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mercoledì 2 luglio 2014

Puella Magi Madoka Magica Parte 3 - La storia della ribellione (2013)

E così è arrivato il gran giorno! Oggi esce in tutta Italia Puella Magi Madoka Magica Parte 3 - La storia della ribellione (劇場版 魔法少女まどか☆マギカ[新編]叛逆の物語 - Gekijōban Mahō Shōjo Madoka Magika [Shinpen] Hangyaku no Monogatari), diretto nel 2013 dai registi Yukihiro Miyamoto e Akiyuki Shinbo e l'evento meritava di essere festeggiato con un post rigorosamente SPOILER FREE.


Trama: la città di Mitakihara viene attaccata ogni notte dagli Incubi. Tocca alle Puella Magi fermarli e capire il segreto che si nasconde dietro la loro reale origine...



Puella Magi Madoka Magica Parte 3 - La storia della ribellione è il primo film della trilogia a raccontare la parte inedita delle vicende di Madoka e socie ed è ancora più spiazzante delle altre due pellicole. Parlare della trama senza fare spoiler sarà un casino, quindi cercherò di concentrarmi sui suoi aspetti generali, per quanto possibile. Con La storia della ribellione i realizzatori riprendono tutti gli aspetti della serie, in particolare il suo non-finale, e ricamano ulteriormente sul concetto di equilibrio universale, sull'origine del male e sulla sua necessaria presenza in quanto diretta conseguenza del bene e forza motrice in grado di generare un caos "costruttivo" e, conseguentemente, di "creare" nuove vite, nuove realtà e nuove opportunità. La trama si concentra inoltre sul sottile confine che separa l'amore dall'ossessione possessiva e sulla facilità con cui un sentimento così puro possa diventare, per paura, per gelosia ma anche per un desiderio sbagliato di fare del bene all'altro, l'emozione più terribile e negativa di un'intera esistenza. Nonostante, a mio avviso, Puella Magi Madoka Magica Parte 3 - La storia della ribellione possa essere anche fruibile come film a sé (pur essendo praticamente impossibile da capire nella sua interezza dopo solo una visione), per essere compreso appieno andrebbe comunque guardato dopo L'inizio della storia e La storia infinita, visti anche gli innumerevoli inside jokes, i continui rimandi alla serie (soprattutto nella prima parte), i twist della trama, gli slittamenti spazio-temporali e l'approfondimento di alcuni personaggi che in precedenza erano stati messi un po' in ombra.


La realizzazione di Puella Magi Madoka Magica Parte 3 - La storia della ribellione è come sempre magistrale, ovviamente. I nuovi nemici delle maghette, chiamati Nightmare in lingua originale, sono resi bene quanto le streghe e le loro "trappole" ricordano molto un caleidoscopio; inoltre, a proposito di Nightmare, una delle scene più belle in assoluto è la rivisitazione di una delle più famose e scioccanti sequenze del primo film dedicato al boogeyman interpretato da Robert Englund, quella in cui uno dei protagonisti viene inghiottito dal letto e sputato fuori in forma di fontana di sangue (ovviamente nell'anime non c'è niente di così crudo, ci mancherebbe, al sangue vengono sostituiti dei nastri rossi, ma la citazione è palese!). Splendido anche il duello "al ralenti" tra Mami e Homura e il modo in cui i realizzatori riescono ad inserire, in ogni fotogramma, qualcosa che "stoni", pochi particolari all'inizio, che diventano poi sempre più difficili da ignorare, tanto da diventare protagonisti preponderanti di moltissime sequenze animate. Indispensabile come sempre anche la colonna sonora, che a tratti riprende quella della serie originale e aggiunge anche un paio di nuovi tocchi deliziosi, come le melodie che accompagnano la stupenda trasformazione corale delle Puella Magi oppure il momento che ho preferito in assoluto, la Cake Song durante la quale le protagoniste conducono un gioco infantile al ritmo di una sorta di nursery rhyme con delle regole ben precise che potete trovare qui, se foste interessati. Come già per La storia infinita, mi tocca concludere qui il post per non rischiare di fare troppi, indesiderati spoiler. Sappiate solo che il finale di Puella Magi Madoka Magica Parte 3 - La storia della ribellione (fortemente voluto da Akiyuki Shinbo) supera in cattiveria e ambiguità quello della Parte 2 e, sperabilmente, porterà ad ulteriori anime dedicati al mondo di Madoka Magika. Non resta che aspettare e intanto goderci questo ennesimo capolavoro dell'animazione giapponese!

Dei registi Yukihiro Miyamoto e Akiyuki Shinbo ho già parlato qui.

Se Puella Magi Madoka Magica Parte 3 - La storia della ribellione vi fosse piaciuto recuperate ovviamente Puella Magi Madoka Magica Parte 1 - L'inizio della storia Puella Magi Madoka Magica Parte 2 - La storia infinita. ENJOY!

martedì 1 luglio 2014

Puella Magi Madoka Magica Parte 2 - La storia infinita (2012)

In vista del 2 luglio, continuiamo a parlare dei film tratti dalla serie Puella Magi Madoka Magica con Puella Magi Madoka Magica Parte 2 - La storia infinita (劇場版魔 法少女まどか☆マギカ 後編: 永遠の物語 - Gekijōban Mahō shōjo Madoka Magika - Kōhen: Eien no monogatari), diretto nel 2012 da Yukihiro Miyamoto e Akiyuki Shinbou.


Trama: Madoka ha scoperto la terribile verità che si nasconde dietro le Puella Magi e la loro battaglia contro le streghe proprio mentre la più potente e malvagia di tutte, La notte di Walpurgis, sta arrivando a distruggere la Terra. Basterà la sola Akemi Homura, l'unica Puella Magi rimasta, a fermarla?


La storia infinita comincia dove finiva L'inizio della storia, ricalcando fedelmente ogni episodio dell'anime originale. Poiché lo spettatore è già stato introdotto al mondo delle Puella Magi con la prima pellicola, gli sceneggiatori non giocano più coi cliché delle maghette e mantengono per tutta la durata del film i toni tragici e disperati richiesti dalla storia narrata, irridendo ogni speranza di salvezza o di avere un happy ending risolutivo. I poteri delle Puella Magi vengono trattati come una maledizione più che un dono, un modo per perpetuare una "storia infinita" che potrebbe venire interrotta solo se qualcuno trovasse la forza di sacrificarsi in modo davvero altruista e umano; la reale bellezza dell'anime e il messaggio nascosto sotto tanto dolore si possono trovare nel modo in cui vengono dipinti tantissimi caratteri femminili forti e particolari, in primis la madre di Madoka, businesswoman che invita la figlia non a ricercare la perfezione ma a fare esperienze in grado di forgiarla anche attraverso errori e fallimenti. La giovane Madoka sbaglia, ha visto altri venire sconfitti nei modi più terribili, ha visto il peggio dell'umanità e ha testimoniato la freddezza di chi ci osserva come fossimo bestiame e tuttavia cerca in sé stessa, nella Madoka che tutti si sono impegnati a proteggere, la forza per non rendere vana la sofferenza che minaccia di schiacciare l'universo intero... a costo, ovviamente, di ri-sbagliare nuovamente. Gli sceneggiatori partono in quarta con incredibili deliri cosmici, sbragando forse in maniera eccessiva nel pre-finale, ma il semplice messaggio della serie Madoka Magica emerge chiaro nelle poche parole scritte in calce appena prima dei titoli di coda: Don't forget. Always, somewhere, someone is fighting for you. As long as you remember her, you're not alone. E, soprattutto, non bisogna dimenticare che il "nemico", il male che infesta il mondo, non è solo uno e non bastano certo delle bacchette magiche per eliminarlo definitivamente dalla faccia della Terra.


Come già L'inizio della storia, anche La storia infinita si conferma un capolavoro per quel che riguarda le animazioni, le scelte di regia e la colonna sonora. Su tutto, neanche a dirlo, spicca la rappresentazione delle streghe, che deliziano tutti gli amanti dell'arte scomodando persino Picasso e che toccano l'apice nella gigantesca dama dell'ottocento capovolta che è la Notte di Walpurgis. Il passato di Homura Akemi, di cui ovviamente non parlerò per evitare spoiler, viene brillantemente introdotto da una sorta di conto alla rovescia circondato da ingranaggi, quasi fosse il prologo di un film, ed è un favoloso esempio di come il montaggio sia fondamentale per raccontare una storia attraverso le immagini; altre sequenze magistrali e grandiose sono quelle, virate in rosso, che seguono il compimento del destino di Kyoko e, neanche a dirlo, lo sboronissimo prefinale, altro pregevolissimo mix di svariati stili di animazione. A proposito del prefinale, l'effetto sbrago è assicurato da una sinfonia degna del Requiem di Mozart, che fa impallidire tutto il resto della pur bellissima colonna sonora, soprattutto il beffardo intermezzo messo a mo' di sigla tra la prima e la seconda parte della pellicola che, per quanto mi riguarda, è l'unico orribile difetto de La storia infinita. Mi tocca purtroppo concludere qui il post: ci sarebbero altre mille cose da dire su Madoka Magica Parte 2 - La storia infinita ma il bello della serie e dei film è proprio quello di guardarli senza conoscere nulla della storia e, inevitabilmente, anche parlando degli aspetti tecnici rischierei di fare spiacevoli rivelazioni. Quindi, non mi resta che darvi appuntamento a domani con (finalmente!!) la parte inedita della trilogia, Puella Magi Madoka Magica Parte 3- La storia della ribellione. Credetemi, non vedo l'ora!

Dei registi Yukihiro Miyamoto e Akiyuki Shinbou ho già parlato qui. Alle stesse coordinate trovate anche un paio di "consigli per gli acquisti" nel caso vi foste appassionati all'universo di Madoka Magica. ENJOY!

domenica 29 giugno 2014

Puella Magi Madoka Magica Parte 1 - L'inizio della storia (2012)

Il 2 luglio verrà proiettato nei soliti due o tre cinema fortunati in tutta Italia e per un solo giorno Puella Magi Madoka Magica Parte 3 - La storia della ribellione. Mi è parso quindi doveroso rendere omaggio ad una delle serie recenti più innovative del panorama nipponico e scrivere un paio di post su quella che è diventata una trilogia, cominciando con  Puella Magi Madoka Magica Parte 1 - L'inizio della storia (劇場版 魔法少女まどか☆マギカ 前編: 始まりの物語 - Gekijōban Mahō shōjo Madoka Magika - Zenpen: Hajimari no monogatari), diretto nel 2012 da Yukihiro Miyamoto e Akiyuki Shinbou.


Trama: Madoka Kaname e la sua migliore amica, Sayaka Miki, vengono attaccate da una strana entità mentre cercano di salvare un ancor più strano essere, un buffo animaletto di nome Kyubey, da una ragazza appena trasferitasi nella loro scuola, Akemi Homura. Le due vengono a loro  volta aiutate da Mami Tomoe, che si rivela essere una Puella Magi, una ragazza magica che combatte le Streghe. Kyubey propone a Madoka e Sayaka di esprimere un desiderio e diventare così a loro volta Puella Magi per lottare assieme a Mami ma Homura cerca in ogni modo di fermare Madoka...


I maschietti probabilmente non ne avranno idea, ma noi ragazzine degli anni '80 e '90 siamo state letteralmente imbevute da storie di maghette giapponesi, prima con lo Studio Pierrot e dopo con la maledetta Sailor Moon che, col senno di poi, ha fatto più danni del colera. Lo Studio Pierrot era specializzato, negli anni '80, nel raccontare storie di ordinarie ragazzine che, grazie all'ausilio di uno o più animaletti parlanti, coronavano per un limitato periodo di tempo il sogno di ogni giapponese che si rispetti, ovvero diventare più grandi, più gnocche e possibilmente famose come cantanti, idol o maghe; ovviamente, quel genere di anime (i cui esempi più famosi in Italia erano Evelyn e la magia di un sogno d'amore, L'incantevole Creamy, Magica Emy e Sandy dai mille colori) aveva come morale di fondo il concetto che le protagoniste fossero in realtà magiche anche senza l'ausilio di bacchette o orpelli e nell'ultima puntata dell'anime le sgallettate lo capivano da sole allorché l'animaletto parlante, scaduto il tempo del "contratto", faceva loro il gesto dell'ombrello e spariva portando seco poteri e gadget, lasciandole più mature e consapevoli della loro reale tempra morale. Negli anni '80 le maghette combattevano i problemi dell'adolescenza e non avevano alcuna intenzione di salvare la Terra, negli anni '90 è arrivata invece Naoko Takeuchi con il suo Pretty Guardian Sailor Moon, praticamente la versione femminile e magica dei Power Rangers, dove un gruppo di studentesse ognuna vestita di un colore diverso si sbatteva a combattere contro i nemici dell'umanità rischiando morte, menomazioni fisiche, follia e chi più ne ha più ne metta. Dopo Sailor Moon c'è stata la tragedia, tra Magica Doremì, Pretty Cures, quegli abominii vestiti da gatto di cui non ricordo il nome (ah sì, Mew Mew, grazie uichipidia) e altre serie che sicuramente non conosco: il genere Maho Shojo era diventato un tripudio di coloratissime bimbeminkia dotate di poteri salvifici, spirito di sacrificio e, soprattutto, di cosplay e gadget da immettere sul mercato internazionale ai danni delle famiglie e della fragile psiche delle bambine che, ammettiamolo, da 'sti anime non avrebbero mai più imparato una beata mazza. Era dunque inevitabile che, prima o poi, questo genere ormai affossato da cloni, cliché e superficialità venisse fagocitato e reinventato da qualche mente brillante e sovversiva, come già era successo con Evangelion e i "robottoni". Ecco quindi la nascita di Madoka Magica.


L'inizio della storia, come si evince dal titolo, racconta i primi passi delle giovani studentesse Madoka e Sayaka all'interno del mondo delle Puella Magi. La pellicola (che poi è il riassunto dei primi episodi della serie Puella Magi Madoka Magica) ci presenta subito la protagonista sommergendoci di cliché kawaii e sdolcinati, come la solita fettina di pane smangiucchiata per strada per non arrivare in ritardo a scuola, l'amichetta tomboy che duetta con quella più raffinata, il personaggio misterioso che arriva portando apparente scompiglio nella vita banale ma perfetta dell'eroina, ecc. ecc. Anche il primo contatto di Madoka e Sayaka con la magia non è molto diverso da quello delle altre serie maho shojo perché c'è il solito animaletto in grado di conferire poteri magici affiancato da una veterana, Mami Tomoe, che per bellezza, fascino e abilità cattura in un attimo l'attenzione delle due povere scemine riempendo la loro testolina vuota di fantasie romantiche ed avventurose. Come infatti insegna Sailor Moon, le protagoniste di questo genere di anime solitamente accantonano in un angolo del loro cervello (se esiste) la possibilità di rimanerci secche combattendo dei mostri disumani, attirate piuttosto dalla possibilità di indossare costumini vezzosi e di utilizzare poteri sbrilluccicosi o, ancor peggio, perché convinte dalla mascotte di turno di essere le reincarnazioni di principesse/guerriere spaziali di dubbia origine; effettivamente, grazie anche a comode sceneggiature, le maghette hanno la fortuna di uscire da queste epiche battaglie con giusto un graffio o due, uno svenimento, una finta morte, ma nulla di più. Madoka Magica segue queste regole non scritte fino ad un certo punto, giocando subdolamente con lo spettatore scafato e piazzandogli a poco a poco, tra una gioiosa trasformazione e l'altra, una serie di colpi allo stomaco da manuale, diventando sempre più serio e "realistico". D'altronde, come diceva l’Uomo Ragno, “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”: se questo è vero allora perché i grandi poteri dovrebbero venire regalati da un pupazzetto alla prima mocciosa che passa, senza conseguenze, privando il mondo del suo naturale equilibrio? Il tempo del romanticismo e dei sogni che son desideri è finito e Madoka Magica lo dimostra intessendo una trama fatta di dolore, ambizioni infrante, subdoli inganni e crescente disperazione, alla faccia degli abitini fru fru e dei colori abbinati, svecchiando il genere maho shojo e proiettandolo in una spietata quanto affascinante modernità.


Dire altro sulla trama sarebbe un delitto e, per fortuna, Madoka Magica - L'inizio della storia non ha soltanto una bella ed intelligente sceneggiatura. L'anime è estremamente ben fatto per quel che riguarda il character design delle protagoniste, ognuna con la sua personalità che si ripropone sì nei colori e negli abiti indossati ma anche in piccoli dettagli e "tic", ma è soprattutto un capolavoro per alcune scelte di stile relative alla rappresentazione delle streghe e a un paio di flashback. L'animazione delle streghe è un meraviglioso delirio che combina ogni volta le più disparate tecniche di disegno e che, a tratti, ricorda i più ispirati quadri surrealisti: quando le protagoniste si inoltrano nei labirinti di queste creature può davvero succedere qualunque cosa e sono talmente tanti i dettagli in grado di far capire la natura passata della strega e l'ossessione che la dominava da perderci letteralmente la testa. L'altro picco di genialità (per quanto, sempre, inquietante come raramente accade in un anime "per ragazze") è il flashback che racconta la storia di Kyoko, dove delle figurine stilizzate, talvolta tenute proprio in mano dalla maghetta in questione, vengono mosse su sfondi animati di rara bellezza, talmente cupi da rasentare il sublime. Ultima scelta vincente è la colonna sonora, ennesimo esempio della furbizia dei realizzatori dell'anime, che mescola melodie tipiche di serie più "leggere" (esemplare la canzone tra l'ottimista e lo strappalacrime di Mami o i jingle che accompagnano le rare trasformazioni) a brani sottilmente disturbanti che non sfigurerebbero in un j-horror e che trovano l'apoteosi nella favolosa Magia delle Kalafina, utilizzata sia durante titoli di coda che nei momenti più "pesi" della pellicola. Dovessi proprio trovare un difetto a Madoka Magica - L'inizio della storia punterei il dito contro la perdita dell'effetto scioccante che la serie riusciva ad ottenere spezzando la storia in varie e sempre più drammatiche puntate, mentre qui lo spettatore si ritrova sopraffatto senza soluzione di continuità. Inoltre, c'è da dire che il film, omettendo pochissime sequenze della serie, risulta troppo lungo e sinceramente due ore e fischia di maghette, per quanto weird, rischierebbero di abbattere chiunque... soprattutto perché la protagonista Madoka, con tutti i suoi lamentosi e pigolanti ano... etto... chotto... farebbe perdere la pazienza a un santo e starebbe benissimo con quel mollo di Shinji Ikari. A parte questo, comunque, parliamo di una pietra miliare della moderna japanimation quindi non perdetela assolutamente!

Yukihiro Miyamoto è uno dei due registi della pellicola. Giapponese, ha diretto anche gli altri due film della trilogia, Puella Magi Madoka Magica Parte 2 - La storia infinita e Puella Magi Madoka Magica Parte 3 - La ribellione, nonché alcuni episodi della serie Madoka Magica. Anche animatore, ha 37 anni.


Akiyuki Shinbou è uno dei due registi della pellicola. Giapponese, ha diretto anche gli altri due film della trilogia, Puella Magi Madoka Magica Parte 2 - La storia infinita, Puella Magi Madoka Magica Parte 3 - La ribellione ed episodi delle serie Yu Yu Hakusho e Madoka Magica. Anche animatore e sceneggiatore, ha 53 anni.


L'universo di Madoka Magica non è limitato ai film e alla serie TV. Se non siete ancora saturi di maghette e affini potete recuperare i manga Madoka Magica, Oriko Magica e Kazumi Magica - The Innocent Malice, tutti editi in Italia dalla Planet Manga; il primo è semplicemente la trasposizione della serie, il secondo una ciofeca disegnata malissimo che vede Kyoko tra i protagonisti, il terzo un po' sciocchino ma interessante. Sono ancora inediti invece Puella Magi Madoka Magica - The Different Story, Gekijōban Mahō shōjo Madoka Magica - Shinpen - Hangyaku no monogatari (tratto dal terzo film) e l'antologica Puella Magi Madoka Magica Anthology Comic. ENJOY!

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