martedì 27 maggio 2025

The Gorge - Misteri dal profondo (2025)

Finita la febbre da Oscar, torniamo a parlare di horror. Per San Valentino, Apple TV ha distribuito l'ultimo film del regista Scott Derrickson, The Gorge  - Misteri dal profondo (The Gorge).


Trama: Levi e Drasa, due tra i migliori cecchini del mondo, vengono messi a guardia, rispettivamente, del lato ovest ed est di una profonda gola che nasconde un terribile segreto...


Nella recensione di The Menu scrivevo: Anya-Taylor Joy non sbaglia un film e, anche quando lo sbaglia, riesce comunque a rendere tridimensionale e interessante il suo personaggio. The Gorge è l'eccezione che conferma la regola, e la dice lunga su quanto mi abbia tediata questa pellicola né carne né pesce, che mi ha fatta accartocciare sulla poltrona spesso e volentieri, vittima di un cringe difficile da sopportare. The Gorge è un film di serie C con velleità di capolavoro, nonché la prova definitiva che lo streaming sta facendo incredibili danni al cinema, perché anche le storie più semplici e divertenti, nate per essere sciocchine, vengono allungate a dismisura e riempite di dettagli inutili per necessità di metraggio. Peggio ancora, almeno per me, The Gorge è talmente zeppo di CGI brutta, da farmi venire voglia di menare chiunque abbia mosso critiche al dolcissimo Flow, perché col budget a disposizione di Derrickson avrebbe dovuto essere davvero difficile fare male, altro che software gratuito. Invece, quando, FINALMENTE (dopo un'ora di tremendissima love story sulla quale poi tornerò) Levi e Drasa sono costretti a scendere nella gola, ciò che si trovano davanti sono mostrilli ibridi tirati fuori direttamente da un videogame di ultima generazione e, Cristo santo, ambienti divisi per COLORI. C'è una zona violacea, una zona gialla, una rossa, una blu, se non erro, senza sfumature come se nel bel mezzo dell'inferno in fondo alla gola ci fossero dei fari che dividono geometricamente l'ambiente. Il motivo di questa scelta mi è ignoto, e mi indispettisce, perché poi le poche scenografie "reali" (sempre che lo siano, gente. Ormai il green screen viene utilizzato anche per sequenze ambientate all'interno di semplici appartamenti, quindi ho perso ogni certezza) come, per esempio, quelle del bunker o della chiesa abbandonata, sono molto evocative ed inquietanti, richiamano i bei tempi quando l'horror era magari scemo, ma sincero. Invece The Gorge è scemo, artefatto e riesce persino ad essere noioso. Mi ci è voluta una settimana intera per guardarlo nei ritagli di tempo, e mi è sembrato che fosse passato un mese, quindi non oso immaginare quanto avrei dormito dedicandogli una serata, come faccio con pellicole un po' più "di peso".


Il problema di partenza di The Gorge è il suo voler essere dieci cose in una, senza riuscire a renderne interessante neanche mezza. Un po' love story, un po' film di guerra, un po' horror, un po' fantascienza, un pochino distopia, il calderone è zeppo di ingredienti eppure risulta insipido, come i due protagonisti, la summa dei cliché di ogni film dedicato a (super)uomini e (super)donne dotati di infallibile istinto da killer. Entrambi sono i migliori in quello che fanno, ma dentro di loro sono tenerelli e addolorati, e basta un compleanno, a chi da una vita rispetta l'Autorità, per mandare al diavolo ordini venuti dall'alto. L'amore a distanza fatto di scritte, simpatiche pallottole vaganti e sfide a chi ce l'ha più lungo, finché, quando i due si incontrano, il loro rapporto muto diventa la sagra del Bacio Perugina e del bignami del reduce di guerra.  E' talmente banale, questa love story tra überfighi, che mi sono messa a fare le pulci a tutto il resto: Levi che coltiva pomodori a novembre, in mezzo alle montagne, senza nemmeno l'ausilio di una serra (a novembre ha già dei frutti talmente maturi e rossi che noi nell'orto non li abbiano nemmeno a ferragosto); Drasa che lancia estintori come se fossero aeroplanini di carta; il parrucchiere della Taylor-Joy evidentemente incapacitato, perché un taglio così brutto addosso all'attrice non l'ho visto nemmeno agli esordi; Miles Teller con lo sguardo fisso dell'ottuso finché non arriva il momento (giustamente) di darci sotto con la bella Anya; Bartholomew (spero ti abbiano pagata benissimo, Sigourney!) che, dopo gli ultimi anni passati probabilmente a combattere solo nei videogiochi, sceglie di prendere con sé un paio di marine tra più babbei del corpo per andare a risolvere la situazione di persona; l'inspiegabile tara mentale che spinge gli americani a collegare il concetto di "gioia" con quello di "lavorare come cameriere nel buco di culo della Francia".... e potrei andare avanti per ore, come dice la zia Genoveffa di Jean Claude. Tanto, se The Gorge può permettersi di ciurlare nel manico per più di due ore, perché io no? Ridatemi le fragassate o le ottantarate da quattro soldi, salvatemi dalla pochezza in confezione extra-lusso!!


Del regista Scott Derrickson ho già parlato QUI. Miles Teller (Levi), Anya Taylor-Joy (Drasa) e Sigourney Weaver (Bartholomew) li trovate invece ai rispettivi link.



4 commenti:

  1. Troppa roba dentro, tanta, però non so come mai, non riuscivo a staccare gli occhi di dosso a questo strambo film, sarà per quell'aria da B-Movie che comunque fa sempre leva su di me ;-) Cheers

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    1. Eh, ma il b-movie patinato mi sa sempre un po' di presa in giro!

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  2. Mi sa che per non far scendere la (finora altissima) considerazione che ho di Anya Taylor-Joy è meglio se me lo risparmio :)

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    1. Conosco tantissima gente a cui è piaciuto, persone di cui solitamente mi fido molto. Quindi, se ti piace Anya Taylor-Joy, potresti anche dargli una chance!

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