Trama: dopo la morte dei genitori, la piccola Cady viene affidata alla zia, una geniale programmatrice impiegata in una multinazionale che produce giocattoli d'avanguardia. Per aiutare sia la sua carriera traballante che la nipote, la donna progetta e costruisce M3gan, la perfetta compagna di giochi, che col tempo diventa anche troppo indipendente...
Dopo Violent Night (per la cronaca, visto anche questo a Genova, se qualcuno vicino al Multisala di Savona passasse di qui, ecco, riflettete un po' su quanti spettatori perdete. La sala, per entrambi gli spettacoli, era zeppa. E non ditemi che due settimane di film su Whitney Houston, con tutto il rispetto, vi hanno fruttato più incasso perché non ci crederò mai) ecco un altro thriller/horror divertentissimo visto al cinema, una di quelle opere senza troppe pretese che, affrontate con lo spirito adatto, ti riconciliano col mondo. Siccome in questo periodo ho molto bisogno di leggerezza, M3gan è stato il film giusto al momento giusto: trama semplice e senza troppi fronzoli, qualche momento WTF che non sta mai male (se dosato con parsimonia, come in questo caso), un personaggio malvagio ma divertente dalla fortissima presenza scenica, omaggi come se piovessero a tantissimi film di genere. Sbirciando qualche recensione qui e là c'è chi ha giustamente nominato Robocop, Terminator e La bambola assassina come principali fonti non solo d'ispirazione, ma anche di dichiarati omaggi per quanto riguarda intere sequenze, io ci ho visto anche molto Orphan (per l'eleganza che caratterizza Megan e il legame pericoloso che si viene a creare con Cady. E, a proposito, non mi sono dimenticata di Orphan: First Kill. Arriva, arriva) e anche parecchio Dovevi essere morta, col robot B.B. che a un certo punto smatta e diventa anche troppo protettivo nei confronti del suo padrone, per non parlare di quelle manine strangolanti sul finale. Ma, a parte questo elenco di omaggi che rischia di diventare infinito, ho apprezzato M3gan innanzitutto per il suo essere lineare dall'inizio alla fine. Nessun delirio cervellotico, solo un piccolo, improbabile nucleo familiare messo in pericolo da una minaccia chiara e palese e, al limite, qualche piccolo spunto di riflessione accompagnato da un'esilarante critica al consumismo sfrenato e al marketing che non guarda in faccia a nessuno (il picco di genialità del film è il cattivissimo finto spot in cui muore il cane a una bambina e, per consolarla, le viene regalata la versione orribile di un Furby, che "non la abbandonerà mai né le spezzerà il cuore" o qualcosa di simile. Orrore, altro che M3gan!), oltre a sottolineare il pericolo di vedere figli e nipoti sempre più alienati e distaccati dalla realtà, cresciuti da una tecnologia utile solo se la si utilizza con senno e umanità, senza che i pargoli vengano lasciati incustoditi per ore.
E questa Megan, direte voi? Beh, Megan è una villain capace di ritagliarsi un posticino nel cuore degli spettatori e non potete immaginare quanto, quanto mi piacerebbe vederla duettare con Chucky. Non so se è merito del doppiaggio italiano, ma la voce di Megan è quella tipica di una mocciosa peppia, di quelle che hanno sempre la risposta a tutto e ti guardano tenendoti "in gran dispitto", quindi gli sguardi di puro odio che le rifila zia Gemma a un certo punto sono davvero da primato e assai comprensibili. A parte questo dettaglio che probabilmente ha colpito solo me, è proprio il design di Megan ad essere azzeccato, un giusto mix di adorabile frivolezza modaiola e di orripilante freddezza che solo un robot potrebbe avere... per non parlare poi di quelle SIMPATICISSIME mossette a scatti che riescono a farmi tremare le gambe anche davanti a un film dichiaratamente PG-13 come questo, ché sempre di bambole assassine stiamo parlando, quindi anche un po' smettetela di farmi paura, checcaz. A proposito di assassinii, per quanto mi riguarda l'unico, vero (e anche un po' imperdonabile, diciamolo) difetto di M3gan è che non mostra una cippa a livello di omicidi e sangue, con buona parte delle efferatezze suggerite invece che mostrate, cosa che concorre a rendere il tutto molto meno inquietante ed efficace. Gusti personali, ovvio, ma mentirei se dicessi che non mi sfrigolano già un po' le manine all'idea di poterle mettere, un giorno, su un unrated cut di cui lo sceneggiatore (probabilmente per pompare ancora di più il film) sta già parlando in varie interviste. Sicuramente mi interesserebbe più quella che un sequel, ma intanto mi accontento dell'ennesimo parto dell'instancabile mente di James Wan, che vi consiglio per una divertente serata senza troppe pretese.
Del regista Gerard Johnstone ho già parlato QUI mentre Allison Williams, che interpreta Gemma, la trovate QUA.
Violet McGraw interpreta Cady. Americana, ha partecipato a film come Ready Player One, Doctor Sleep, Black Widow e a serie quali Hill House. Ha 12 anni.
Se M3gan vi fosse piaciuto recuperate La bambola assassina (originale e remake), Orphan, Orphan: First Kill, Dovevi essere morta e Dead Silence. ENJOY!
In effetti, la collocazione dei colpi mortali fuori campo delude un poco gli spettatori orrorofili, tanto più che quando si capisce la scelta del regista in tal senso (dopo il primo omicidio, dunque piuttosto presto), la tensione cala, poiché si è già quasi certi che non si vedranno ferite aperte per tutto il corso del film. Insomma, come si diceva con la mia amica Erica, la sequenza che mi ha fatto più raccapricciare, in fondo, è quella in cui la zia infrange la scatola originale del giocattolo da collezione. Davvero tremenda!!!
RispondiEliminaAleVi.
Quella è stata davvero una brutta botta! Maledetti psicologi infantili che non capiscono l'importanza di un giocattolo da collezione intonso!
EliminaViolet McGraw probabilmente conquisterà il mondo. Va tenuta d'occhio.
RispondiEliminaPer essere ben avviata, lo è. Chissà se tornerà anche nel già annunciato sequel!
EliminaVisto ieri, un po' mi ha inquietato, solo un po' xD
RispondiEliminaUn po' inquietante in effetti lo è, peccato per il freno a mano tirato degli effettacci splatter!
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