Nonostante le critiche negative pensavate mica che avrei rinunciato a vedere
La Torre Nera (
The Dark Tower), diretto dal regista
Nikolaj Arcel e tratto dall'omonimo ciclo di romanzi di
Stephen King? Mai. Sapete che amo farmi male fino in fondo...
Trama:
un ragazzino newyorkese di nome Jake Chambers ha continui incubi su un uomo in nero, su una torre che crolla e su un pistolero. Trovatosi in pericolo di vita, il ragazzo scopre che i suoi incubi sono reali e che l'intero mondo rischierebbe di venire distrutto se la Torre dovesse crollare...
Può un'opera composta da sette volumi, uno spin-off e rimandi riscontrabili all'interno di mille altri romanzi venire ridotta a un fantasy per ragazzini da un'ora e quaranta minuti? Beh, tenuto conto che
Peter Jackson è riuscito a gonfiare Lo Hobbit spalmandolo in tre film da due ore l'uno si potrebbe anche pensare che un'eventualità simile non sarebbe neppure da prendere in considerazione, invece a Hollywood ci sono riusciti e a rimetterci, come sempre, è stata un'opera di
Stephen King. Anzi, non proprio una sua creatura a caso, bensì quella a cui il Re si è consacrato più di tutte, raggiungendo talvolta risultati opinabili (soprattutto negli ultimi due libri) ma, in generale, creando un universo pieno di idee e personaggi interessanti, da seguire con l'entusiasmo riservato alle più grandi saghe epiche. D'altronde, parliamo di sette romanzi ispirati da una poesia di
Robert Browning, un delirio che mescola metanarrativa, personaggi di altri romanzi kinghiani, riferimenti a cinema e letteratura horror, fantasy e western, qualcosa che virtualmente potrebbe accontentare i gusti di tutti. Sbagliare così clamorosamente impostazione, atmosfere e caratterizzazioni dell'intera operazione era maledettamente difficile, persino lavorando di lima come matti (d'altronde, il primo libro era molto breve e conteneva i personaggi mostrati nel film quindi non era impossibile basarsi su quello e stop), eppure ci sono riusciti anche questa volta, signori miei. E pensare che all'inizio l'intera rete è insorta per la scelta di un attore di colore come
Idris Elba, chiamato ad interpretare un personaggio che lo stesso
King descrive nei libri come assai somigliante a
Clint Eastwood (un neCro nei panni di un bianGo, Signora mia!!).
Quando vi dico che
Idris Elba è il male minore e che, se il personaggio di Roland Deschain non fosse stato scritto sul retro della lista della spesa degli sceneggiatori, il buon
Idris sarebbe stato perfetto, vi prego di credermi, grazie-sai, come direbbero nei libri, perché
La Torre Nera è un pasticciaccio brutto realizzato da gente che ha dimenticato non solo il volto dei propri padri, ma pure quello dell'intera loro famiglia. E' un pasticciaccio brutto realizzato da gente paracula, il che è anche peggio, e ora vi spiego il perché.
Caro sceneggiatore, regista e scenografo, che tu scelga di dare il contentino al fan medio di
Stephen King piazzando riferimenti casuali e non necessari a
It, 1408, Shining, Cujo, Christine - La macchina infernale, Le ali della libertà e
Le notti di Salem è già una presa in giro bella e buona ma che tu decida di metterci il carico da undici e aggiungere mille altre citazioni da
La Torre Nera senza contestualizzarle o renderle in qualche modo funzionali alla trama, mi fa venire semplicemente voglia di tirarti un colpo di pistola in testa. Non mi servono la Tet Corporation, la Sombra, la Rosa, l'inno al Re Rosso e la vista del Pompelmo di Maerlyn e della Tredici Nera o la battuta scema sul bimbolo Oy per mettermi a sbavare come una cretina e perdonare il fatto che la risoluzione finale della pellicola sia stata presa pari pari dall'episodio
Carambola vincente di
Lupin III, manco l'Uomo in Nero e la Torre fossero degli elementi accessori, ma stiamo scherzando? Questo è il modo in cui Hollywood è arrivata a considerare i cosiddetti fanZ che dimostrano tanto cervello quanto un Frangitore dopo che è stato prosciugato, gli stessi che vorrebbero l'"orgia" nell'
It di
Muschietti, tanto per intenderci, e se il futuro degli adattamenti Kinghiani dev'essere un mettersi a 90 per accontentare i "comic book guys" simpsoniani della rete preferisco che non esca più neppure una pellicola tratta da un libro di
King. Ciò che non perdono a questa versione de
La Torre Nera non è tanto la realizzazione, ché al netto del solito montaggio del menga (atto a guadagnargli un PG-13 in patria per cui il pistolero spara a la qualunque ma non esce una goccia di sangue e i bersagli si limitano semplicemente a volare via) la reimmaginazione del Medio-Mondo è carina e anche gli effetti speciali non sono male, ma proprio la faciloneria con cui una saga epica popolata da personaggi interessanti e complessi sia diventata un BRUTTO fantasy per ragazzini.
SPOILER:
l'uomo in nero uccide la madre di Jake e quest'ultimo, alla fine di un'esperienza dolorosa e traumatica, va a mangiarsi un hot dog con Roland per poi seguirlo col sorriso sulle labbra nel Medio - Mondo. Cioè, un ragazzino ha appena perso una madre alla quale era molto legato, spende giusto due lacrime ma dimentica tutto per seguire un tizio mai conosciuto e dotato della gamma emotiva di un comodino. E peraltro a fare che, di grazia, visto che è bastato un colpo di pistola per uccidere Walter O'Dim, distruggere l'intero luogo dove venivano sfruttati i Frangitori e magari anche fermare il decadimento di un mondo che "è andato avanti"? Sette libri col finale sospeso? Stephen King, sei proprio scemo, bastava UN COLPO DI PISTOLA. FINE SPOILER
Lo stesso affascinante Walter O' Dim, alias Marten Broadcloak, alias Randall Flagg, alias
Matthew McCoso gode giusto del rinnovato fascino ambiguo dell'attore ma si ferma lì. Altro che "L'uomo in nero fuggì nel deserto e il pistolero lo seguì", a me è sembrato più un ritorno del Gabriel de
L'ultima profezia, con
Christopher Walken in guisa di angelo nero che uccideva le persone intimando loro di stare zitte, al quale è stato aggiunto sul finale un tocco di
Doctor Strange per creare un ultimo confronto ai limiti dell'imbarazzante, dove il povero Walter O' Dim è ridotto a muoversi come il Mago Otelma e imporre le mani sul pistolero. Altra scelta sbagliatissima è stata quella di raccontare la vicenda dal punto di vista di Jake, ragazzino Gary Stu al quale mancava solo di saper volare o di avere sangue di Super Sayan per essere semplicemente perfetto, come
Milla Jovovich ne Il quinto elemento: è talmente bellino, simpatico, intraprendente, "dotato del Tocco", potente, intelligente e potenzialmente abile con le pistole lui che il Pistolero semplicemente scompare, ridotto ad una figura vendicativa ma comunque in grado di portare quel minimo di sollievo comico necessario a un film per ragazzi. Ah, e una figura paterna, ovviamente. Ché nella saga ci vogliono sei libri per far sì che Jake arrivi a considerare Roland un padre (partendo da una famiglia che non ha alcun interesse per lui, sia ben chiaro) e venga ricambiato dal "brutto muso" ma qui manca soltanto che il Pistolero si travesta da Babbo Natale e gli porti i regali dopo un paio d'ore. Insomma, per chi ha letto la saga de
La Torre Nera il film di
Nikolaj Arcel si riconferma l'ennesima porcata tratta da un'opera di
King, realizzata da gente che o non l'ha letta o l'ha fatto ma ha pensato "cazzumene". Per i "vergini" come il Bolluomo risulterà semplicemente uno dei tanti, dimenticabili fantasy che non fanno nemmeno venire voglia allo spettatore di recuperare la fonte originale. Altro che ka-tet del diciannove, qui ormai i servi del Re Rosso imperano!!
Di
Matthew McConaughey (Walter O' Dim),
Idris Elba (Roland Deschain),
Dennis Haysbert (Steven),
Jackie Earl Haley (Sayre) e
Fran Kranz (Pimli) ho già parlato ai rispettivi link.
Nikolaj Arcel è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Danese, ha diretto film come
A Royal Affair. Anche attore e produttore, ha 45 anni.
Abbey Lee interpreta Tirana. Australiana, la ricordo per film come
Mad Max: Fury Road e
The Neon Demon. Ha 30 anni e quattro film in uscita.
José Zúñiga interpreta il Dr. Hotchkiss. Nato in Honduras, lo ricordo per film come
Alive - Sopravvissuti, Striptease, Con Air, The Hunted - La preda, Constantine e
Twilight, inoltre ha partecipato a serie quali
Innamorati pazzi, ER - Medici in prima linea, Alias, Bones, 24, Dexter, Prison Break, Numb3rs, The OC, CSI: Miami, Grey's Anatomy, Medium, Nip/Tuck, CSI - Scena del crimine, Ghost Whisperer, Dr. House, Desperate Housewives, 666 Park Avenue, Criminal Minds, Dal tramonto all'alba - La serie, Agents of SHIELD e
American Crime Story. Ha 52 anni e due film in uscita.
Nei panni di Lucas Hanson, il bulletto che cerca di rubare l'album da disegno a Jake nella scuola, c'è un giovane attore che tornerà nell'universo Kinghiano come Harry Bowers nell'imminente
It, ovvero l'attore
Nicholas Hamilton, già apparso nel bellissimo
Captain Fantastic. Giusto per fare infoiare ancor più i detrattori di
Idris Elba, nella rosa di interpreti papabili per il ruolo di Roland c'erano
Viggo Mortensen, Mads Mikkelsen, Daniel Craig, Javier Bardem e
Christian Bale. Qualche cambiamento c'è stato anche a livello di regia: il film avrebbe dovuto inizialmente essere diretto da
J.J. Abrams, poi da
Ron Howard (rimasto in veste di produttore) e infine è arrivato a
Nikolaj Arcel, che in teoria dovrebbe occuparsi anche dell'eventuale serie tratta dal film in uscita l'anno prossimo e scritta come prequel de
La Torre Nera (prepariamoci quindi a vedere vilipesi personaggi come Susan Delgado, Cuthbert e Alain, per non parlare di Rhea del Coos...). Personalmente non tratterrò il fiato per vedere cosa ne uscirà fuori ma se a voi
La Torre Nera fosse piaciuto vi consiglio il recupero dell'intera saga cartacea (così poi magari ne riparliamo). ENJOY!