Dopo averlo cercato un po', sono riuscita a trovare Mind Body Spirit, horror diretto e sceneggiato nel 2023 dai registi Alex Henes e Matthew Merenda, che mi incuriosiva da un po'.
Trama: Anya vorrebbe diventare una celebrità del fitness su Youtube ma stenta a trovare la sua strada. Un diario nascosto in soffitta, scritto dalla nonna defunta, potrebbe aiutarla, ma la vecchia è piena di tremendi segreti...
Sia Lucia che Marika avevano parlato molto bene di Mind Body Spirit, quindi avevo aspettative alte che, per fortuna, non sono state disattese. Il film è un found footage, o, meglio, è realizzato come se fosse una raccolta di video reperibili sul dark web, e racconta le vicende di Anya, aspirante vlogger appassionata di yoga e benessere naturale. A differenza di altri found footage realizzati da esordienti, questo presenta uno studio dei personaggi particolarmente approfondito. Attraverso i monologhi con potenziali follower e le poche interazioni con la madre, lo spettatore viene messo a conoscenza non solo del passato di Anya e del suo pesante disagio psicologico, ma anche del disperato tentativo di porre rimedio a questo disagio, che spinge la ragazza a prendersi cura del proprio corpo e della propria mente attraverso pratiche di pilates e yoga. Purtroppo, sono tempi orribili in cui anche le passioni devono venire monetizzate e asservite alla speranza di raggiungere i 5 minuti di fama on line, il che spinge Anya a realizzare un video diario, forse anche nel tentativo di superare la tremenda solitudine che la affligge e il distacco dalla famiglia. Scoraggiata dall'"amica" Kenzi, youtuber di successo e guru del fitness, Anya cerca un modo per distinguersi e lo trova nientemeno che in un diario della nonna defunta, all'interno del quale viene descritta una pratica quotidiana per purificare se stessi e riavvicinarsi al proprio io interiore. Inutile dire che, per quanto Anya sia felice di riappropriarsi delle sue radici slave e di venire coinvolta in un retaggio familiare rifiutato dalla madre, la pratica si rivelerà una sòla di prim'ordine, con conseguenze sempre più terribili (sia per la protagonista che lo spettatore, il quale arriva a dispiacersi sinceramente per il destino di una ragazza ingenua ed entusiasta, la cui unica colpa è quella di essere nata in un mondo di merda, che non perdona i fallimenti e tantomeno l'anonimato). Seguendo le registrazioni quotidiane di Anya, unica abitante all'interno dell'appartamento lasciatole dalla nonna, il ritmo del film si fa più concitato e l'ambiente che circonda la protagonista diventa sempre meno confortevole, più opprimente, tra strani rumori che si insinuano nell'audio e telecamere che cominciano a vivere di volontà propria, mostrandoci ciò che la ragazza non può o non vuole vedere.
Mind Body Spirit non raggiungerà mai Oddity nella classifica di horror più terrificanti del 2024, ma guardarlo nella solitudine della propria casa non è proprio una passeggiata. L'appartamento di Anya è infatti zeppo di anfratti e figure che saltano all'occhio benché cerchino di confondersi con le ombre o l'apparenza quotidiana dei vari ambienti, e non avete idea di quanto alcune posizioni di yoga rendano il corpo umano ancora più fragile e vulnerabile. Consapevoli di avere un budget ristretto, i registi giocano tantissimo non solo con ambienti in cui si muove Anya o con le mattane della tecnologia, ma anche col sonoro e con l'ottima interpretazione di Sarah J. Bartholomew, che regge l'intero film sulle proprie spalle sobbarcandosi la rappresentazione di un crollo psicologico lento ma inesorabile, enfatizzando ancora di più il pessimismo di cui è infarcita la pellicola e l'amara ironia che la permea. Anche quest'ultimo elemento è molto importante, ché Alex Henes e Matthew Merenda non ci vanno leggerissimi nella critica contro il consumismo esasperato di chi dovrebbe introdurci a uno stile di vita sano e naturale. Le pubblicità farlocche inserite a mo' di interruzione tra un video e l'altro sono spettacolari, sia perché riproducono in maniera spietata quelle che, quotidianamente, azzoppano la fruizione di contenuti interessanti, sia per il nome assolutamente idiota di alcuni dei prodotti pubblicizzati, la summa di tutta l'ipocrisia di chi, come giustamente ribadito nel film, si limita a divorare le culture altrui e a vomitarle in un tripudio di spandex, colori fluo e frasette catchy che nascondono il vuoto cosmico. Invitandovi, come avrei voluto fare con la povera Anya, a non giudicare un libro dalla copertina, il mio consiglio è quello di recuperare Mind Body Spirit, un'opera prima di sicuro un po' derivativa se, come me, avete visto già parecchi horror nella vita, ma molto interessante e inquietante.
Alex Henes e Matthew Merenda sono i registi e co-sceneggiatori della pellicola. Americani, sono entrambi al loro primo lungometraggio. Henes lavora principalmente come assistente di produzione, Merenda invece è anche compositore.
Se Mind Body Spirit vi fosse piaciuto recuperate La Abuela. ENJOY!