Avrei voluto scrivere qualcosa di più su questi film, soprattutto sul primo, attesissimo revival di una saga molto amata, ma tra ferie, problemi informatici, nuove uscite succulente e mancanza di tempo, il rischio era di riuscire a redigere un post nel 2026. Mio malgrado, quindi, ecco un parere in pillole su Final Destination Bloodlines e Werewolves. ENJOY!
Final Destination Bloodlines (Zach Lipovsky e Adam Stein, 2025)
Credetemi, mi spezza il cuore parlare così brevemente di questo film. La saga di Final Destination non mi ha mai particolarmente entusiasmata, salvo per i primi due capitoli e il quinto, ma ovviamente mi ha comunque segnata, come cinefila e amante dell'horror. Diciamo che sto MOLTO attenta a tantissimi, potenziali modi di morire, da quando visto i film della saga per la prima volta, e quest'ultimo capitolo ha riconfermato la bastardaggine di alcuni, oltre ad avere portato su schermo una mia fobia enorme, rendendomi ancora più cauta nell'approcciarmi a determinati luoghi. Per quanto mi riguarda, infatti, la scena d'apertura di Final Destination Bloodlines è la più terrificante della saga, perché è una situazione che mi sono immaginata (non a questi livelli, certo) persino sulla Torre di Tokyo, portandomi a stare ben distante dal punto panoramico in cui gli ospiti possono camminare su una lastra trasparente. Fortunatamente, dopo quei dieci minuti di angoscia iniziale (che a me sono sembrati almeno due ore) in cui volevo uscire dalla sala, Final Destination Bloodlines si assesta su un tono più scanzonato, ma non stupido. Il film riflette parecchio sulla famiglia, sui "legami di sangue", su quanto il silenzio e la testarda decisione di proteggere le persone amate dalle nostre paranoie e dai nostri traumi, spesso le allontanino e le distruggano, condannando sia noi che loro a una triste solitudine o a un risentimento costante. C'è dunque tanto spazio per il divertimento, nel film, che inanella alcune delle morti più assurde, sanguinose, stupide e meglio congegnate della saga, ma anche per la commozione: Final Destination Bloodlines è dedicato quell'elegantissimo Signore di Tony Todd, il quale si accomiata dal pubblico con un monologo personale e struggente, che mi ha lasciata in lacrime sulla poltrona. Il buon Tony non è l'unico in grado di entrare nel cuore dello spettatore, però. A fianco di una protagonista simpatica ma dimenticabile, ci sono infatti le vere rivelazioni del film, due ragazzi per i quali ho sofferto davvero, sperando di non doverli mai vedere morire male (as if). Parlo del tenerissimo Bobby, accompagnato dall'inseparabile tartaruga e, soprattutto, della rivelazione di Final Destination Bloodlines, Richard Harmon con il suo Erik. Con qualche anno in meno e un po' di tempo in più mi metterei alla ricerca di tutte le apparizioni cinematografiche e televisive di questo attore, perché il fanciullo è entrato di diritto nel novero delle mie crush fulminanti, e riguarderei in loop il film solo per godermi la sua meravigliosa performance. Se non mi credete, correte a vedere il film e innamoratevi a vostra volta. Poi non dite che non vi avevo avvertiti.
Curiosità: Richard Harmon ha esordito, al cinema, in Trick'r Treat, dietro la maschera di Dracula di uno dei bambini nel pullman!
Werewolves (Steven C. Miller, 2024)
Muscolosissimo action con lupi mannari i quali, come sapete, non sono molto il mio genere, visto che preferisco i vampiri. In pratica, il film è una Notte del giudizio con licantropi annessi, che racconta la battaglia disperata di un gruppo di studiosi in cerca di una cura contro una pandemia licantropica iniziata con la superluna di un anno prima e, parallelamente, il tentativo di chi è rimasto ancora umano di barricarsi in casa e proteggersi alla vigilia di una nuova superluna. L'aspetto più interessante del film è l'idea di rendere la luce lunare come un virus che trasforma in lupi mannari, aggiungendo al pericolo di venire sventrati anche quello di mutare nel giro di pochi istanti, cosa che costringe gli sceneggiatori a inventarsi un paio di cosine niente male, che aumentano ulteriormente il tasso di tensione. Il "cosa mai potrà andare storto?" davanti a un inizio in cui vengono presentati due piani a prova di scemo, lascia ovviamente presto il passo a zanne, artigli e sangue, e mentirei se non dicessi che, in un paio di momenti, mi stavo rosicchiando le unghie dall'ansia. In generale, le parti action/horror del film sono molto ben fatte e, se i lupi mannari sono stati realizzati in CGI, tanto di cappello, perché non ho avuto la solita percezione di "pupazzone finto" che mi prende ogni volta che si fa uso smodato di questa tecnica. Purtroppo, bisogna sopportare un paio di inni all'amore tutto americano per le armi e la difesa militaresca della propria casa, ma compensa la presenza di un personaggio uguale in tutto per tutto al Napalm 51 di Crozza, perculato dall'inizio alla fine ed eclissato dalla muscolarità uberfiga di Frank Grillo. A proposito del quale, ci provano anche, a farlo passare per un dottore plurilaureato, ma chi ci crede, vista la fisicata gettata in faccia allo spettatore sul finale? Eh su. Comunque, se vi piace l'action pennellato d'orrore (il cui unico, vero difetto è quello di essere mortalmente serio, gli avrebbe giovato qualche momento faceto in più), questo film potrebbe fare per voi.
Curiosità: nel cast c'è anche Lou Diamond Phillips, attore di origini filippine che, probabilmente, conosciamo solo noi nati negli anni '80, visto che era il protagonista di hit dell'epoca come La bamba e Young Guns.
“Morte, non andar fiera se anche t’hanno chiamata
RispondiEliminapossente e orrenda. Non lo sei … Perché dunque ti gonfi?
Un breve sonno e ci destiamo eterni.
Non vi sarà più morte. E tu, morte, morrai.”
Che John Donne avesse trovato - quattro secoli or sono - la soluzione, o meglio, la risposta alla domanda che si pongono protagonisti e comprimari di una saga che, ancora non paga, va avanti da ben venticinque anni, ovvero: Come si può sfuggire alla morte? Semplice, morendo! Il Capitolo sei continua a mantenere ancora il suo registro slapstick (ma io penso più a Drag Me to Hell che a The Monkey) eppure… eppure qualcosa è cambiato: sarà stato vedere il volto scavato di Tony Todd dare il proprio commiato alla vita senza la severità del monito ma con la dolcezza e la franchezza di un genitore che dà risposte al proprio figlio impaurito (“Cosa c’è mamma?” “Sto morendo, Forest” dice semplicemente Sally Field al giovane Tom Hanks) oppure è proprio il tema della famiglia, per la prima volta così prepotentemente presente e invadente nella storia. Insomma, Bloodlines sceglie di giocare a carte scoperte stavolta; mantiene sempre la tensione, la imprevedibilità, la fisicità e l’assurdo delle sue morti ma adesso ci dice che in gioco non c’è solo la propria di vita ma da difendere e preservare quella di una intera discendenza. Già, e se la morte potessimo sconfiggerla anche così: continuando a vivere nel ricordo che conserva di noi nostro figlio? O, anche, nella tenerezza di una piccola tartarughina di cui una volta ci siamo presi cura e che continuerà a incedere lentamente sul terreno anche quando noi non saremo più.
Bellissima lettura, Tony Todd ne sarebbe felice!
Elimina👏👏👏
EliminaCiao Bolla, prima o poi devo vederla sta saga slasher, forse ne avrò visto un episodio, non ricordo.
In questi giorni stanno passando in tv Becky e settimana prossima la sua ira....mi sono detta che sicuramente li avevi visti e infatti...non ne perdi uno 😍 il primo è stato strepitoso, il secondo so già lo sarà meno ma fa niente, tosta la ragazzina !
Becky, almeno il primo, è stato una delle grandi gioie della pandemia. Serviva un film leggero per scaricare l'ansia, e cosa c'è di meglio di una ragazzina che saccagna i nazi?
EliminaPer quanto riguarda Final Destination, i primi due e il quinto sono molto belli, e questo è notevole. Sicuramente, una visione che ti consiglio!!!
👍
EliminaTi faccio una richiesta, sempre se non sei oberata da varie visioni da recuperare: se riesci metti L'innocenza di Kore-eda non in coda al tuo elenco on demand, sono disposta a spostare il mio che è il prossimo che dovresti vedere.
L'innocenza è un film a matrioska, da subito ti dico che devi veramente prestare attenzione, ogni volta il film riparte da una visione diversa dei protagonisti fino a riallacciare i fili. Leggevo che Patrizia, la tua lettrice, chiedeva ragguagli che non potevo dargli per non spoilerare un film che non hai ancora visto e che se metterai in coda rischia di non ricordare più. Ciao e grazie.
Grazie per la premura che dimostri verso Patrizia! Ho messo in cima alla lista degli on demand L'innocenza, spero di riuscire quanto prima!!
EliminaMi sono messa nei suoi panni; guardi un film, qualcosa non ti torna e cerchi un confronto...
EliminaGrazie.
Della saga di Final Destination ricordo i primi due, gli altri boh... Quanti ne hanno fatti?
RispondiEliminaQuesto nuovo comunque promette abbastanza bene e sono curioso di rivedere Richard Harmon, con quella sua faccia perfetta per gli horror, che avevo notato anni fa nella serie The Killing e poi avevo perso di vista.
Richard Harmon è IL motivo per vedere il film!
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