martedì 30 luglio 2013

Sharknado (2013)

Talvolta rimango senza parole. Non tanto per quel che guardo, ma per la deficienza che mi spinge a vedere queste robe immonde nonostante già Lucia e Beatrix (tra gli altri) mi avessero messa in guardia! E così mi sono imbarcata nella visione di Sharknado, diretto dal regista Anthony C. Ferrante, prodotto dalla Asylum e mandato in onda per direttissima, qualche settimana fa, sul canale televisivo americano SyFy.


Trama: tutt'a un tratto la California viene colpita da una tempesta apocalittica che prima allaga le strade riempendole di squali, quindi crea tornado che lanciano sui cittadini indifesi siffatte bestiacce pinnate...

Scena epica.
Cominciamo col dire che ci vuole del coraggio e della fantasia a girare e distribuire 'sta roba, che proietta di diritto ogni film andato in onda per il ciclo Alta Tensione nell'empireo dei capolavori. Ci vuole della fantasia perché sinceramente l'idea che degli squali potessero piovere dal cielo come le rane di Magnolia non mi era mai passata nemmeno per l'anticamera del cervello, figuriamoci poi la possibilità che un film si riesca a reggere per quasi due ore innanzitutto su questo assunto idiota, secondariamente sulle soluzioni trovate per reagire al pericolo e financo per creare un paio di storie romantiche da dare in pasto alle mogli/fidanzate allibite costrette a tenere compagnia agli uomini americani sicuramente in sollucchero davanti alla SyFy. Poi, ci vuole del coraggio, ovvio. Del coraggio a proporre ad una rete televisiva una simile stronzata (mi direte, noi abbiamo Amici, la D'Urso e quant'altro...), ad usare tanta di quella CG da far vomitare un graphic designer amatoriale, a riesumare Ian Ziering manco fosse il Luke Perry congelato di Suore Ninja, ad affiancargli una Tara Reid probabilmente drogata per riuscire ad affrontare l'impresa, a cominciare la pellicola con un inutile prologo "criminale" e a finirla con un salvataggio talmente cacato fuori dal vaso che al confronto le resurrezioni delle donne di Beautiful sono quasi plausibili.


Cosa diamine si può salvare, dunque, di un film talmente imbecille che non è riuscito a strapparmi nemmeno la solita, indulgente risata che riservo alle pellicole trash che tanto amo? All'inizio non riuscivo a capire una mazza di quello che dicesse il capitano, poi ho dovuto strapparmi gli occhi per sopportare quella cavolo di fotografia scura, grigiastra e finta che permea tutto il film; capisco inoltre la velocità con cui la natura può scatenarsi e scoglionarsi con un "frrrrr" nemmeno fossimo in E venga il giorno di Shyamalan, ma volete davvero farmi credere che un attimo prima il cielo è giusto nuvoloso e quello dopo la costa e le strade della California non esistono più? All'anima. E all'anima, nonché alla faccia, anche dei coccodrilli bianchi delle fogne di New York perché qui gli squali, come da titolo, volano è vero, ma riescono anche a passare nelle condutture, a distruggere case poste in cima alla collina, soprattutto a RESPIRARE volando leggiadri nell'aere. Suspension of disbelief, vattene a casa e non rompere. Soprattutto perché, nel mezzo di tutto 'sto casino, con gente che muore mangiata, mutilata, risucchiata, schiacciata, scherzata (scherzata, giuro. Certe morti sono talmente disonorevoli che ci sarebbe da vergognarsi sia alle porte dell'inferno che a quelle del paradiso...) e quant'altro... la figlia adolescente di Ziering riesce ancora a trovare tempo e forza di sparare al babbo il solito pistolotto su quanto "non te n'è mai fregato niente di me, preferisci mio fratello, la mamma piange e l'universo incombe". Mammagari se la fosse mangiata uno squalo!!!

COWABUNGA!!
In effetti però c'è una cosa che salvo di tutta 'sta rumenta. Quel povero cristo di Jaason Simmons (e chi razzo è, direte voi? Boh, ha partecipato a parecchi episodi di Baywatch ma è l'unico attore che mi rimarrà in mente per più di tre giorni dopo aver visto Sharknado...). Innanzitutto, perché assomiglia VAGAMENTE a quell'incredibile figo di Daniel Baldwin. Secondo, perché è l'unico mezzo attraverso cui Ian Ziering può fare il gallo sulla munnezza senza praticamente muovere un dito: lo Steve di Beverlyhillsiana memoria salva almeno 30 bambini e un ciccione sfatto bloccati su un pullman solo perché l'amico li tira su tutti DA SOLO distruggendosi mani, muscoli e probabilmente vertebre con una corda, mentre il rosso sta lì a rassicurare, inoltre la soluzione per salvare capra e cavoli la trova e la costruisce lui, mica lo stronzo surfista protagonista. Bell'amico dimmerda. Ma d'altronde, amico di mmerda per film di mmerda e se penso che, a seguire, c'era una roba chiamata 2-Headed Shark Attack, ovviamente sempre per gentile concessione della Asylum, mi sento male. Basta, chiudo qui la recensione avvolgendomi in un manto di Diludendo e chiedendo sentitamente scusa alle due ragazze che avevano cercato di dissuadermi. Vi lovvoH e ora capisco quanto teniate a me! Fin. (solo chi ha visto il film potrà comprendere la "finezza" della citazione... malimortacciloro!)

Anthony C. Ferrante è il regista della pellicola. Americano, ha diretto anche Boo – Morire di paura, tra gli altri. E’ anche addetto al make-up, sceneggiatore, attore, tecnico degli effetti speciali e produttore.


Ian Ziering interpreta Fin Shepard. Famoso negli anni ’90 per aver interpretato Steve in Beverly Hills 90210, ha partecipato anche ad altre serie come Sentieri, Melrose Place, CSI: NY e lavorato come doppiatore nelle serie Biker Mice From Mars e Drawn Together. Anche produttore, regista e sceneggiatore, ha 49 anni e due film in progetto tra cui, si spera, quello dedicato ai Biker Mice From Mars!


Tara Reid interpreta April Wexler. Americana, la ricordo per film come I vampiri di Salem’s Lot, Il grande Lebowski, Urban Legend, Cruel Intentions, American Pie, American Pie 2 e American Pie – Ancora insieme, inoltre ha partecipato alla serie Scrubs. Anche produttrice, ha 38 anni e un film in uscita.  


John Heard interpreta l'ubriacone George. Americano, lo ricordo per film come Il bacio della pantera, Fuori orario, La settima profezia, Big, Uccidete la colomba bianca, Mamma ho perso l'aereo, Risvegli, Mamma ho riperso l'aereo, Il rapporto Pelican Animal Factory, inoltre ha partecipato alle serie Alfred Hitchcock presenta, Miami Vice, Oltre i limiti, I Soprano, CSI: Miami, Numb3rs Prison Break. Anche produttore, ha 68 anni e cinque film in uscita.


Non riesco a pensare ad un solo motivo per cui Sharknado possa piacere a chicchessia ma, in caso, sappiate che l'anno prossimo dovrebbe uscire il seguito e poi... boh, buttatevi su The Bay nell'attesa o cercate tutti questi fantasiosissimi (e sicuramente "bellisssssssimi") titoli: 2-Headed Shark Attack, Piranhaconda, Supergator, Sharktopus, Camel Spiders, Dinoshark. Io stavolta evito, eh. ENJOY!! 

lunedì 29 luglio 2013

Get Babol! #73

Buon lunedì a tutti! Vi sarete accorti che la scorsa settimana il consueto appuntamento con le uscite USA consigliate dal sito GetGlue è saltato, ma oggi si recupera! Certo, c'è giusto un film che parrebbe interessante, il resto è noia ma... ENJOY!! 

The Canyons
Di Paul Schrader
Con Lindsay Lohan, Nolan Gerard Funk, James Deen
Trama (da Imdb): Quando Christian, un figlio di papà con alcuni agganci a Hollywood, scopre una relazione segreta tra Tara e il protagonista del suo film, Ryan, perde il controllo e i suoi crudeli giochi mentali diventano atti di sanguinosa violenza.

Il sito me lo consiglia perché mi sono piaciuti The Paperboy e American Psycho. Il fatto che ci sia quel geniaccio di Bret Easton Ellis alla sceneggiatura mi fa ben sperare per questo film, nonostante la presenza trash di Lindsay Lohan. Il trailer, un incrocio tra i fake di Grindhouse e un porno vintage anni '70 rende il prodotto ancora più appetibile e considerato che la pellicola verrà presentata alla prossima mostra del Cinema di Venezia, beh... credo possa valere la pena attendere!

Europa Report
Di Sebastián Cordero
Con Christian Camargo, Embeth Davidtz, Michael Nyqvist
Trama (da Imdb): Un gruppo internazionale di astronauti si imbarca in una missione privata alla ricerca di vita sulla quarta maggiore luna di Giove.

Il sito me lo consiglia perché mi sono piaciuti Alien e Prometheus. Un altro esempio di found footage fantascientifico tipo Apollo 18 ma, pare, dotato di una pregevole vena thriller, almeno da quello che si legge nelle recensioni d'oltreoceano. Premesso che non amo molto il genere sci-fi, mi basta comunque solo vedere il trailer per smettere di respirare e immaginarmi persa nello spazio, senza uscita, al buio... Uh Cristo, meglio smetterla! Comunque sembra più ben fatto di quello che pensassi, un'occhiata potrei dargliela anche se non esiste ancora una data di uscita italiana (mi par di capire che sia comunque già disponibile su ITunes e on demand).


The Smurfs 2
Di Raja Gosnell
Con Hank Azaria, Neil Patrick Harris, Jayma Mays
Trama (da Imdb):  I Puffi si uniscono ai loro amici umani per liberare Puffetta, rapita da Gargamella perché conosce un incantesimo segreto che potrebbe trasformare le ultime creature del mago, i Monelli, in Puffi veri.

Il sito me lo consiglia perché mi è piaciuto Shrek terzo. Ora, diamo a Cesare quel che è di Cesare. I Puffi era una minchiatina simpatica, davvero. Mi ero divertita a guardarlo, non posso negare la cosa. Ma c'era davvero bisogno di un seguito? C'era bisogno che Neil Patrick Harris tornasse a sputtanarsi con quel personaggio mielosetto, che Christina Ricci doppiasse la cattiva di turno e che il set venisse trasferito nientemeno che a PARIGI?? Che spreco è, diamine!! E poi, l'adattamento italiano che trasforma i già floscissimi Naughties in "Monelli"? Basta, per carità d'Iddio. St'incredibile belinata uscirà il 26 settembre in Italia col titolo I Puffi 2. E indovinate un po' chi canta nella colonna sonora?
O Cristo. O Cristo....

domenica 28 luglio 2013

Anchorman - La leggenda di Ron Burgundy (2004)

Continuiamo con le recensioni di supercazzole tipicamente estive proseguendo sul filone powersiano per arrivare ad un altro dei miei cult: Anchorman – La leggenda di Ron Burgundy (Anchorman: The Legend of Ron Burgundy), diretto nel 2004 dal regista Adam McKay.


Trama: Ron Burgundy è l’anchorman numero uno di San Diego e assieme alla sua squadra di giornalisti, tutti rigorosamente uomini, è all’apice del successo. Questo finché non arriva Veronica Corningstone, bionda agguerrita e decisa ad affermarsi proprio come primo anchorman donna…


La prima volta che ho potuto “ascoltare” e ovviamente vedere la leggenda di Ron Burgundy ero su un enorme autobus in Australia, diretta a una delle tappe dell’incredibile tour che mi avrebbe portata, tra le altre cose, ad Ayer’s Rock. All’epoca avevo capito il minimo indispensabile per farmi delle grassissime risate e ricordare questo film come un cult che avrei dovuto assolutamente recuperare... e la seconda visione ha ovviamente confermato la sensazione. E pensare che come attori non sopporto né Will Ferrell Steve Carell, invece in Anchorman mi fanno entrambi morire dalle risate, basta solo che aprano bocca, ma non è solo questo a rendere il film uno dei miei preferiti. La verità è che, di solito, è molto difficile conciliare supercazzola farsesca al limite dell'incredibile e comicità un po' più "classica" perché o si rischia di avere un film talmente surreale che la risata viene strappata quasi per stupore, oppure una robetta stantia che ricalca sempre gli stessi cliché, invece Anchorman riesce a dosare tutti questi ingredienti e a tirarne fuori un mix vincente.


La storia segue il solito percorso successo-caduta-redenzione, con il protagonista dipinto come un ignorantissimo anchorman che tiene in pugno la città di San Diego (stay classy, San Diego) nonostante non sappia neppure presentare il notiziario senza leggere tutto quello che passa sul gobbo. Ferrell, conciato come una pornostar anni '70, è favoloso e inanella una gag dopo l'altra, degnamente spalleggiato dalla divertente Christina Applegate e, soprattutto, dal trio di presentatori formato da Paul Rudd, David Koechner e Steve Carell, ognuno dotato di un esilarante tratto distintivo e caratterizzato benissimo: solo per fare un esempio, il quoziente intellettivo del personaggio di Carell dovrebbe essere uguale, se non inferiore, a quello di Zach Galifianakis in Una notte da leoni, eppure fa ridere e non stufa perché ogni sua uscita è contestualizzata e centellinata, senza che la sceneggiatura lo renda il centro dell'attenzione. Dalla storia principale, di tanto in tanto si snodano dei siparietti zeppi di guest star che varrebbero da soli la visione del film per l'incredibile gusto dell'assurdo con cui sono stati girati (la battaglia tra anchormen è a dir poco favolosa) e persino i pochi numeri musicali, che di solito detesto, si incastrano perfettamente nella trama e sono molto piacevoli. Altro non aggiungo perché, per parafrasare un video de Er Piotta, Anchorman "nun va visto, va vissuto".. e come visione estiva è a dir poco perfetto!!


Di Will Ferrell (Ron Burgundy), Paul Rudd (Brian Fantana), Steve Carell (Brick Tamland), David Koechner (Champ Kind), Seth Rogen (il cameraman), Danny Trejo (il barista), Ben Stiller (Arturo Mendes), Jack Black (Steve Graff), Missi Pyle (la custode dello zoo), Tim Robbins (il bieco presentatore della tv pubblica) e Vince Vaughn (Wes Mantooth) ho già parlato ai rispettivi link.

Adam McKay è il regista e cosceneggiatore della pellicola. Americano, ha diretto film come Wake Up, Ron Burgundy: The Lost Movie, Talladega Nights: The Ballad of Ricky Bobby (rifiuto di usare il titolo italiano, perdonate…) e Fratellastri a 40 anni. Anche produttore e attore, ha 45 anni e un film in uscita, Ron Burgundy: The Legend Continues.


Christina Applegate interpreta Veronica Corningstone. Americana, ha partecipato a film come Non dite a mamma che la babysitter è morta, Mars Attacks!, Wake Up, Ron Burgundy: The Lost Movie e ha doppiato Alvin Superstar 2 e Alvin Superstar 3 – Si salvi chi può!. Ha inoltre partecipato alle serie Casa Keaton, 21 Jump Street e Friends. Anche produttrice, ha 42 anni e due film in uscita, tra cui Ron Burgundy: The Legend Continues.


Fred Willard interpreta Ed Harken. Americano, ha partecipato a film come Le notti di Salem, Roxanne, Giovani diavoli, Austin Powers – La spia che ci provava, American Trip – Il primo viaggio non si scorda mai, Wake Up, Ron Burgundy: The Lost Movie e a serie come Love Boat, Saranno famosi, La signora in giallo, Friends, Otto sotto un tetto, Clueless, Pappa e ciccia, Sabrina vita da strega, Innamorati pazzi, Ally McBeal, That’ 70s Show e Wizards of Waverly Place. Come doppiatore, ha lavorato per le serie I Simpson, I Griffin, Il laboratorio di Dexter, Kim Possible e per il film Monster House. Anche sceneggiatore, ha 74 anni e tre film in uscita.


Luke Wilson (vero nome Luke Cunningham Wilson) interpreta Frank Vitchard. Fratello “serio” di Owen Wilson, lo ricordo per film come Scream 2, Rushmore, Charlie’s Angels, I Tenenbaum, Charlie’s Angels – Più che mai, Il giro del mondo in 80 giorni, Wake Up, Ron Burgundy: The Lost Movie, My Super Ex-Girlfriend e Vacancy, inoltre ha partecipato alle serie X-Files e That’ 70s Show. Anche regista, sceneggiatore e produttore, ha 42 anni e sette film in uscita tra cui Ron Burgundy: The Legend Continues


La prima bozza di sceneggiatura proponeva questi attori per i vari ruoli: John C. Reilly (Champ Kind, per come non sopporto quest'attore preferisco di gran lunga la scelta di Koechner), Ben Stiller (Brian Fantana, sarebbe stato perfetto!!), Ed Harris (Ed Harken), Dan Aykroyd (Garth Holliday, sarebbe stato sprecato per il ruolo), Alec Baldwin (Frank Vitchard, sarebbe stato simpatico da vedere!) e William H. Macy nella parte di un giornalista che poi non è stato usato per il film. Maggie Gyllenhaal, invece, aveva sostenuto il provino per il ruolo di Veronica. Anchorman - La leggenda di Ron Burgundy è il primo di una trilogia non propriamente ufficiale denominata "Trilogia dell'uomo americano mediocre", il cui secondo capitolo sarebbe Talladega Nights: The Ballad of Ricky Bobby e che, molto probabilmente, verrà conclusa a dicembre quando uscirà in America Anchorman: The Legend Continues. Non vedo l'ora di poterci mettere le mani sopra, sperando che gli inetti titolisti italiani rifuggano l'orrenda idea di chiamarlo Fotti la notizia, sarebbe una delle peggiori bestemmie dopo Se mi lasci ti cancello. Nell'attesa che il film, comunque vogliano chiamarlo, esca, vi consiglio il recupero di Wake Up, Ron Burgundy: The Lost Movie, uscito solo in video e spin-off della pellicola principale, e di Nacho Libre (altro must australiano!) e Starsky & Hutch. ENJOY!!

venerdì 26 luglio 2013

Kevin Spacey Day: The Shipping News - Ombre dal profondo (2001)


Effinalmente è arrivato, l'evento della settimana!! La nascita del roialbébi? Ma no, chissenefrega del bacarospo reale, oggi è il giorno in cui quel bel figueiro di Kevin Spacey (o Kevin Spacey Fowler se vogliamo essere pignoli) compie 54 anni e, nonostante luglio fosse anche il mese di nascita di Stallone, l'ala radical chic del F.I.C.A., alla quale mi pregio di appartenere ohibò, ha decretato di celebrare il bi-oscarato attore del New Jersey invece del tauro zamarro italo-americano, come si evince dal banner di cui sopra. La mia scelta per l'occasione è caduta su The Shipping News - Ombre dal profondo (The Shipping News) un film che avevo visto una volta al cinema e poi mai più, diretto nel 2001 da un regista che, chissà perché, mi piace tanto tanto, ovvero Lasse Hallström. Pronti a fare un tuffo nei ricordi con me? ENJOY!!


Trama: Quoyle è un uomo letteralmente sconfitto dalla vita. Quando la riluttante compagna muore, lasciandolo solo con la figlioletta, decide di lasciare l'insoddisfacente lavoro di tipografo e andare con una vecchia zia nella sua terra natale, un posto freddo, circondato dal mare e pieno di segreti...


Kevin Spacey, non lo nascondo, è uno dei miei attori preferiti e questo The Shipping News proviene da quel periodo in cui il nostro era ancora quotatissimo, soprattutto dopo aver vinto l'Oscar per  I soliti sospetti nel 1996 e American Beauty nel 2000. Quest'ultimo film, in particolare, lo aveva consacrato al ruolo di sfighé vessato da famiglia, figli, lavoro, vita, colleghi, genitori e quant'altro, della serie "la mamma piange e l'universo incombe"... MA in grado anche, in un modo tutto suo, di rendersi affascinante, di dare a intendere che sì, sono uno sfigato ma se voglio, se me ne darete l'occasione, vi sorprenderò e diventerò un figo paura o perlomeno mi farò crescere un paio di palle. Personalmente, sarà che sono donna, davanti a questo trucco ci sono sempre cascata e anche in The Shipping News ho accolto a braccia aperte la sottile trasformazione del personaggio di Spacey, credendoci ciecamente e tifando per il povero Quoyle, talmente disgraziato da portare un nome che è anche un cognome. Senza esagerare, entrando nel cuore dello spettatore con lo sguardo da cocker bastonato e il mezzo sorriso di chi accetta ogni legnata, Kevin infonde a poco a poco nel protagonista della pellicola quell'aura di fiducia, sicurezza e malinconia di chi non sarà mai un supereroe e ne è consapevole, di chi trova la sua dimensione in un piccolo paesino abitato da weirdos, di chi cerca disperatamente il contatto umano in un mondo crudele, di chi ha paura di amare perché è stato ferito e disprezzato da tutti, con quel lato "cattivo" e dispettoso pronto ad emergere ma ben nascosto (e quanto lo sa nascondere bene questo aspetto Kevin...!). Quoyle, sicuramente, non è uno dei personaggi più incisivi interpretati da Spacey, ma la sua aria di uomo comune e non banale, a mio avviso, è una delle più difficili da padroneggiare per un attore.


Al di là della presenza di Spacey, c'è da dire che The Shipping News è anche un bel film. Certo, deve piacere lo "stile Hallström", che prevede la presenza di un mucchio di personaggi strambi, riprese che più classiche non si può, una risoluzione della trama tranquilla e senza scossoni, talvolta avviluppata da un'aura di poetico mistero, insomma un insieme di elementi che danno l'impressione che la pellicola sia fatta quasi di nulla. Una di quelle storie da "vecchine", piacevoli e quasi casalinghe. Per me film come questi sono uno spasso perché gli innumerevoli personaggi secondari sono appena tratteggiati ma anche affidati a grandissimi caratteristi che si ingegnano per renderli credibili ed indimenticabili (qui abbiamo lo storico Pete Postlethwaite, una bella e inedita Cate Blanchett, un giovane e ancora sconosciuto Rhys Ifans, una grandissima Judy Dench e una Julianne Moore stranamente simpatica e brava!)... e poi The Shipping News è permeato da una malinconica atmosfera vagamente kinghiana, perché sull'isola dove va a vivere Quoyle la vita degli uomini è strettamente intrecciata alla natura della terra in cui vivono, con una conseguente e maggiore sensibilità verso gli spiriti, i retaggi del passato, quei piccoli ed orribili segreti che sono parte integrante di una comunità ristretta, tanto quanto gli usi e i costumi. Insomma, oggi sono doppiamente contenta di questo Kevin Spacey Day perché ho potuto rivedere una pellicola che mi era sicuramente piaciuta all'epoca ma che, dopo la marea di altri film visionati in tutti questi anni, mi era praticamente passata di mente, così piccola e delicata com'era. Se sarò riuscita a convincervi a vedere The Shipping News potrò dire di aver fatto un regalo al festeggiato, che è già stato ospite del Bollalmanacco:

L.A. Confidential (1997), dove Kevin interpreta magistralmente uno sbirro corrotto in una Los Angeles noir.

Mezzanotte nel giardino del bene e del male (1997), dove un inedito Kevin in versione gaya da del filo da torcere a un giovanissimo John Cusack.


American Beauty (1999), dove Kevin porta a casa il primo, meritatissimo e finora unico Oscar come miglior attore protagonista con la magistrale interpretazione di un uomo in crisi di mezza età. Capolavoro.

Austin Powers in Goldmember (2002), dove Kevin si permette una meravigliosa comparsata di lusso (e io lo amerei anche solo per questo ruolo)!

L'uomo che fissa le capre (2009), un film moscio dove Kevin incarna il lato oscuro della forza militare.

Come ammazzare il capo... e vivere felici (2011), simpaticissima commedia dove Kevin è forse il capo più bastardo ed odioso tra quelli descritti.

Ed ecco, ovviamente, gli irrinunciabili link alle recensioni dei Merry Men che hanno preso parte a questa celebrazione! ENJOY!!

50/50 Thriller
Cinquecentofilminsieme
Combinazione casuale
Cooking Movies
Director's Cult
Ho voglia di cinema
In Central Perk
Montecristo
Pensieri Cannibali
Scrivenny
Triccotraccofobia
Viaggiando (meno)
White Russian Cinema

giovedì 25 luglio 2013

Il WE, Bolla! del DILUDENDO (25/7/2013)

Tutti i cinema della mia città sono chiusi per ferie. Persino il Multisala. Ora, dico, capisco quelli piccoli, ma per un cinema composto da sei sale è come se andasse in ferie la Coop. Vi pare normale? A me no, poi dicono che c'è crisi. Tra l'altro sul sito è scritto CHIUSURA ESTIVA. Ergo, devo forse intuire che fino a settembre non vedrò un film nuovo nemmeno a pagarlo? Al momento, sappiate, sono fortemente tentata di chiudere il Bollalmanacco (echissene, direte voi), perché quando succedono queste incredibili tr**ate la bambina che è in me comincia a fare i capricci e punta i piedi. Poi dicono che non bisogna buttarsi su Muli, Torrenti, Streaming e quant'altro. Posso dirlo? Pugnalatevi, che è meglio. Detto questo, cambiamo un po' la natura della rubrica del giovedì: ecco cosa ANDREI a vedere al cinema in un mondo utopico dove Savona è una città normale come tutte le altre.... Ed ENJOY 'sta cippa, almeno per oggi!

Addominale voto... 1000!!
Wolverine: l'immortale
Che poi è l'unico film della settimana che sarei andata a vedere, eh. E non m'interessa se il primo Wolverine: le origini ha fatto storcere il naso al 90% degli X-Fan sul pianeta: a me era piaciuto nonostante tutti i suoi difetti, soprattutto per la presenza di quel figo di Liev Schreiber. Stavolta il pelosone cattivo non sarebbe stato presente, vero, ma vi pare che perderei un film dedicato ad un universo che seguo praticamente dalle scuole medie? Soprattutto se ambientato in Giappone e con un Hugh Jackman comunque sempre bello da vedere? Certo, quasi sicuramente sarei uscita dalla sala dilusa... ma sempre meglio che rimanere nell'ignoranza!!

Il resto delle uscite, francamente, le trovo abbastanza trascurabili: il documentario Springsteen & I (non amo il Boss, scusate!), Eco Planet (cartone ecologista thailandese!), Se sposti un posto a tavola (Sliding Doors in salsa francese) e Titeuf - Il film (già non sopporto 10 minuti di cartone animato...). Potrebbe quindi essermi andata bene? Mah. Al momento il diludendo mi opprime quindi mi dedicherò a sagre e libagioni per annegare la tristezza. Buon weekend e spero di tornare la settimana prossima con notizie migliori....

martedì 23 luglio 2013

Austin Powers in Goldmember (2002)

Ed eccoci finalmente arrivati all’ultimo capitolo della saga dedicata all’International Man of Mystery, Austin Powers in Goldmember, diretto nel 2002 dal regista Jay Roach.


Trama: questa volta Austin deve fare i conti con l’olandese pazzo e amante dell’oro Goldmember e, soprattutto, affrontare qualcosa di ben più pericoloso… i propri problemi col padre, l’affascinante Nigel Powers!!


Austin Powers in Goldmember sbulacca fin dai titoli di testa, assolutamente consapevole di come i film precedenti siano ormai assurti a livello cult, tanto da potersi omaggiare tranquillamente. Myers e compagnia gettano definitivamente alle ortiche la banale parodia dei film di 007 e si gettano a capofitto nel metacinema, strizzando più di una volta l'occhio ai fan della saga attraverso citazioni, simpatiche comparsate di gente come Quincey Jones e riferimenti a tutte le migliori gag dei vecchi capitoli. Il risultato finale non arriva però ai livelli di Austin Powers - La spia che ci provava; sebbene quanto a fotografia, costumi, make-up e aspetti prettamente "tecnici" questo Goldmember risulti il miglior film della trilogia, i nuovi personaggi introdotti non sono all'altezza di quelli vecchi e la riproposta di un paio di sketch "classici" risulta un po' stantia. Beyoncé ha carisma da vendere e canta due delle migliori canzoni della colonna sonora (tra cui quella che da il titolo al film), Michael Caine è un padre di Austin Powers praticamente perfetto ma il Goldmember del titolo è un buffone poco divertente e con battute ripetitive che rendono davvero poco nell'edizione italiana ("Vengo da Olanda, paese di zoccole" è a dir poco tremendo, non che a me faccia ridere l'originale "I'm Dutch. Isn't that weeeeird?"). In compenso, però, il Dr.Male, Mini-Me e Scott danno letteralmente il bianco... e se pensate di aver conosciuto tutti i segreti di famiglia cascate veramente male!!


Oltre al fatto che il buon Seth Green ha un ruolo più preponderante rispetto ai film precedenti, quello che adoro di Austin Powers in Goldmember sono i dettagli. L'azione si sposta negli anni '70 e questo ennesimo balzo temporale ci porta nei meravigliosi anni della disco music! Vedere Austin conciato con abiti da fare invidia ad un pimp (per non parlare della pappamobile con tanto di dadi di peluche appesi!!) e le meravigliose coreografie in stile Studio '54, dove peraltro recitava lo stesso Myers, è una gioia per gli occhi e, ovviamente, per una giapponofila come me è altrettanto gradita la trasferta in terra nipponica, con deliranti sequenze a base di sottotitoli male interpretati e l'arrivo delle folli gemelline Fook Me e Fook Yu che, per inciso, danno il loro meglio nelle abbondanti sequenze tagliate. Elencare poi tutti i momenti cult di cui è composto il film sarebbe impossibile: il mio cuore impazzisce per la sequenza del "bozzo", per le trasformazioni di Scott, per il dialogo in "inglese-inglese" tra Austin e il padre Nigel, per il duetto tra Mini-Me e il Dottor Male nella prigione... insomma, anche qui potrei citarvi l'intera pellicola a memoria ed evitare di scrivere la recensione perché l'aMMore è difficile da condensare in poche righe. Vi dico solo di guardare anche questo (per ora) ultimo capitolo di trilogia, fosse anche solo per il film nel film, AustinPussy.

<3
Del regista Jay Roach ho già parlato qui. Di Mike Myers (Austin Powers/Dr. Male/Goldmember/Ciccio Bastardo), Seth Green (Scott Male), Michael York (Basil Exposition), Robert Wagner (Numero Due), Mindy Sterling (Frau Farbissina), Verne Troyer (Mini-Me), Michael Caine (Nigel Powers), Clint Howard (Johnson), Nathan Lane (il misterioso uomo della discoteca) e Rob Lowe (Numero Due da giovane) ho già parlato ai rispettivi link.

Beyoncé Knowles interpreta Foxxy Cleopatra. Americana, più famosa come cantante che come attrice, ha partecipato a film come La Pantera Rosa e Dreamgirls. Anche produttrice, regista e compositrice, ha 31 anni.


Per chi si fosse perso la mia recensione di La storia fantastica, sappiate che lo sfigatissimo Numero 3, maledetto dal bozzo in faccia, altri non è che l’attore Fred Savage, ovvero il bimbo malato che ascoltava il racconto di nonno Peter Falk. Tra le innumerevoli guest star che compaiono anche in questo capitolo della saga segnalo inoltre Kristen Stewart (tra i ballerini dell’Austin Pad), Masi Oka (l’Hiro della serie Heroes) nei panni del tizio giapponese che parla di Godzilla e diritti cinematografici, il meraviglioso Greg Grunberg nei panni del tifoso con la T disegnata su petto e ovviamente Tom Cruise, Gwyneth Paltrow, Kevin Spacey, Danny De Vito, John Travolta, Steven Spielberg, Quincy Jones (questi ultimi tutti coinvolti nel film-nel-film Austinpussy, che peraltro avrebbe dovuto essere il titolo di Austin Powers – La spia che ci provava), l’intera famiglia Osbourne, Britney Spears e Burt Bacarach. Non ce l’hanno fatta invece Sean Connery, che avrebbe dovuto interpretare Nigel Powers, e nemmeno Will Ferrell e Heather Graham, le cui scene nei panni di Mustafa e Felicity Shagwell sono state tagliate. Infine, se Austin Powers in Goldmember vi è piaciuto, recuperate Austin Powers - Il controspione, Austin Powers - La spia che ci provava, Starsky & Hutch, i due film dedicati alle Charlie’s Angels, le tre Pallottole Spuntate e Casino Royale. ENJOY!!  (E non perdete la solita infornata di gif esilaranti!!)





lunedì 22 luglio 2013

Austin Powers - La spia che ci provava (1999)

Secondo appuntamento con la saga shagadelica per eccellenza! Oggi è il turno di Austin Powers - La spia che ci provava (Austin Powers - The Spy Who Shagged Me), diretto da Jay Roach nel 1999.


Trama: dopo l'ennesimo tentativo fallito di uccidere Austin Powers, il Dr. Male decide di andare nel passato grazie alla sua "macchina del tempo" e rubargli l'unica arma in grado di renderlo invincibile... il mojo (o mai più moscio, se volete)!


Austin Powers - La spia che ci provava è forse l'episodio della serie che preferisco. Innanzitutto, perché la Austin Girl di turno è una Heather Graham meravigliosa, carismatica e con un guardaroba da urlo, poi perché vengono introdotti gli importantissimi villain Ciccio Bastardo e, soprattutto, il clone del Dr. Male Mini-Me, forse la trovata più geniale della saga: il nanetto muto e incazzato nero alterna momenti di indicibile tenerume col "papà" a momenti di manifesta bastardaggine, soprattutto nei confronti di Scott, che in questo film scoprirà parecchie cosette sulla sua strana e scellerata famiglia. Gli sceneggiatori, tra cui lo stesso Myers, mantengono un paio di validissimi sketch e momenti fissi derivati dal primo episodio e imbastiscono una delirante trama a base di viaggi nel tempo (non a caso lo stesso Basil Exposition a  un certo punto si rivolge agli spettatori dicendo di godersi il film e non far caso ai dettagli), gag a sfondo sessuale, umorismo scatologico e riferimenti sempre più marcati alla cultura pop, ribadendo maggiormente lo scontro tra due relitti del passato come il Dottor Male o Austin e i tempi moderni dove nessuno sembra più capire le esagerazioni dei giochi di spie. La saga, inoltre, comincia a distaccarsi dalla semplice "parodia" dei film di Bond per assumere un'identità tutta sua, ripulendosi da tutti quegli aspetti "impersonali" che inficiavano un po' la qualità del primo capitolo.


Se il primo film introduceva un certo "stile", nel secondo si esagera: la colonna sonora mette in campo dei pezzacci da 90, come la splendida American Woman di Lenny Kravitz o la hit dell'epoca Beautiful Stranger di Madonna, segno che Austin è ormai diventato un'icona, come dimostra anche l'utilizzo di personalità di spicco quali Jerry Springer, Woody Harrelson, Rebecca Romijn e persino Tim Robbins, che si prestano volentieri a giocare con i vari personaggi. L'unica cosa, purtroppo, che mi fa sempre storcere il naso durante la visione è la presenza di troppi numeri musicali "flosci"; se, infatti, l'inizio sulle note della Soul Bossa Nova, marchio di fabbrica della franchise, è sempre qualcosa di memorabile, le note lagnosette di Bacarach e i duetti da avanspettacolo tra il Dr. Male e Mini-Me sono due dei momenti meno riusciti del film. Che tuttavia si fa perdonare con spettacolari partite a scacchi a sfondo sessuale, notti d'amore che non ti aspetti (almeno due!), "zip la bocc'", risse allo Jerry Springer Show, balletti stilosissimi, titoli di coda esilaranti e chi più ne ha più ne metta. Insomma, Austin Powers - La spia che ci provava è un film che non posso fare a meno di consigliare a tutti: la versione italiana tra l'altro, se non ricordo male, era curata nientemeno che dagli Elio e le storie tese e un paio di battute fanno più ridere che nella versione originale, quindi andate sul sicuro comunque!!


Del regista Jay Roach ho già parlato qui. Di Mike Myers (Austin Powers/Dr. Male/Ciccio Bastardo), Heather Graham (Felicity Shagwell – Ladà, in italiano), Michael York (Basil Exposition), Robert Wagner (Numero Due), Rob Lowe (Numero Due da giovane), Seth Green (Scott Male), Mindy Sterling (Frau Farbissina), Will Ferrell (Mustafa), Clint Howard (Johnson), Elizabeth Hurley (Vanessa Kensington), David Koechner (Co-pilota), Kevin Durand (Assassino) e Charles Napier (Generale Hawk) ho già parlato ai rispettivi link.

Verne Troyer interpreta Mini-Me. Americano, lo ricordo per film come Bad Pinocchio, Men in Black, Wishmaster – il signore dei desideri, Paura e delirio a Las Vegas, Instinct – Istinto primordiale, Il Grinch, Harry Potter e la pietra filosofale e Austin Powers in Goldmember, inoltre ha partecipato anche a serie come Sabrina vita da strega, Scrubs e Two and a Half Men. Anche stuntman, ha 43 anni e due film in uscita.


Anche il secondo episodio della saga conta un incredibile numero di comparse di lusso, tra le quali segnalo Burt Bacarach, Elvis Costello, Jerry Springer, Woody Harrelson e Rebecca Romijn nei panni di loro stessi, Kristen Johnston come Ivana Humpalot (in italiano Ivona Pompilova) e Tim Robbins come Presidente; Catherine Zeta Jones, invece, era tra le candidate al ruolo di Felicity Shagwell. Il film, tra l’altro, ha ricevuto anche una nomination all’Oscar per il miglior make-up, premio poi vinto da Topsy-Turvy – Sottosopra. Ovviamente, se Austin Powers – La spia che ci provava vi fosse piaciuto consiglio il recupero di Austin Powers – Il controspione, Austin Powers in Goldmember e aggiungo anche Starsky & Hutch, i due film dedicati alle Charlie’s Angels e Casino Royale. ENJOY!! E beccatevi la selezione giffosa di alcune delle migliori sequenze!


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