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giovedì 31 dicembre 2015

Bolla's Top 5 - Best of 2015

Ancora poco e il 2015 sarà finito! E' stato un anno ricco, cinematograficamente parlando, soprattutto un anno pieno di sorprese e, quel che è ancora più sorprendente, pieno di sorprese ITALIANE. Su cinque ho inserito ben due film nostrani, diversissimi tra loro, a dimostrazione che il Cinema italiano è vivo e cerca di lottare con noi, tentando di non finire schiacciato dalla mediocrità imperante. Detto questo, vi chiedo come al solito di guardare con indulgenza alla mia cinquina: dove abito arrivano pochissimi film, per lo più mainstream, la connessione è lentissima, il tempo a disposizione per i recuperi è poco, ecc. ecc. Ci risentiamo dopo per la classifichina horror!

5. Whiplash
Lo so, fa ancora molto 2014 ma è vero anche che da noi è stato distribuito a ridosso della notte degli Oscar. E' finito di diritto in classifica perché, nonostante non sia interessata né alla musica né tantomeno alla batteria, è riuscito ad entusiasmarmi come poche altre pellicole! Da vedere e rivedere.


4. Suburra
La sorpresa dell'anno, un film sporco e cattivo come piace a me, con interpreti e una colonna sonora da urlo. E pazienza se alcune scelte di sceneggiatura erano un po' telefonate, mi sono lasciata trasportare con l'ignoranza di una novellina!


3. Il racconto dei racconti
Un po' horror, un po' fantasy, un po' fiaba, un po' commedia, un po' tragedia. La bellezza del film di Garrone non risiede solo nella splendida fotografia e nei luoghi dov'è stato girato ma soprattutto nella sua natura ambigua, che ha fatto storcere il naso a molti e che mi ha affascinata più di quanto credessi possibile.


2. Mad Max - Fury Road
Solo una cosa si può dire di questo film: "Ammiratelo!!". Sarebbe stato in cima alla classifica, sia per la sfacciataggine del vecchio Miller, che ha preso ha calci in culo quei novellini wannabe registi di presunti action tutti effetti speciali, sia per la sua incredibile capacità di girare dopo 30 anni un sequel assolutamente all'altezza della sua trilogia cult... se solo non fosse uscito l'adorato Inside Out!


1. Inside Out
E' tutta colpa di Bing Bong. Tra lui e l'imperatrice Furiosa non c'è stata lotta, sapete che all'esaltazione omicida preferisco lacrime di commozione, soprattutto se fuoriescono dagli occhi in forma di caramelle. Ho già detto Capolavoro?


E ora passiamo alla mini-classifica horror, che necessita di una spiegazione. Sono stati moltissimi gli esponenti "alti" del genere quest'anno: Deathgasm, We Are Still Here, Last Shift, Lost After Dark, It Follows sono solo i primi che mi vengono in mente, per non parlare di altre pellicole apprezzatissime e da me ahimé ancora inedite come Knock Knock, Howl, ecc. A differenza di quanto accaduto l'anno scorso con The Babadook, ho tuttavia trovato difficile appassionarmi totalmente ad un horror e anche le emozioni suscitate dai titoli di cui sopra sono a poco a poco svanite assieme al ricordo degli stessi. Sono rimasti quindi pochi i film che, per un motivo o per l'altro, la mia mente si rifiuta di lasciar andare ed ecco perché si trovano in classifica, nonostante alcuni di essi risulteranno per gli appassionati VERI assai inferiori rispetto a quelli rimasti fuori. Con questo vi saluto, ci risentiamo all'anno prossimo.. ENJOY!

5. Bone Tomahawk
L'ultimo horror visto quest'anno è diventato il quinto della Top 5! Inizia lentamente ma penetra sottopelle ed entusiasma proprio in virtù del suo essere uno spettacolare ibrido tra cannibal movie e western. Mi spiace per Eli ma tra i suoi cannibali e quelli di S.Craig Zahler ho preferito gli indiani!


4. Crimson Peak
Elegante, sontuoso e profumato di un'eleganza vecchio stile graditissima. Ma sarebbe bastata anche solo la presenza di Jessicona e Tommolino per farmelo amare.


3. Spring
Una commovente storia d'amore a sfondo horror ambientata in Puglia. Oltre ogni cliché del genere e, soprattutto, per una volta si vedono sul grande schermo dei turisti plausibili, alla faccia degli Hostel. Imperdibile.


2. Musarañas
Più thriller che horror ma non lesina comunque una buona dose di sangue questo folle melodramma benedetto da Alex de la Iglesia. Gli occhi spiritati di Macarena Gomez mi perseguitano ancora adesso!


1. The Final Girls
L'horror dell'anno, nostalgico e commovente come pochi ma anche tanto divertente e ben realizzato. Non ascolterete più Bette Davis Eyes con le stesse orecchie, garantito!


venerdì 16 ottobre 2015

Suburra (2015)

Approfittando della Festa del Cinema mercoledì sono andata a vedere Suburra, film diretto dal regista Stefano Sollima e tratto dall'omonimo romanzo di Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo.


 Trama: a Roma, nel novembre del 2011, si intrecciano i destini del parlamentare corrotto Malgradi, del boss Samurai, del PR Sebastiano e di due famiglie di spicco della malavita romana, il tutto mentre il Papa confida al camerlengo uno sconvolgente segreto...


Non può piovere per sempre, si diceva in un vecchio cult anni '90. Eppure, quel che resta soprattutto del film di Sollima è la visione di un impenetrabile muro di incessante pioggia, mentre nelle nostre orecchie riverbera continuo lo scrosciare di un novello diluvio universale. Sembra quasi che un impietoso giudizio divino sia intenzionato a spazzare via la Capitale dalla faccia della Terra, a mondarla da tutto lo sporco e la corruzione che albergano nella Suburra, naturale evoluzione della sub-urbe dell'antichità e sentina dove allignano malviventi, drogati, codardi, schiavi del potere, prostitute, pervertiti e politici della lega più infima che possiate immaginare. Con tutta quest'acqua, uno pensa, sarebbe naturale mondarsi dallo schifo che Sollima sbatte sul grande schermo, invece no: si esce dalla visione di Suburra sentendosi sporchi, con un gran peso sullo stomaco, il terrore di venire colpiti da atti di violenza gratuita, desiderosi soltanto di respirare aria fresca e purgarsi il cervello. Forse perché è più facile chiudere gli occhi e tapparsi le orecchie, fingendo che gli orrori raccontati dal regista siano frutto di fantapolitica o pregiudizi sinistroidi e populisti quando la realtà edulcorata ci passa davanti tutti i giorni appena accendiamo la TV e cominciamo a guardare il telegiornale: Tangentopoli, Mafia Capitale, politici di destra che scivolano prima al centro poi a sinistra, PDini che ragionano come i Berlusconiani, gente che muore sulle strade, pedofilia, prostituzione, scandali in Vaticano, chi più ne ha più ne metta, sono cose talmente radicate nella nostra concezione di società che, raccontate con piglio professionale da un mezzobusto, arrivano a sembrarci distanti e quasi accettabili, una terribile, normale amministrazione che ci indigna per un paio di giorni, sì, giusto il tempo di scrivere qualche status su Facebook, prima di dimenticarle per sempre. Eppure ricordo bene quando da bambina avevo un sacro terrore di quella "cosa" chiamata Mafia, capace di renderti orfana o ucciderti senza un perché, magari davanti a membri compiacenti delle forze dell'ordine. Ricordo molto bene il senso d'impotenza provato davanti allo sceneggiato La Piovra, nel quale politici, magistrati e delinquenti cospiravano uniti dall'unico scopo di fare soldi senza preoccuparsi del sangue che avrebbe bagnato le strade. Forse se lo ricorda anche Sollima perché, sfruttando i recenti scandali romani, il regista firma un La Piovra 2.0 capace di suscitarmi lo stesso senso di angoscia ed impotenza provato da bambina.


Dimenticate Quei bravi ragazzi, Casinò, Mean Streets, persino Romanzo criminale. Nella macchina da presa di Sollima non c'è posto per la punta di indulgenza, il rispetto e il glamour scorsesiani e neppure per il carisma di Freddo e compagnia, c'è solo la grandissima, stomachevole consapevolezza del vuoto cosmico incarnato dai figli di mignotta che sfilano sullo schermo. Personaggi patetici che, come diceva Frankie Hi NRG, hanno mani "ipocrite, mani che fan cose che non si raccontano altrimenti le altre mani chissà cosa pensano" e che, come ratti, bisbigliano i loro piani truci lontani da occhi indiscreti. Nonostante la pioggia battente, infatti, buona parte di Suburra è girato in interni (il parlamento, la cafonissima villa degli zingari, il centro commerciale, gli abitacoli delle auto, le camere d'hotel, le discoteche) o comunque dentro pochi ambienti esterni ben delimitati che si ripropongono ciclicamente per tutta la durata della pellicola. La gente comune non ha la facoltà di entrare in questi luoghi di potere e quando lo fa (o quando ne esce, più o meno volontariamente) si fa molto male perché l'insidiosa Suburra romana ha delle zanne potenti ed invisibili, zeppe di un veleno che è sia temporale che spirituale. Avrete notato, nel trailer, la presenza di un Pontefice. Ecco, il Papa che se ne va e se ne lava le mani di tutto, dando inizio di fatto al countdown verso l'apocalisse che coinciderà con la caduta del governo, è la rappresentazione perfetta di come non esistano redenzione o salvezza per nessuno dei protagonisti né tantomeno per i poveracci che si limitano a vivere all'ombra della Capitale; esistono solo piccole, dolorose vittorie (o meglio, vendette) temporanee, patetiche illusioni di un potere eterno, deliri di onnipotenza e la consapevolezza che i cosiddetti "pesci grossi" non sono altro che avannotti ai quali basta un niente per essere dimenticati e sostituiti dai loro simili fatti della stessa, vomitevole pasta. Tutto questo schifo viene "nobilitato" dalla bravura di Sollima e degli attori coinvolti (Favino è la quintessenza del laido, Germano un topo di fogna fatto e finito, Amendola un perfetto "signor nessuno" come il Massimo Carminati a cui si ispira, la coppia di coatti formata da Alessandro Borghi e Greta Scarano subisce un'evoluzione sorprendente e apprezzatissima, Adamo Dionisi incarna spavaldo un personaggio vomitevole al quale non avrei esistato a spaccare la testa con un badile) e da una colonna sonora a dir poco splendida e coinvolgente, elementi indispensabili per rendere la visione di Suburra piacevole senza però mitigare neppure per un istante l'enorme pugno che vi sfonderà lo stomaco mentre state comodamente seduti in poltrona. Io, incurante dell'angoscia che ancora mi attanaglia, aspetto con ansia sia di riguardare Suburra sia l'uscita della serie nel 2017 e intanto ringrazio Sollima per aver completato la tripletta di gioielli italiani usciti nell'anno cinematografico in corso.


 Di Pierfrancesco Favino (Filippo Malgradi), Elio Germano (Sebastiano) e Antonello Fassari (il padre di Sebastiano) ho già parlato ai rispettivi link.

Stefano Sollima è il regista della pellicola. Originario di Roma, ha diretto film come ACAB - All Cops Are Bastards, ed episodi di serie come Un posto al sole, Romanzo Criminale - La serie e Gomorra - La serie. Anche sceneggiatore, ha 49 anni.


Claudio Amendola interpreta il Samurai. Nato a Roma, lo ricordo per film come Vacanze di Natale, Vacanze in America, Soldati - 365 all'alba, Mery per sempre, Ultrà, I mitici - Colpo gobbo a Milano e per serie come Felipe ha gli occhi azzurri e I Cesaroni. Anche produttore, regista e sceneggiatore, ha 52 anni.


Jean-Hugues Anglade interpreta il Cardinale Berchet. Francese, lo ricordo per film come Nikita, Jona che visse nella balena, Killing Zoe e Identità violate, inoltre ha partecipato a serie come I Soprano. Anche regista e sceneggiatore, ha 60 anni e due film in uscita.


Se Suburra vi fosse piaciuto recuperate ACAB - All Cops Are Bastards e Romanzo Criminale. ENJOY!

giovedì 15 ottobre 2015

(Gio)WE, Bolla! del 15/10/2015

Buon giovedì a tutti! Oggi è l'ultimo giorno della Festa del Cinema, volete mica rinunciare ad andare in sala? Per aiutarvi, ecco un elenchino di ciò che è uscito, almeno dalle mie parti... ENJOY!

Suburra
Reazione a caldo: Meraviglia!
Bolla, rifletti!: L'ho visto ieri sera e spero di riuscire a parlarne entro domenica. Nell'attesa fidatevi sulla parola, andatelo a vedere perché quest'ennesimo Romanzo Criminale crudo e spietato potrebbe essere davvero uno dei film dell'anno.

Lo stagista inaspettato
Reazione a caldo: Bah.
Bolla, rifletti!: Mi puzza di belinata lontano un miglio ma chissà, magari visti i due bravi protagonisti principali si potrebbe riuscire a sorvolare sulla trama. A prescindere, non andrò a vederlo comunque.

Maze Runner - La fuga
Reazione a caldo: Mah
Bolla, rifletti!: Seguito di un film che non ho mai visto, facente parte di una saga che non conosco e che, a dirla tutta, nemmeno mi interessa. La fantascienza per ragazzini la lascio volentieri al target a cui è diretta.

Al cinema d'élite danno IL film che avrei voluto assolutamente vedere questa settimana...

The Lobster
Reazione a caldo: Wow!!
Bolla, rifletti!: In un futuro nemmeno troppo distante, la gente è costretta a vivere in coppia, pena la trasformazione in animali. Basterebbe solo questo fantasioso incipit a convincermi a vedere questo film ma anche la presenza di attori che apprezzo molto è un ulteriore incentivo!!



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