Trama: quattro amiche vanno a passare un weekend nell'hotel ereditato da Ruthie, e lì il loro rapporto si logorerà a poco a poco, tra visioni e bugie...
Inizierò il post con un'avvertenza. Bad Things è un film che potrebbe far saltare la mosca al naso a parecchie persone, perché la regista Stewart Thorndike ha scelto consapevolmente di farne una rilettura queer di Shining, omaggiando Kubrick a piene mani e mescolando le suggestioni del grande regista con uno spiccato gusto per il mumblegore. Detto proprio terra terra, nella prima parte del film "non succede nulla": le quattro protagoniste sono impegnate in un logorante rimpallo di speranze, bugie, frustrazioni e rimpianti che soverchiano i rari elementi perturbanti già presenti nel film di Kubrick, ovvero stanze misteriose dove sarebbe meglio non entrare e ospiti che non dovrebbero trovarsi in un albergo vuoto. Nella seconda parte, invece, succedono cose più "cattive" e l'irrealtà allucinata dell'hotel ereditato da Ruthie diventa tale da rendere difficile distinguerla dalla realtà oggettiva. Non stupitevi se, arrivati alla fine, ci saranno alcuni punti in sospeso che non avrete capito perché, se è vero che il plot twist è comprensibile e quasi banale, il finale è intriso di dettagli assurdi che portano a dubitare di ciò che si è visto fino a quel momento. La regista e sceneggiatrice Stewart Thorndike, oltre ad omaggiare platealmente Shining, ha dichiarato di avere avuto, come obiettivo, quello di affidare a un gruppo di personaggi queer quelle emozioni negative e la vena di follia tradizionalmente legate a uno stereotipo bianco e maschile (vedi, appunto, Jack Torrance ma anche, mi viene da pensare, al capofamiglia di Amityville, ma ce ne sono a bizzeffe), oltre a riflettere sull'importanza delle figure materne (in questo caso la mancanza delle stesse, nocciolo di tutte le insicurezze e fobie di Ruthie) e, ripensando a Bad Things alla luce di queste dichiarazioni, non posso che considerarlo un prodotto assai interessante e un'ottima rilettura di quello che è ormai diventato un classico dell'horror da smontare e ricostruire, non da plagiare.
Ciò che mi ha colpito di più guardando Bad Things è comunque la bravura delle attrici, a cominciare da Hari Nef e Gayle Rankin. La Rankin è, fin dall'inizio, connotata come parte dell'albergo, perché è slavata (il suo biondo è assurdo, una sfumatura che ho percepito come malata, sporca) e sbiadita come tutto ciò che compone l'arredo dell'hotel, in più il suo personaggio risulta sgradevole e ambiguo fin dall'inizio; viceversa, la Nef è pacatissima e quasi materna nel suo essere una persona innamorata al punto da concedere una seconda occasione nonostante il dolore, e brilla quando le "cose cattive" arrivano ad abbruttire anche lei. Annabelle Dexter-Jones e Rad Pereira sono un ottimo supporto che, alternativamente, contribuisce a rendere ancora più caotica ed angosciante la situazione o a risollevarla con leggerezza, e l'aggiunta di Molly Ringwald come donna d'affari/bombshell/figura materna è un tocco di classe. Certo, Bad Things è particolare ma non perfetto. La sensazione è quella che la regista abbia voluto mettere anche troppa carne al fuoco e che, a un certo punto, non abbia più saputo bene come gestire i diversi punti di vista dei personaggi e i vari tasselli del puzzle; in particolare, ci sono delle sequenze in cui Bad Things parrebbe prendere la via dello slasher tout court, una direzione che si perde dopo una decina di minuti per sparire come se non fosse mai esistita, e che per quanto mi riguarda poco aggiunge all'atmosfera già inquietante dell'albergo utilizzato come location. Ciò nonostante, se pensate di poter andare oltre l'avvertenza iniziale che ho messo nel post, Bad Things è un film particolarissimo e vi consiglierei di guardarlo, magari con una buona predisposizione all'attenzione e non dopo una giornata stancante!
Di Molly Ringwald, che interpreta Ms. Auerbach, ho già parlato QUI.
Stewart Thorndike è la regista e sceneggiatrice della pellicola. Americana, ha diretto un altro horror che non conosco, Lyle. E' anche attrice e produttrice.
Gayle Rankin interpreta Ruthie Nodd. Inglese, ha partecipato a film come Men e a serie quali GLOW. Ha 34 anni.
Hari Nef interpreta Cal. Americana, ha partecipato a film come Assassination Nation e Barbie. Anche produttrice, ha 32 anni e un film in uscita.
Dopo che l'Overlook hotel aveva fatto capolino (con la complicità di Poe) dentro la Queen Mary ora è il turno di queste "Cose cattive" in chiave queer (tema caro - ho letto - alla Thorndike). A me però ha indisposto parecchio, mi sono quasi sentito preso in giro in chiusura: quando un espediente narrativo si ferma alla superfice e fatica a rappresentare l'universale (insomma fatichi a riconoscerti) per me fallisce. Poi qui c'è poco sangue purtroppo non compensato né dalla tensione né dall'inquietudine. Interessante quello che dici dl tentativo della Thorndike ma, per me, non l'ha raggiunto che in parte.
RispondiEliminaA me è piaciuta molto l'atmosfera ma, come ho scritto, la Thorndike a un certo punto perde un po' di vista l'armonia d'insieme e vuole fare troppe cose, senza riuscirci. Ciò detto, è un film che sono contenta di avere visto.
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