venerdì 4 ottobre 2024

Il mistero della donna scomparsa (1988)

Il tema della challenge di oggi era "horror uscito quando avevi 7 anni" (sospiro), così ho scelto Il mistero della donna scomparsa (Spoorloos), diretto e sceneggiato nel 1988 dal regista George Sluizer.


Trama: durante una vacanza in Francia, Saskia scompare misteriosamente. Il compagno, Rex, non si arrende e continua a cercarla anche dopo tre anni, fomentato dalle cartoline inviate periodicamente dal rapitore...


Ricordo che, quando ero ragazzina, passava spesso in televisione The Vanishing - Scomparsa. In tutta onestà, quando Letterboxd mi ha proposto The Vanishing, credevo intendesse proprio quel film, perché non avevo affatto idea che esistesse un originale olandese, e non ero molto per la quale all'idea di riguardarlo. Infatti, non credo di averlo mai finito, all'epoca (o forse sì, ma chissà) e l'unica cosa che mi è rimasta, ripensandoci, è un'indefinita sensazione di noia. Questa sensazione, invece, non si è presentata per nulla durante la visione di Spoorloos (il titolo italiano è troppo lungo da scrivere), film che più angosciante non si può, in grado di catturare lo spettatore con una sceneggiatura e un montaggio che molte opere moderne si sognano. Il che è buffo, se ci si pensa, perché la trama è semplicissima. Durante un viaggio in Francia, Saskia sparisce senza lasciare traccia, lasciando il compagno Rex preda dell'angoscia e condannandolo a vivere nel suo ricordo, impegnato in una forsennata ricerca della verità e "pungolato" dalle cartoline del rapitore, il quale, di tanto in tanto, gli propone incontri perennemente disattesi. Ciò che viene rappresentato in Spoorloos, tuttavia, non sono le indagini di Rex, né tantomeno la sua eventuale caccia al rapitore, ma un continuo alternarsi di punti di vista tra vittima e criminale, tra un presente in cui Saskia non c'è più e un passato in cui un omino insignificante ma dalle tendenze sociopatiche ha deciso di sfidare il concetto di destino dimostrando di poter rapire una persona. Probabilmente non riuscirò a spiegarvi la tensione, l'angoscia e il nervoso che suscita la visione di Spoorloos, perché non credo di avere sufficienti mezzi espressivi a disposizione, ma il risultato di questi continui shift temporali e del montaggio alternato è quello di ritrovarsi in costante tensione, sperando stupidamente in un miracolo che sappiamo non essere mai avvenuto. Il rapitore, infatti, incarna la banalità del male, è meticoloso ma alle prime armi, e ha dalla sua un'enorme fortuna che bilancia i neri, ironici momenti in cui dimostra tutta la sua inesperienza. E' lì che tu preghi in un intoppo stupido che possa salvare Saskia dal suo destino, in un lampo che illumini Rex e lo spinga a ridurre Raymond a un grumo sanguinolento, dimenticando, scioccamente, che tutto ciò che Sluizer mostra sullo schermo è già avvenuto anni prima, ed è questa la forza del film.



E' stato proprio George Sluizer, anni dopo, a dirigere il remake americano, e mi fa strano pensare di essermi annoiata guardandolo, quindi immagino che la struttura del film sia diversa e, in qualche modo, ulteriormente semplificata, con qualche aggiunta di dettagli inutili ma fondamentali per il pubblico americano. Spoorloos, invece, è scevro di orpelli, asciutto nel suo delineare con pochi dettagli sia il legame tra Saskia e Rex (molto realistico, soprattutto durante il litigio in galleria, funzionale ad aumentare l'angoscia dello spettatore) sia la personalità distorta di Raymond, un manipolatore la cui vera natura viene probabilmente percepita solo dalla figlia maggiore, palesemente a disagio in sua presenza, a differenza della sorellina più solare. La cosa più interessante di Spoorloos è indubbiamente il montaggio, che disorienta lo spettatore e lo rigira come vuole, mettendolo ora nei panni di Raymond, ora in quelli di Rex (illudendoci, tra l'altro, di godere di una conoscenza a lui preclusa e di conseguente, maggior sicurezza, quando alla fine basta un attimo a fregare anche noi e farci ripiombare nell'incubo), e c'è almeno una sequenza che, con eleganza infinita, ci dice esattamente come andrà a finire il film, ma anche le interpretazioni degli attori sono spettacolari. In particolare, Bernard-Pierre Donnadieu dà vita a uno dei criminali più abietti della storia del cinema, con quell'aria di perenne soddisfazione e superiorità che farebbe perdere la pazienza a un santo, per non parlare della serenità con la quale compie alcune delle azioni più aberranti che si possano pensare solo per il gusto di sfidare il fato (se ripenso al "vous l'avez-violée?" seguito dall'espressione alla "ma che orrore, figuriamoci, non sono mica un mostro!!!" mi viene da vomitare), ma anche Johanna ter Steege e Gene Bervoets rimangono impressi con la loro naturalezza, e viene istintivo affezionarsi ai loro personaggi. Se non avete mai visto Spoorloos, o Il mistero della donna scomparsa, il mio consiglio è dunque di dimenticarvi di The Vanishing - Scomparsa e di dare una chance al suo predecessore, perché film così non se ne girano più!

George Sluizer è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Francese, ha diretto anche il remake USA del film, The Vanishing - Scomparsa. Anche produttore e attore, è morto nel 2014, all'età di 82 anni.


Bernard-Pierre Donnadieu
, che interpreta Raymond, ha partecipato al film L'inquilino del terzo piano. Se il film vi fosse piaciuto recuperate The Vanishing - Scomparsa. ENJOY!

mercoledì 2 ottobre 2024

Cuckoo (2024)

Altro film che puntavo da un po' e che non ha ancora una data di uscita in Italia, è questo Cuckoo, scritto e diretto dal regista Tilman Singer.


Trama: dopo la morte della madre, Gretchen viene trascinata dal padre e la matrigna, assieme alla sorellastra muta, nelle montagne bavaresi, dove l'uomo dovrebbe progettare un resort. Lì scoprirà un inquietante segreto...


Tilman Singer
è un autore che mi è nuovo, anche se ricordo di aver letto belle cose sul suo precedente lavoro, Luz. In realtà, il motivo per cui ho recuperato Cuckoo è il mio desiderio di non perdere neppure un horror con Dan Stevens, e non sono tuttora sicura che il film abbia incontrato al 100% i miei gusti. Sì perché Cuckoo è un film che va a braccetto col weird e, probabilmente, per fare breccia nel mio cuore avrebbe dovuto essere dichiaratamente un b-movie; mi è parso, invece, che Cuckoo avesse delle velleità autoriali che poco si confanno alla sceneggiatura leggermente zoppicante. Il film mi ha riportata a 4 anni fa, quando, durante il lockdown, proliferavano i film allucinanti dove i protagonisti (per la maggior parte problematici o ben poco simpatici) erano costretti ad avere a che fare con bizzarri esperimenti che li vedevano coinvolti loro malgrado. In questo, Cuckoo è molto simile. Abbiamo, infatti, una famiglia disfunzionale dove la comunicazione tra i membri è assente, in un caso letteralmente, e questa famiglia si ritrova in un luogo isolato dove cominciano ad accadere strane cose e da dove, neanche a dirlo, è impossibile uscire. Questo pesa soprattutto a Gretchen, vittima di un lutto pesantissimo e costretta a trasferirsi nelle Alpi Bavaresi con un padre distante, una matrigna oca e una sorellastra piccolina ed innocente che vorrebbe invece esserle amica. Ora, a Gretchen non si può non voler bene, non solo perché la bravissima Hunter Schafer si carica sulle spalle tutto il film, quanto piuttosto per l'immenso dolore che la schiaccia e che, nonostante ciò, non le impedisce di essere umana e creare legami con una sorellina che avrebbe ogni motivo di disprezzare. Proprio il tentativo di rendere Gretchen un personaggio tridimensionale, però, porta Cuckoo ad essere uno slow burn dal ritmo discontinuo, che si perde in dettagli che ho trovato personalmente inutili (ma quell'abbozzo di love story, santo cielo, a cosa belin serve che è recitato con la stessa verve che aveva Natolia negli sketch dei Bulgari?) e lascia cadere nel limbo domande ed eventi ai quali forse serviva dare un minimo di risoluzione. Ammetto, dunque, di avere avuto qualche difficoltà a rimanere sveglia, questo almeno finché il film non entra nel vivo, mettendo da parte sfasamenti temporali che mi perplimono tutt'ora e arrivando alla ciccia in pieno stile mad doctor.


Cuckoo
mi sarebbe piaciuto molto di più se la locura dell'ultimo atto avesse permeato anche quelli precedenti, con le sue allucinanti spiegazioni pseudo evolutive/fantascientifiche messe in bocca a personaggi serissimi, mostri scatenati che fanno cose brutte (lo slime!! Ewwww!!) e una protagonista che regge l'anima coi denti ma continua imperterrita a lottare, con lo scazzo dipinto in volto di chi ha a che fare con degli abelinati e non li sopporta più. Uno di detti abelinati, per inciso, ha la meravigliosa faccetta di Dan Stevens, che per l'occasione sfoggia un favoloso accento tedesco in grado di condannare ad ignominia perpetua ogni eventuale tentativo di doppiare Cuckoo in italiano, come troppo spesso accade negli ultimi tempi (ho ancora le orecchie che sanguinano per Immaculate, uno dei film migliori dell'anno trasformato in vaccata proprio dall'adattamento e doppiaggio nostrani). A proposito di Italia, ad arricchire tutta una serie di scelte stilistiche che accentuano l'effetto weird di Cuckoo (in primis una cura certosina del sonoro, ma anche tesissime scene in notturna e l'inserimento di dettagli stranianti nelle immagini, che sconcertano sia la protagonista che lo spettatore) c'è nientemeno che LORETTA GOGGI con la canzone Il mio prossimo amore, utilizzata con gusto eccezionale all'interno di una sequenza in cui la tensione si taglia col coltello e che non sfigurerebbe all'interno dell'eventuale top 5 delle scene horror migliori del 2024. In virtù di tutti questi motivi, direi che i pro superano i contro e che Cuckoo, riflettendoci, mi è piaciuto. Forse mi aspettavo qualcosa di meglio e di diverso, ma è uno di quei film che bisogna guardare senza farsi condizionare dai giudizi altrui, perché le sue particolarità potrebbero non essere la cup of tea di tutti e diventare ugualmente la bevanda preferita di qualcun altro. Fatemi sapere nei commenti!


Di Marton Csokas (Luis), Dan Stevens (Herr König) e Jessica Henwick (Beth) ho parlato ai rispetti link.

Tilman Singer
è il regista e sceneggiatore della pellicola. Tedesco, ha diretto il film Luz. Anche produttore, ha 36 anni.


Hunter Schafer
interpreta Gretchen. Americana, ha partecipato al film Kinds of Kindness e doppiato la versione inglese di Belle. Anche regista, produttrice e sceneggiatrice, ha 26 anni e un film in uscita. 



martedì 1 ottobre 2024

Sissy (2022)

Oggi avrei dovuto parlare di Cuckoo, ma non è mica un giorno fesso come tutti gli altri. E' il primo ottobre, inizio ufficiale della Spooky Season, ma non solo. Quest'anno, infatti, Lucia e Marika hanno creato la Halloween Challenge di Nuovi incubi, che comincia proprio oggi. Purtroppo non riuscirò a seguire pedissequamente le regole e guardare ogni giorno un film (lo vorrei tanto, avessi il tempo non ci penserei due volte) né a seguire la challenge col blog, che anche scrivere prende ore che non ho, ma ogni giorno giocherò con le mie adorate amiche sulla pagina Facebook del Bollalmanacco e anche sul mio profilo Instagram. Quindi partiamo col prompt 1, Australia, patria di questo horror delizioso uscito nel 2022 e disponibile sul canale Midnight Factory, ovvero Sissy, diretto e sceneggiato dai registi Hannah Barlow e Kane Senes.


Trama: Cecilia è un'influencer i cui video sono mirati al self improvement degli utenti. Un giorno, la ragazza incontra una sua ex amica d'infanzia, che la invita al suo addio al nubilato, e l'esperienza riporterà in superficie traumi mai superati...


Come sempre, l'horror australiano ha una marcia in più, non c'è niente da fare. Lo dimostra anche questo colorato, cattivissimo Sissy, che da una parte si presenta come satira degli influencer e santoni della sanità mentale sul web, tutti vocetta pacata e namasté assortiti, dall'altra è un thriller psicologico efficacissimo che mette angoscia e, soprattutto, porta lo spettatore a mettersi in discussione e riflettere su quanto viene mostrato sullo schermo. La protagonista della vicenda, come da titolo, è Cecilia, detta Sissy; "Sissy the sissy", ovvero "Sissy la mocciosetta, la pisciasotto" (mi concedessero di adattare il film mi garberebbe molto utilizzare "Sissy la sussa", in effetti), è il fastidioso leitmotiv che vi accompagnerà per tutto il film e vi porterà a simpatizzare con la ragazza che ha scelto di abbandonare il suo soprannome infantile e farsi un nome come influencer con la missione di aiutare gli altri a guarire da paure, ansie e frustrazioni, ritrovando un contatto col proprio "io" e, contemporaneamente, aumentando la propria autostima. Il mondo di Cecilia crolla quando il passato torna a morderla nei panni di Emma, BFF d'infanzia che la protagonista non vede da decenni e che la invita prima ad una festa, poi al suo addio al nubilato, dimenticando di dirle che quest'ultimo si terrà a casa di Alex, la bulletta che terrorizzava Cecilia da bambina e che, nel frattempo, è diventata la migliore amica di Emma. Cosa mai potrebbe andare storto, vi chiederete? Nulla, ci mancherebbe. D'altronde, Hanna Barlow e Kane Senes ci consentono fin da subito di dare una sbirciata a ciò che si nasconde dietro la facciata di pacatezza telematica di Cecilia, mostrandoci squarci di quello che non viene inquadrato dal cellulare, ovvero piatti da lavare, stanze in disordine, una generale aria di deboscia e "abbandono", e questo solo per cominciare. Più Sissy va avanti, infatti, più il film diventa un gioco tra gatto e topo con lo spettatore, che inizialmente viene spinto a provare compassione per una ragazza che ha tentato di liberarsi di tutto lo schifo che le è capitato da bambina e ad aiutare gli altri a non finire come lei, e in seguito si ritrova ad avere paura di Cecilia, perché il divario tra giusta vendetta (o sfortuna) e follia diventa troppo grande per fare finta di nulla.


A differenza di altri film scorretti in cui un personaggio negativo diventa un eroe perché circondato da gente peggiore di lui, Sissy asseconda il trend fino a un certo punto, dopodiché cancella con un sanguinoso colpo di spugna qualsiasi fetta di prosciutto residua che lo spettatore possa avere sugli occhi, perché è vero che gli amici di Emma sono insopportabili (soprattutto Jamie ed Alex), ma non meritano il destino che capita loro in sorte, né l'odio dello spettatore. Nel corso della scena più fastidiosa del film, ovvero l'imbarazzante cena in cui Cecilia viene costretta a subire quello che è né più né meno un interrogatorio, le domande indiscrete e i commenti stronzi degli astanti non sono poi così campati in aria e, a un certo punto, nonostante il disagio crescente, gli amici di Emma e lei stessa cercano di aiutare Cecilia e di venirle incontro; anche i dettagli precedenti mostrati su Cecilia cominciano a un certo punto ad acquistare nuovi significati, e ho molto apprezzato l'utilizzo consapevole di costumi, accessori e make up (che meraviglia quell'ombretto glitterato!!) per sottolineare il completo distacco dalla realtà della protagonista. I colori sgargianti di costumi e make-up, l'atmosfera scoppiettante e girly, gli occhioni blu di Emma e il sembiante pacioso di Cecilia (peraltro, Aisha Dee è superba) non devono però trarre in inganno né fare pensare a Sissy come un thriller puramente psicologico, perché i due registi non si fanno alcun problema a darci giù pesante col gore e a mettere in scena un paio di morti ad alto tasso di schifo, crudeltà e, perché no, creatività, tanto lo sappiamo tutti che in Australia nessuno può sentirti urlare non solo nel bush, ma nemmeno nelle ville fighette di gente coi soldi. Per questo e mille altri motivi vi consiglio di recuperare Sissy, sono sicura che diventerà uno dei vostri horror del cuore!

Hannah Barlow è la co-regista e co-sceneggiatrice e interpreta Emma. Australiana, anche produttrice, è al suo primo lungometraggio.
Kane Senes è il co-regista e co-sceneggiatore della pellicola. Australiano, anche produttore, è al suo primo lungometraggio.


Aisha Dee, che interpreta Sissy, aveva partecipato alla seconda stagione di Channel Zero. Ciò detto, se il film vi fosse piaciuto recuperate Tragedy Girls e, se volete unirvi alla challenge di Nuovi Incubi, ecco qui tutti i prompt giorno per giorno! ENJOY!





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