Trilogia del terrore contiene al suo interno un episodio talmente famoso che persino chi non l'ha mai guardato conosce il feticcio Zuni per nome, ma com'è il resto del film? Partiamo da Julie, prima delle quattro donne presenti in questa trilogia, che, come le altre, dà il titolo alla storia che la vede protagonista. Julie è un odioso racconto di prevaricazione maschile e ricatti (d'altronde, cos'altro si può pretendere da un Chad?), che prende il via nel momento in cui uno studente si incapriccia della sua insegnante. Il finale è molto soddisfacente e contiene un twist interessante, e la fascinosa Karen Black nei panni dimessi di miss Julie è irresistibile. La Black, aggiungo, è il vero punto di forza del film e uno dei tre elementi fondamentali che ne ha decretato il successo: se Dan Curtis ci ha messo l'esperienza anche per quanto riguarda la conoscenza dei ritmi televisivi e Richard Matheson ci ha messo l'arte di saper raccontare, l'attrice infonde alle protagoniste dei vari episodi un carisma indispensabile perché lo spettatore si interessi a loro, anche quando le storie sono un po' fiacche.
Ciò vale, soprattutto, per il secondo episodio, Millicent and Therese, il cui twist è ampiamente prevedibile, dopo 50 anni di variazioni sul tema. Diciamo che questa è l'unica storia che non mi ha convinta, vuoi, appunto, perché con me l'elemento sorpresa non ha funzionato, vuoi perché come thriller psicologico punta troppo su dialoghi fiume e ben poco sull'atmosfera, che si fa incerta ed inquietante solo verso il finale. Per fortuna, come scrivevo, c'è l'abilità camaleontica di Karen Black a tirare su la qualità dell'episodio. In versione bionda putracchia l'attrice è forse anche troppo sopra le righe e continuo a preferirla nei panni dimessi di donne nevrotiche e represse, anche perché, essendo naturalmente dotata di una bellezza "selvatica", difficile da celare con un paio di occhiali e una crocchia castigata, riesce sempre a caratterizzarle con una vena di follia e ambiguità di rara efficacia.
Ma non nascondiamoci dietro un dito: il motivo per cui Trilogia del terrore, nonostante sia un film per la TV, è passato alla storia del genere, risiede fondamentalmente nel terzo episodio, Amelia. Per darvi un'idea di quanto sia ancora oggi potente a livello di regia, scrittura, interpretazioni ed effetti speciali, vi dico solo che sapevo benissimo cosa sarebbe successo alla povera Amelia, eppure ho guardato il 90% dell'episodio con le mani sulla bocca e gli occhi spalancati (e, durante una sequenza in particolare, con il cuore che quasi mi scoppiava in petto, perché se un certo gremlin ha fatto una certa fine, il merito è di Dan Curtis e Richard Matheson, sicuro). Amelia, coi suoi 15 minuti di durata, offre allo spettatore una storia perfetta dall'inizio alla fine. Comincia con una telefonata di rara angoscia filiale, che inquadra alla perfezione Amelia e la sua vita di merda, col risultato di rendere ancora più doloroso tutto ciò che le succede dopo, emotivamente oltre che fisicamente, e continua con una caccia senza esclusione di colpi e senza tregua, dotata di ritmo frenetico e rara spietatezza, vissuta all'interno di quattro mura claustrofobiche dove non esistono ripari che durino più di qualche secondo. Il terribile design di Zuni, la sua vocetta maligna e un finale a effetto completano l'opera e rendono Amelia giustamente indimenticabile, nonché valido motivo per recuperare tutto il film. Provare per credere!
Del regista Dan Curtis ho già parlato QUI mentre Karen Black, nei ruoli di Julie, Millicent, Therese e Amelia, la trovate QUA.
George Gaynes, che interpreta il dottor Chester Ramsey, era il commissario Lassard della saga di Scuola di polizia. Karen Black e Robert Burton, che interpreta Chad, erano sposati all'epoca delle riprese, invece la bambina con la bambola rotta è la figlia del regista. Nel 1996 è stato girato un seguito del film, Trilogia del terrore II, che però non ho mai visto; se Trilogia del terrore vi fosse piaciuto, recuperatelo e aggiungete i primi due Creepshow, I delitti del gatto nero, La morte dietro il cancello, Racconti dalla tomba e The Mortuary Collection. ENJOY!