Avevo promesso che avrei guardato tutti i film nominati in QUESTO articolo entro l'anno ma temo che non riuscirò a mantenere la parola. Comunque, a prescindere dal successo o meno dell'impresa, per quel che dura continuerò e oggi parlerò del cult Predator, diretto nel 1987 dal regista John McTiernan.
Trama: un gruppo di soldati inviati in missione nella giungla si ritrova a dover combattere contro un sanguinario alieno capace di diventare invisibile...
Quanta paura mi faceva Predator. Ricordo che mio cugino l'aveva visto così tante volte da saperlo a memoria (come del resto Terminator) eppure io ero riuscita a guardarlo quasi per intero solo in un'occasione, a casa sua: di quella sera rammento lo straniamento dovuto alla visione ad infrarossi del Predator, il terrore di vedere il povero Arnold, uno dei miei miti dell'epoca, cacciato da un essere invisibile e il sangue che scorreva anche troppo abbondante per tutta la pellicola. Da quel giorno credo di non averlo mai più riguardato quindi sono passati almeno 25 anni prima che mi decidessi ad affrontare Predator assieme a Mirco mentre lui non l'aveva proprio mai visto, poverello. Dopo la visione, diciamo che le reazioni sono state opposte. Premesso che entrambi, superati i trent'anni, siamo rimasti essenzialmente galvanizzati dall'altissimo tasso di testosterone presente nella pellicola, con un muscolosissimo e virilissimo Schwarzenegger che guida un gruppo di soldati altrettanto spessi e maschi, pronti a far saltare in aria persino la più piccola delle foglie della giungla in un trionfo di fuoco e fiamme, è stato l'aspetto horror di questo strano ibrido fanta-action a metterci in disaccordo. Memore delle sensazioni provate da bambina, ammetto che a me un po' d'ansia Predator ancora la mette: l'idea di qualcosa nascosto tra le fronde che vede senza essere visto, combinato ai sanguinosi ritrovamenti iniziali e al buon tasso di gore presente in alcune sequenze, che non lesinano arti staccati, fiotti di sangue, persone spellate e persino teste strappate di netto con tanto di spina dorsale penzolante, tiene alta ancora oggi la tensione, sicuramente meglio di molti horrorucoli moderni. In questo senso, Predator è ancora oggi bello claustrofobico, anche in virtù dei protagonisti spediti alla cieca in una giungla ostile che si trovano ad avere a che fare con un essere totalmente sconosciuto e fuori dall'ordinario, contro il quale le loro "raffinate" tecniche belliche possono davvero poco.
D'altra parte, capisco anche che chi non è vissuto nel mito di Predator, arrivato all'età di 32 anni, probabilmente si farà due palle tante, a meno che non sia appassionato di fantahorror vintaggi. Mirco ha apprezzato la presenza di uno Schwarzenegger particolarmente ispirato, fonte inesauribile di frasi storiche da vero macho e armato soprattutto di sigaro, così come la partecipazione di "Apollo Creed", al quale evidentemente il Bolluomo è più legato, e si è parecchio divertito durante le sequenze più action, esagerate come si confà al migliore John McTiernan. Mirco non si è però fatto impressionare né dal costante ricorso alla termovisione soggettiva del Predator e neppure dalla conseguente scelta di "risparmiare" il colpo di scena legato all'effettivo sembiante dell'alieno, che si mostra in tutta la sua inquietante e Cameronesca (così narra la leggenda) beltade soltanto all'ultimo, quando la consapevolezza del valore del buon Schwarzy spinge il mostro ad affrontarlo a mani nude e volto scoperto, con gli iconici rasta al vento. Siccome la verità sta nel mezzo, mi viene da dire che Predator non è invecchiato benissimo dal punto di vista estetico (tolto che il make-up dell'alieno è ancora adesso impressionante) ma è comunque in grado di rimanere aggrappato saldamente all'olimpo dei cult innanzitutto per il background fatto di atleti/attori impegnati in un'amichevole e "maschia" competizione, per l'entusiasmo contagioso con cui mescola diversi generi cinematografici azzeccandoli tutti e per una buona dose di sfacciato badassismo che è stato poi appannaggio di altri imprescindibili titoli diretti da McTiernan, Trappola di cristallo, Last Action Hero e Die Hard - Duri a morire su tutti. D'altronde, solo un insensibile potrebbe rimanere indifferente ad uno Schwarzenegger che impala un tizio col coltellaccio dicendogli "Stick around!" o a un gruppo di omoni che, non potendo strillare come delle ragazzine, decidono di sventrare una foresta equatoriale a colpi ciechi di mitragliatrice a canne rotanti. Rigorosamente tenuta tra le braccia nerborute, of course!
Di Arnold Schwarzenegger (Dutch) e Shane Black (Hawkins) ho già parlato ai rispettivi link.
John McTiernan è il regista della pellicola. Americano, ha diretto film come Trappola di cristallo, Caccia a Ottobre Rosso, Last Action Hero - L'ultimo grande eroe, Die Hard - Duri a morire e Il tredicesimo guerriero. Anche produttore e sceneggiatore, ha 66 anni e un film in uscita.
Carl Weathers interpreta Dillon. Americano, lo ricordo per film come Rocky, Incontri ravvicinati del terzo tipo, Rocky II, Rocky III e Rocky IV, inoltre ha partecipato a serie quali Starsky & Hutch, L'ispettore Tibbs e E.R. Medici in prima linea. Anche regista e produttore, ha 69 anni e un film in uscita.
Il film ha ricevuto una nomination agli Oscar per i migliori effetti speciali ma è stato battuto da Salto nel buio. Jesse Ventura, che interpreta Blain, è stato a lungo un wrestler prima di diventare commentatore e poi persino governatore del Minnesota. In un documentario del 2001 si vede Jean-Claude Van Damme nei panni di Predator o, meglio, della "sagoma trasparente dello stesso"; l'attore ha abbandonato il set dopo due giorni perché infastidito all'idea di dover venire nascosto da un costume e l'alieno è stato quindi ridisegnato e realizzato più alto (Van Damme, tra le altre cose, era anche troppo basso rispetto al resto dei membri del cast). Shane Black, diventato famoso l'anno di uscita di Predator grazie alla sceneggiatura di Arma letale, utilizzava le pause sul set per realizzare lo script di L'ultimo boyscout - Missione: sopravvivere; lo sceneggiatore e regista dovrebbe tornare sul grande schermo a dirigere The Predator nel 2018, film che diventerebbe quindi il terzo sequel di Predator dopo Predator 2 e l'orrido Predators, senza contare lo spin-off Alien vs Predator. Nell'attesa, se il film vi fosse piaciuto ne avete di roba da recuperare! ENJOY!