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mercoledì 14 febbraio 2018

Bolla's Top 5: Strane coppie

Oggi è San Valentino ed è consuetudine Bollesca (anche se l'anno scorso ho saltato) celebrarlo con una Top 5 cinematografica a tema. Siccome oggi dovrebbe uscire La forma dell'acqua di Guillermo del Toro, una storia d'amore assai particolare, ho deciso di stilare una personalissima classifica delle mie coppie weird preferite. ENJOY!

5. Seth e Veronica/Mac e Valerie
Oddio, qui di amore non ce n'è tantissimo, perlomeno da parte di lei, e lui diciamo che a un certo punto perde un po' la testa, però se parliamo di coppie strane Geena Davis e Jeff Goldblum sono lo state of the art, come dimostrato anche in Le ragazze della terra sono facili.

4. Lars e Bianca
Arrivati per ultimi, si sono comunque conquistati un posto nel mio cuore. Lei, nonostante tutto, è tremendamente espressiva e lui talmente tenero che viene voglia di abbracciarlo. Proprio una coppietta deliziosa!


3. Roger e Jessica Rabbit
Una fatalona e un coniglio, che mix bizzarro, anche per un cartone animato. Però quando c'è l'aMMore c'è tutto!


2. Harold e Maude
L'amore non ha età e Harold e Maude, lui ragazzino depresso e lei nonnina piena di vita, lo dimostrano compensandosi e creando una delle storie romantiche più belle, commoventi e strane del cinema!


1. Belle e la Bestia
Per me quella tra Belle e la Bestia è LA storia d'amore per eccellenza, che non mi stuferò mai di guardare e riguardare, che sia in cartone, film o telefilm. E' vero che l'aspetto strano alla fine sfuma ma comunque Belle ha dovuto fare un bello sforzo per innamorarsi!


domenica 19 marzo 2017

La bella e la bestia (2017)

Non ce l'ho fatta ad aspettare. Con un misto di attesa e presagi di sventura, venerdì sono corsa a vedere La bella e la bestia (Beauty and the Beast), versione live action dell'omonimo capolavoro Disney diretto dal regista Bill Condon. E com'è quindi 'sto ennesimo remake?


Trama: Belle, atipica ragazza francese, finisce in un castello abitato da una Bestia e dai suoi servi, tutti trasformati in oggetti semoventi da una maledizione. Solo se la Bestia, un tempo principe viziato e crudele, riuscirà ad amare e ad essere riamato a sua volta la maledizione scomparirà ma il tempo stringe...


Non starò a parlare della storia de La Bella e la Bestia, in quanto il film di Bill Condon ne è una riproposta fedelissima con pochissime aggiunte irrilevanti alla comprensione della trama, qualche variante poco fastidiosa e un paio di canzoni in più: se volete una disamina completa del più bel film d'animazione mai realizzato dalla Disney la trovate QUI. Allo stesso modo, non starò a sottolineare come La bella e la bestia originale sia un capolavoro che questo live action non solo non supera (era palese e scontato) ma neppure raggiunge, anche se vorrei puntualizzare come le espressioni e i movimenti della  Belle animata nei tre momenti chiave della pellicola (quando viene imprigionata dalla Bestia, quando è indecisa se lasciarlo al suo destino e quando sul finale si rende conto di amarlo) e, soprattutto, gli incredibili tocchi horror gotici di cui il film del 1991 è zeppo qui se li sono proprio sognati, privando la pellicola di gran parte del suo fascino. Fissate queste premesse, posso però solennemente dire che La bella e la bestia di Bill Condon è un gran bel film, più che altro è un gran bell'omaggio alla pellicola originale e in particolare alla sua anima musical, perfettamente rispettata. Molti hanno giustamente parlato di film inutile, ché qui non si parla di reinterpretazione quanto piuttosto di una riproposta quasi filologica di dialoghi, melodie (se ne può parlare, ché lo score dell'originale in determinati momenti topici era fenomenale, qui un po' meno), numeri musicali e persino inquadrature, con alcune sequenze prese pari pari dal film di Trousdale e Wise, quindi perché guardare questo quando esiste l'originale? Verissimo, per carità, questa è in effetti una domanda alla quale non so rispondere ma, al di là degli obiettivi prettamente economici della Disney, forse la scelta di un non fan tra l'uno e l'altro film dipende semplicemente dal gusto personale: c'è chi non ama l'animazione e chi magari preferisce un connubio di attori veri e personaggi creati in CGI per godersi la storia di Belle e la Bestia, chissà. Sta di fatto che in molti, me compresa, hanno applaudito alla fine de La bella e la bestia ed è lo stesso applauso che mi è scattato in automatico quando ero andata a vedere il musical originale a Milano, scaturito dalla sensazione di avere davanti un opera nuova che rispetta ciò che ho tanto amato e lo ripropone attraverso un mezzo diverso e magari più spettacolare e congeniale ad alcuni spettatori.


Spettacolare è infatti la definizione che calza meglio al nuovo La bella e la bestia, non a caso quasi un musical in tutto e per tutto. A differenza del ridondante, fastidiosissimo Cenerentola di Branagh, qui scenografi, costumisti e responsabili degli effetti speciali hanno dato il bianco: dalla creazione del vertiginoso castello della Bestia, agli splendidi abiti di Belle (lasciamo perdere l'iconico abito giallo/oro, che mi si è serrato lo stomaco per l'invidia al pensiero di come debba essersi sentita Emma Watson ad indossarlo, in generale è proprio la rivisitazione degli abiti "normali" di Belle ad essere splendida, arricchita da un gusto francese e bohemien tutto particolare), dalla stanza rococò dove viene rinchiusa Belle alla ricostruzione della taverna di Gaston, tutto è realizzato in maniera talmente ricca e allo stesso tempo "familiare" da far venire la pelle d'oca. Se vogliamo parlare dei numeri musicali, alla già citata canzone di Gaston mi sono trattenuta dal saltare sulla poltrona e mettermi a ballare, durante la sequenza del ballo la Bestia si profonde in un movimento talmente sensuale che ho pensato "ce n'è!", mentre il numero di Stia con noi è animato talmente bene che basterebbe anche solo quello per compensare il prezzo dell'inutile (e sottolineo inutile) 3D e aggiungo che fortunatamente tutte le creature generate al computer sono ben diverse dall'orripilio mostrato nei trailer e ben distanti dalle tremebonde lucertole di Cenerentola o le fatine di Maleficent (tolto che Mrs Bric con quegli occhietti inquietanti non mi è proprio piaciuta ma de gustibus). Favolosa anche la svolta gay di LeTont, una carta giocata quasi come inside joke eppure senza essere portata all'eccesso né coperta di ridicolo: il personaggio si distacca anzi dal ruolo di "scemo" mostrato nell'originale film Disney per diventare una specie di "coscienza" che Gaston tuttavia rifiuta, un diverso che non riesce a sostenere ciecamente il suo amato quando le azioni di quest'ultimo diventano troppo immorali anche per lui e vanno ad infrangere l'illusoria perfezione dell'apparenza del rozzo Capitano.


Detto questo, difetti ce ne sono, per carità. Non ho apprezzato la reiterazione di alcune cose, come per esempio la ricomparsa della fata sul finale (quasi un ripensamento di quest'ultima mentre invece nell'originale Disney i tempi della maledizione venivano rispettati), né le sgradevoli giustificazioni della natura viziata del Principe oppure il racconto della madre di Belle, evocato tra l'altro da una specie di teletrasporto magico a dir poco ridicolo, oltre che affatto funzionale ai fini della trama, e purtroppo le atmosfere horror del confronto tra la Bestia e Gaston (soprattutto il progressivo scambio di ruoli tra i due, che vede sul finale un Gaston mostruoso e una Bestia umanissima nel suo rassegnato dolore) sono andate completamente perdute, cosa gravissima. Passando all'adattamento italiano, ho trovato quello delle canzoni oltre il terrificante e solo la mia capacità di sostituire mentalmente ai testi nuovi quelli che adoro fin dall'età di 10 anni, chiudendo mente ed orecchie al nuovo abominio, mi ha salvata dall'orrore, nonostante qualche bestemmia sia comunque volata, non lo nego: la differenza tra i due adattamenti è impietosa e se è vero che quello attuale è più vicino all'inglese, ci sono momenti in cui la metrica non riesce a rispettare la melodia e il ritmo, senza contare che quello del 1991 era molto più delicato, adulto e fantasioso. Anche la voce nuova della Bestia fa accapponare la pelle ma fortunatamente la nuova canzone cantata dal personaggio, Evermore, è splendida sia in italiano che in inglese e nella nostra lingua ricorda molto i pezzi più belli ed intensi di Notre Dame De Paris, cosa che ha contribuito a rendermela ancora più gradita. L'unico difetto che non ho riscontrato è l'interpretazione di Emma Watson: credevo l'avrei odiata ma non è stato così e, nonostante il migliore del cast sia Luke Evans col suo favoloso Gaston (pur senza petto villoso), questa nuova Belle dallo sguardo fiero e volitivo mi è piaciuta davvero molto, soprattutto quando dimentica di rimettersi a posto la gonna e va in giro mostrando i mutandoni della nonna. Degna figlia di un inventore folle e smemorato! Quindi, in soldoni, La bella e la bestia del 1991 tutta la vita ma anche quello nuovo merita lodi e carezze invece di sputi ed ignominia.


 Di Emma Watson (Belle), Luke Evans (Gaston), Ewan McGregor (Lumière), Ian McKellen (Tokins), Emma Thompson (Mrs. Bric) e Stanley Tucci (Maestro Cadenza) ho già parlato ai rispettivi link.

Bill Condon è il regista della pellicola. Americano, ha diretto film come L'inferno nello specchio (Candyman 2), Demoni e dei, The Twilight Saga - Breaking Dawn parte I e II e Mr. Holmes - Il mistero del caso irrisolto. Anche sceneggiatore (ha vinto l'Oscar per la migliore sceneggiatura non originale di Uomini e dei), produttore e attore, ha 62 anni.


Dan Stevens interpreta Bestia. Inglese, favoloso David Haller in Legion, ha partecipato anche alla serie Downton Abbey. Anche produttore, ha 35 anni e cinque film in uscita.


Kevin Kline interpreta Maurice. Americano, lo ricordo per film come La scelta di Sophie, Il grande freddo, Un pesce di nome Wanda (che gli è valso l'Oscar come Miglior Attore Non Protagonista), Bolle di sapone, Charlot - Chaplin, Creature selvagge, Tempesta di ghiaccio, In & Out, Sogno di una notte di mezza estate e Wild Wild West; inoltre, ha prestato la voce per film come Il gobbo di Notre Dame. Anche regista, ha 70 anni.


Gugu Mbatha-Raw interpreta Spolverina. Inglese, ha partecipato a film come Free State of Jones, Miss Sloane e a serie quali Doctor Who e Black Mirror. Ha 34 anni e quattro film in uscita.


Josh Gad, che interpreta LeTont, è la voce originale del pupazzo Olaf di Frozen. A Ryan Gosling era stato offerto il ruolo della Bestia ma ha rifiutato per partecipare a La La Land; Emma Watson ha invece fatto il contrario, preferendo essere Belle invece di recitare nel film di Chazelle. Ian McKellen è invece ritornato sui suoi passi visto che, nel 1991, aveva rinunciato a doppiare Tokins. Detto questo, se il film vi fosse piaciuto recuperate La bella e la bestia originale e al massimo anche quello di Christophe Gans. ENJOY!

giovedì 16 marzo 2017

(Gio)WE, Bolla! del 16/4/2017

Buon giovedì a tutti! Benvenuti al consueto appuntamento settimanale in cui scoprirete cosa NON è uscito a Savona. No, scherzo, stavolta è andata bene: a parte l'ammorbante Loving che non si vede ma di cui parlerò domani, questa settimana la passerò al cinema... e nella casa nuova! *ansiansiansiansia!!* ENJOY!!!

La bella e la bestia
Reazione a caldo: Ho il terrore. Giuro.
Bolla, rifletti!: Ho odiato Maleficent. Ho tollerato a malapena Cenerentola. Il libro della giungla mi è piaciuto, dai. Le loro versioni a cartoni animati, però, chi se le è mai filate di pezza? Qui invece si parla del rischio di vilipendere IL cartone animato Disney per eccellenza, il più bello mai realizzato, quello che amo e ricordo a memoria, fotogramma per fotogramma, canzone per canzone, dialogo per dialogo. E non c'è neppure Vincent Cassel. Andrò a vederlo domani, il post uscirà spero domenica. E spero sia un post di gioia, non di diludendo.

The Ring 3
Reazione a caldo: Sette giorni...
Bolla, rifletti!: Ripasso: check! Televisioni coperte: check! Timore che sia una puttanata: check! Il ritorno di Samara dopo un decennio? Mah, speriamo bene ma secondo me l'acqua del pozzo l'avrà arrugginita non poco... Comunque: visione in sala martedì, post immagino venerdì.

John Wick 2
Reazione a caldo: Hell YEAAAH!!!
Bolla, rifletti!: Ho adorato la tamarreide del primo John Wick, inaspettata e fresca come un ignorantissimo bagno di sangue. Al secondo capitolo si aggiungono scenari italiani, quindi posso solo sperare in una cafonata ben peggiore. D'altronde, la benedizione de I 400 calci ce l'ha quindi domenica andrò in fiducia!

Al cinema d'élite si respira aria francese!

Un tirchio quasi perfetto
Reazione a caldo: Meh.
Bolla, rifletti!: Il ritorno in suolo italico di Dany Boon, impegnato nel ruolo di un Paperone d'oltralpe. Immagino sia una robetta carina per una serata disimpegnata ma, come avete visto, c'è tanta di quella "ciccia" al cinema che questo posso anche saltarlo! 

domenica 9 marzo 2014

La bella e la bestia (2014)

Mercoledì sono riuscita a convincere un'amica ad andare a vedere La bella e la bestia (La belle et la bête), l'ultimo film del regista Christophe Gans, preparandomi già al peggio...


Trama: Belle, figlia di un mercante, si offre di prendere il suo posto come prigioniera di una terribile bestia che vive in un castello incantato. A poco a poco, tra i due nascerà l'amore...


Chi mi conosce sa quanto abbia amato La bella e la bestia, senza se e senza ma il cartone animato Disney più bello in assoluto. Chi mi conosce sa anche che, nonostante mia madre ami definirlo "faccia da porco e leppego", ho un debole per il buon Vincenzo Cassola che, se leggerà queste righe, ora che è single potrebbe anche fare un salto da me. Questo per dire che, all'idea che Gans girasse un film tratto da La bella e la bestia, il cor mi si spauriva molto leopardianamente ma, allo stesso tempo, l'idea di una bestia Cassoliana mi intrigava... beh, mi intrigava aBBestia. Questo dualismo mi ha accompagnata fino all'inizio del film che, per fortuna, si è distaccato completamente dall'adorato capolavoro animato e ha preso una strada tutta sua, consentendomi così di godermelo senza pregiudizi di sorta e anche di emozionarmi e commuovermi, di tanto in tanto. Partendo dalla fiaba nella versione di Jeanne-Marie Leprince de Beaumont, Gans aggiunge elementi che rendono la trama simile a quella dei miti dell'antica grecia e, fondamentalmente, si concentrano più sulla natura bestiale intrinseca dell'uomo che sulla capacità di vedere oltre le apparenze e accogliere l'altro da sé. Tutti i protagonisti infatti, tranne Belle, sono mossi dai più bassi istinti umani quali l'avidità e la vanità e il Principe viene trasformato in Bestia proprio in virtù di questi due difetti, che lo portano ad ignorare le richieste provenienti dall'oggetto del suo amore, fino alle estreme conseguenze. Allo stesso tempo, non esiste per Belle un percorso che la porterà con pazienza ad amare la Bestia in quanto tale ma, come si dice, "ci piace vincere facile"! Al quarto giorno la virtuosa fanciulla è già non tanto conquistata dallo charme della bestia ma dai ricordi della precedente moglie, che le arrivano in sogno nottetempo: Belle vede la donna ballare con quel figo di Vincent Cassel e testimonia pure quanto quest'ultimo fosse una bestia sì, ma a letto. Tac, innamorarsi è un attimo, chiamamela scema, anche perché la bestiola dopo cent'anni, per così dire, di solitudine, ne ha una voglia che lévati e Gans lascia intendere che il protagonista non provi un sentimento così casto e puro verso la Bella (per dire, implorarla di chiamarlo ancora "Disgustoso" per poi afferrarle corpetto e quanto sta sotto per "salvarla" non è molto Disneyano). Infatti sconsiglierei alle mamme di portare le bambine al cinema e andrei per i fatti miei, signore, che lì c'è tanta roba bella e buona.


Tornando in ambiti un po' più cinematografici prima che il fascino di Cassel (e la voce italiana di Roberto Pedicini, santo cielo!!!) mi obnubili la mente, c'è da dire che l'impianto tecnico non si differenzia molto da quello de Il patto dei lupi. Gans sceglie una via di mezzo tra l'approccio Burtoniano e quello di Paul W.S. Anderson, il franzoso adora i barocchismi e si vede; il castello della Bestia è qualcosa di incredibile sia all'interno che all'esterno, le scene oniriche dove Belle si immerge in specchi e fontane danno il capogiro e le poche scene d'azione sono ben coreografate. Gli effetti speciali sono tantissimi e, per la maggior parte, sono realistici e per nulla fastidiosi mentre altri, purtroppo, non raggiungono lo scopo e risultano forzati; uno dei peggio riusciti, purtroppo, è proprio la Bestia che, vista a figura intera, viene penalizzata da movenze troppo rigide. L'unica cosa che non perdono a Gans è quella di avere inserito a forza nella trama un branco di buffi simil-cagnolini che, innanzitutto, visivamente parlando sono un pugno nell'occhio che farebbe ribrezzo persino a Luc Besson e ai suoi Minimei e poi sono completamente inutili per quel che riguarda la storia, messi lì solo per accontentare eventuali spettatori bambini mentre le madri rimangono imbambolate davanti allo schermo e a Cassel. Che, bello lui, nei panni della Bestia/Principe è superbo, sembra che il ruolo gli sia stato cucito addosso. Meravigliosa anche la Seydoux, innocente e sensuale al tempo stesso e, soprattutto, avvolta in mezza dozzina di abiti uno più bello e colorato dell'altro. Gli altri attori invece lasciano un po' il tempo che trovano, non amo molto i francesi e il doppiaggio di solito piatto non giova alla loro recitazione, infatti tra tutti spiccano il bravo e luciferino Eduardo Noriega e la splendida e regale Yvonne Catterfeld, l'uno spagnolo e l'altra tedesca. Insomma, pensavo peggio e invece ho trovato questo La bella e la bestia particolare, avvincente e gradevole, per quanto leggermente sempliciotto e paraculo: sicuramente meglio di molte altre fiabe modernizzate di recente, meglio sicuramente de Il grande e potente Oz o Alice in Wonderland. Potere di Cassel? Probabile, ma quel che è giusto è giusto.


Del regista e co-sceneggiatore Christophe Gans ho già parlato qui. Vincent Cassel, che interpreta la Bestia, lo trovate invece qua.

Léa Seydoux (vero nome Léa Hélène Seydoux-Fornier de Clausonne) interpreta Belle. Francese, ha partecipato a film come Inglorious Basterds, Midnight in Paris, La vita di Adele e sarà anche nell'imminente The Grand Budapest Hotel. Ha 29 anni e tre film in uscita.


André Dussollier interpreta il Mercante. Francese, ha partecipato a film come 3 uomini e una culla, Il favoloso mondo di Amélie, Vidocq, Tanguy, Agents Secrets e Una lunga domenica di passioni. Ha 68 anni e un film in uscita.


Eduardo Noriega (vero nome Eduardo Noriega Gómez) interpreta Perducas. Spagnolo, ha partecipato a film come Tesis, Apri gli occhi, La spina del diavolo, Che Guevara e The Last Stand - L'ultima sfida. Anche sceneggiatore, ha 41 anni.


Se La bella e la bestia vi fosse piaciuto recuperate l'omonimo capolavoro disneyano e Il patto dei lupi. ENJOY!!

giovedì 27 febbraio 2014

(Gio)WE, Bolla! del 27/02/2014

Buon giovedì a tutti!! Questa settimana le uscite cinematografiche sono spruzzate di francesità, mon dieu! Vediamo perché... ENJOY!

Una donna per amica
Reazione a caldo:
uff.
Bolla, rifletti!: Fabio De Luigi mi fa sempre ridere, almeno nei trailer. Letizia Casta me la ricordavo più bella, sinceramente, ma sto divagando. Il punto è che l’ennesima commedia italiana fatta di equivoci amorosi non la reggerei, quindi eviterò tranquillamente.

La bella e la bestia
Reazione a caldo: YeeeeeeHH!!!
Bolla, rifletti!: Sciocca Bolla, che credeva che a Savona l’ultima pellicola con Vincenzo Cassola non sarebbe mai approdata!! Per fortuna mi sbagliavo, perché tra lui, la regia di Christophe Gans che non mi dispiace punto e, soprattutto, la storia adorata della Bella e della Bestia, mi sarebbe scocciato perdere questa favola in salsa franzosa. Sperando non sia IL diludendo dell’anno!

Al cinema d'élite continua la programmazione del bellissimo 12 anni schiavo, quindi ci si risente la prossima settimana!

venerdì 15 giugno 2012

WE, Bolla! del 15/06/2012

Buon venerdì a tutti! Nonostante il multisala sia da oggi a mezzo servizio (solo spettacoli serali), questa settimana c’è parecchia varietà… che non sempre è sinonimo di qualità, ovvio. Per fortuna ci sono un paio di riproposte niente male, anche se io me le perderò visto che domani parto e per una settimana girerò la Spagna! ENJOY!!


Dal 20/6/2012 al 21/6/2012
The Blues Brothers
Reazione a caldo: siamo in missione per conto di Dio!
Bolla, rifletti: tutto ciò che penso del film è stato già detto qui. Vederlo al cinema sarebbe stata una figata cosmica, voi che rimanete in Italia andate, soprattutto se non l’avete ancora visto!!


La Bella e la Bestia – 3D
Reazione a caldo: scendono lacrime di commozione
Bolla, rifletti: è il mio film Disney preferito e mi sono dilungata negli apprezzamenti e nell’aMMore per questa pellicola proprio qui. Di solito odio queste operazioni commerciali, soprattutto se includono l’uso del 3D, ma La Bella e la Bestia sarei tornata a vederlo senza se e senza ma.


Il dittatore
Reazione a caldo: e dopo tanta bellezza, l’inevitabile fuffa…
Bolla, rifletti: come ho avuto modo di dire qui, i personaggi di Sacha Baron Coen non mi piacciono. Quando quest’uomo capirà di essere valido solo quando sono altri (e per altri intendo Martin Scorsese e Tim Burton, solo per fare due nomi a caso) a dirigerlo, sarà troppo tardi. Detto questo, se vi piace l’umorismo becero, demenziale e facilone, accomodatevi!


Benvenuto a bordo
Reazione a caldo: e dopo la fuffa… all’improvviso, uno sconosciuto!!
Bolla, rifletti: Sconosciuto che potrebbe essere ulteriore fuffa in salsa francese con una punta di Schettino, giusto per rendere il tutto più attuale. Amori e disastri in crociera, per una vicenda che ruota tutta su amanti, tradimenti… e animatori. Qualcuno ha detto animatori?? Aaaah!!!! Con tutto il rispetto per i rappresentanti di categoria, evito le crociere al 90% per la presenza di questi baldi ed allegri personaggi, quindi eviterò anche Benvenuto a bordo, che mi sa di tarocco lontano un miglio!

Al cinema d’élite danno l’unico film non “riproposto” che vorrei andare a vedere questa settimana, sicuro candidato al recupero!


Love & Secrets
Reazione a caldo: e certo, perché darlo al multisala? Sicuramente non avrebbe avuto meno spettatori di Benvenuto a bordo, daica***!!!
Bolla, rifletti: Dopo gli ormai consueti DUE anni (tempo minimo, pare, perché un film che non sia blockbuster giunga anche nel nostro Paese), arriva una pellicola girata quando Ryan Gosling non era ancora diventato famoso, uno di quei bei thriller “riflessivi”, misteriosi e un po’ malinconici che piacciono a me. Considerato anche che adoro Kirsten Dunst, che la trama, seppur un po’ banale, mi sembra interessante e il film ottimamente girato, direi proprio che al ritorno cercherò di procurarmi questo Love & Secrets (che in originale si intitola All Good Things. Sospiro dinnanzi al titolo italiano e vado avanti, tanto, che possiamo farci?).


venerdì 6 gennaio 2012

Bolla's Top 5 - Cartoni animati Disney

Siccome la mia prima Top 5 ha riscosso parecchio successo, ho deciso di continuare l'esperimento. Oggi è l'Epifania, festa dedicata ai bambini, quindi quale giorno migliore per stilare una bella classifica dei cinque migliori cartoni animati Disney, almeno per me? Ovviamente, parlo di quei capolavori usciti prima dell'era Pixar, per capirci entro la fine degli anni '90, la cui epoca si è conclusa con l'uscita del pur meraviglioso Toy Story. Preparatevi ad un'immersione nostalgica, quindi... ENJOY!!

5 - La spada nella roccia
(The Sword in the Stone, 1963)

Un motivo per amarlo: Merlino, che domande. Assieme ad Anacleto, due dei personaggi più simpatici e geniali mai creati per un cartone animato.



4 - Robin Hood (Robin Hood, 1973)

Due motivi per amarlo: 1) Il doppiaggio e l'adattamento italiani. Non voglio nemmeno sapere come si dice in inglese Urca Urca, Tirulero!! 2) L'accoppiata Sir Biss e Re Giovanni (re fasullo d'Inghilterra, avido, cupido, zotico, lepido, ladro rapace E incapace, ecc.): l'uno insidioso come solo un serpente sa essere, l'altro mammone come un leone NON dovrebbe essere. Due idoli che svettano tranquillamente sugli altri protagonisti.



3 - Aladdin (Aladdin, 1992)

Tre motivi per amarlo: 1) La performance da Oscar di Robin Williams per l'edizione inglese e di Gigi Proietti per quella italiana. Il Genio non avrebbe potuto essere più divertente. 2) Jago. Un pappagallo, una m****. Talmente grande la mia passione per questo personaggio che avevo imparato tutti i suoi dialoghi a memoria a furia di mandare indietro il nastro per rivedere le sue scene! 3) Uno dei numeri musicali Disney più belli, Principe Alì, un vero trionfo. Con tre imbecilli che puntualizzano "Ci son le scimmie, che belle scimmie!". Rido ancora adesso a ripensarci.



2 - Alice nel paese delle meraviglie (Alice in Wonderland, 1951)
Quattro motivi per amarlo: 1) Come per Robin Hood, il doppiaggio e l'adattamento italiani. Con Alice che chiama il gatto "Orésteeeee!!" come un'antenata della Litizzetto, si rivolge alla Regina di Cuori con un "sìììì, Maestade!" e vorrebbe vivere in un mondo ideal dove "gli uccellini, sempre allegri, affabili e carini/canterebber l'arie di Puccini". Unforgettable. 2) Nel 1951 la Disney è riuscita a rendere un romanzo complesso, arzigogolato e difficile meglio di quanto avrebbe fatto Tim Burton quasi sessant'anni dopo. 3) Le sequenze dell'incubo di Alice, con le scopette che le cancellano i sentieri, mi trasmettono un senso di ansia ed intrappolamento ancora adesso. 4) Il character design dell'intero film è diventato icona. Non riuscirei ad immaginarmi diversamente i personaggi nemmeno se mi praticassero una lobotomia.



1 - La Bella e la Bestia (Beauty and the Beast, 1991)

Cinque motivi per amarlo, anche di più, li trovate qui. E' il capolavoro animato della Disney, senza se e senza ma.

martedì 3 gennaio 2012

La Bella e la Bestia (1991)

Alzi la mano chi, ieri sera, si trovava comodamente in poltrona a guardare La Bella e la Bestia (Beauty and the Beast) in televisione! Io c’ero, quindi ora vi beccate la recensione di questo capolavoro Disney del 1991, diretto dai registi Gary Trousdale e Kirk Wise.


Trama: Belle è una ragazza completamente fuori dal suo tempo, colta, coraggiosa e intelligente. Un giorno suo padre Maurice, inventore un po' svitato, si perde e finisce in uno sperduto castello, dove viene imprigionato dal padrone dello stesso, una Bestia. Per liberarlo, Belle promette di rimanere prigioniera al posto suo… e scoprirà che, al di là dell’aspetto orribile, la Bestia nasconde l’animo di un Principe.


Se dovessi stilare una classifica dei miei film Disney preferiti (magari per l’Epifania, eh!), La Bella e la Bestia sarebbe sicuramente al primo posto. L’avevo visto al cinema nel 1991 e, da allora, sono riuscita a consumare due videocassette prima e un DVD poi, perché tra i cartoni Disney “moderni”, e per moderni intendo pre-Pixar, è quello che incarna tutto ciò che amo in una storia e in un film. Innanzitutto, è gotico da morire, unisce una storia d’amore non convenzionale a momenti inquietanti e vagamente “horror”, è impreziosito da canzoni tra le più belle mai scritte e regala momenti di pura ilarità, introducendo personaggi indimenticabili. Inoltre, è realizzato benissimo, nonostante risenta un pochino del peso del tempo. Ma partiamo dalla storia, e dai personaggi.


Quello che mi piace de La Bella e la Bestia è la sua modernità, la rottura col passato, che farà da apripista a film meno conosciuti e “difficili”, come Il Gobbo di Notre Dame, Pocahontas e Mulan. A differenza delle principessine che l’hanno preceduta (e delle tre gallinelle bionde che fanno da “coro” nel corso della pellicola), infatti, Belle è una donna indipendente. Non aspetta il principe azzurro, qui crudelmente parodiato dal troglodita Gaston, lei starebbe bene anche senza, le basterebbe trovare un animo affine con cui poter parlare, cosa impossibile nel mediocre paesetto francese dove è costretta ad abitare. E ad una “principessa” così non convenzionale, non può che capitare un principe altrettanto strano: una Bestia, anzi LA Bestia. Punito da una fata per la sua incapacità di guardare oltre le apparenze, viene trasformato in un essere orribile e condannato a rimanere per sempre in quella forma se non riuscirà a mostrare il vero sé stesso ad una ragazza, ad essere amato per quello che è. La Bestia diventa così il primo principe Disney ad avere una personalità, proprio per questo. Non è l’infallibile belloccio che salva la donzella in pericolo, ma un capriccioso ed umorale ragazzino che, più si innamora di Belle, più diventa impacciato e timido, piacevole, come canterà poi la stessa protagonista (“non mi ero accorta che ora è incantevole”. E lo è davvero). Man mano che il film prosegue non importa più infatti che il principe sia stato trasformato in Bestia, perché è in questa forma che lo riconosciamo e amiamo… e che delusione, per una volta, l’happy ending che lo trasforma in banale essere umano!!


Però stavo dimenticando una cosa importantissima, ovvero il Castello della Bestia. In questo, più che in altri film Disney, i personaggi “di contorno” sono indispensabili e meravigliosi. Come non amare, infatti, tutti i domestici della Bestia, colpiti dalla stessa maledizione e condannati ad essere trasformati in oggetti? Il candelabro Lumière, l’orologio Tokins, la teiera Mrs. Brick, la tazzina Chicco e tutti gli altri sono deliziosi, pieni di personalità. La storia originale, gotica e cupa, non li prevedeva (nemmeno lo script originale del film), ma per fortuna gli sceneggiatori li hanno aggiunti o ci saremmo persi numeri musicali come la divertente Stia con noi, la dolcissima ninna-nanna La Bella e la Bestia oppure esilaranti sequenze come quella in cui gli oggetti si scagliano contro gli invasori, senza dimenticare le scaramucce tra il compassato Tokins e il viveur Lumière. E una storia che si rispetti non sarebbe tale senza i villain. Gaston è quello che la Bestia avrebbe potuto diventare se non fosse stato maledetto: gretto, egoista, cattivo e, soprattutto, vanesio. Innocuo, almeno all’inizio, quando le sue apparizioni ci fanno fare delle grasse risate, diventa sempre più crudele ed inquietante, arrivando al punto di aizzare la folla inferocita contro il Castello della Bestia nella magistrale sequenza che precede il finale, un trionfo di torce e forconi. Suo degno compare, in grado di smorzare un po’ i toni della “cattiveria” (siamo dopotutto in un film per bambini), è la spalla comica Letont, buffo ometto che da il via all’esilarante canzone celebrativa per Gaston, dove si magnifica, tra le altre cose, il fatto di essere ricoperto da un mare di peli. Apperò.


Si parlava, all’inizio, di momenti vagamente horror o gotici. Alcuni li ho citati en passant, ma bisogna dire che il film ne è costellato (e avrebbe potuto essere anche peggio, ma ne riparleremo alla fine). Il primo impatto del padre di Belle con il castello della Bestia mette i brividi, l’inquietante apparizione del direttore del manicomio richiama molto l’iconografia dei film della Hammer e anche la scelta finale della Bestia, convinto di essere stato abbandonato da Belle e quindi talmente disperato da decidere di morire per mano di un Gaston ormai più mostro che uomo, è decisamente inusuale per un cartone animato. A mantenere questa atmosfera gotica e sottolineare i momenti con più pathos ci pensa lo splendido score di Alan Menken, che rimane quasi più impresso delle canzoni, ma non solo. L’animazione, pur con tutti i suoi difetti, regala delle immagini di disperazione che neppure i più grandi attori riuscirebbero a mostrare: parlo del momento in cui Belle accetta di rimanere nel Castello e porta le mani al volto, accasciandosi affranta, o dell’attimo in cui la Bestia si accorge di aver sprecato la sua ultima possibilità di redimersi dalla maledizione. Nel momento che precede l’happy ending, poi, sfido chiunque a non mettersi a piangere con Belle, davanti a quel “io ti amo…” sussurrato e disperato.


Mi rendo conto di essermi dilungata anche troppo, ma restate sul post ancora un istante così parliamo della realizzazione. Come ho detto, l’animazione risente leggermente del peso degli anni, con qualche difettuccio che avevo già notato all’epoca (soprattutto nella sequenza iniziale, dove in campo lungo i personaggi risultano sproporzionati rispetto agli edifici), ma è poca cosa visto che in generale il film è visivamente splendido. Al di là del fatto che all’interno del Castello si possono riconoscere dipinti realmente esistenti, le scene più curate ed indimenticabili, in tal senso, sono l’intelligente prologo, raccontato attraverso disegni fissi che richiamano le vetrate delle cattedrali, il ballo ambientato nella splendida ed enorme sala creata con l’efficacissimo uso di una CG ancora ai suoi timidi esordi, il momento in cui Belle, penetrata nell’ala Ovest, scopre i cimeli del passato della Bestia assieme alla bellissima Rosa incantata, la cui luce racchiusa in una teca poco può contro le ombre della magione e la trasformazione finale della Bestia, avvolto da fumo vero, non da un semplice disegno. Tutti i personaggi sono tratteggiati con una delicatezza e un acume incredibili e nulla viene lasciato a caso, a partire dal colore che vestono i due protagonisti: avete mai notato che Belle è l’unica ad indossare l’azzurro e la Bestia l’unico a portare il blu, a sottolineare la loro unicità e la loro diversità rispetto a chi li circonda? E questo è solo uno dei mille dettagli che saltano all’occhio dopo mille visioni che, per inciso, non stancano mai. Non vi chiedo di ridurvi ai miei livelli, ma almeno una volta nella vita guardatelo. E se non siete ancora convinti, sappiate che l’unico in grado di strappargli l’Oscar come miglior film, quell’anno, è stato Il silenzio degli innocenti. Devo davvero aggiungere altro?

Gary Trousdale è uno dei registi della pellicola. Americano, ha diretto anche Il gobbo di Notre Dame e Atlantis: l’impero perduto. Anche sceneggiatore e doppiatore, ha 51 anni.


Kirk Wise è uno dei registi della pellicola. Americano, ha anche lui codiretto Il gobbo di Notre Dame e Atlantis: l’impero perduto. Anche sceneggiatore, produttore e doppiatore, ha 48 anni.


Angela Lansbury doppia in originale Mrs. Brick (alias Mrs. Potts). Meravigliosa attrice inglese che i più, ahimé, conoscono solo per la serie La signora in giallo, la ricordo per film come Va’ e uccidi, Il ritratto di Dorian Gray, Angoscia, Pomi d’ottone e manici di scopa, Assassinio sul Nilo, la versione TV di Sweeney Todd: the Demon Barber of Fleet Street, In compagnia dei lupi, Nanny McPhee – Tata Matilda e I pinguini di Mr. Popper. Ha inoltre doppiato La Bella e la Bestia: un magico Natale, Anastasia e partecipato a un episodio di Magnum P.I. Anche produttrice e cantante, ha 86 anni e un film in uscita.


Tra i doppiatori americani segnalo inoltre la presenza del ragazzino protagonista di Jumanji, Bradley Pierce, che presta la voce a Chicco (Chip, in inglese). Il personaggio in questione avrebbe dovuto avere una presenza assai più ridotta in favore di un altro oggetto, un carillon con una personalità assai simile a quella del nano Cucciolo; per fortuna l’idea è stata scartata, insieme a molte altre mai realizzate perché ritenute inadatte ad un pubblico infantile, come la visita di Gaston in manicomio, la Bestia che si trascina dietro una carcassa o il suicidio finale di Gaston, preannunciato dal riflesso di due teschi nelle pupille. Alcune sequenze tagliate però sono state recuperate per la riedizione del 2001, come la canzone Human Again, cantata da tutti gli oggetti, visibile anche nel DVD del 2002. Parlando di “scarti”, se mi passate il termine improprio, per il ruolo di Mrs. Brick si era pensato anche alla ex Mary Poppins Julie Andrews, mentre Patrick Steward ha dovuto rinunciare alla parte di Tokins perché già impegnato sul set della serie Star Trek: The Next Generation (anche se il personaggio era stato espressamente creato per John Cleese). Rupert Everett invece non ha passato l’audizione per il ruolo di Gaston perché giudicato “troppo poco arrogante”. Il film ha vinto due Oscar, uno per la miglior colonna sonora e uno per la miglior canzone originale, Beauty and the Beast, cantata durante i titoli di coda italiani da Gino Paoli e Amanda Sandrelli. Rimanendo in ambito musicale, il musical tratto dal film ha esordito a Broadway nel 1994 e gli spettacoli si sono conclusi solo nel 2007, mentre la versione italiana è arrivata poi nel 2009. Avendo ispirato persino un musical, non stupisce che siano stati tratti dei seguiti da La Bella e la Bestia, tutti usciti straight to video: La Bella e la Bestia: un magico Natale, Il mondo incantato di Belle (visti entrambi, molto deludenti!) e la serie Sing Me a Story With Belle, inedita in Italia. Evitate queste ultime sciocchezzuole, se vi fosse piaciuto il film, e cercate altri capolavori della "vecchia" Disney come La Sirenetta, Cenerentola, La bella addormentata nel bosco, Aladdin, Biancaneve e il più recente La principessa e il ranocchio. ENJOY!!

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