Torniamo a due dei miei amori, i vampiri e John Carpenter. Nel 1998 dal connubio tra le due cose nasceva questo pregevolissimo Vampires.
Trama: Jack Crow è il capo di una banda di cacciatori di vampiri riconosciuta dalla chiesa. Quando i suoi uomini vengono quasi tutti sterminati per mano del Maestro Valek, Jack si ritrova solo col fido Montoya ed un prete a cercare di impedire che il Vampiro trovi un’antica reliquia che gli consentirebbe di mietere vittime anche di giorno…
Vampires è sicuramente uno dei miei film preferiti sull’argomento, anche se forse è uno dei meno significativi di Carpenter. Certo, creare una pellicola simile non è da tutti, soprattutto per come mescola (precorrendo i tempi, tra l’altro) vampiri e paesaggi americani quasi western, inserendo i succhiasangue in ambienti decisamente atipici per la loro razza. Come dice Jack al prete, “i vampiri non sono delle mezze checche con accento europeo, sono dei veri mostri”: non c’è nulla di romantico in Vampires (o quasi, ma dovete arrivare fino alla fine per capirlo…), Valek e i suoi cosiddetti “goons”, come vengono chiamati in lingua originale, sono degli esseri sanguinari che di umano hanno giusto solo l’aspetto, più che mordere e succhiare sangue staccano teste e strappano cuori ancora palpitanti, tingendo persino le fontane di rosso, come nella splendida sequenza dell’attacco alla missione. E voi mi direte: ci aveva già pensato Rodriguez due anni prima a darci questa versione del vampirismo. Certo, ma Dal tramonto all’alba era un giocattolone meravigliosamente trash, pieno di effetti speciali e personaggi grotteschi, che partiva come un film di Tarantino e solo da metà in poi inseriva l’elemento horror. Vampires è molto più “serio” e parte come horror fin dall’inizio, inserendo cacciatori di vampiri, preti e manufatti esoterici.
Come la maggior parte dei film di Carpenter, Vampires è un film “maschio” e sovversivo. I cacciatori di vampiri sono tutti uomini, dei mezzi debosciati, sboccati da far paura, dediti all’alcool e alle prostitute ma comunque legati da un saldo vincolo di fratellanza governato da regole ferree. La donna è l’oggetto per eccellenza, giusto un temporaneo divertimento se non addirittura un pericolo; quando Katrina si “insinua” nel gruppo cominciano i guai, perché la ragazza, quasi fosse un virus maligno, intacca a poco a poco la compattezza dello sparuto gruppetto di sopravvissuti. Anche la Chiesa può diventare veicolo di disgregazione, e qui nasce la sovversività del film. I semplici preti sono infatti mostrati come validi alleati, seppur recalcitranti, ma non è così per cardinali e compagnia bella, ormai troppo slegati dalle tradizioni, desiderosi di compiacere i potenti e adagiati nel lusso della modernità.
Per quanto riguarda la realizzazione, Vampires regala immagini da pugno nello stomaco e qualche particolarità. Interessante l’espediente usato dai cacciatori per sterminare meglio gli avversari, un bel paletto legato ad un cavo, così che i vampiri possano essere trascinati sotto i raggi solari e lasciati lì a bruciare, ma le sequenze più devastanti sono quelle delle due stragi perpetrate prima da Valek e poi dal suo gruppo di vampiri e il rituale finale, con un crescendo di tensione e disperazione mica da ridere. E poi, vabbé, io amo la scena del saluto tra Montoya e Jack e tutte quelle che coinvolgono la presenza di Katrina… della serie, anche se detesto Twilight c’è un po’ di bimbaminkia in me. A tal proposito, gli attori sono tutti perfetti, ma il mio aMMore eterno va ad un ispiratissimo Daniel Baldwin: se Jack Crow è il braccio rozzo e spietato della banda, Montoya ne è il pacato e riflessivo cuore. E poi è un figo della madonna, ecco, l’ho detto! Insomma, vampiromani, cosa aspettate? Andate a cercare Vampires, mi ringrazierete.
Del regista John Carpenter ho già parlato qui.
James Woods interpreta Jack Crow. Americano, lo ricordo soprattutto per aver partecipato ad alcuni dei miei film preferiti in assoluto, come Videodrome, C’era una volta in America e Casinò, e ad altri meno belli come Scary Movie 2. Ha inoltre prestato la voce ad Ade nel film Disney Hercules e nella serie animata che ne è seguita, ha doppiato una versione di sé stesso in un episodio de I Griffin e partecipato a uno della serie E.R. medici in prima linea. Anche produttore, regista e sceneggiatore, ha 64 anni e due film in uscita. Ha avuto due nomination all’Oscar: la prima, come migliore attore protagonista, nel 1987 (ha vinto però Paul Newman per Il colore dei soldi), la seconda dieci anni dopo come non protagonista (quell’anno invece ha vinto Cuba Gooding Jr. per Jerry Maguire).
Daniel Baldwin interpreta Montoya. Secondo dei quattro fratelli Baldwin e, almeno per quel che mi riguarda, il più bello in assoluto, lo ricordo per film come Nato il quattro luglio, Harley Davidson e Marlboro Man, Scomodi omicidi e Mosche da bar, inoltre ha partecipato a serie come Casa Keaton, Oltre i limiti e Cold Case. Anche produttore e regista, ha 51 anni e sette film in uscita.
Sheryl Lee interpreta Katrina. Incredibile come un’attrice sia diventata l’icona di un decennio semplicemente entrando in scena… avvolta in un sacco di plastica. E’ così infatti che noi figli degli anni ’80 abbiamo fatto la conoscenza, dieci anni dopo, di quella Laura Palmer la cui morte avrebbe dato il la ad una delle serie più belle ed inquietanti mai concepite, ovvero Twin Peaks. E nei panni di Laura (e della cugina gemella Madeline) c’era proprio Sheryl Lee, che ricordo per film come Cuore selvaggio, Fuoco cammina con me e serie come Senza traccia, Desperate Housewives, Dr. House e CSI: NY. Ha 44 anni.
Tim Guinee (vero nome Timothy Guinee) interpreta padre Adam. Americano, ha partecipato a film come Blade, Iron Man e Iron Man 2, oltre a serie come Oltre i limiti, CSI: Miami, CSI, Senza traccia, Ghost Whisperer, Smallville, 24, Numb3rs, Criminal Minds, Nip/Tuck e CSI: NY. Ha 49 anni e un film in uscita.
Mark Boone Junior (vero nome Mark Heidrich) interpreta Catlin, uno dei cacciatori di vampiri. Caratterista americano, lo ricordo per aver partecipato a film come 58 minuti per morire, Pronti a morire, Se7en, Mosche da bar, The Game – Nessuna regola, Armageddon – Giudizio finale, Incubo finale, La sottile linea rossa, Animal Factory, Batman Begins, 30 giorni di buio, Halloween II. Al momento, è uno dei protagonisti della serie Sons of Anarchy, che prima o poi comincerò a guardare. Anche sceneggiatore, produttore e regista, ha 56 anni e sette film in uscita.
Apparizione speciale del regista Frank Darabont, nei panni del guidatore della Buik. Del film esistono due seguiti, che non sono stati diretti da Carpenter e non presentano nemmeno gli stessi personaggi di Vampires. Uno, Il cacciatore delle tenebre, è comunque prodotto da Carpenter e “vanta” la presenza di Jon Bon Jovi e la regia di Tommy Lee Wallace, già responsabile di It, Ammazzavampiri II e Halloween III: il signore della notte mentre il secondo sposta l’azione dagli Usa alla Thailandia e si intitola Vampires: The Turning.. inutile dire che Carpenter se n’è chiamato definitivamente fuori! Più che guardare questi due filmuncoli, se Vampires vi fosse piaciuto consiglierei la ricerca del geniale Dal tramonto all’alba… e dell’opera omnia di Carpenter, ovviamente. ENJOY!!
Questo sarà anche uno dei minori di Carpenter, ma è un film bellissimo, violento e per nulla banale. Una chicca. E anche io amo i vampiri...
RispondiEliminaUh, spero si sia capito che lo riguarderei mille e più volte, eh!
EliminaNon è un giudizio negativo il mio, anzi. E' uno dei pochi film recenti di vampiri che abbiano le palle e non li snaturino.
Sì sì, si era capito. E un po' di onore agli amati succhiasangue ci vuole ;)
EliminaDovrei rivederlo.
RispondiEliminaPerchè fino ad ora è stato l'unico Carpenter che ho trovato deludente.
Finora, di tutti i film di Carpenter che ho visto, ho invece trovato molto deludente solo The Ward, che non sembra neppure girato da lui.
EliminaPoi oh, de gustibus: una bottigliata per Hereafter in cambio di una bottigliata per Vampires :P
bel bisteccone daniel eh?
RispondiEliminaQuesto film mi vanto di averlo visto al cinema e sopratutto che sia piaciuto solo a me.Un grande e truculento horror,io poi non è che abbia sta passione per i vampiri,prenoto un posto come lupo mannaro che per me è ganzissimo,ma codesta pellicola vampiresca mi piace assai!
Confermo, ho un debole per gli uomini DanielBaldwinformi XD
EliminaSomma invidia per la possibilità che hai avuto di vederlo al cinema, dev'essere stato uno spettacolo!
ah,certo avevo anche 13 anni in meno eh?22.E mi son divertito un casino:quelle mattanze su grande schermo hanno un loro fascino.Mi piace anche l'arroganza di Carpenter,intitolare la pellicola Vampires,come dire:inutile discutere,non ci son cazzi:questi mostri sono i veri vampiri.Sicuramente Vlad prenderebbe quelli di tuailait e li farebbe a pezzi!
EliminaAhaha io a dire il vero vorrei vedere Jack Crow contro Edward e compagnia.
EliminaComunque hai ragione, il film risulta cazzuto già dal titolo. Ci sono i vampiri, tanto basta!
Pensa che io la mia vecchia vhs l'ho consumata a furia di riguardarla, nonostante che si un Carpenter minore non mi ha mai deluso, il monologo di Woods sui vampiri poi è un piccolo pezzo di storia del cinema.
RispondiEliminaSegnalo che il film è tratto da un libro di John Steakley, abbastanza differente dalla versione cinematografica che fu tradotto da Mondadori in occasione dell'uscita del film.
Poi dato che purtroppo, il film ha circolato poco da noi, anche il libro è quasi subito sconmparso da edicole e librerie.
Non sapevo fosse stato tratto da un libro.
EliminaNonostante abbia avuto poco successo in Italia magari si riesce a recuperare su qualche sito straniero, però, chissà.
E poi magari riesci a spiegarmi cosa sia "la costante logaritmica in continua ascesa", attraverso la quale i vampiri cercano la Croce. :D
RispondiEliminaMi sa che è un dettaglio a cui non ho fatto caso, né quando l'avevo visto in italiano né dopo averlo rivisto in lingua originale.
EliminaTemo sia una di quelle supercazzole messe tanto per rendere le cose apparentemente più complicate! XD
No, se non ricordo male, in inglese ha senso. È la solita supercazzola tutta italiana, che si diverte a creare ossimori: costante in ascesa, mi dovrebbero spiegare come sia possibile ciò. :D
EliminaRecupero la scena incriminata in DVD e ti faccio sapere, sta cosa mi incuriosisce... dev'essere nel pezzo poco prima che schiatti il prete che, effettivamente, sa dove si trova la Croce.
EliminaNo, no, la conversazione avviene tra Jack Crow e il giovane sacerdote, non appena si rimettono in viaggio per incontrare Montoya. ;)
RispondiEliminaA posto, allora appena torno a casa la cerco e ci risentiamo *__*
Eliminafilmone, è un must per tutti gli amanti di Carpenter, e del vero horror ^^
RispondiEliminaSì, è sicuramente uno dei miei preferiti, sia per quel che riguarda Carpenter che i vampiri :)
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