Da che mondo e mondo, anche i titoli italiani degli horror seguono le mode. Al giorno d’oggi basta che ci sia una parola inglese preceduta da un “The”, come nel caso di The Grudge, The Ring, The Phone, e chi più ne ha più ne metta, e si può star certi che orde di persone andranno a vedere il film, che sia una belinata o meno. Ma nel ruggente ventennio che va dall’inizio degli anni ’70 alla fine degli ’80 le parole d’ordine erano “divieti” oppure “case”. Tutto era verboten, non si poteva fare nulla: non si poteva aprire quella porta, figurarsi poi quel cancello, né seviziar paperini, o profanare il sonno dei morti, insomma non si poteva fare nulla di nulla o come minimo si sarebbero spalancate le porte dell’Inferno. Senza contare poi che anche se si rimaneva chiusi in casa, fermi, immobili, anche solo respirare poteva comportare l’arrivo di demoni calderiani e affini, tutto per colpa di Sam Raimi che con il suo Evil Dead, in italiano tradotto con La casa, diede inizio all’invasione di “case”, più o meno apocrife e spesso inguardabili, che invasero i cinema dell’epoca. Immaginate quindi quanto pubblico avrà richiamato nel 1980 un film dal titolo Non entrate in quella Casa (Prom Night), che racchiudeva in sé la summa del trend, come se oggi uscisse The Grudge of The Child at The Phone. Mi immagino però anche la reazione dello spettatore di allora nel trovarsi davanti la pellicola diretta dal regista Paul Lynch, così banale e noiosa che definirla horror mi pare azzardato.
La trama è questa: un gruppetto di bambini si diverte a giocare all’”assassino” in una casa abbandonata, intonando macabre filastrocche. Senza un motivo plausibile i mocciosi si accaniscono contro un’altra bimba arrivata lì per caso e tanto fanno che la poveraccia casca giù dalla finestra e muore. Ovviamente i pargoli bastardi si giurano a vicenda che nessuno avrebbe mai saputo nulla di questa storia e così capita che venga incolpato un povero pazzoide che passava di lì per caso. Anni dopo i ragazzini cresciuti, e i fratelli della bimba morta, si trovano a dover fare i preparativi per il ballo della scuola (il prom, appunto), mentre qualcuno, nascosto nell’ombra, trama per uccidere tutti quelli che hanno preso parte alla morte della bimba.
A dare una scorsa alla trama, si capisce già l’errore di fondo di un film simile. Nessuno sano di mente parteggerebbe per le “vittime”, che sono palesemente un branco di bastardi e di ipocriti, addirittura due degli assassini della bimba sono rispettivamente la migliore amica e il fidanzato (!) di sua sorella. Tolto quindi l’elemento ansiogeno che solitamente si innesca durante l’immedesimazione nei poveri agnelli da macello della maggior parte degli horror, in questo film cosa rimane? Considerato che anche le scene splatter si riducono ad una testa che rotola (il resto avviene in fuori campo) e che il killer ha il fisico da sminchiatello inguainato in una calzamaglia nera, direi nulla! Nulla… tranne alcune allegre punte di goliardia e kitch.
Infatti, a dispetto della noia che regna sovrana, le scene esilaranti contenute in questo film sono molte. Cominciamo dalla migliore amica della protagonista che, priva di un partner per il prom, si riduce a portare con sé il primo che le fa un fischio per strada. E pazienza se costui è un mostriciattolo laido, occhialuto, ciccione, palesemente geek, che si fa chiamare “lo svelto”, mica dovrà andarci a letto.. Ecco. Mai parole furono più sbagliate, ci va a letto e pure mica una volta, ma almeno tre nella stessa sera. Potenza degli spinelli che il geek nasconde in un libro? Va bene, ma a tutto c’è un limite, e per l’ennesima volta si ringrazia l’assassino che sgozza lei e fa saltare in aria lui (scena che fa venire in mente i momenti più esilaranti dei Simpson e dei Griffin, nei quali qualsiasi oggetto che cade da un dirupo, fosse anche un passeggino per bambini, appena toccato il suolo esplode)! Altra scena trash ma parecchio diluita dall’eccessiva lunghezza è quella in cui Jamie Lee Curtis e il suo partner vengono colti dalla febbre del sabato sera e cominciano a ballare come dei tarantolati con delle mosse che farebbero invidia al Disco Stu dei Simpson, il che è assurdo perché è come se al giorno d’oggi, nel bel mezzo di un horror, si vedesse per 10 minuti Sarah Michelle Gellar ballare i successi del momento. Rimarrebbe solo il tritolo sotto le poltrone, ne sono certa. Vorrei far notare che nel cast c’è anche Leslie Nielsen, non ancora consacrato come idolo della comicità made in USA, e che ahimé qui ci fa davvero una pessima figura, chiuso in un personaggio, quello del padre/preside, che decisamente non rientra nelle sue performance migliori.
Inutile dire che sia la messa in scena, un’insieme di triti stereotipi horror, sia gli interpreti, sono al di sotto della media. Inoltre, come in ogni horror di serie z che si rispetti, anche questo non manca di plagi camuffati da citazioni. Lo spirito vendicativo ed il trauma infantile del killer, nonché la presenza dell’allora reginetta dell’horror Jamie Lee Curtis richiamano parecchio la serie Halloween, mentre lo scherzo ai danni del re e della regina del Prom sa molto di Carrie. Incredibile ma vero, una simile ciofeca ha generato tre sequel (Prom Night II: il ritorno, Prom Night III: l’ultimo bacio (!), Discesa all’inferno) e persino un remake datato 2008, dallo stupidissimo titolo italiano Che la fine abbia inizio. Ecco, speriamo che almeno per una volta la stupidità sia profetica e che possa davvero cominciare la fine per questa ammorbante serie di film.
Paul Lynch è il regista della pellicola. Inglese, ha all’attivo innanzitutto parecchi episodi di serie anche abbastanza famose (infatti Prom Night ha un taglio molto televisivo..) come La signora in giallo, Moonlighting, Ai confini della realtà, L’ispettore Tibbs, Star Trek: The Next Generation, Star Trek: Deep Space Nine, Robocop, Oltre i limiti, Baywatch Nights, Xena principessa guerriera, nonché qualche altro film per la TV. Ha 63 anni e un film di prossima uscita.
Non ho trovato imago del buon regista... Somebody HEELPP mee!!! >.<
Jamie Lee Curtis interpreta la retta e proba Kim. La buona Jamie Lee è stata la scream queen per eccellenza degli anni ’70-’80, consacrata dal film Halloween – La notte delle streghe, ed è inoltre figlia d’arte di due icone cinematografiche di tutto rispetto: quella Janet Leigh che, in Psycho, si beccò parecchie coltellate nella doccia del Bates Motel e quel Tony Curtis che, pur vestito da donna, è riuscito a conquistare l’amore di Marilyn Monroe in A qualcuno piace caldo. Tra i film interpretati dall’attrice ricordo The Fog, Terror Train, Halloween II – Il signore della morte, Una poltrona per due, Un pesce di nome Wanda, il commovente Papà ho trovato un amico (ed il suo seguito, Il mio primo bacio), True Lies, Arresti familiari, Creature selvagge, Halloween 20 anni dopo, Halloween: la resurrezione, Quel pazzo venerdì. Ha inoltre partecipato alle serie televisive Colombo, Charlie’s Angels, Love Boat. Ha 51 anni e un film in uscita.
Leslie Nielsen interpreta il preside Hammond, padre di Kim. Ritengo impossibile che la gente non conosca quello che è forse il più grande interprete vivente delle demenziali parodie americane che periodicamente arrivano sui nostri schermi fin dai tempi de L’aereo più pazzo del mondo. Ma la carriera dell’inossidabile Leslie ha spaziato in ogni genere cinematografico e televisivo, con titoli come Il pianeta proibito, Creepshow, Una pallottola spuntata, Riposseduta, Una pallottola spuntata 2 e ½: l’odore della paura, S.P.Q.R.: 2000 e ½ anni fa, Una pallottola spuntata 33 1/3: l’insulto finale, Dracula morto e contento, Spia e lascia spiare, Mr. Magoo, Il fuggitivo della missione impossibile, Scary Movie 3, Scary Movie 4, Superhero Movie. Per la TV ha lavorato in Alfred Hitchcock Presenta, Bonanza, MASH., Le strade di San Francisco, Kojak, Kung Fu, Colombo, La famiglia Robinson, Loveboat, Fantasilandia, La signora in giallo. Ha 73 anni e due film in uscita.
Vi lascio con il trailer originale di Non entrate in quella casa, e vorrei farvi notare come la colonna sonora sia ammorbata da una sorta di "plagio" di I Will Survive. Gli accordi sono quelli ma la canzone si blocca prima di entrare nel vivo!!! ENJOY!