Ogni tanto capita anche di riuscire ad andare al cinema a vedere un bel film che lascia uscire dalla sala MOLTO soddisfatti, ed è il caso di questo The Number 23 diretto da Joel Schumacher.
La trama è questa: il 3 febbraio, giorno del suo 32esimo compleanno, Walter Sparrow, un accalappiacani padre di famiglia, si vede regalare dalla moglie un libro scritto sotto pseudonimo, dal titolo The Number 23. Inizialmente poco convinto del regalo, Walter s'immerge nella lettura di quella che sembrerebbe una sorta di biografia della sua vita, e comincia ad essere ossessionato dal numero 23 e dal fatto che un assassino ad esso legato potrebbe essere ancora in libertà...
Questa pellicola è un manuale sull'ossessione che porta lentamente ma inesorabilmente alla follia. All'inizio sembra quasi di assistere ad una commedia "alla Jim Carrey", magari un pò più malinconica: protagonista sfigato, circondato da persone se non cattive comunque irritanti, perfetto marito e padre di famiglia. Fin dal principio, tuttavia, vengono messi in moto quei meccanismi per cui un assommarsi di eventi apparentemente casuali e scollegati influenzano la vita di una persona fino a farla incontrare col suo destino, che è poi l'inquietante fil rouge di tutta la storia, piccole scelte, nomi, eventi, che riconducono inevitabilmente al numero 23.
In parallelo alla storia di Walter ci viene raccontata quella di Fingerling, il protagonista ed autore del libro, un detective hard boiled che potrebbe venire direttamente dalla Sin City di Miller, anche lui preso nel vortice della follia che accompagna l'osessione per il numero 23; nella storia di Fingerling, Walter trova mille similitudini con la propria infanzia, la propria vita, e nella mente immagina il personaggio con le sue fattezze, e la perversa amante di lui identica alla propria moglie.
La tecnica regista usata per le due "vite" è molto diversa. Appena Walter comincia a leggere ed immergersi nel libro, una sequenza a scatole cinesi ci trascina a forza nel mondo di Fingerling, ripreso con tecnica digitale, dai colori vivissimi durante la sua infanzia, e dai toni chiaroscurati del luminosissimo bianco e del tetro nero durante la progressiva immersione nella follia. La trasformazione del magnifico Carrey è ovviamente impressionante. Il suo Fingerling, magrissimo, luciferino, tatuato, debitore del Max Cady di Robert De Niro, è un monumento all'ossessione e alla follia, e tratti del personaggio vengono a poco a poco trasmessi anche al "normale" e sfigato Walter.
Somiglianza inquietante , nevvero? Bene, mai quanto il fatto che il 3 febbraio, data di nascita di Walter, è anche il giorno del compleanno dell'amica che era seduta accanto a me al cinema. E sapete quanto fa 19 più 4 ovvero la mia data di nascita? Ecco, appunto...
In definitiva The Number 23 è un film ben diretto, interpretato magnificamente (oltre allo strepitoso Jim Carrey anche Virginia Madsen e gli altri attori coinvolti sono bravissimi), riesce a tenere alta la tensione e l'inquietudine fino al finale, banale se vogliamo, ma l'unico veramente sensato. Lo consiglio vivamente.
Joel Schumacher, che nonostante il cognome è americanissimo, ha cominciato a lavorare per il cinema come regista negli anni 70, ma ha raggiunto il successo con l'horror sui vampiri punk Ragazzi Perduti. Prediletti da questo regista sono film con una sottile vena tamarra, che si fa più evidente in alcuni, in generale è portato per film prettamente commerciali, finanziati da grandi major e accompagnati da gran battage pubblicitario, seppur non sempre buoni. Ha diretto tra gli altri Linea mortale, Un giorno di ordinaria follia, Il cliente, gli orripilanti Batman Forever e Batman e Robin (per il quale verrà maledetto dalla sottoscritta a vita) 8MM, Bad Company, e lo splendido The Phantom of The Opera, vera e propria scoperta Australiana. Ha 58 anni e tre film in uscita.
Jim Carrey interpreta William Sparrow e l'oscuro fingerling. Ora, non posso nascondere la mia passione per l'uomo dalla faccia di gomma: io ADORO Carrey, nelle commedie demenziali, nelle commedie malinconiche, nei film seri. Mi piego in due dalle risate per ogni sua smorfia e battuta e piango come una fontana nei suoi film più impegnati. Sono una Regular Carrey Fan, signori, e quanto vorrei vederlo con un Oscar in mano... Tra i suoi film, demenziali e meno, cito: Le ragazze della terra sono facili (dove recita coperto di piume), Ace Ventura, The Mask, Scemo & Più scemo, Batman Forever (l'unico motivo per cui valeva la pena vedere l'orrido film) Il rompiscatole, Bugiardo bugiardo, The Truman Show, Il Grinch, Una settimana da Dio, Se mi lasci ti cancello (assieme a The Truman Show il film che assolutamente i detrattori di Jim dovrebbero vedere per poi andare a vergognarsi) Lemony Snicket - Una serie di sfortunati eventi, Dick e Jane operazione furto. Quest'uomo, che è anche un bell'uomo secondo me, ha 44 anni e un film in uscita.
Virginia Madsen, sorella del bellissimo Michael tanto amato da Quentin, interpreta Agatha Sparrow e la perversa Fabrizia. Molto attiva negli anni 80 quest'attrice talentuosa ha recitato in Dune, Candyman, L'ultima profezia, L'uomo della pioggia, Haunting - Presenze, e Radio America. Ha 46 anni e tre film in uscita tra cui Being Michael Madsen, ove reciterà assieme al fratellino, Dennis Hopper, Darryl Hannah e David Carradine... I can't wait!!!
E per ultima citerei Rhona Mitra, che gli aficionados di Nip/Tuck ben conoscono in quanto interprete della detective inglese Kit. Nel film ha un ruolo importante, anche se non posso rovinare la sorpresa. L'attrice inglese ha recitato ne L'uomo senza ombra, e parecchi telefilm tra cui Boston Legal e Party of Five. Ha 30 anni e un film in uscita.
Ed ora un video per rimembrare il vecchio Jim... enjoy ^___^
venerdì 27 aprile 2007
giovedì 26 aprile 2007
Battle Royale (2000)
Nel blog di una cinefila mangadipendente non poteva mancare un'incursione nel cinema nipponico, meglio se apocalittico e malato, come questo Batoru Rowaiaru di Kinji Fukasaku.
La trama è questa: in un futuro prossimo, il Giappone è in balia della violenza studentesca. Onde fermare questa ondata di teppismo giovanile il governo emana una legge chiamata Battle Royale, per la quale, ogni anno, ad estrazione, viene selezionata una classe di studenti che verranno portati su un isola deserta e costretti ad eliminarsi l'un con l'altro finché non resterà un solo vincitore, pena la morte di tutti i coinvolti.
Già dalla trama allucinante, si capisce come lo spettatore si trovi davanti un film non per tutti i gusti, decisamente crudele, un colpo allo stomaco. Le atmosfere sono debitrici di un certo tipo di manga underground e violento, come Fortified School di Takeshi Narumi e Shinichi Hiromoto del 1995, nel quale gli studenti problematici venivano rinchiusi in un istituto correttivo e sottoposti alle più brutali violenze, financo la morte, per mano di insegnanti ed orridi mostri.
La pellicola è decisamente ben diretta, intervallata da flashback poetici e momenti di nera ironia che alleggeriscono i momenti di tensione. Viene ben rappresentata la struttura tipica della scuola Giapponese, con studenti frustrati da mille incombenze associate all'incertezza riguardante futuro, amore, se stessi. Mille storie d'amore adolescente s'intrecciano nella trama, da quelle tra studenti più smaliziati che sfociano in passione e perversione, quindi in odio, a quelle timide e sussurrate, più vicine all'idea che mille shojo manga hanno instillato al pubblico occidentale. E' interessante poi la divisione non proprio nettissima tra coloro che mai ucciderebbero i compagni se non costretti, e quelli che si adattano al ruolo di killer con noncuranza, approfittandone per sfogare rancori maturati all'interno della scuola.
La narrazione del film, preceduta da un prologo scritto e parlato in cui si narra la genesi della legge, è scandita dal countdown delle vittime rimaste (ad ogni morte sullo scermo compaiono nomi e numero degli studenti defunti), dalle parole del protagonista, dai flashback che ricordano momenti felici della vita studentesca (che poi verranno ripresi nel Requiem finale) e da scritte che riprendono i pensieri dei protagonisti, quasi come fossero vari titoli delle diverse parti in cui è composto il film. Ci sono anche due sogni che intervallano la pellicola, uno del protagonista maschile che rievoca il miglior amico morto, e quello della protagonista, sogno o ricordo in comune col sadico ex professore; un sogno muto, le cui importanti parole si potranno sentire solo alla fine del film, durante il requiem.
La colonna sonora del film è splendida, il film è percorso dalle opere di Verdi, Bach, Strauss e Schubert. Esilarante l'inizio, dove agli sconvolti studenti viene presentato uno stupidissimo video ove si vede la più burikko (oca) delle Idol a presentare come verranno uccisi i partecipanti di Battle Royal e in cosa consiste la gara... allucinante nella sua stupida crudeltà. Ovviamente, il quadro che si vede alla fine, che ritrae gli studenti morti, è di Takeshi Kitano, il cui stile particolarissimo è molto difficile da dimenticare.
In definitiva, un film spiazzante e particolare, ma da vedere.
Il regista, Shinji Fukazaku, è un veterano della macchina da presa, attivo fin dagli anni 60, morto di cancro alla prostata nel 2003. Tra i mille film da lui diretti, moltissimi mai arrivati in Italia, ricordo il seguito di Battle Royale, Battle Royale II: Requiem.
Tatsuya Fujiwara interpreta Shuya Nanahara, ovvero il ragazzo numero 15 (tutti hanno un numero in Battle Royale). La sua filmografia è molto breve e comprende Battle Royale II: Requiem, ove ha lo stesso ruolo. Ha 27 anni.
Aki Maeda interpreta Noriko Nakagawa, la Ragazza numero 15. Anche la sua filmografia è molto breve e composta da titoli che difficilmente hanno raggiunto la penisola, e come il suo collega di cui sopra ha partecipato a Battle Royale II: Requiem con lo stesso ruolo che aveva nel primo film. Ha 22 anni.
Chiaki Kuriyama interpreta Takako Chigusa, la ragazza numero 13. E voi direte, perché con tutti i ragazzi presenti nel film tu proprio questa vai a tirar fuori, tanto i giapponesi son tutti uguali? Eeeh ma perché costei è stata baciata dal mitico Quentin, che l'ha voluta nei panni della splendida Go Go Yubari in Kill Bill. Doveva anche interpretare la gemellina di Go Go, sopravvissuta per vendicare la sorella, ma ahimé hanno deciso di tagliare la sequenza. La Chiaki è anche legata al mondo di Ai Yazawa. Infatti ha avuto la fortuna di partecipare, nel ruolo della protagonista Mizuki Mochizuki nello splendido Kagen No Tzuki (Ultimi raggi di luna) tratto dall'omonimo manga. Ha partecipato anche al primo Ju-On ed MPD Psycho. Ha 22 anni.
Eccola in Kill Bill....
Ed ecco come si presenta il personaggio da lei interpretato in Kagen No Tsuki disegnato dalla divina Ai Yazawa..
Ed ultimo ma non per questo meno importante colui che ha creato il mito di Mai Dire Banzai col suo Takeshi's Castle... "Beat" Takeshi Kitano, prolifico produttore, attore, regista, pittore e chi più ne ha più ne metta. Nel film interpreta il prof Kitano appunto, e la sua filmografia è piena di pellicole divertenti, surreali, poetiche, violente. Violent Cop, Getting Any?, Sonatine, Boiling Point, lo splendido Hana-Bi, e in ultimo Brother e Zatoichi, per non parlare di produzioni internazionali come Johnny Mnemonic. Un genio, signori. Ha 60 anni e un film in uscita.
E per i nostalgici, in onore di Takeshi... Una parte di puntata di Mai dire Banzai! Memorabile!
La trama è questa: in un futuro prossimo, il Giappone è in balia della violenza studentesca. Onde fermare questa ondata di teppismo giovanile il governo emana una legge chiamata Battle Royale, per la quale, ogni anno, ad estrazione, viene selezionata una classe di studenti che verranno portati su un isola deserta e costretti ad eliminarsi l'un con l'altro finché non resterà un solo vincitore, pena la morte di tutti i coinvolti.
Già dalla trama allucinante, si capisce come lo spettatore si trovi davanti un film non per tutti i gusti, decisamente crudele, un colpo allo stomaco. Le atmosfere sono debitrici di un certo tipo di manga underground e violento, come Fortified School di Takeshi Narumi e Shinichi Hiromoto del 1995, nel quale gli studenti problematici venivano rinchiusi in un istituto correttivo e sottoposti alle più brutali violenze, financo la morte, per mano di insegnanti ed orridi mostri.
La pellicola è decisamente ben diretta, intervallata da flashback poetici e momenti di nera ironia che alleggeriscono i momenti di tensione. Viene ben rappresentata la struttura tipica della scuola Giapponese, con studenti frustrati da mille incombenze associate all'incertezza riguardante futuro, amore, se stessi. Mille storie d'amore adolescente s'intrecciano nella trama, da quelle tra studenti più smaliziati che sfociano in passione e perversione, quindi in odio, a quelle timide e sussurrate, più vicine all'idea che mille shojo manga hanno instillato al pubblico occidentale. E' interessante poi la divisione non proprio nettissima tra coloro che mai ucciderebbero i compagni se non costretti, e quelli che si adattano al ruolo di killer con noncuranza, approfittandone per sfogare rancori maturati all'interno della scuola.
La narrazione del film, preceduta da un prologo scritto e parlato in cui si narra la genesi della legge, è scandita dal countdown delle vittime rimaste (ad ogni morte sullo scermo compaiono nomi e numero degli studenti defunti), dalle parole del protagonista, dai flashback che ricordano momenti felici della vita studentesca (che poi verranno ripresi nel Requiem finale) e da scritte che riprendono i pensieri dei protagonisti, quasi come fossero vari titoli delle diverse parti in cui è composto il film. Ci sono anche due sogni che intervallano la pellicola, uno del protagonista maschile che rievoca il miglior amico morto, e quello della protagonista, sogno o ricordo in comune col sadico ex professore; un sogno muto, le cui importanti parole si potranno sentire solo alla fine del film, durante il requiem.
La colonna sonora del film è splendida, il film è percorso dalle opere di Verdi, Bach, Strauss e Schubert. Esilarante l'inizio, dove agli sconvolti studenti viene presentato uno stupidissimo video ove si vede la più burikko (oca) delle Idol a presentare come verranno uccisi i partecipanti di Battle Royal e in cosa consiste la gara... allucinante nella sua stupida crudeltà. Ovviamente, il quadro che si vede alla fine, che ritrae gli studenti morti, è di Takeshi Kitano, il cui stile particolarissimo è molto difficile da dimenticare.
In definitiva, un film spiazzante e particolare, ma da vedere.
Il regista, Shinji Fukazaku, è un veterano della macchina da presa, attivo fin dagli anni 60, morto di cancro alla prostata nel 2003. Tra i mille film da lui diretti, moltissimi mai arrivati in Italia, ricordo il seguito di Battle Royale, Battle Royale II: Requiem.
Tatsuya Fujiwara interpreta Shuya Nanahara, ovvero il ragazzo numero 15 (tutti hanno un numero in Battle Royale). La sua filmografia è molto breve e comprende Battle Royale II: Requiem, ove ha lo stesso ruolo. Ha 27 anni.
Aki Maeda interpreta Noriko Nakagawa, la Ragazza numero 15. Anche la sua filmografia è molto breve e composta da titoli che difficilmente hanno raggiunto la penisola, e come il suo collega di cui sopra ha partecipato a Battle Royale II: Requiem con lo stesso ruolo che aveva nel primo film. Ha 22 anni.
Chiaki Kuriyama interpreta Takako Chigusa, la ragazza numero 13. E voi direte, perché con tutti i ragazzi presenti nel film tu proprio questa vai a tirar fuori, tanto i giapponesi son tutti uguali? Eeeh ma perché costei è stata baciata dal mitico Quentin, che l'ha voluta nei panni della splendida Go Go Yubari in Kill Bill. Doveva anche interpretare la gemellina di Go Go, sopravvissuta per vendicare la sorella, ma ahimé hanno deciso di tagliare la sequenza. La Chiaki è anche legata al mondo di Ai Yazawa. Infatti ha avuto la fortuna di partecipare, nel ruolo della protagonista Mizuki Mochizuki nello splendido Kagen No Tzuki (Ultimi raggi di luna) tratto dall'omonimo manga. Ha partecipato anche al primo Ju-On ed MPD Psycho. Ha 22 anni.
Eccola in Kill Bill....
Ed ecco come si presenta il personaggio da lei interpretato in Kagen No Tsuki disegnato dalla divina Ai Yazawa..
Ed ultimo ma non per questo meno importante colui che ha creato il mito di Mai Dire Banzai col suo Takeshi's Castle... "Beat" Takeshi Kitano, prolifico produttore, attore, regista, pittore e chi più ne ha più ne metta. Nel film interpreta il prof Kitano appunto, e la sua filmografia è piena di pellicole divertenti, surreali, poetiche, violente. Violent Cop, Getting Any?, Sonatine, Boiling Point, lo splendido Hana-Bi, e in ultimo Brother e Zatoichi, per non parlare di produzioni internazionali come Johnny Mnemonic. Un genio, signori. Ha 60 anni e un film in uscita.
E per i nostalgici, in onore di Takeshi... Una parte di puntata di Mai dire Banzai! Memorabile!
mercoledì 25 aprile 2007
Qualcosa di sinistro sta per accadere (1983)
Nella vastissima produzione Disney, capita di trovare questo piccolo tentativo di creare una favola horror dai toni luciferini, Qualcosa di sinistro sta per accadere (Something Wicked This Way Comes, citazione del MacBeth di William Shakesperare) scritto nienetemeno che da Ray Bradbury e diretto da Jack Clayton. Vidi per la prima ed ultima volta questo film all'età di sette anni, neppure tutto perché agli occhi di una bimba sembrava davvero inquietante, e così, a mò di operazione nostalgia, ho deciso di riguardarlo.
La trama è questa: In una notte di fine autunno giunge in una piccola cittadina una fiera, gestita dal misterioso mr.Dark. Tutti vengono attratti dalla novità e decidono di provare le varie attrazioni, soprattutto coloro che hanno desideri inconfessabili da far avverare. Due bambini, Jim e Will, scoprono tuttavia che esaudire i propri desideri richiede un prezzo molto alto..
La pellicola, che probabilmente sarà risultata piacevole e sottilmente inquietante nel 1983 purtroppo risente oggi del peso degli anni. Indubbiamente l'ambientazione è adatta ed affascinante ma lo stile registico, quasi da TV movie, gli effetti speciali decisamente obsoleti, e i personaggi poco convinti delle loro motivazioni e abbastanza privi di un reale spessore psicologico, rendono il film pesantuccio e risibile.
Ovviamente, in una produzione Disney il tasso di "paura" e violenza devono essere ridotti ai minimi termini, quindi si ha l'impressione di un film lasciato a metà. La trama stessa presenta alcuni buchi: il personaggio del venditore i parafulmini sembrerebbe una sorta di divinità temuta da mr.Dark e i suoi accoliti, ma la questione rimane irrisolta. Così come le fisime del padre di Will, e lo stesso rapporto tra i bambini protagonisti rimangono un pò campati in aria. Purtroppo, non avendo letto il libro, non so se l'opera cartacea possa essere migliore di quella filmica.
Sono convinta che questo film meriterebbe un remake, meno legato alla tipica, banale morale Disneyana e più concentrato sull'oscurità che si cela nell'animo umano. In definitiva, una pellicola adatta solo a bambini senza molte pretese, o a cultori di rarità Disneyane, visto che i piccoli mostriciattoli del giorno d'oggi disdegneranno quanto un'adulto la mancanza di effetti speciali.
La regia della pellicola è affidata all'inglese Jack Clayton, attivo produttore dagli anni 40 agli anni 60 e regista della trasposizione cinematografica de Il Grande Gatsby. E' morto nel 1995.
Jason Robards interpreta Charles Halloway, il padre del protagonista. Questo grande vecchio del cinema, scomparso nel 2000 a causa di un cancro ai polmoni, ha all'attivo una lunga filmografia e ha vinto due Oscar, uno per il film Julia e l'altro per Tutti gli uomini del presidente. Tra i suoi film ricordo C'Era una volta il West, Tora! Tora! Tora!, Philadelphia, Nemico Pubblico e Magnolia, ove interpretava il padre malato di Tom Cruise.
L'inglese Jonathan Pryce, uno dei miei attori preferiti, interpreta Mr.Dark. Anche la sua filmografia è sterminata, seppur non del tutto irreprensibile ed indimenticabile. Tra i film migliori segnalo l'allucinante Brazil di Terry Gilliam, L'Età dell'Innocenza, Ronin, Stigmate, la trilogia di Pirates of the Caribbean. Altri film meno riusciti il già citato L'Intrigo della collana e The Brothers Grimm (mi rifiuto di citare l'orrido titolo italiota) Dovete sentire inoltre la meravigliosa voce di quest'uomo: Evita, pur se disprezzato dalla critica, è uno dei miei film preferiti, nonché l'unico, assieme al Rocky Horror Picture Show, capace di farmi cantare ininterrottamente dall'inizio alla fine come un'invasata. Nel fim interpreta Juan Peron: sfido chiunque a non commuoversi sentendogli cantare She's A Diamond. Ha 50 anni e due film in uscita.
La musa della Blaxpoitation Pam Grier interpreta la Strega. Questo splendido donnone è stata un'icona Black degli anni 70, ed è stata riesumata dal mistico Quentin per il suo Jackie Brown, dove le è stato offerto il ruolo che dà il nome al titolo. Tra i suoi film si ricorda Foxy Brown, Fuga da Los Angeles, Mars Attaks!, Amiche Cattive. Ha 48 anni e un film in uscita.
La trama è questa: In una notte di fine autunno giunge in una piccola cittadina una fiera, gestita dal misterioso mr.Dark. Tutti vengono attratti dalla novità e decidono di provare le varie attrazioni, soprattutto coloro che hanno desideri inconfessabili da far avverare. Due bambini, Jim e Will, scoprono tuttavia che esaudire i propri desideri richiede un prezzo molto alto..
La pellicola, che probabilmente sarà risultata piacevole e sottilmente inquietante nel 1983 purtroppo risente oggi del peso degli anni. Indubbiamente l'ambientazione è adatta ed affascinante ma lo stile registico, quasi da TV movie, gli effetti speciali decisamente obsoleti, e i personaggi poco convinti delle loro motivazioni e abbastanza privi di un reale spessore psicologico, rendono il film pesantuccio e risibile.
Ovviamente, in una produzione Disney il tasso di "paura" e violenza devono essere ridotti ai minimi termini, quindi si ha l'impressione di un film lasciato a metà. La trama stessa presenta alcuni buchi: il personaggio del venditore i parafulmini sembrerebbe una sorta di divinità temuta da mr.Dark e i suoi accoliti, ma la questione rimane irrisolta. Così come le fisime del padre di Will, e lo stesso rapporto tra i bambini protagonisti rimangono un pò campati in aria. Purtroppo, non avendo letto il libro, non so se l'opera cartacea possa essere migliore di quella filmica.
Sono convinta che questo film meriterebbe un remake, meno legato alla tipica, banale morale Disneyana e più concentrato sull'oscurità che si cela nell'animo umano. In definitiva, una pellicola adatta solo a bambini senza molte pretese, o a cultori di rarità Disneyane, visto che i piccoli mostriciattoli del giorno d'oggi disdegneranno quanto un'adulto la mancanza di effetti speciali.
La regia della pellicola è affidata all'inglese Jack Clayton, attivo produttore dagli anni 40 agli anni 60 e regista della trasposizione cinematografica de Il Grande Gatsby. E' morto nel 1995.
Jason Robards interpreta Charles Halloway, il padre del protagonista. Questo grande vecchio del cinema, scomparso nel 2000 a causa di un cancro ai polmoni, ha all'attivo una lunga filmografia e ha vinto due Oscar, uno per il film Julia e l'altro per Tutti gli uomini del presidente. Tra i suoi film ricordo C'Era una volta il West, Tora! Tora! Tora!, Philadelphia, Nemico Pubblico e Magnolia, ove interpretava il padre malato di Tom Cruise.
L'inglese Jonathan Pryce, uno dei miei attori preferiti, interpreta Mr.Dark. Anche la sua filmografia è sterminata, seppur non del tutto irreprensibile ed indimenticabile. Tra i film migliori segnalo l'allucinante Brazil di Terry Gilliam, L'Età dell'Innocenza, Ronin, Stigmate, la trilogia di Pirates of the Caribbean. Altri film meno riusciti il già citato L'Intrigo della collana e The Brothers Grimm (mi rifiuto di citare l'orrido titolo italiota) Dovete sentire inoltre la meravigliosa voce di quest'uomo: Evita, pur se disprezzato dalla critica, è uno dei miei film preferiti, nonché l'unico, assieme al Rocky Horror Picture Show, capace di farmi cantare ininterrottamente dall'inizio alla fine come un'invasata. Nel fim interpreta Juan Peron: sfido chiunque a non commuoversi sentendogli cantare She's A Diamond. Ha 50 anni e due film in uscita.
La musa della Blaxpoitation Pam Grier interpreta la Strega. Questo splendido donnone è stata un'icona Black degli anni 70, ed è stata riesumata dal mistico Quentin per il suo Jackie Brown, dove le è stato offerto il ruolo che dà il nome al titolo. Tra i suoi film si ricorda Foxy Brown, Fuga da Los Angeles, Mars Attaks!, Amiche Cattive. Ha 48 anni e un film in uscita.
sabato 21 aprile 2007
Street Trash (1987)
Dopo molto ponderare ecco che finalmente sono riuscita a vedere anche questa perla trash... Street Trash appunto di Jim Muro, conosciuto in Italia col titolo Horror in Bowery Street.
La trama è questa: il gestore di un'enoteca trova in uno scantinato alcune casse di un liquore chiamato Viper e decide di venderle a prezzo stracciato ai barboni che infestano il quartiere e soprattutto uno sfasciacarrozze. Peccato che questo Viper col tempo sia diventato un pò... corrosivo... e i barboni cominciano a morire in modi molto molto disgustosi...
Il film è di uno squallore raro, davvero fastidioso, se non fosse per alcuni momenti altamente trash ed ironici che lo alleggeriscono. Dico questo non perché sia confezionato male: gli "scioglimenti" dei barboni sono molto artistici, merito di Jennifer Aspinall, sembrano dei quadri astratti fatti con tempere variopinte. Però ciò che mostra il film in sé è a tratti insopportabile. Il folle barbone Bronson, reduce dal Vietnam con le sue visioni di atroci morti nei campi di battaglia, il degrado e lo squallore di coloro che vivono nello sfasciacarrozze, il laidissimo proprietario dello stesso, un ciccione che si scopa persino un cadavere, le scene di violenza carnale ai danni di una sgualdrina ubriaca.. Quello disturba più di qualsiasi scena splatter, dal mio punto di vista.
Per fortuna il film è alleggerito da inserti trash/comici come la partita di rugby improvvisata dai barboni utilizzando il membro di un loro compagno appena evirato (e questo lo metterei sotto definizione: TRASH), e i ridicoli siparietti che hanno per protagonisti da una parte uno sbirro più duro di Charles Bronson, dall'altra un piccolo mafiosetto che ha il suo bel da fare con un suo giovane tirapiedi che non vedrebbe l'ora di farlo sbattere in galera..
In definitiva, un caposaldo del cinema horror di serie Z, girato con pochissimi soldi e tanta tanta fantasia, così come un' invidiabile noncuranza riguardo al cadere nel ridicolo. Sicuramente non un film per stomaci deboli, e neppure per palati raffinati. C'è solo estremo disgusto e risate a denti stretti, nessuna inquietudine e nessuna paura. A dirla tutta la genialata del film si ha durante i titoli di coda... lì si ride davvero...
Degli attori si sono perse le tracce, per fortuna, mentre Jim Muro è stato il secondo cameramen in molti film, anche recenti, come Abyss, Balla coi lupi, Predator 2, Terminator 2, JFK, Codice d'onore, Un giorno di ordinaria follia, Ragazze a Beverly Hills (mi vergogno ad ammetterlo ma adoro questo film!), True Lies, Casino (!!!!!), Heat, L.A. Confidential, Titanic, Il negoziatore, Red Dragon, X-Men 2 e 3.
Ed ecco un bell'estratto dal DVD di Street Trash... solo per darvi un idea di cosa aspettarsi.... e non lasciatevi ingannare dalla musichetta faceta...
La trama è questa: il gestore di un'enoteca trova in uno scantinato alcune casse di un liquore chiamato Viper e decide di venderle a prezzo stracciato ai barboni che infestano il quartiere e soprattutto uno sfasciacarrozze. Peccato che questo Viper col tempo sia diventato un pò... corrosivo... e i barboni cominciano a morire in modi molto molto disgustosi...
Il film è di uno squallore raro, davvero fastidioso, se non fosse per alcuni momenti altamente trash ed ironici che lo alleggeriscono. Dico questo non perché sia confezionato male: gli "scioglimenti" dei barboni sono molto artistici, merito di Jennifer Aspinall, sembrano dei quadri astratti fatti con tempere variopinte. Però ciò che mostra il film in sé è a tratti insopportabile. Il folle barbone Bronson, reduce dal Vietnam con le sue visioni di atroci morti nei campi di battaglia, il degrado e lo squallore di coloro che vivono nello sfasciacarrozze, il laidissimo proprietario dello stesso, un ciccione che si scopa persino un cadavere, le scene di violenza carnale ai danni di una sgualdrina ubriaca.. Quello disturba più di qualsiasi scena splatter, dal mio punto di vista.
Per fortuna il film è alleggerito da inserti trash/comici come la partita di rugby improvvisata dai barboni utilizzando il membro di un loro compagno appena evirato (e questo lo metterei sotto definizione: TRASH), e i ridicoli siparietti che hanno per protagonisti da una parte uno sbirro più duro di Charles Bronson, dall'altra un piccolo mafiosetto che ha il suo bel da fare con un suo giovane tirapiedi che non vedrebbe l'ora di farlo sbattere in galera..
In definitiva, un caposaldo del cinema horror di serie Z, girato con pochissimi soldi e tanta tanta fantasia, così come un' invidiabile noncuranza riguardo al cadere nel ridicolo. Sicuramente non un film per stomaci deboli, e neppure per palati raffinati. C'è solo estremo disgusto e risate a denti stretti, nessuna inquietudine e nessuna paura. A dirla tutta la genialata del film si ha durante i titoli di coda... lì si ride davvero...
Degli attori si sono perse le tracce, per fortuna, mentre Jim Muro è stato il secondo cameramen in molti film, anche recenti, come Abyss, Balla coi lupi, Predator 2, Terminator 2, JFK, Codice d'onore, Un giorno di ordinaria follia, Ragazze a Beverly Hills (mi vergogno ad ammetterlo ma adoro questo film!), True Lies, Casino (!!!!!), Heat, L.A. Confidential, Titanic, Il negoziatore, Red Dragon, X-Men 2 e 3.
Ed ecco un bell'estratto dal DVD di Street Trash... solo per darvi un idea di cosa aspettarsi.... e non lasciatevi ingannare dalla musichetta faceta...
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mercoledì 18 aprile 2007
Aggiornamento GrindHouse
Aspettando Grindhouse di Tarantino & Rodriguez ho trovato on line i
FALSI TRAILER
che intervallano i due film... Ora, io li trovo geniali. Uno spettacolo trash. Partiamo da quello di
ROB ZOMBIE ovvero Women Werewolves of the S.S. <Holy moly!!!>
Attori: Udo Kier (!!!) Sheri Moon Zombie e una guest star esilarante!! Meglio di Maccio Capatonda...
Ecco quello di ELI ROTH ovvero Thanksgiving <esilarante a livelli inauditi...>
E per ultimo... EDGHAR WRIGHT ovvero il regista di Shaun Of The Dead con Don't
Questo farebbe onore a Lucio Fulci...
Ragazzi, non vedo l'oraaaaaaaaaaaaaa *___________*
E spero che sti film vengano effettevamente diretti e prodotti un giorno...
FALSI TRAILER
che intervallano i due film... Ora, io li trovo geniali. Uno spettacolo trash. Partiamo da quello di
ROB ZOMBIE ovvero Women Werewolves of the S.S. <Holy moly!!!>
Attori: Udo Kier (!!!) Sheri Moon Zombie e una guest star esilarante!! Meglio di Maccio Capatonda...
Ecco quello di ELI ROTH ovvero Thanksgiving <esilarante a livelli inauditi...>
E per ultimo... EDGHAR WRIGHT ovvero il regista di Shaun Of The Dead con Don't
Questo farebbe onore a Lucio Fulci...
Ragazzi, non vedo l'oraaaaaaaaaaaaaa *___________*
E spero che sti film vengano effettevamente diretti e prodotti un giorno...
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giovedì 12 aprile 2007
I segni del male (2007)
Finalmente dopo un anno ieri sera è ricominciata la consuetudine che mi portava ogni mercoledì o quasi a vedere un horror in compagnia del mitico Ale, fido compare esperto di cultura cinematografica orrorifica, soprattutto se misconosciuta o italiana.
Ieri è toccato a I Segni del Male (The Reaping) pellicola di cui ho sentito parlare malissimo e che invece, a parer mio, non era peggiore di tante altre. Certo, la trama è banalotta e debitrice di mille altri film di genere: in una cittadina della Louisiana chiamata Haven, nientemeno, accadono strani fenomeni identici alle sette piaghe che colpirono l'Egitto. La probabile causa di tutto ciò è una dodicenne, e per evitare che la piccola venga linciata dai cittadini inferociti viene chiamata una studiosa (Hilary Swank) esperta a smascherare quelli che la gente comune considera miracoli. Peccato che la donna, di fronte all'evidenza, dovrà ricredersi...
La pellicola è veramente ben curata, arricchita dalla presenza di ottimi interpreti. La bambina in particolare è molto inquietante, carismatica ed espressiva. Come atmosfere horror, la parte migliore è quella iniziale e centrale, tutta imperniata sul dispiegarsi delle piaghe più "sottili" e sulle visioni della protagonista, che lascia lo spettatore incerto su cosa aspettarsi davvero, e su quale sia la verità. Il finale, pur se molto interessante dal punto di vista narrativo e pregno di colpi di scena <tranne uno un pò telefonato> è rovinato dagli effetti speciali che, seppur egregi, tolgono al film quella patina "grezza" che ogni horror dovrebbe avere. In pratica si percepisce un gran dispiego di mezzi e molta, molta freddezza, in un'operazione prettamente commerciale, che ha un pò il sapore di Film Evento, anche a causa del gran battage pubblicitario. Le sette piaghe vengono rese splendidamente, il fiume di sangue è impressionante e anche il fuoco divino è da pelle d'oca. La pellicola gode inoltre di un'ottima fotografia.
Infinite le citazioni da film che presentavano più o meno le stesse tematiche: l'atmosfera generale del film ricorda molto Stigmate , sia per la carismatica interprete femminile che per la leggera inquietudine che pervade tutta la pellicola. Omen e L'Esorcista vengono richiamati alla mente dalla figura del prete che avverte la protagonista del guaio in cui sta per andarsi a cacciare; inoltre, è interessante notare come la maggior parte dei film a sfondo satanista cominci con un prologo ambientato in un paese sottosviluppato... Forse che la disperazione e la povertà richiamano il diavolo? Io credevo che Satana preferisse le città viziose... Altra fonte di citazione è lo splendido Rosmary's Baby.
Se dovessi dare un giudizio complessivo sul film in questione direi che la pellicola è sufficiente. Ben diretta e ben recitata, mantiene alta la tensione fino alla fine, quando la trama si dipana e rischia di cadere nel ridicolo involontario. Tuttavia gli effetti speciali eccelsi dimostrano almeno la cura con la quale il film è stato confezionato. Certo, non è un horror forte, e nemmeno innovativo, però fa trascorrere piacevolmente un paio d'ore. In pratica è come trovarsi di fronte un episodio allungato di XFiles o Supernatural: godibile ma non indimenticabile.
Curiosità: esilarante uno dei molti cartelli che si vedono fuori dalle chiese della bigottissima Heaven. "Our god is a good God... but don't push it". Ovvero: "Il nostro Dio è un Dio buono ma.. non mettetelo alla prova". Col senno di poi direi che il cartello non è stato affatto letto dai probi cittadini...
Il regista del film è Stephen Hopkins, già pratico di pellicole horror, seppur non eccelse. Suo infatti è il penosetto Nightmare V: il mito, così come Predator 2. Ha diretto anche Spiriti nelle Tenebre, Lost in Space e The Life and Death of Peter Sellers. Per la TV ha diretto alcuni episodi del telefilm I Racconti della Cripta e alcuni episodi di 24. Per il futuro ha in cantiere due progetti, uno che mi incuriosisce assai: "Untitled David Duchovny Series" ... chissà che diavoleria sarà mai....
La protagonista della pellicola, Katherine, è interpretata nientemeno che dalla due volte premio oscar Hilary Swank. Lanciata dal film Boys Don't Cry, è una veterana di horror, più o meno trash. Ha partecipato infatti all'orrendo Buffy L'Ammazzavampiri (embrione della splendida serie), all'altrettanto brutto A volte ritornano ancora. Dopo l'oscar per il succitato Boys Don't Cry ha interpretato lo splendido The Gift del geniale Sam Raimi, partecipato ad un'incursione nell'affascinante mondo della Rivoluzione Francese con L'Intrigo della collana (dove interpretava nientemeno che la splendida Jeanne Valois), per poi prender parte a Insomnia e Million Dollar Baby, con il quale ha vinto il secondo Oscar. Per la cronaca, è stata una delle interpreti del miTTico ed indimenticato Beverly Hills 90210. Ha 37 anni e due film in uscita.
David Morrissey interpreta Doug, l'insegnante che chiede aiuto a Katherine per salvare la piccola. Ha partecipato all'orrendo Mandolino del capitano corelli, che ogni buon patriota dovrebbe bruciare al rogo, Basic Instinct 2 e al noiosissimo Derailed. Inglese, ha 43 anni e un film in progetto.
AnnaSophia Robb interpreta la piccola Loren. La ragazzina è già stata protagonista di Charlie e la fabbrica di cioccolata di Tim Burton, dove aveva il ruolo della odiosa Violet. Ora ha 13 anni e quattro film in uscita.
In ultimo, ad interpretare il prete, una vecchia gloria: Stephen Rea. Costui ha partecipato a film dignitosi come In Compagnia dei Lupi, La moglie del soldato, Intervista col vampiro, Michael Collins, In Dreams (nostalgia della Spagna.. ç__ç) V come Vendetta e anche all'orribile D'Artagnan. Ha 60 anni e tre film in uscita.
Vi lascio ora con uno dei trailer precedenti il film, quello che mi ha sconvolta di più e ha fatto urlare me e Ale.... il ritorno all'horror di Lamberto Bava? Holy Socks speriamo bene!!
Ieri è toccato a I Segni del Male (The Reaping) pellicola di cui ho sentito parlare malissimo e che invece, a parer mio, non era peggiore di tante altre. Certo, la trama è banalotta e debitrice di mille altri film di genere: in una cittadina della Louisiana chiamata Haven, nientemeno, accadono strani fenomeni identici alle sette piaghe che colpirono l'Egitto. La probabile causa di tutto ciò è una dodicenne, e per evitare che la piccola venga linciata dai cittadini inferociti viene chiamata una studiosa (Hilary Swank) esperta a smascherare quelli che la gente comune considera miracoli. Peccato che la donna, di fronte all'evidenza, dovrà ricredersi...
La pellicola è veramente ben curata, arricchita dalla presenza di ottimi interpreti. La bambina in particolare è molto inquietante, carismatica ed espressiva. Come atmosfere horror, la parte migliore è quella iniziale e centrale, tutta imperniata sul dispiegarsi delle piaghe più "sottili" e sulle visioni della protagonista, che lascia lo spettatore incerto su cosa aspettarsi davvero, e su quale sia la verità. Il finale, pur se molto interessante dal punto di vista narrativo e pregno di colpi di scena <tranne uno un pò telefonato> è rovinato dagli effetti speciali che, seppur egregi, tolgono al film quella patina "grezza" che ogni horror dovrebbe avere. In pratica si percepisce un gran dispiego di mezzi e molta, molta freddezza, in un'operazione prettamente commerciale, che ha un pò il sapore di Film Evento, anche a causa del gran battage pubblicitario. Le sette piaghe vengono rese splendidamente, il fiume di sangue è impressionante e anche il fuoco divino è da pelle d'oca. La pellicola gode inoltre di un'ottima fotografia.
Infinite le citazioni da film che presentavano più o meno le stesse tematiche: l'atmosfera generale del film ricorda molto Stigmate , sia per la carismatica interprete femminile che per la leggera inquietudine che pervade tutta la pellicola. Omen e L'Esorcista vengono richiamati alla mente dalla figura del prete che avverte la protagonista del guaio in cui sta per andarsi a cacciare; inoltre, è interessante notare come la maggior parte dei film a sfondo satanista cominci con un prologo ambientato in un paese sottosviluppato... Forse che la disperazione e la povertà richiamano il diavolo? Io credevo che Satana preferisse le città viziose... Altra fonte di citazione è lo splendido Rosmary's Baby.
Se dovessi dare un giudizio complessivo sul film in questione direi che la pellicola è sufficiente. Ben diretta e ben recitata, mantiene alta la tensione fino alla fine, quando la trama si dipana e rischia di cadere nel ridicolo involontario. Tuttavia gli effetti speciali eccelsi dimostrano almeno la cura con la quale il film è stato confezionato. Certo, non è un horror forte, e nemmeno innovativo, però fa trascorrere piacevolmente un paio d'ore. In pratica è come trovarsi di fronte un episodio allungato di XFiles o Supernatural: godibile ma non indimenticabile.
Curiosità: esilarante uno dei molti cartelli che si vedono fuori dalle chiese della bigottissima Heaven. "Our god is a good God... but don't push it". Ovvero: "Il nostro Dio è un Dio buono ma.. non mettetelo alla prova". Col senno di poi direi che il cartello non è stato affatto letto dai probi cittadini...
Il regista del film è Stephen Hopkins, già pratico di pellicole horror, seppur non eccelse. Suo infatti è il penosetto Nightmare V: il mito, così come Predator 2. Ha diretto anche Spiriti nelle Tenebre, Lost in Space e The Life and Death of Peter Sellers. Per la TV ha diretto alcuni episodi del telefilm I Racconti della Cripta e alcuni episodi di 24. Per il futuro ha in cantiere due progetti, uno che mi incuriosisce assai: "Untitled David Duchovny Series" ... chissà che diavoleria sarà mai....
La protagonista della pellicola, Katherine, è interpretata nientemeno che dalla due volte premio oscar Hilary Swank. Lanciata dal film Boys Don't Cry, è una veterana di horror, più o meno trash. Ha partecipato infatti all'orrendo Buffy L'Ammazzavampiri (embrione della splendida serie), all'altrettanto brutto A volte ritornano ancora. Dopo l'oscar per il succitato Boys Don't Cry ha interpretato lo splendido The Gift del geniale Sam Raimi, partecipato ad un'incursione nell'affascinante mondo della Rivoluzione Francese con L'Intrigo della collana (dove interpretava nientemeno che la splendida Jeanne Valois), per poi prender parte a Insomnia e Million Dollar Baby, con il quale ha vinto il secondo Oscar. Per la cronaca, è stata una delle interpreti del miTTico ed indimenticato Beverly Hills 90210. Ha 37 anni e due film in uscita.
Ed ecco Jeanne in Lady Oscar *__* |
AnnaSophia Robb interpreta la piccola Loren. La ragazzina è già stata protagonista di Charlie e la fabbrica di cioccolata di Tim Burton, dove aveva il ruolo della odiosa Violet. Ora ha 13 anni e quattro film in uscita.
In ultimo, ad interpretare il prete, una vecchia gloria: Stephen Rea. Costui ha partecipato a film dignitosi come In Compagnia dei Lupi, La moglie del soldato, Intervista col vampiro, Michael Collins, In Dreams (nostalgia della Spagna.. ç__ç) V come Vendetta e anche all'orribile D'Artagnan. Ha 60 anni e tre film in uscita.
Vi lascio ora con uno dei trailer precedenti il film, quello che mi ha sconvolta di più e ha fatto urlare me e Ale.... il ritorno all'horror di Lamberto Bava? Holy Socks speriamo bene!!
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