sabato 31 dicembre 2016

Bolla's Top 5: Best of 2016

Oggi tocca alla Top 5 dei migliori film visti nel 2016! Come sempre, vigono i limiti distributivi, di connessione (che mi impediscono di usufruire di Netflix e altri ottimi servizi di reperimento film come tutti i comuni mortali) e tempo quindi se i titoli vi sembrano commerciali o banali sappiate che la colpa non è mia!

5. Swiss Army Man
Il colpo di fulmine di fine anno. Film che travalica i generi e riesce ad emozionare con metodi assolutamente non convenzionali. E facendo recitare benissimo Daniel Radcliffe, cosa che non credevo possibile.


4. Animali notturni
Altro colpo di fulmine recente. Incredibile bellezza formale alla quale si accompagnano riflessioni non banali per un film che non si dimentica facilmente.


3. Lo chiamavano Jeeg Robot
L'orgoglio italiano del 2016, il film di supereroi che tutti ci devono invidiare, altro che "Emozione da poco". Enzino e lo Zingaro, in un'ideale classifica dei migliori personaggi dell'anno, vincerebbero a man bassa!


2. Room
Un film piccolo come il suo protagonista e la stanza in cui è confinato ma grande come la bravura di Jacob Tremblay. Angosciante e coinvolgente come pochi altri film quest'anno.


L'aMMore non poteva che essere primo, con o senza glorioso 70 mm. Perché quando Quentin si mette dietro la macchina da presa è SEMPRE una gioia.


Passiamo ora alla cinquina horror. Valgono le regole di cui sopra e siccome ormai trovare un horror davvero appassionante è difficile quanto vincere all'enalotto sappiate che ho fatto davvero fatica a trovare più di tre film meritevoli di venire inseriti in classifica. Per una top 20 completa che diventerà la mia bibbia per i mesi a venire vi rimando ovviamente all'articolo di Lucia, vera guru del genere, e dell'altra Bibbia che troverete su internet, il blog Midian. Mi raccomando, brindate e festeggiate come se non ci fosse un domani, ci risentiamo nel 2017! AUGURI!!!

5. Hellions
Ovvero "l'horror girato col filtro rosso". Inquietante dall'inizio alla fine, nonché l'ideale per Halloween.


4. Pet
Arrivato su consiglio di Lucia alla domanda "Ho solo quattro film da inserire nella cinquina, cosa posso guardare?" Ecco il thriller psicologico dell'anno, perturbante, cattivo e sorprendente, con degli attori bravissimi!
Credits HERE
3. 31
Il ritorno in gran spolvero di Rob Zombie. Film brutto, sporco e cattivo, con uno dei finali (anzi, IL finale) più bello del 2016.


2. The Witch
La sorpresa dell'anno, deliziosamente crudele e superbo sotto ogni punto di vista: regia, storia, attori. Da non perdere.


1. The Neon Demon
L'horror non horror che mi ha rapita come non credevo possibile. Sì, è solo vuota apparenza, tecnica fine a sé stessa, sfoggio esagerato di paillettes e lustrini senza trama ma chi se ne frega: quando uno esce dal cinema dopo averlo visto e non capisce più dove si trova, per me il film può dirsi riuscitissimo.








venerdì 30 dicembre 2016

Bolla's Top 5: Worst of 2016


Sta per finire un anno particolarmente orrendo dal punto di vista cinematografico o, meglio, di persone legate al cinema che se ne sono andate. Fortunatamente, film orribili ne ho invece visti pochi, forse per botta di fortuna o forse perché, più semplicemente, tendo a cercare di guardare solo cose che ormai so potrebbero piacermi. Ah ma nel mucchio qualcosina è spuntato, state tranquilli! A domani per il Best of 2016, abbastanza difficile da stilare quest'anno e purtroppamente lacunoso dal punto di vista horror. ENJOY!

5. Blair Witch
Sì, mi spiace infilare Adam Wingard in una worst five. Eppure, proprio perché è lui il regista, il diludendo di aver visto una schifezzuola come Blair Witch lo infila di diritto in classifica al posto di film ben più deprecabili ma fondamentalmente innocui. Tra l'altro devo ancora riprendermi dal senso di nausea, quindi punizione ancor più meritata!


4. Suicide Squad
Altro nome eccellente finito in lista, che è troppo facile sparare sui film maffi che ho visto solo io. Quel "avrei voluto ma non ho potuto" della DC è stato un diludendo sotto molti aspetti, buono solo per convertire orde di ragazzine al culto di Harley Quinn. Un po' troppo poco visto l'hype con cui si aspettava il primo cinecomic interamente dedicato a un gruppo di villain, pesantemente surclassato (e purtroppo influenzato) dal Deadpool della Marvel.



3. Inferno
All'inferno, per l'appunto, Ron Howard e l'ostinazione con cui continua ad imbolsirmi Tom Hanks, riportando su grande schermo romanzetti già deboli di suo. Terzo posto per un terzo adattamento cinematografico, che peraltro nessuno aveva chiesto, dei libri di Dan Brown.


2. Cell
Ovvero, come ti rovino definitivamente la carriera al bollito John Cusack (Samuel L. Jackson comunque sta per andare a fargli compagnia, eh. Per un pelo anzi Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali non è entrato in classifica) e ti massacro un romanzo di Stephen King che, già in partenza, non era un gran che.

Era meglio se non lo distribuivano. Datemi retta.

1. Jem e le Holograms
Il revival di un successo anni '80 ibridato con l'apologia dei cantanti nell'epoca di Youtube, un Jem and the Holograms meet Justin Bieber che probabilmente ha fatto schifo a chiunque l'abbia visto, salvo gli ignari fan della "cantante bella e stravagante" ingaggiati per fare delle tristissime comparsate. Che Synergy vi fulmini!


Fuori classifica:
The Rocky Horror Picture Show: Let's Do the Time Warp Again
Un tale abominio ha praticamente frantumato il mio disgustometro, tanto che inserirlo in classifica non è stato possibile. Che la Fox non si azzardi MAI più a compiere un simile scempio, pena l'evocazione di Frank-n-Furter e della sua accetta.






giovedì 29 dicembre 2016

Bolla's Top 10: Best Scenes Ever!

Aspettando il tardivo post sulle uscite della settimana (se ce ne saranno) ecco il mio contributo all'idea pre-natalizia di Alessandra, che ha riunito gli amici blogger per farsi gli auguri con una Top 10 delle scene che hanno segnato la nostra esistenza di cinefili. Prima di venire linciata, vi dico come ho proceduto a stilare la mia: ho chiuso gli occhi e scritto un centinaio di piccoli "punti", poi ho lasciato passare un'ora. Dopodiché ho dato una scorsa veloce ai punti e ogni volta che mi si accendeva la lampadina, sorridevo, mi veniva il magone o sentivo un'emozione in petto, il punto veniva inserito nelle dieci posizioni della classifica. Il risultato è questo, una roba assolutamente di pancia che, purtroppo, lascia fuori altre migliaia di scene adorate, meritevoli e magari più "pregnanti" per la storia del Cinema. ENJOY!


10. Il quinto elemento (Luc Besson, 1997)
Dopo essere stata "ricostruita", Leeloo fugge dai suoi carcerieri ed esce dal grattacielo in cui era rinchiusa per ritrovarsi nel caos, ad un'altezza vertiginosa. L'unica è buttarsi e finire (guarda un po' che botta di fortuna!) tra le braccia di Bruce Willis. La bellezza di Milla Jovovich in questa scena è davvero fuori scala, per inciso.


9. Kingsman - Secret Service (Matthew Vaughn, 2014)
Il film è una cretinata, per quanto simpatica, ma l'inglesissimo Colin Firth che massacra, letteralmente, gli avventori di una chiesa mi torna alla mente ancora oggi.


8. Quei bravi ragazzi (Martin Scorsese, 1990)
Tutto il film è memorabile ma quel Joe Pesci lì, quel tipo buffo... "Come sarebbe buffo, Bolla?" Ma sì, Joe, sei buffo, insomma, racconti belle storie, storie buffe, sei un tipo buffo! "Perché, per via di come parlo o cosa?" Ma no, è che sei... buffo! Insomma, è il modo in cui racconti le storie. "Buffo come? Che ci trovi di buffo?" Ossignore. Scappo prima che mi succedano cose brutte, altro che buffe!


7. Beetlejuice - Spiritello porcello (Tim Burton, 1988)
Quando ancora Tim Burton non era bollito si potevano vedere al cinema scene in cui le persone venivano possedute e costrette a ballare sulle note della Banana Boat Song. Che tristezza, sapere che ci sarà un Beetlejuice 2!


6. Indiana Jones e il tempo maledetto (Steven Spielberg, 1984)
Le scene qui sono infinite: Kate Capshaw che canta all'inizio, il primo sacrificio nell'antro di Mola Ram, la caverna tempestata di scolopendre, un cattivissimo Harrison Ford a torso nudo. Eppure, scelgo il Cervello di Scimmia Semifreddo. Yum, bontade!!


5. Pulp Fiction (Quentin Tarantino, 1994)
Anche qui ce ne sarebbero di scene che non vi sto nemmeno a dire. Eppure, quella che mi è sempre rimasta impressa, quella che davvero adoro, è quella in cui Uma Thurman balla sulle note di Girl, You'll Be a Woman Soon. Capolavoro!!!


4. Ritorno al futuro (Robert Zemeckis, 1985)
I libici!! Scappa, Marty!!!! E non aggiungo altro.


3. The Rocky Horror Picture Show (Jim Sharman, 1975)
Dopo lo scatenato Time Warp, Brad e Janet sono pronti a scappare senza guardarsi indietro ma vengono fermati dal ritmo di una musica... da una zeppa che tiene il tempo battendo sul pavimento... e dalla comparsa dello sweet transvestite per eccellenza!!


2. Ghostbusters (Ivan Reitman, 1984)
Anche qui scene ce ne sarebbero. Potrei essere banale e parlare dell'inizio, alla biblioteca, o del finale con l'omino di marshmallow... ma non scherziamo. Ciò che ricordo meglio di questo capolavoro è la povera Dana intrappolata nella sedia e trascinata dritta verso la porta dove si nasconde Zuul. Ansia a palate!! Nota: La gif che ho trovato non corrisponde alla scena in questione ahimé, però anche questa era bella!


1. Arancia meccanica (Stanley Kubrick, 1971)
Poteva non essere primo il Maestro? Dovrei mettere l'intero film come best scene ever ma se ne dovessi scegliere solo una direi che è il momento in cui Alex inculca giudizio nei suoi drughi a colpi di bastonate, con quel meraviglioso ralenti accompagnato dalla voce narrante di Malcom McDowell e dalle note di Rossini. Praticamente un balletto, che meraviglia!!!



Ecco le top 10 degli altri blogger che si sono cimentati in questo gioco. Postate le vostre, se ne avete, nei commenti e passate delle buone feste!!

Director's Cult
SOLARIS
Mari's Red Room
Non c'è paragone
A fish-flavoured apple
Pietro Saba's World





mercoledì 28 dicembre 2016

Carrie Fisher (1956 - 2016)


L'unica Principessa capace di far togliere gli occhiali da sole a Belushi.
So Long, Carrie.

Bolla's Top 5 - Bolluomo Edition

Avevo chiesto al Bolluomo una top 5 dei film visti in questi quasi tre anni d'aMMore, giusto per finire l'anno. Un regalino alla fidanzata che non sapeva come riempire la scaletta festiva ma anche, spero, un regalino a tutti i cinefili che non hanno idea di come affrontare un fidanzato/a completamente (o quasi) a digiuno di cinema. Questi sono i primi passi, piano piano la Top 5 di Mirco diventerà sempre più preGGiata, è una promessa (e una minaccia per lui!!)! ENJOY!! 

Facce da cinema
Cosa succede quando un ignorante totale di cinema incontra la Bolla? Credo di essere la persona giusta per raccontarlo. Starete pensando al solito detto dei poli opposti che si attraggono e, in effetti, alla Bolla sono toccato proprio io. E allora lei, non paga, mi ha proposto di scrivere una top 5 dei (tanti) film che abbiamo visto insieme. A questo punto, se vi aspettate una critica puntigliosa sulle capacità di questo o di quell’altro regista/attore rimarrete delusi, mi spiace. Per la stesura di questo elenco, lo devo confessare, mi sono avvalso della lista, oserei dire enciclopedica, dei film pubblicati sul Bollalmanacco. Non mi lancerò in alcuna classifica, quelle le lascio a chi di cinema se ne intende per davvero. Mi limito, quindi, a citare un po’ di film che mi sono venuti in mente leggendo la copiosa lista di cui sopra. Sono tutti film che ho apprezzato, da assoluto ignorante di cinema, quindi credo che possano piacere davvero a tutti:

- I film di supereroi: sicuramente Guardiani della Galassia, Deadpool e Lo chiamavano Jeeg Robot. Del primo ricordo le battute di spirito del procione Rocket e la loquacità di Groot. Di Deadpool ho apprezzato l’ironia del personaggio, il più “umano” fra gli eroi Marvel. Il nostrano Lo chiamavano Jeeg Robot, infine, è stata la grande sorpresa di quest’anno, assolutamente consigliato.


- I grandi classici per tutti, tranne che per il sottoscritto che li ha visti in età avanzata (meglio tardi che mai no?): la saga di Star Wars, vista in pochi mesi con i relativi “effetti collaterali” in termini di confusione cosmica, tipo esame universitario studiato in tre giorni (Darth Vader è figlio di Yoda e della Principessa Leia giusto?) Dell’ultimo film uscito, Il risveglio della forza, ricordo la mia emozione quando ho scoperto che Chewbacca non era morto (di Han Solo chissene!);


- I cartoni: Kung Fu Panda 3, Kubo e la spada magica e Zootropolis, tutti veramente belli e degni dei grandi classici di una volta;


- I film “seri”: Il ponte delle spie, un bel thriller sulla guerra fredda e Il clan, una storia vera ambientata nell'ambito della politica Argentina;


- I film di arti marziali: Ip Man e La tigre e il dragone. Il primo perché l’ho proposto io alla Bolla che si è addormentata, dopo 10 minuti netti, giustificandosi poi per l’ora tarda e per i visi dei cinesi a suo dire tutti uguali (n.d.B. In realtà mi sono addormentata con The Grandmaster ma sì, ho sonnecchiato un po' anche con Ip Man. Soprattutto verso la fine!). Del secondo, invece, ricordo gli epici volteggi in aria dei personaggi e la cura, “tutta orientale”, per i dettagli nella fotografia (che frase da critico di cinema eh!?).


Una menzione speciale meritano:
-    Interstellar: il film più lungo che abbia mai visto in vita mia. Credo di aver desiderato più volte (non penso di essere stato l’unico spettatore in sala) che i protagonisti si perdessero definitivamente nello spazio infinito pur di chiuderla lì;
-    The Hateful Eight: la “sacra pellicola” per il quale ho percorso più chilometri in vita mia. Andare a Melzo, ridente cittadina nella pianura padana, per vedere un film disponibile la settimana successiva sotto casa mia, non è stata proprio una mia idea. Ma, d’altra parte, cosa non si fa per amore?!   
-    La grande scommessa: il film che mi ha fatto rimpiangere di non aver studiato economia negli Usa (le mie professoresse erano decisamente più “noiose” di Margot Robbie). Interessante per chi ama i film più impegnati, ma da guardare se possibile con l’ausilio di uno studente di economia a fianco!  


Avrete notato che mancano i film horror. La Bolla ha provato, persino, a corrompermi con Scarlett Johansson adolescente per convincermi a guardarne uno (Arac Attack), ma senza grande successo! E’ riuscita nell’impresa solo con The green inferno. Bello, ma da vedere a stomaco vuoto possibilmente. C’è stato anche un tentativo con The ring, abortito dopo che la luce è andata improvvisamente via in casa scatenando grida di terrore.



Il film più bello che ho visto con la Bolla? Sono sicuro che sarà quello che dobbiamo ancora vedere, sempre che non decida di lasciarmi dopo questo testo!

martedì 27 dicembre 2016

Oceania (2016)

Neanche fosse il film che più aspettavo quest'anno, giovedì mi sono fiondata al cinema a vedere Oceania (Moana), diretto dai registi Ron Clements, Don Hall, John Musker e Chris Williams.


Trama: Vaiana è la figlia del capo di un villaggio polinesiano, che ama il suo popolo ma brama l'Oceano e l'avventura. Grazie alla nonna paterna, la ragazza viene in possesso del cuore della dea Te Fiti, rubato mille anni prima dal semidio Maui, e, per salvare la propria terra dall'oscurità che si è estesa fino al suo villaggio, decide di cercare Maui e costringerlo a restituire il cuore.


E' dai tempi di Lilo e Stitch che il mio cuore palpitava per rivedere un'eroina Disney col naso a patatina, gli occhi enormi e le estremità per nulla filiformi, impegnata a ballare sulle note di un'evocativa melodia hawaiiana. Quattordici anni dopo, alla Disney hanno risposto alle mie preghiere e mi hanno dato Oceania, la storia di una principessa che tale non è, più interessata ad essere esploratrice e condottiera piuttosto che la regnante di uno statico castello, pronta a solcare oceani sconosciuti per salvare il suo popolo e riportarlo alle sue radici. Vaiana (che, a chiamarla Moana, in Italia pareva brutto. Vero è che Vaiana significa acqua fresca, però...) è intelligente, carismatica e coraggiosa, eppure ha il cuore diviso tra dovere e desiderio: consapevole del suo ruolo di futuro capo del villaggio, la giovane cerca di zittire la voce dell'Oceano che la chiama fin da piccola e cerca di concentrarsi sulla quotidianità del suo popolo, risolvendo problemi via via sempre più insormontabili. Quando i disagi dell'isola in cui vive cominciano a collegarsi sospettosamente alle leggende raccontate dalla nonna materna, Vaiana decide di seguire il proprio cuore e si imbarca, letteralmente, in un'impresa pericolosa che risveglierà in lei gli istinti ancestrali di un popolo di esploratori ed esperti naviganti, un retaggio sepolto da ignoranza, timore e sì, anche dai danni causati dal semidio Maui. Oceania mette così in scena il rapporto tra due personaggi che, apparentemente, non avrebbero nulla da spartire (potente ed arrogante semidio l'uno, assai simile ad Hercules e a quel cretino di Kuzco, incerta ma determinata l'altra, nonostante sia appena una ragazzina) ma che in realtà scopriranno di essere afflitti entrambi da un grande problema, ovvero quello di non capire più bene quale strada far intraprendere alla propria esistenza. Influenzati dai fallimenti e convinti erroneamente che il valore di una persona sia legato al modo in cui viene percepita dagli altri, Vaiana e soprattutto Maui (ma non solo loro) hanno smarrito il loro vero io per strada, al punto da perdere coraggio e fiducia, accontentandosi di essere molto meno di ciò che sarebbero potuti diventare. Sarà l'oceano capriccioso e testardo a mettere alla prova entrambi e ad instradarli sul giusto cammino, per la loro salvezza e quella di tutto il mondo che li circonda, offrendo allo spettatore una girandola di avventure, gag, ironiche stilettate ai grandi classici Disney e ovviamente qualche canzoncina (non troppe, che Maui non gradisce!).


Nonostante la storia molto gradevole, la bellezza di Oceania risiede soprattutto nelle animazioni che gli meritano giustamente un nome grandioso come quello di un continente. Intanto, i paesaggi naturali sono talmente belli da far venire voglia di partire, come Vaiana, salire su una barca e solcare gli oceani; basta guardare l'azzurro cristallino dell'acqua che tratta la protagonista con tanta benevolenza per sentire profumo di mare e avvertire un soffio di vento tra i capelli. E a proposito di capelli, quanta meraviglia! Le chiome di Vaiana e Maui sono spettacolari, danno proprio l'impressione di morbidezza assoluta (non a caso il semidio se ne vanta: a bello, me ne vanterei anche io!!) e accompagnano alla perfezione il già citato design un po' chubby dei personaggi principali. Altra cosa bellissima sono le luminescenze che tanto mi hanno ricordato Il mistero della pietra azzurra, soprattutto per quel che riguarda la manta che diventa spirito guida di Vaiana e il momento in cui Tamatoa si esibisce nel suo one man show granchiesco (ah, rimanete fino alla fine dei titoli di coda, mi raccomando. Fan storici de La sirenetta, sto parlando con voi), alle quali vanno aggiunte le simpatiche interazioni tra Maui e i tatuaggi che lo ricoprono, interamente disegnati a mano: sì, il pollo HeiHei è un gran rincoglionito ma onestamente il premio simpatia lo vince il mini-semidio tatuato, che si palleggia un bel po' di battute esilaranti con la sua controparte "umana". Menzione speciale per le canzoni o, meglio, per la colonna sonora in generale. Sono due giorni che sfrutto Spotify per godermi la versione italiana del film, fatta molto bene se si esclude la tremebonda versione pop di Tranquilla, eseguita da Sergio Sylvestre e (orrore degli orrori!) Rocco Hunt; tra i brani spiccano quello cantato da Gualazzi, che infonde al già pregevole Tamatoa una personalità tutta particolare, e quelli più musicalmente "hawaiiani" come Tulu Tagaloa, An Innocent Warrior e Logo Te Pate. La canzone portante, ovvero Oltre l'orizzonte, come quasi tutte quelle cantate da Vaiana, sanno un po' troppo di Frozen ma obiettivamente non mi spiacciono, tuttavia la mia preferita resta Tranquilla cantata da Fabrizio Vidale, tradotta in maniera leggermente diversa rispetto a Prego (ribadisco: ugh!) e talmente insinuante che la canterete per i mesi a venire. Considerato anche che prima di Oceania c'è lo splendido corto Testa o cuore (Inner Workings), mi sento di dire che il Natale con la Disney è stra-consigliato anche quest'anno!


Dei registi e co-sceneggiatori Ron Clements, Don Hall, Chris Williams e John Musker ho già parlato ai rispettivi link e lo stesso vale per Jemaine Clement (Tamatoa) e Alan Tudyk (HeiHei).


Dwayne Johnson è il doppiatore originale di Maui. Americano, ex wrestler conosciuto come The Rock, lo ricordo per film come La mummia - Il ritorno, Il re scorpione e Jem e le Holograms, inoltre ha partecipato a serie come That's 70's Show, Hannah Montana, Cory alla Casa Bianca e doppiato episodi de I Griffin. Anche produttore e stuntman, ha 44 anni e otto film in uscita tra i quali Baywatch, Jumanji, Doc Savage e Shazam!.


Moana è stata ribattezzata Vaiana non solo in Italia, per evitare qualsivoglia legame con la povera Moana Pozzi, ma anche in altri paesi europei ed asiatici, per evitare problemi di copyright con questa marca di cosmetici QUI; anzi, perlomeno in Italia ci siamo limitati a cambiare il nome interno e ad adottare l'evocativo Oceania, mentre in Paesi come Francia, Germania, Olanda ed altri il film si intitola proprio Vaiana. Bleah. Rimanendo in ambito italiano, tra i doppiatori figurano il già citato Raphael Gualazzi nei panni del granchio Tamatoa e la brava Angela Finocchiaro in quelli della nonna. Detto questo, se Oceania vi fosse piaciuto recuperate La sirenetta, Aladdin, Frozen - Il regno di ghiaccio e Lilo e Stitch. ENJOY!


venerdì 23 dicembre 2016

Gremlins (1984)

Esiste un film più natalizio di Gremlins, diretto nel 1984 da Joe Dante? Io penso di no, quindi è giusto parlarne proprio in questo periodo, anzi, proprio all'antivigilia! Con l'occasione, vi comunico che il blog sarà in pausa fino al 27 dicembre quindi BUONE FESTE A TUTTI VOI! Passate il Natale e i giorni che lo accompagnano sereni e magnando come tacchini, mi raccomando!!


Trama: il giovane Billy riceve per Natale il buffo animaletto Gizmo, un mogwai che necessita il rispetto di regole ben precise: mai esporlo alla luce del sole, mai bagnarlo e, soprattutto, mai dargli da mangiare dopo mezzanotte. Billy, ovviamente, non rispetterà le regole e per la città saranno guai...



Quando mi ritrovo a scrivere dei post su film che ho amato e che tuttora adoro, non riesco né ad essere obbiettiva né, tanto meno, a scrivere qualcosa di "normale", in quanto mi aspetto che chiunque abbia visto il film in questione e lo abbia amato tanto quanto me, oltre al fatto che penso abbiano già scritto fiumi di parole in merito. Tutto ciò vale ovviamente per Gremlins (per me IL film di Natale per eccellenza, almeno finché non è stato spodestato da The Nightmare Before Christmas), quindi questo diventerà un post fiume pieno zeppo di amarcord e aMMore sviscerato, giusto per cambiare un po'; tra l'altro, grazie al Bolluomo che tanto amo ma che, ahilui, è privo di memoria storica, ho avuto l'occasione di guardare Gremlins con qualcuno che non lo aveva mai visto e ho potuto sondare un po' le reazioni di chi si approccia per la prima volta a questo cult, a distanza di ben 32 anni. Cominciamo dal mio punto di vista. Io Gremlins l'ho "concupito" fin dalla più tenera età, confondendo i mostrini protagonisti con i ben più terribili Critters, e devo ammettere che la prima volta che l'ho visto in TV, tra l'altro a spizzichi e bocconi, mi ha fatto davvero paura. "Prima di chiamare un tecnico, guardate sotto il letto o negli armadi perché potrebbe esserci un gremlin!" è la frase di commiato del padre di Billy ed era una frase che mi agghiacciava più dello stesso film (noi bambini degli anni '80 credevamo a tutto!) eppure non mi sono mai persa d'animo e ho voluto riguardare Gremlins negli anni a venire perché la vicenda era elettrizzante e Gizmo talmente carino che lo avrei voluto davvero come animaletto: ero sicura che, in un mondo lontano da qui, probabilmente dove viveva anche Roger Rabbit, avrei potuto trovare un mogwai e allevarlo meglio di Billy, senza causare problemi agli sventurati cittadini. Crescendo, ho cominciato a godermi innanzitutto la splendida colonna sonora, zeppa di canzoni natalizie lontane da quelle tradizionali che ci vengono propinate in Italia ogni dicembre (Do You Hear What I Hear è splendida ma la mia preferita è Christmas  - Baby Please Come Home -) e impreziosita dallo score originale di Jerry Goldsmith e poi... beh, e poi quel tremendo senso di malinconia che accompagna tutto il film. Da piccina venivo colpita ovviamente dalla triste storia di Phoebe Cates e del papà che moriva proprio il giorno di Natale ma non capivo perché mai la mamma di Billy avesse il magone davanti alle immagini de La vita è meravigliosa. La verità è che Gremlins è il figlio dei suoi tempi e la sceneggiatura di Chris Columbus non è cattivella solo a livello distruttivo, con i Gremlins che uccidono persone e mettono a soqquadro una città: negli anni '80 il Natale si permetteva di essere malinconico e i film per ragazzi parlavano di sogni infranti, situazioni economiche precarie, inventori mediocri salvati giusto dall'amore della loro famiglia, buone intenzioni mandate a gambe all'aria a causa di un solo attimo di distrazione e finali non tanto lieti, che lasciavano comunque un'ombra sul destino dei protagonisti.


Tutto ciò probabilmente si arriva ad amarlo dopo mille visioni costruite nel tempo ma chi guarda Gremlins oggi per la prima volta cosa recepisce? Innanzitutto, eterna nel tempo, l'incredibile dolcezza del pupazzetto Gizmo, modello di riferimento dei futuri Furby e frutto della perizia e della fantasia di Chris Walas (e anche della pazienza dei burattinai che avrebbero voluto vedere l'animaletto distrutto nei modi peggiori): il mogwai è tenerissimo in ogni sua movenza ed espressione, con quella vocina tenerosa viene solo voglia di abbracciarlo e curarlo con la stessa amorevolezza con cui accoglieremmo un cucciolo di cane o gatto. Altrettanto eterno è il subitaneo disgusto davanti ai terribili Gremlins, figli di ogni pellicola di fantascienza che si rispetti, da L'invasione degli ultracorpi ad Alien. Se Gizmo è tenerino e dolciotto, i Gremlins sono degli incubi in miniatura che tuttavia riescono anche a risultare esilaranti, soprattutto nelle scene all'interno della Taverna di Molly oppure del cinema, durante l'epica visione di Biancaneve e i sette nani. A questo proposito risulta inalterata, ancora oggi, la sublime unione tra suggestioni horror e un'atmosfera da film per ragazzi fatto di avventura ed umorismo, tanto che Gremlins non cala di ritmo neppure per un secondo e prosegue avvincente dall'inizio (esoterico, misterioso, in odore di Grosso guaio a Chinatown o Il bambino d'oro) alla fine (più concitata ed inquietante), tra mormorii di tenerezza, risate, omaggi ai Looney Tunes e qualche sporadico spavento. A quel che mi è stato dato giudicare dalle reazioni del Bolluomo gli effetti speciali reggono alla perfezione (ringraziamo sempre Chris Walas e la sua troupe per questo!) e l'unico appunto che mi è stato fatto ha riguardato il terrificante look anni '80 dei coinvolti, cravattini con capigliatura bombata di Zach Galligan per primi. Che ci volete fare, io adoro anche i costumi vintaggi oltre agli attori coinvolti e ogni volta che compare Dick Miller ubriaco a pontificare di macchine stranieri e Gremlins faccio scattare l'applauso e ne riservo uno anche all'adorabile Frances Lee McCain (la mamma di Billy) e persino a Polly Hollyday, nonostante DETESTI la signora Deagle. Con questo mi congedo, dando un ultimo sguardo alle action figures di Gizmo e Stripe che mi guardano da sopra la spalla e covando neppure tanto segretamente la speranza che il mogwai prenda vita uno di questi Natali. Aspetto dal 2008, non si sa mai. Nell'attesa, continuerò a riguardare Gremlins ogni anno, rinfocolando l'aMMore sviscerato per Joe Dante, Chris Columbus e Steven Spielberg, che il signuruzzu li benedica sempre per avermi arricchito l'infanzia!


Del regista Joe Dante ho già parlato QUI. Corey Feldman (Pete Fountaine), Zach Galligan (Billy Peltzer), Dick Miller (Murray Futterman) e Steven Spielberg (uomo in carrozzella, non accreditato) li trovate invece ai rispettivi link.

Phoebe Cates interpreta Kate Beringer. Americana, moglie di Kevin Kline, la ricordo per film come Paradise, Fuori di testa e Gremlins 2 - La nuova stirpe. Ha 53 anni.


Frances Lee McCain interpreta Lynn Peltzer. Americana, la ricordo per film come Footlose, Ritorno al futuro, Stand by Me - Ricordo di un'estate, Scream e Patch Adams, inoltre ha partecipato a serie quali Dallas, Alfred Hitchcock presenta, Hunter e Preacher. Ha 72 anni e un film in uscita.


Il papà di Wile E. Coyote, l'adorato Chuck Jones, compare per l'appunto nei panni di Mr. Jones, l'avventore al bar che dice a Billy, guardando il suo disegno, "La vecchia strega non ti è mai riuscita così bene". Per quel che riguarda la sceneggiatura, quella scritta originariamente da Chris Columbus era molto più gore (vi immaginate vedere la testa tagliata della signora Peltzer rotolare giù per le scale o il povero Barney ucciso? Io no, mi si spezza il cuore, giuro!!) e prevedeva la trasformazione dello stesso Gizmo in gremlin ma fortunatamente Steven Spielberg ha messo il veto, preferendo mantenere un'atmosfera più "per famiglie" e dare più spazio al piccolo eroe mogwai. A Gremlins ha fatto seguito nel 1990 Gremlins 2 - La nuova stirpe (che a me sinceramente non ha mai fatto impazzire ma è il preferito di Joe Dante, quindi me ne sto!) e proprio qualche settimana fa Zach Galligan ha fatto alcune dichiarazioni su un probabile, imminente terzo capitolo della saga. Staremo a vedere. Nell'attesa, se Gremlins vi fosse piaciuto recuperate Critters, Ghoulies, Troll e Leprechaun. ENJOY!

giovedì 22 dicembre 2016

(Gio)WE, Bolla! del 22/12/2016

Buon giovedì a tutti e quasi buone feste! Il post di oggi spero sarà soggetto a cambiamenti in quanto il sito del multisala non è aggiornato e parmi strano che a Savona non sia uscito Lion - La strada verso casa (lasciamo perdere Florence ma chi se ne frega, quello me lo guardo in lingua originale!!). Quindi oggi cos'è uscito? Vediamo e... ENJOY!!!

Oceania
Reazione a caldo: Oh!!
Bolla, rifletti!: Beh, il film di Natale della Disney vogliamo mica perdercelo, titolo italiano, doppiatori nostrani e Vaiana a parte? Il trailer è bellissimo e a me le principesse cazzute piacciono sempre tanto!! Andrò a vederlo proprio stasera, vi farò sapere...

Al cinema d'élite arriva invece un film francese...

Il medico di campagna
Reazione a caldo: Mmmh...
Bolla, rifletti!: Come da titolo, storia di un medico di campagna francese che si ammala e diventa paziente, con conseguente riflessione su due tipi di medicina diversi. Mah, mi interessa poco, preferivo altri film!

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