Attirata dal nome del regista e co-sceneggiatore Kurtis David Harder, ho deciso di recuperare Influencer, film del 2022 da poco uscito su Shudder. Cercherò di non fare spoiler.
Trama: in vacanza da sola in Tailandia, l'influencer Madison incontra una misteriosa ragazza che si offre di farle da guida per il Paese, ma non è tutto oro quello che luccica...
Negli ultimi anni, i social media e gli influencer sono diventati sempre più protagonisti all'interno del genere thriller horror che, come ben sapete, è forse il più pronto ad assorbire le novità sociali (nel bene e nel male) e trasformarle in materiale per nuovi incubi, o ad accentuarne le caratteristiche negative sottolineandole. Il nuovo film di Kurtis David Harder introduce l'argomento fin dal titolo e, sfruttando uno schema thriller neppure troppo innovativo, ci offre una riflessione sul significato dell'essere influencer e su ciò che si cela dietro tonnellate di foto, sorrisi e messaggi positivi scritti "col cuore". L'esistenza dei social e la possibilità di vivere sfruttando i like e le visualizzazioni per fare soldi infonde ad ogni singolo utente (ciò vale soprattutto per gli influencer ma pensate anche a tutti gli opinionisti improvvisati, me compresa, che si sentono in diritto di commentare cose giusto per il gusto di lasciare un segno della propria esistenza, per non parlare poi dei leoni da tastiera, ma qui esuliamo completamente dall'argomento del film, per fortuna) l'ingannevole convinzione di essere importante, che sia "tutto intorno a noi", come strillava anni fa la pubblicità della Vodafone. Questa aumentata consapevolezza dell'Ego ci induce a pensare che nulla di brutto potrà mai succederci, perché siamo noi i protagonisti della storia, 100% indispensabili a un'umanità che pende dalle nostre labbra; nel caso degli influencer, essi diventano presenze costanti del nostro distratto tempo libero, modelli di vita a cui aspirare e da cui farsi cullare tramite vuote ostentazioni di vacanze paradisiache, con foto accompagnate da messaggi positivi tirati fuori direttamente dai Baci Perugina o, peggio, da qualche manuale di autoaffermazione. Buoni giusto per qualche ora, insomma, e d'altronde fateci caso: quante delle pagine che seguite su Facebook o Instagram (spesso assai simili l'una all'altra e "figlie" di accurati studi sull'attività degli utenti, quindi per nulla personali e genuine), sono state per un po' presenze irrinunciabili della vostra quotidianità per poi sparire all'improvviso e diventare niente più di un vaghissimo ricordo nella vostra mente bombardata da mille stimoli diversi ogni giorno?
Ecco, Influencer si fa portavoce di tutti questi ragionamenti, sfruttandoli in maniera elegante ed ironica anche a livello strutturale (c'è un motivo per cui i titoli di testa arrivano dopo una ventina di minuti), senza tuttavia diventare una critica feroce del sistema. Anzi, l'occhio con cui il regista riporta le vicende di Madison è quasi indulgente con una ragazza entusiasta ma non stupida, che comincia ad essere dolorosamente consapevole non solo del glamour fasullo dietro le sue stesse parole, ma anche di una solitudine profonda, che nessuno username o falso amico attirato dalla fama potrà mai attenuare; l'ipocrisia di chi circonda Madison è palese fin dal primo minuto e anche la figura di CW inciampa, a lungo andare, nelle stesse dinamiche che scatenano la condanna di chi è tanto sfortunato da incontrarla, con ovvie conseguenze. L'uso intelligente di tutti i topoi legati al social networking si unisce a un budget un po' più consistente del solito, che permette al regista di sfruttare le bellezze naturali della Tailandia e svariati ambienti lussuosi ma effimeri, all'interno dei quali si muove con abilità consumata Cassandra Naud, ballerina-attrice caratterizzata da un'enorme voglia nera che le copre metà viso. La Naud si carica sulle spalle tutto il film, diventando l'inquietante ed affascinante Virgilio delle influencer decise a visitare la Thailandia, e concorre ad alimentare l'atmosfera thriller che altrimenti rischierebbe di affievolirsi un po' per problemi di ritmo iniziale (mentre da metà in poi il film fila come un treno!), confermandosi attrice da tenere d'occhio per il futuro. Sperando che prima o poi la distribuzione italiana decida di far arrivare Influencer anche da noi, vi consiglierei di segnarvi il titolo e di non perderlo!
Del regista e co-sceneggiatore Kurtis David Harder ho già parlato QUI.
Sara Canning interpreta Jessica. Canadese, ha partecipato a film come The War - Il pianeta delle scimmie, The Banana Splits Movie e a serie quali Smallville, Supernatural, Una serie di sfortunati eventi e C'era una volta. Anche produttrice, ha 36 anni e cinque film in uscita.
Emily Tennant, che interpreta Madison, aveva già partecipato al film Open 24 Hours. Se Influencer vi fosse piaciuto recuperate Ingrid va a Ovest. ENJOY!
Lo vidi un po' di tempo fa e non mi lasciò molto, un thriller easy che ha il pregio di guardare all'attualità e usare il pretesto dei social per raccontare ma poi concentrarsi su storie che abbiamo già visto. Sissy mi piacque un po' di più. Però sul tema è davvero superiore Ingrid goes West (con Aubrey Plaza), più sul drammatico ma con venature dark comedy.
RispondiEliminaDi Sissy parlerò nei prossimi giorni, anche io l'ho preferito, ma questo come thriller estivo è godibilissimo!
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