venerdì 3 maggio 2024

Challengers (2024)

Domenica ho costretto il povero Bolluomo ad accompagnarmi a vedere Challengers, diretto dal regista Luca Guadagnino.


Trama: due ex amici, entrambi tennisti, si scontrano durante un torneo Challenger, sotto lo sguardo della donna amata e contesa tra i due sin dai tempi del college...


Inizio il post col solito disclaimer. La mia natura di bradipo mi impedisce di amare ogni genere di sport, e credo che poche cose mi annoino quanto vedere delle partite di tennis in TV, quindi immaginate quanto avessi paura che rotolassero le mie, di palle (più quelle del Bolluomo), durante la visione di Challengers. A discapito di questi timori, Guadagnino non mi è mai dispiaciuto e il trailer mi ha intrigata, quindi ho deciso di dare al film una chance, cosa di cui non mi sono pentita. In totale onestà, non credo di averlo capito al 100%, perché la mia natura spiccia e "pane e salame" ha opposto una strenua resistenza all'idea che due ragazzotti con un promettente futuro davanti decidano di consacrarsi anima e corpo, per tutta l'esistenza, a una come Tashi Duncan, il cui unico pregio è essere inconfutabilmente gnocca, ma per il resto talmente vanesia, antipatica, spocchiosa ed egoista da far venire voglia di prenderla a racchettate. Non che i due baldi fanciulli siano meglio: due servi della gleba a testa alta, uno dotato della vitalità di un'ameba, l'altro spocchioso quasi quanto Tashi, due tennisti che non sono mai riusciti a raggiungere il loro pieno potenziale, ognuno per motivi non meglio specificati o comunque discutibili. In mezzo, per l'appunto, Tashi Duncan. Brillante tennista la cui carriera finisce bruscamente per colpa di un incidente, fulcro di un triangolo che nasce come gioco adolescenziale e si evolve in una partita a tennis lunga decenni, alla perenne ricerca di quel momento perfetto di agonismo e passione pura, in cui contano solo il gioco e i due contendenti, quella sensazione orgasmica che fa urlare per la gioia. Ha il ritmo di un thriller, Challengers. Per quanto i protagonisti siano insopportabili, c'è ovviamente la curiosità (morbosa?) di capire quali saranno i risultati delle macchinazioni di Tashi e chi, tra i due giocatori, vincerà non solo la partita, ma anche il cuore della bella stronza che, apparentemente, è duro ed impenetrabile come l'acciaio. Si crea, inevitabilmente, un preferito per cui tifare (non vi dirò mai per chi ho parteggiato!) e, di conseguenza, si sviluppano tutti i meccanismi che rendono il gioco, se portato avanti bene, degno di essere seguito con attenzione, a costo di farsi venire il torcicollo come succede agli spettatori sugli spalti.


La struttura stessa del film è quella di una partita a tennis, cadenzata dalla truzzissima colonna sonora di Trent Reznor e Atticus Ross (so che tanti l'hanno odiata, io l'ho adorata, non riuscivo a smettere di andare a tempo con la testa). La pallina del tempo va avanti e indietro, senza fermarsi mai, rimbalzando tra il presente e i flashback di un passato sempre meno remoto, costringendo lo spettatore a concentrarsi per non perdere dei pezzi. Come in una partita a tennis cambia la tecnica dei giocatori, qui si fa vario uso di tecniche registiche. Guadagnino sperimenta, soprattutto durante le riprese dei match, con la go-pro che riflette il punto di vista dei due giocatori, e addirittura la simulazione della percezione della pallina, oppure attraverso lastre trasparenti che ci permettono di "diventare" il campo da tennis; sprazzi di originalità che non privano di importanza il fulcro della narrazione, ovvero le inquadrature di corpi atletici sempre più nervosi e sudati, i primi piani di sguardi che celano inquiete tempeste emotive, ferite che, come quelle fisiche, lasciano cicatrici e indeboliscono animi e corpi che non torneranno mai più freschi come un tempo. A proposito di corpi freschi. Zendaya è bellissima, non le serve altro. La sua faccetta naturalmente scazzata è perfetta per il personaggio di Tashi, con lo sguardo colmo di spregio e quel labbrino sempre in giù; peccato per le babbucce di Chanel, l'unico capo orrido di un guardaroba altrimenti stupendo, che la fa ulteriormente spiccare rispetto alla massa (fate caso alle scene "corali". Zendaya è sempre circondata o da uomini o da donne più vecchie, brutte e mal vestite di lei. Guadagnino, non ce n'era bisogno, giuro). I due fanciulli comunque non stanno a guardare. Pur penalizzati dalla necessità di interpretare uomini dall'occhio spento e il viso di cemento, Josh O'Connor Mike Faist non se lo fanno menare e i loro duetti, sia da amici che da rivali, sono uno spettacolo, tanto che avrei gradito molto la svolta seriamente omoerotica in un film che è pieno di allusioni gay neppure tanto sottese. Probabilmente, Challengers non sarà la cup of tea di molti, soprattutto se vi aspettate qualcosa di artistico e cerebrale come The Dreamers (citato da troppi, in realtà la somiglianza si ferma in superficie, al triangolo iniziale), ma a me è piaciuto molto, nonostante fosse un film potenzialmente inadatto alla sottoscritta. Dategli un'occhiata!
 

Del regista Luca Guadagnino ho già parlato QUI mentre Zendaya, che interpreta Tashi Donaldson, la trovate QUA.

Josh O'Connor interpreta Patrick Zweig. Inglese, ha partecipato a film come Cenerentola, Florence, Emma. e a serie quali Doctor Who e The Crown. Anche sceneggiatore e produttore, ha 34 anni e un film in uscita. 


Mike Faist
, che interpreta Art Donaldson, aveva partecipato al West Side Story di Steven Spielberg; per il suo ruolo, inizialmente si era pensato ad Austin Butler e Timothée Chalamet, mentre per quello di Patrick Zweig era in lizza anche Jacob Elordi. Lo sceneggiatore del film, Justin Kuritzkes, è il marito della regista e sceneggiatrice Celine Song. ENJOY!

10 commenti:

  1. Ho il post in rampa di lancio quindi posso leggerti tranquillo, non mi piace il Tennis e non mi è piaciuto nemmeno questo copione, ho gradito l’enorme sforzo di Guadagnino nel provare a renderlo vivo e interessante, anche se in molti momenti opta per delle trovate da parodia involontaria, però la colonna sonora spacca ;-) Cheers!

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    1. Allora, in alcuni momenti in effetti le situazioni sembrano volutamente caricate, ma ciò a contribuito (almeno per me) a renderlo più divertente di quanto credessi!

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  2. Mi sono divertito da morire. Un Guadagnino in forma smagliante. Gli ultimi minuti memorabili.

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    1. Negli ultimi minuti sono arrivata a chiedermi perché non mi piaccia il tennis. Forse perché il tennis non è così avvincente? XD

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  3. Zendaya è bellissima ma sinceramente vederla sc****e in mutande e reggiseno (quando non con un golfino rosa) è sfrantecante per le gonadi... sulle riprese tennistiche poi non ne parliamo: nemmeno Holly e Benji avrebbero saputo fare di meglio: totalmente fuori contesto come quasi tutto il film (my opinioni, ovviamente)

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    1. Certo, ci mancherebbe!
      A me le riprese fuori dalla realtà, invece, sono piaciute molto. Su Zendaya non mi pronuncio. Da donna dico solo che sarebbe piaciuto anche a me essere così "poco sexy" anche vestita, alla sua età ç_ç

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  4. Travolgente. Tornerei a vederlo subito.

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    1. Io quello no, però sono contenta di averlo visto!

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  5. Piaciuto molto anche a me^^
    Visto al cinema appena uscito, in madrelingua :)

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    1. Lo riguarderei volentieri in lingua originale. Noi, purtroppo, solo doppiato.

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