Oggi è la festa del papà! Quindi, innanzitutto faccio gli auguri al mio, di papà, e anche al buon
Mr. Ford che festeggia per la prima volta, poi vado subito a presentare il protagonista assoluto del giorno, ovvero il mio amatissimo
Bruce Willis che oggi compie ben 58 anni!! Io e gli altri membri del
F.I.G.A. abbiamo democraticamente deciso che sarebbe stato
Bruno il
birthday boy di marzo e ovviamente non avrei potuto essere più felice (anche se questo è anche il mese di
Quentin!); da che mondo e mondo, infatti, Bruccino adorato è sempre stato il mio attore preferito, sia perché onestamente lo trovo bravo ed ironico anche quando incappa in belinate colossali, sia perché quest'uomo incarna il mio ideale di figo stratosferico, il maschio alfa per cui farei follie o, per dirla con parole altrui, "il vecchio ciccione pelato". Per festeggiarlo degnamente ho scelto quindi uno dei film che preferisco in assoluto, tra i suoi e in generale:
L'esercito delle 12 scimmie (
Twelve Monkeys), diretto nel 1995 dal visionario
Terry Gilliam e ispirato al corto
La Jetée, diretto nel 1962 dal regista francese
Chris Marker.
Trama:
in un futuro neppure troppo distante, gli esseri umani sono stati quasi completamente sterminati da un virus e i superstiti vivono sotto terra. Un carcerato, James Cole, viene spedito indietro nel tempo per cercare di fermare il fantomatico Esercito delle 12 Scimmie, considerato il responsabile della catastrofe...
Io adoro quando
Bruce Willis si butta a capofitto in imprese che lo allontanano dalla sua immagine di "duro in canottiera". Non fraintendetemi, quando vedo
Die Hard comincio a sventolarmi forsennatamente col ventaglio nemmeno fossi quella vajassa di
Anna Karenina, yippee ki-yay e tutto il resto e, lo ammetto, ricordavo benissimo che in
L'esercito delle 12 scimmie Willis viene mostrato in costume adamitico più di una volta, però ciò che mi ha portata a scegliere questo film è la consapevolezza che
Bruce può fare e meritare di più, rimanendo sempre e comunque figo e tosto ma in maniera più autoriale. Lo sapeva il mio
Quentin e lo sapeva anche
Terry Gilliam, che senza pensarci due volte gli ha offerto il ruolo non facile di James Cole, un uomo violento e dalla psiche fragile, costretto dalle circostanze ad affrontare una missione disperata, in grado di mettere alla prova la sanità mentale di chiunque. Da parte sua,
Bruce mette grandissima sensibilità nell'interpretazione, cercando di non trasformare mai Cole in un superuomo dallo sguardo truce, anzi: il poveraccio vaga stralunato, impaurito, insicuro e goffo per tutto il film, anche nelle scene più violente. Negli occhi chiari di
Willis si può leggere tutta l'inadeguatezza del personaggio, straniero in un mondo che non comprende ma dove vorrebbe disperatamente rimanere (le scene in cui ride come un bambino ascoltando la musica sono meravigliose!), innamorato di una donna che lo crede pazzo e alla quale riesce a mostrare solo la parte peggiore di sé, schiacciato dal senso di colpa all'idea che, forse, la catastrofe che ha condannato l'umanità sia stata ispirata proprio dalle sue parole incaute. E' bello vedere le metamorfosi subite da Cole nel corso del film, perché quello che parte come un uomo consapevole della sua missione, duro e puro al punto che solo le droghe possono sedarlo, arriva sul finale ad essere una persona assolutamente normale, terrorizzata e dubbiosa, incapace di sfuggire a un destino che pendeva sulla sua testa fin dall'infanzia.
Sospendo un attimo l'elegia del festeggiato, perché può anche essere che alcuni lettori non apprezzino
Bruce Willis (so che è impossibile, ma conosco gente che è afflitta da questa perversione...) e quindi siano portati ad evitare
L'esercito delle 12 scimmie ma, datemi retta, questo film è un capolavoro a prescindere. Per una volta
Terry Gilliam riesce ad imbrigliare la sua visionarietà e a dare all'opera un senso fruibile anche da noi comuni mortali, mescolando alla sua consueta e grottesca ironia un'incredibile senso di schiacciante ineluttabilità; il governo, gli scienziati, le teste pensanti che guidano gli sparuti superstiti dell'umanità sono dei cialtroni della peggior specie, imprecisi, insicuri ed inadatti al loro ruolo, capaci solo di fare leva sulle paure e i desideri dei loro sottoposti per ottenere quello che vogliono. I personaggi si ritrovano così intrappolati in una sorta di "loop" dove il percorso è già stato tracciato, dove tutto è già accaduto ed è impossibile da cambiare, dove l'eco di un futuro ancora da venire si manifesta nel passato attraverso particolari apparentemente insignificanti ma importantissimi. Alla fine de
L'esercito delle 12 scimmie il cerchio si chiude con amarissima ironia e
Terry Gilliam riesce ad incastrare alla perfezione tutte le tessere del puzzle, ma non crediate che basti vedere il film solo una volta per goderselo al meglio. Anzi, devo confessarlo senza vergogna: catturata dalla qualità onirica delle riprese di
Terry Gilliam, presa dall'ansia per questa sceneggiatura ad orologeria e frastornata dalla parlantina di un
Brad Pitt mai così folle, oltre che ipnotizzata dalla bellezza di
Willis, ogni volta arrivo alla fine del film senza ricordarla affatto, cosa che mi lascia sempre a fissare i titoli di coda scioccata, imbambolata, triste ed impotente. Tale è il potere de
L'esercito delle 12 scimmie e sono contenta che il
Bruce Willis Day mi abbia dato l'occasione di vederlo ancora una volta. Chissà se alla prossima, finalmente, ricorderò come va a finire e riuscirò a dormire la notte senza avere gli incubi.
Come uno dei miei attori preferiti, giustamente
Bruce Willis è già comparso parecchie volte sul
Bollalmanacco. Se volete continuare a festeggiarlo degnamente ecco un bell'elenco dei film che lo vedono protagonista o quasi, compreso anche qualche orribile passo falso:
La morte ti fa bella (1992), dove
Bruce Willis si imbruttisce per poterci regalare uno dei suoi ruoli più esilaranti. Capolavoro del macabro e del grottesco.
Palle in canna (1993), dove
Bruce Willis fa una comparsata prendendosi in giro.
Four Rooms (1995), dove
Bruce Willis recita gratis per l'amico
Tarantino e fa da spalla d'eccellenza per il suo
one man show.
Il quinto elemento (1997), dove
Bruce Willis scambia la canotta bianca per una arancione acceso e si getta a capofitto in una futuristica battaglia per la salvezza della Terra. Altro film tra i miei preferiti!
Il sesto senso (1999), dove
Bruce Willis lascia i panni del duro per vestire quelli di uno psichiatra tormentato, in una delle sue interpretazioni migliori.
Planet Terror (2007), dove
Bruce Willis compare in uno dei suoi rari ma efficacissimi ruoli da cattivo.
Red (2010), dove
Bruce Willis torna a prendere in giro il suo passato di star degli
action movies e anche il tempo che passa, accompagnato da un cast d'eccezione.
I mercenari - The Expendables (2010), dove
Bruce Willis compare per pochi minuti che fanno la gioia del pubblico.
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Si prega di ignorare il bruttone sulla destra... |
Moonrise Kingdom - Una fuga d'amore (2012), dove
Bruce Willis fa tenerezza per quanto è dolce e inadeguato il suo personaggio.
Catch.44 (2012), dove
Bruce Willis, con tutto il rispetto, dovrebbe andarsi ad impiccare, lui e tutti i coinvolti in questo film di mmmerda.
I mercenari 2 (2012), dove
Bruce Willis duetta con quel pazzo di
Arnold Schwarzenegger e strappa lacrime di commozione e gioia a tutti gli amanti del
trash e della tamarreide fine a sé stessa.
Vi ricordo, infine, che oggi è il
Bruce Willis Day in tutta la blogosfera!
Purtroppo questo post è stato scritto una decina di giorni fa e questa settimana sarò fisicamente lontana da pc ed internet quindi può essere che l'elenco dei partecipanti non sia completo... in caso, chiedo scusa ai miei colleghi ma a voi dico solo: cercate i post e leggeteli!! ENJOY!