mercoledì 4 ottobre 2017

Il gioco di Gerald (2017)

Venerdì 29 settembre è uscito su Netflix Il gioco di Gerald, diretto e sceneggiato da Mike Flanagan a partire dal romanzo omonimo di Stephen King. Per motivi logistici sono riuscita a vederlo solo lunedì ed ecco cosa ne penso!


Trama: dopo un gioco erotico finito male Jessie si ritrova ammanettata al letto, costretta a lottare per la sua sopravvivenza e per non soccombere ai ricordi di un passato traumatico...


Il gioco di Gerald è stato uno dei libri del Re che più ho odiato ma la cosa è comprensibile: l'ho letto a 15 anni ed era il momento in cui avevo scoperto King da poco grazie ad altri suoi romanzi più horror e meno introspettivi, come Carrie, L'incendiaria, A volte ritornano, It e L'ombra dello scorpione, di sicuro non avevo né l'età né la testa per apprezzare quello che alla fine è il lunghissimo stream of consciousness di una donna che sta per morire, tra voci in testa, frugolini e uomini della luna. Ammetto anche che il 90% degli argomenti trattati mi provocava abbastanza repulsione, ché l'idea di una donna ammanettata al letto da un marito laido e ciccione, per di più costretta a ricordare "cose" fatte dal padre durante un'eclissi (e non dimentichiamo che all'epoca non potevo cogliere i riferimenti a Dolores Claiborne, che non avevo ancora letto, quindi al disgusto si era sommata la confusione...), mi faceva sentire sporca nemmeno stessi leggendo un romanzo porno ed è per tutti questi motivi che non ho più toccato Il gioco di Gerald fino ad un paio di settimane fa, quando l'ho recuperato proprio in vista dell'uscita del film di Flanagan. Leggerlo a 36 anni, più o meno l'età della protagonista (il che mi ha scatenato un eccesso di risa fuori scala visto che una quasi quarantenne viene descritta da King come una catananna con un piede nella fossa), non mi ha causato le stesse reazioni della prima volta, anzi, al di là dei risvolti thriller ho molto apprezzato la graduale presa di coscienza di una donna decisa a rinnegare sé stessa, che grazie ad un'esperienza traumatica si libera di tutte le menzogne che hanno reso la sua vita un inferno bianco, fatto di bugie e compromessi. L'aspetto thriller, poi, è stato impressionante al punto che nel momento "clou" (probabilmente rimosso dall'adolescenza e grazie a Dio) sembravo Benigni ne Il mostro, con una mano che reggeva il libro e l'altra che si agitava freneticamente, mentre cercavo di non leggere per intero la descrizione dettagliata di King. Maledetto. Intanto, nel mio cervellino si faceva strada una sola domanda: come caspita sarebbe riuscito Flanagan a rendere interessante e soprattutto credibile e non ridicola la storia di una donna bloccata in un letto, composta al 90% di dialoghi tra lei e le "voci nella sua testa", Ruth e Frugolino in primis?


Ebbene, Mike Flanagan ha fatto centro ancora una volta. Il suo Gioco di Gerald è da cardiopalma dall'inizio alla fine, psichedelico a tratti, fedele alla fonte originale senza risultare ridicolo o spersonalizzato, anzi. Il regista e sceneggiatore ricorre a tutti i trucchi del mestiere, tra cui visioni, sogni ad occhi aperti, incubi, sequenze ingannevoli, flashback, sovrapposizioni di passato e presente e persino qualche jump scare per non mostrare il fianco neppure a un momento di noia e in tutto questo riesce a scavare nell'animo della protagonista senza essere prolisso o pedante, utilizzando interlocutori plausibili e molto convincenti. La monotonia di una stanza da letto viene evitata grazie ad abili giochi di luci ed ombre, riprese esterne che puntano ad enfatizzare ancora di più l'isolamento della protagonista e un montaggio abbastanza rapido che rende i botta e risposta tra Jesse e le sue "voci" dinamici ed incalzanti; di più, Flanagan gioca con chi conosce il romanzo (e l'universo Kinghiano in generale, via) sfiorando con la macchina da presa elementi che diventeranno di fondamentale importanza e non lesina, ahimé, sul gore, al punto che sono riuscita a guardare "quella" scena in particolare solo per metà e non senza una bella dose di disagio (lo stesso disagio, tra l'altro, provato a inizio pellicola, nell'esatto momento in cui Jessie si rende conto della situazione in cui si trova, cosa che mi ha portata a dire al povero, ignaro Bolluomo "No ma io mica riesco a guardarlo 'sto film!"). Rafforzata da una bella regia, la sceneggiatura restituisce allo spettatore la figura di una donna forte, complessa, affatto banale, costretta a superare un calvario interiore prima ancora che fisico ed incapace di liberarsi dalle "manette" di un passato scomodo che è riuscito a condizionare la sua esistenza in modi inimmaginabili e l'ha lasciata alla mercé di mostri che hanno poco da invidiare al fantomatico "Uomo della luna", incarnazione della Morte stessa eppure così incredibilmente umano.


Rimanendo in tema Uomo della Luna, probabilmente l'unica cosa che non ho apprezzato de Il gioco di Gerald è l'abbondante utilizzo di CG per quello che lo riguarda, tecnica che gli ha conferito l'aspetto di un pupazzo più che di un uomo (per quanto deforme), mentre invece le sequenze ambientate durante l'eclissi hanno un colore malato decisamente apprezzabile. Il film però non starebbe in piedi senza la fenomenale interpretazione della bellissima Carla Cugino, un'attrice che personalmente non ho mai apprezzato granché ma che qui tira fuori delle doti interpretative non da poco, reggendo praticamente da sola la pellicola. Che sia ammanettata al letto e ridotta all'ombra di sé stessa, che si presenti nei panni della versione più sicura e affascinante di Jessie, che si palesi sul finale con quella meraviglia di abito verde smeraldo, Carla Cugino riesce a bucare lo schermo come le sue "sorelle" sottoposte al trattamento Flanagan, un Autore capace di tirare fuori il meglio da tutte le attrici che hanno l'onore di partecipare ai suoi film. Validissima anche l'interpretazione di un caratterista come Bruce Greenwood, che ha conferito a Gerald (descritto nel romanzo come un mollaccione laido e disgustoso) un che di "sensuale", se mi passate il termine, trasformandolo in un suadente consigliere fraudolento, la comoda e pericolosa via d'uscita di Jessie da tutti i suoi guai. Tra l'altro, 61 anni portati benissimo, signo', complimenti per l'addominale scolpito che il Gerald kinghiano poteva solo sognarsi! Su questa nota un po' sciocca chiudo, sottolineando che invece Il gioco di Gerald sciocco non è, proprio per niente, e assieme a It è sicuramente il miglior adattamento Kinghiano che vi capiterà di vedere quest'anno.


Del regista e sceneggiatore Mike Flanagan ho già parlato QUI. Carla Cugino (Jessie Burlingame), Bruce Greenwood (Gerald Burlingame), Henry Thomas (Tom) e Kate Siegel (Sally) li trovate invece ai rispettivi link.

Carel Struycken interpreta l'Uomo della Luna. Olandese, lo ricordo per essere stato il Gigante di Twin Peaks e il Lurch de La famiglia Addams e La famiglia Addams 2, inoltre ha partecipato a film come Le streghe di Eastwick, Men in Black e a serie quali Hunter, Streghe, My Name is Earl e Cold Case. Anche sceneggiatore e produttore, ha 69 anni e un film in uscita.



Se Il gioco di Gerald vi fosse piaciuto consiglio ovviamente la lettura del libro. ENJOY!

16 commenti:

  1. Una delle mie prossime visioni sicuramente ^_^

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  2. Piaciuto un sacco, ne parlo oggi. :)
    Quanto è bella, quanto è brava, lei.

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    1. Lei è davvero stupenda, la Jessie Burlingame che mi sarei aspettata :)

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  3. Finisco "Le nostre anime di notte" (decisamente altro genere..) poi passo a questo...leggendo sotto le righe mi par di capire che tu abbia già visto "IT"..:-o

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    1. Sì, It l'ho visto al cinema a Praga ed è davvero splendido *__* Non vedo l'ora che esca anche in Italia per riguardarlo, comunque ne parlerò qui mercoledì 18.
      Il gioco di Gerald alla fine è molto bello, sia libro che film.

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  4. Sulla parte del Mostro di Benigni sono morta dal ridere :D Comunque concordo da ogni punto di vista, e penso anche che arriverò alla visione di IT con qualche aspettativa in più, perché dopo questo è definitivamente sfatato il mito della maledizione degli adattamenti kinghiani... Muschietti, non deludermi!

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    1. Eh, non sapevo come descrivere la sensazione :P
      It è bellissimo, quest'anno possiamo dimenticarci de La Torre Nera e di The Mist e correre ad abbracciare Flanagan e Muschietti! :)

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  5. A differenza tua non sono un fan né di King né di Flanagan, però sembra da vedere... se riuscita a venderlo bene. ;)

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  6. Credevo avrei trovato durissima QUELLA scena (che comunque mi è stata insostenibile, eh, chè qua mammolette fino alla fine), ma la realizzazione che fa alla fine...pur conoscendola dal libro, mi ha sconvolto!

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    1. Eh, anche quello bel colpo :P
      Tranquilla, qui siamo tutte mammole, alla faccia dei mille film d'orrore visti!

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  7. Interessante. Questo inverno mi sa che recupero qualcuno di questi film prodotti da Netflix.

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    1. Questo secondo me è da vedere assolutamente! Tra l'altro quest'inverno dovrebbe uscire anche quello della babysitter pazza, di cui stanno dando il trailer proprio in questi giorni...

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  8. Prima il libro direi! Se sopravvivo a quello, allora film.

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    1. Il libro a un certo punto ti farà venire voglia di chiuderlo, ti avverto!

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