domenica 26 ottobre 2014

Big Driver (2014)

Questo è il mese di Notte buia, niente stelle. Dopo A Good Marriage, in questi giorni è uscito per l'emittente Lifetime il film TV Big Driver, diretto dal regista Mikael Salomon e tratto dal racconto Maxicamionista di Stephen King, contenuto proprio nella raccolta nominata sopra.


Trama: dopo una piccola conferenza in un paesino sperduto, la scrittrice di gialli Tess fora una gomma mentre torna a casa. Si ferma ad aiutarla un enorme camionista che presto palesa la sua natura di maniaco e la violenta, per poi, credendola morta, abbandonarla in un condotto di scarico. Tess però è viva, riesce a tornare a casa e giura vendetta...




Dopo quella mezza ciofeca di A Good Marriage l'idea di vedere un altro film TV che massacrasse le opere di King non mi sorrideva molto ma, cosa volete farci, per amore di completezza mi sono buttata. Non me ne sono pentita come temevo ma sicuramente si poteva fare di meglio, come al solito. Il problema dei film tratti dai racconti contenuti in Notte buia, niente stelle è che il materiale di partenza è già deboluccio di per sé e, nonostante il figlio di Richard Matheson si sia fortunatamente occupato della sceneggiatura di Big Driver togliendola dalle mani di King, sta di fatto che il racconto era già di suo un rape and revenge facilone e privo di reali colpi di scena quindi il poveraccio non poteva fare miracoli. Rispetto a A Good Marriage, guardando Big Driver si riesce però ad empatizzare maggiormente coi personaggi e la storia risulta leggermente più credibile nonché più ricca di suspance (per quanto limitata). Richard Matheson Jr. introduce la protagonista Tess rendendocela subito simpatica, senza presentazioni interminabili e rimanendo molto fedele al racconto, che purtroppo però tocca il suo picco ansiogeno al momento della violenza, per poi consumarsi in soluzioni degne di un thriller televisivo; la vendetta di Tess viene sbrigata in quattro e quattr'otto, grazie ad un paio di ricerche su internet e qualche personaggio messo nel posto giusto al momento giusto e lo spettatore non ha mai neppure un istante di incertezza riguardo al successo del percorso vendicativo della protagonista (sarebbe degna erede di Hattori Hanzo, in effetti, per la linearità con cui arriva al suo obiettivo). L'unico guizzo simpatico è l'idea di dare a Tess degli interlocutori per rendere meno solitaria la sua vendetta (e per tradurre quel flusso di pensieri tipico dei romanzi di King), nella fattispecie il Tom Tom, che già "interagiva" con la protagonista nel romanzo, e l'anziana detective dei romanzi di Tess, praticamente la voce della sua coscienza. Tutte queste cosucce si amalgamano in un prodotto di routine senza infamia né lode, con qualche caratteristica positiva.


Per fortuna, quello che eleva Big Driver rispetto a A Good Marriage sono l'ottimo cast e una messa in scena non esaltante ma nemmeno piatta e televisiva. Maria Bello interpreta Tess ed è molto, molto brava, anche perché è costretta a reggere da sola l'intero film. Solitamente, inoltre, le eroine del rape and revenge sono delle macchine da guerra poco credibili, mentre Maria Bello riesce a mantenere per l'intera pellicola quell'aria di "normalità" quasi dimessa di una donna di mezza età senza particolari inclinazioni fisiche ma dotata di un acume leggermente superiore alla norma. Nelle terribili sequenze della violenza e in quelle subito successive l'interpretazione della Bello fa stare male davvero, mentre la regia di Mikael Salomon riesce a trasformare in angoscianti immagini l'orrore al limite della follia provato dalla protagonista; la sequenza meglio girata, tanto che quasi non sembra di avere davanti una produzione televisiva, è quella in cui Tess si "sdoppia", guardandosi da uno specchio mentre viene stuprata. Sempre elegante anche l'anziana Olympia Dukakis, che interpreta la detective fittizia Doreen e aggiunge un po' di ironia quasi british ad una vicenda che risulterebbe altrimenti pesantissima per un pubblico prettamente televisivo e femminile come quello dell'emittente Lifetime. A parte questo, il resto non è particolarmente entusiasmante e man mano che Big Driver va avanti subentra la noia, soprattutto per chi ha letto il racconto, una noia che sfocia in incredulità davanti ad un finale degno di una pubblicità del Mulino Bianco; diciamo che ho visto di peggio, ma se non siete (pignoli) fan all'ultimo stadio di Stephen King come me potete anche fare a meno di guardare l'ennesima, debole trasposizione che fa ben poco onore al Re.


Di Maria Bello, che interpreta Tess, ho già parlato QUI.

Mikael Salomon è il regista della pellicola. Svedese, ha ricevuto due nomination agli Oscar, una per la fotografia di The Abyss e una per gli effetti speciali di Fuoco assassino e, da regista, ha diretto film come Pioggia infernale, Aftershock - Terremoto a New York ed episodi delle serie Alias, Band of Brothers e Incubi e deliri. Anche produttore, ha 59 anni e un film in uscita.


Olympia Dukakis interpreta Doreen. Americana, ha partecipato a film come Stregata dalla luna (per il quale ha vinto l'Oscar come migliore attrice non protagonista), Una donna in carriera, Senti chi parla, Fiori d'acciaio, Dad - Papà, Senti chi parla 2, Senti chi parla adesso e Una pallottola spuntata 33 1/3 - L'insulto finale, inoltre ha doppiato un episodio de I Simpson. Anche produttrice, ha 83 anni e tre film in uscita.


Nei panni della cameriera Betsy troviamo la cantante Joan Jett, famosa per una delle prime cover di I Love Rock'N Roll e per la canzone Bad Reputation, ripresa anche da Avril Lavigne per il film Kick-Ass. Stranamente, il racconto Big Driver è stato trasposto, più o meno nello stesso periodo, anche in un omonimo corto diretto e sceneggiato da tale Kyle Burnett, che lo ha realizzato attraverso il crowfunding. Se Big Driver vi fosse piaciuto potete cercarlo, altrimenti buttatevi su altri rape and revenge movies come per esempio I Spit on your Grave. ENJOY!

14 commenti:

  1. anche solo per il cast, questo mi intriga....

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    1. Dagli un'occhiata ma non aspettarti nulla di che...

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  2. Maria Bello è un'attrice che davvero non si capisce come faccia a non trovare ruoli decenti. È bravissima, molto intensa e avrebbe tutte le carte in regola per diventare una regina dell'horror.
    Peccato che a Hollywood, superati i 35, sei da buttare e finisci a galleggiare in televisione.
    Però, dato che c'è lei, farò lo sforzo di vedere il film.
    Il racconto mi aveva fatto un po' incazzare, ma del figlio di Matheson mi fido.

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    1. Lei da sola regge tutto il film, davvero. Meravigliosa.
      Il figlio di Matheson è riuscito a non rendere la scrittura ridicola e piatta come spesso accade, pur mantenendosi abbastanza fedele: ecco, se il racconto ti aveva fatto incazzare però evita perché è praticamente identico.

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    2. Del racconto mi aveva fatto incazzare come King descriveva la scena dello stupro: praticamente una passeggiata di salute, raccontata senza un briciolo di empatia. E poi tutte le citazioni di film horror per strizzare l'occhio al lettore e per gonfiare la lunghezza del racconto. Magari il film ha evitato questi scivoloni. Lo vedrò perché comunque il Rape and Revenge è un genere che mi ha sempre affascinato molto.

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    3. Allora sì, nel senso: la scena dello stupro è toccantissima, sempre merito della Bello e di un certo stile per quel che riguarda la regia, si può dire che sia la sequenza più riuscita. I continui rimandi in stile "se questo fosse un horror adesso succederebbe così" che, francamente, irritavano un po' anche me, sono stati totalmente eliminati invece. Quindi direi che puoi andare tranquilla anche se, ovviamente, è un film TV quindi non aspettarti chissà cosa!

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  3. Cioè... ma... fanno un nuovo film tratto da un racconto del Re e io non ne so nulla????

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  4. La maggior parte delle storie di King sono molto semplici, classiche. La sua forza sta nella delineazione psicologica dei personaggi (è l'unico che riesce a rendere vere le discese nella pazzia) e nel modo di scrivere (fluido, divertente, piacevole da leggere a prescindere da ciò che racconta). Secondo me le sue storie non sono molto cinematografiche (anche se a prima vista possono sembrare tali) e i film che hanno funzionato sono quelli che hanno subito comunque una forte reinterpretazione (o comunque risentono della poetica e dello stile) del regista.

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    1. Non avrei saputo dirlo meglio, concordo. E infatti Shining è un capolavoro però c'è da dire che anche Darabont, pur essendo molto fedele al materiale di partenza, è riuscito a creare delle meraviglie.

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    2. Credo che comunque anche Darabont rielabori quello che King scrive. Gli eventi narrati nei film (The Mist, Le ali della libertà e Il miglio verde) ricalcano quasi fedelmente gli eventi narrati nei romanzi di King; quello in cui secondo me si distacca è proprio la psicologia dei personaggi. Ad esempio ne Il miglio verde c'è comunque un buonismo (nei personaggi) che non mi sembra presente nel romanzo del Re (difatti lo ritengo un film abbastanza stucchevole).

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    3. Purtroppo sul Miglio verde mi cogli impreparata visto che il romanzo l'ho letto solo una volta e adoro il film, quindi sono un po' condizionata :P

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  5. Ah, eccolo!
    Chissà se lo trovo coi sottotitoli. Poi il racconto non l'ho letto, ma perché io non tollero i racconti.
    Manco i suoi :-D

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    1. Io l'avevo visto senza, ma era appena uscito.
      Quanto al racconto, credo lo zio Stephen abbia scritto delle perle brevi in passato ma, come dice su Lucia, la raccolta Notte buia,niente stelle non è nulla di che.

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