasciando un attimo da parte mostri sacri come Kevin Spacey, sicuramente il migliore nella sua interpretazione del “poliziotto delle star” Jack Vincennes, Danny De Vito e James Cromwell, vorrei sottolineare invece come i due personaggi più complessi siano stati affidati a due attori che allora erano praticamente esordienti e che, nonostante questo, sono riusciti a tenere tranquillamente testa a tutti i loro importanti colleghi. Russell Crowe in particolare (che di solito non mi fa impazzire come attore) si ritrova nei panni del poliziotto violento e “ignorante”, giustiziere delle donne oppresse dagli uomini, un personaggio che avrebbe potuto diventare una banalissima macchietta e che, invece, l’attore australiano interpreta con una sensibilità davvero fuori dal comune; la mia scena preferita è sicuramente quella in cui Bud, al culmine della disperazione, picchia Lynn per poi pentirsene un istante dopo, palesemente disgustato di sé stesso per essere ricorso agli stessi metodi violenti di suo padre. Anche Guy Pearce, da parte sua, riesce a gestire al meglio un personaggio quantomeno ambiguo, molto sfaccettato ma sicuramente non destinato ad accattivarsi le simpatie del pubblico. 


A rendere ancora più ricche queste validissime interpretazioni concorrono una fotografia e una regia a dir poco superbe (e pensare che, anche lì, Curtis Hanson non mi ha mai convinta più di tanto…), che fanno il paio con la perfezione di costumi e scenografie. Inoltre, e questo è molto interessante per chi è appassionato di “storia americana”, le vicende fittizie di L.A. Confidential si intrecciano ad eventi realmente accaduti nella Los Angeles di quegli anni glamour, come il sanguinoso pestaggio nella stazione di polizia la notte di Natale, il fatto che i poliziotti, dopo l’arresto del gangster Mickey Cohen, intimassero a chi voleva prenderne il posto di alzare i tacchi e sparire dalla città e, infine, la love story tra la diva Lana Turner e il criminale Johnny Stompanato (esilarante la scena in cui Exley scambia l’attrice per una delle prostitute della Fleur De Lys) che per la cronaca, anche se il film non lo dice, sarebbe poi finita in tragedia perché la figlia della Turner ha accoltellato Stompanato dopo averlo visto picchiare la madre. Ma noi facciamo finta di non sapere… come direbbe il personaggio di De Vito, “off the record, on the QT and very hush – hush”: molto “confidenzialmente”, zitti zitti, facciamoci trascinare nei mille piccoli intrighi e segretucci di questo meraviglioso film, non ce ne pentiremo!!


Di Kevin Spacey (l’affascinante Jack Vincennes), Guy Pearce (Edmund J. Exley), James Cromwell (Dudley Smith), Danny De Vito (Sid Hudgens), Matt McCoy (Brett Chase) ho già parlato ai rispettivi link.

Curtis Hanson è il regista della pellicola. Americano, ha diretto film come La mano sulla culla, 8 Mile e un episodio della serie Greg the Bunny. Anche sceneggiatore (ha vinto un Oscar per aver co-sceneggiato proprio questo L.A.Confidential) produttore e attore, ha 67 anni e un film in uscita. 


Russell Crowe interpreta Wendell “Bud” White. Neozelandese, lo ricordo per film come Pronti a morire, Insider – Dietro la verità, Il Gladiatore (che gli è valso l’Oscar come miglior attore protagonista), A Beautiful Mind, Un’ottima annata e Robin Hood, inoltre ha partecipato alla soap australiana Neighbours. Anche produttore e regista, ha 48 anni e sei film in uscita, tra cui l’attesissimo (da me, ovvio!) The Man with the Iron Fists, Les Misérables (interpreterà Javert!), L’uomo d’acciaio e Noah.


Kim Basinger (vero nome Kimila Ann Basinger) interpreta Lynn Bracken, ruolo che le ha fatto vincere l’Oscar come miglior attrice non protagonista. Americana, sicuramente una delle attrici sex symbol degli anni ’80, la ricordo per film come Mai dire mai, 9 settimane e ½, Appuntamento al buio, Ho sposato un’aliena, Batman, Bella, bionda.. e dice sempre sì, Fuga dal mondo dei sogni (ve lo ricordate “mondo furbo”? Pietà…), Fusi di testa 2 – Waynestock, La mossa del diavolo e 8 Mile, inoltre ha partecipato ad un episodio della serie Charlie’s Angels. Anche produttrice, ha 59 anni e quattro film in uscita. 


David Strathairn interpreta Pierce Patchett. Americano, ha partecipato a film come Ragazze vincenti, Il socio, L’ultima eclissi, Sogno di una notte di mezza estate, Good Night, and Good Luck e alle serie Miami Vice, I Soprano, Monk e Dr. House. Anche produttore, ha 63 anni e due film in uscita, tra cui Lincoln di Steven Spielberg.


Ron Rifkin (vero nome Saul M. Rifkin) interpreta il procuratore distrettuale Ellis Loew. Indimenticabile nei panni del maledetto Arvin Sloane della serie Alias, ha partecipato anche a film come JFK – Un caso ancora aperto, Wolf – La belva è fuori, Il negoziatore e ad altre serie come Colombo, E.R. – Medici in prima linea e Oltre i limiti. Ha 73 anni. 


Da qualche tempo si vocifera la realizzazione di un altro film tratto da un romanzo di James Ellroy, White Jazz, che potrebbe essere visto come una sorta di seguito di L.A. Confidential, perché sarebbe il quarto volume del cosiddetto “L.A. Quartet”, che comprende anche Dalia nera (già portato su schermo) e Il grande nulla. L.A. Confidential, invece, avrebbe dovuto diventare, prima ancora che un film, una serie TV con Kiefer Sutherland nei panni di Jack Vincennes, Pruitt Taylor Vince in quelli di Sid Hudgens, Melissa George in quelli di Lynn Bracken ed Eric Roberts in quelli di Pierce Patchett, ma il progetto si è fermato al pilot. Comunque, se il film vi fosse piaciuto, consiglierei innanzitutto la lettura del libro (molto più tetro, violento e “scabroso”, devo decidermi a leggerlo!!) e poi il recupero di pellicole come il bellissimo Chinatown e l’interessante Scomodi omicidi. ENJOY!!

12 commenti:

  1. il libro è molto bello (ho un'ossessione, li leggo molto spesso dopo il film) ma ha una struttura narrativa ben diversa dal film. te lo consiglio vivamente, anche se da fuori sembra un mattone. per il resto quoto tutto: un film da vedere e rivedere. <3

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Adesso ne ho veramente tantissimi da leggere (in primis l'ultimo di Stephen King perché ho avuto la malsana idea di leggerlo DOPO avere riletto tutta la serie de La torre nera XD) ma appena li finirò tirerò fuori dalla polvere L.A. Confidential.
      Grazie del consiglio!!

      Elimina
  2. una pellicola impeccabile.
    difficile chiedere di più a un noir vecchio stile...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Effetivamente non so come avrebbero potuto girarlo meglio!
      Un capolavoro moderno, senza dubbio.

      Elimina
  3. film immenso, un capolavoro del genere thriller, grandissima kim basinger, l'oscar per lei è stato meritatissimo :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Alla pur brava Kim ho preferito le interpretazioni degli attori maschili, a mio avviso lo avrebbero meritato tutti l'Oscar!

      Elimina
  4. Una pellicola che adoro e che mi rivedo più e più volte. Tra l'altro un Crowe che non mi fa incazzare, per una volta...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche io non trovo mai molto simpatico Crowe, ma qui interpreta davvero uno splendido personaggio!

      Elimina
  5. Migliora con gli anni, ai miei occhi ma si capisce anche a quelli di gente come te. Leggerne ti fa venir voglia di leggere il romanzo. Io sono ossessionato dall'Ellroy di American tabloid, impossibile da mettere al cinema però.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non ho mai letto nulla purtroppo di Ellroy, ma un giorno mi ci metterò!!

      Elimina
  6. Un film molto bello, elegante, ben fatto, che rende omaggio degnamnte al genere a cui si ispira.
    In particolare trovo che Kim Basinger dimostri con questo ruolo delle buone qualità di attrice che purtroppo ha preferito sacrificare basandosi su una carriera costruita solo sul sex appeale più che sul talento,che ripeto mi pare che in questo film ne dimostri di avere parecchio.
    Un po' come Sharon Stone, secondo me erano due attrici che potevano dare molto di più a livello di interpretazioni e film, ma sono rimaste incastrate nello stereotipo di sex symbol, come succede a molti.
    Tu che ne pensi?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La Basinger in realtà ha spaziato parecchio nella sua carriera, passando anche per le commedie prima di approdare a ruoli più seri con l'avanzare dell'età. E la trovo un'ottima attrice, così come Sharon Stone... purtroppo sì, a chiunque si nominino entrambe il pensiero di solito corre a 9 settimane e 1/2 per la prima e Basic Instinct per la seconda ma direi che soprattutto la buona Sharon si è data parecchio da fare negli ultimi anni per togliersi di dosso quest'immagine (a parte la brusca caduta di tono scelta nell'impegnarsi nel remake di Basic Instinct... ma glielo perdono per Casinò!)

      Elimina

Se vuoi condividere l'articolo

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...