Trama: Frida fa la cameriera ma sogna una vita migliore. L'occasione si presenta quando il magnate Slater King, durante una festa, invita lei e la sua amica Jess a passare alcuni giorni nella sua isola privata, ma non è tutto oro quello che luccica...
Blink Twice mi aveva attirata fin dal trailer, ma siccome le uscite interessanti del periodo erano tante non avevo granché intenzione di impegnarmi per recuperarlo in sala. Per fortuna, una serie di circostanze mi hanno consentito di andarlo a vedere proprio martedì, altrimenti mi sarei persa un'opera d'esordio assai promettente. Blink Twice è il più classico dei cautionary tales, dove si invitano le persone a stare attente a ciò che desiderano, e trova le sue radici all'interno della vana società odierna, fatta di like ed effimera fama sui social. Attenzione, però, l'argomento del film non è la ricerca del successo a tutti i costi, quanto piuttosto il desiderio di lasciarsi ingannare dalle apparenze, di spegnere il cervello e non pensare, di trovare qualcuno che possa concederci di vivere piacevolmente e senza impegni, chiudendo gli occhi davanti alle cose sgradevoli. E' un sentire comune, un sostrato che alimenta l'esercizio del potere e che crea confusione nel momento in cui le persone non sanno più scindere la realtà dalla pia illusione. Come dirà il magnate Slater King verso la fine del film, "Il perdono non esiste, esiste solo l'oblio", il che significa che in un mondo di riccastri proni a danneggiare il prossimo e soddisfare solo i loro desideri, il perdono non serve, tanto c'è l'oblio di una nebbia lussuosa e profumata che ci fa dimenticare le colpe passate di questi personaggi, nonostante continuino a compiere azioni orribili o discutibili (se ci pensate, succede così anche con i politici italiani, vogliamo parlare dell'aeroporto intitolato a Berlusconi?). Nello stesso tempo, Blink Twice mette in scena anche il terribile destino delle donne che subiscono violenza e non possono chiedere aiuto per paura, oppure non si rendono neppure conto di averne bisogno, vittime delle subdole manipolazioni mentali dei loro carnefici al punto da accettare anche cose impensabili. Se il titolo originale, Pussy Island, è stato drasticamente cambiato per le proteste dei produttori, il contenuto del film è comunque chiarissimo e rispecchia la condizione svilente delle ospiti di Slater King senza risparmiare colpi bassi, né allo spettatore né ai personaggi, con gli ultimi 20 minuti che alternano una serie di abusi da far accapponare la pelle a scoppi di violenza liberatoria, per concludere con un finale splendido, dove tutto ciò che sembrava bianco e nero, diventa verosimilmente grigio.
Al suo film di esordio, Zoë Kravitz ha le idee ben chiare in testa. Personalmente, avrei sfrangiato la prima parte del film, perché alla fine del primo tempo l'autrice non aveva ancora posto tutte le basi per il plot twist e ho visto gente lasciare la sala spazientita (sono bonobi, lo so, ma temo non saranno stati gli unici nel mondo), ma Blink Twice è uno di quei film da guardare col senno di poi, zeppo di tanti minuscoli e macroscopici dettagli che possono passare per esercizi di stile, invece sono fondamentali. Sono importanti la simbologia e il graduale cambiamento dei punti di vista, con citazioni insistenti del mito dei Lotofagi (e grazie ad Antonio per avermelo fatto notare!) e un montaggio frenetico che stordisce lo spettatore indugiando sui tanti, lussuosi dettagli dell'isola, tra small talk, trasgressioni, arredamenti, alta cucina e begli abiti. C'è sempre qualcosa che stona, ovvio, perché noi sappiamo fin da subito che l'isola di King è troppo bella per essere vera, ma i molteplici elementi sbagliati e perturbanti non danno affatto l'idea di quanto marcio si nasconda dietro quella realtà instagrammabile, e il graduale cambio di registro prima e durante le sequenze rivelatorie, degno di un horror (genere a cui, peraltro, Blink Twice deve tantissimo, soprattutto ai revenge movie), arriva ancora più inaspettato. Il film vanta anche un cast di tutto rispetto. Naomi Ackie e Channing Tatum hanno una bellissima alchimia, lei è molto espressiva e lui, che pur non mi è mai piaciuto come attore, mi ha messo più di un brivido nel ruolo di Slater King. La vera sorpresa è però Adria Arjona, che sta palesemente vivendo un periodo d'oro; buona parte di Blink Twice ha i toni vivaci della commedia, anche demenziale (d'altronde, la pochezza dei personaggi è quella, e le caratteristiche di sciocca vanità vengono enfatizzate quando alcuni veli cominciano a cadere, trasformando dei simpatici buffoni in fastidiosi rompicoglioni perennemente in botta, o peggio), ci sono alcune sequenze in particolare dove il sorriso si trasforma in un'isterica risata di orrore, e la Arjona ha dei tempi comici perfetti, che non la fanno mai risultare ridicola, anzi, enfatizzano la tragica presa di coscienza del personaggio. Non guasta, infine, vedere facce amate come quelle di Christian Slater, Haley Joel Osment, Geena Davis e Kyle MacLachlan, che brillano di luce propria impreziosendo ancor più un film bello e coraggioso, che vi consiglio di correre a vedere prima che venga tolto dalle sale!
Della regista e co-sceneggiatrice Zoë Kravitz ho già parlato QUI. Channing Tatum (Slater), Alia Shawkat (Jess), Christian Slater (Vic), Simon Rex (Cody), Haley Joel Osment (Tom), Geena Davis (Stacy) e Kyle MacLachlan (Rich) li trovate invece ai rispettivi link.
Adria Arjona interpreta Sara. Portoricana, ha partecipato a film come The Belko Experiment, Hit Man - Killer per caso e a serie quali True Detective. Anche produttrice, ha 32 anni.
Levon Hawke, che interpreta Lucas, è figlio di Ethan Hawke e Uma Thurman. Se Blink Twice vi fosse piaciuto recuperate Don't Worry Darling. ENJOY!