Le uscite di maggio della Midnight Factory sono state due: Scare Campaign, di cui parlerò nei prossimi giorni, e questo Yakuza Apocalypse (極道大戦争 - Gokudou Dai Sensou), diretto nel 2015 dal regista Takashi Miike.
Trama: Kamiura è un vampiro nonché boss della yakuza e mantiene la pace nelle strade usando il bastone con gli altri yakuza e la carota con i cosiddetti "civili". Un giorno Kamiura viene ucciso ma prima di morire morde il sottoposto Kageyama, trasformandolo a sua volta in vampiro e chiedendogli di vendicarlo...
Riuscire a rendere in un post lo squisito nonsense di Yakuza Apocalypse è praticamente impossibile: come si diceva nel più grande successo del Piotta "Io nun t'ho visto, t'ho vissuto". Ergo, il mio consiglio è quello di procurarvi immantinente il DVD/Blu Ray di Yakuza Apocalypse e immergervi in un universo che mescola senza soluzione di continuità (e senza vergogna, aggiungo) i più disparati generi cinematografici in un florilegio di trovate, trashate, momenti epici, botte e botti che probabilmente solo Miike di questi tempi può permettersi di portare sullo schermo uscendone non solo invitto, ma direttamente Gran Maestro. In Yakuza Apocalypse non è tanto importante la trama, dalla quale vi sconsiglio di provare a trarre un senso se non nella prima mezz'ora di film, bensì la palese gioia di riempire il metraggio con qualsiasi cosa assurda potesse venire in mente ai realizzatori. Di base, c'è un vampiro yakuza che muore e passa il testimone, sia della maledizione che della guida del clan, ad un suo giovane sottoposto costretto non solo a vendicare il boss ma anche a venire a patti con la sua nuova condizione di succhiasangue: preso dalla fregola, il nostro comincia a cibarsi anche di civili ma le sue vittime, invece di morire, diventano a loro volta dei vampiri yakuza. E' importante sottolineare la cosa, in quanto a questo punto i "civili" smettono di essere deboli pecorelle indifese e, oltre a venire mossi dalla sete di sangue, assumono gli stessi atteggiamenti di indolenza e strafottenza mostrati dai sottoposti di Kamiura all'inizio, cosa che da il la ad una serie di siparietti a dir poco esilaranti (oltre alla folle idea di cominciare a coltivare civili indifesi nelle serre. Ma questa è un'altra chicca da scoprire). Qui finisce la parte più o meno comprensibile della trama, alla quale Yoshitaka Yamaguchi, sceneggiatore discepolo di Miike, comincia fin dall'inizio ad aggiungere la qualunque, senza un motivo preciso e senza logica alcuna: Yayan Ruhian nei panni dello Steve Urkel picchiatore, vecchi che lavorano a maglia per tenere sotto controllo le emozioni negative, cervelli liquefatti, kappa puzzolenti, rane terrificanti e incazzose, kaiju, tatuaggi semoventi, inquisitori con la gorgiera, storie d'amore vissute nelle discariche, mille altre assurdità capaci di lasciare, alternativamente, esilarati e annichiliti di fronte a cotanta sfacciataggine.
La cosa interessante di Yakuza Apocalypse è che con tutto questo bailamme di roba anche lo stile di regia cambia spesso e volentieri. Da approcci più "classici" e legati a film d'argomento criminale si passa all'evoluzione "fumettosa" di Takashi Miike, che dirige la pellicola nemmeno fosse un cartone animato, per poi aggiungere un pizzico di western e uno stile che richiama ora un episodio dei Power Rangers, ora un ipercinetico film "di menare" orientale, ora uno di quegli esagerati horror alla Tokyo Gore Police e, ovviamente, la recitazione dei coinvolti (sulla quale sarebbe meglio sorvolare, suvvia), il make up, gli effetti speciali e persino i costumi (nonché la colonna sonora) cambiano ogni volta di conseguenza. Insomma, come già accadeva ai tempi di quel delirio di The Happiness of the Katakuris, è difficile inserire Yakuza Apocalypse dentro un genere ben definito, al punto che forse l'etichetta che meglio gli si adatta (se proprio vogliamo dargliene una) potrebbe essere "Varietà". Voi ora penserete: "E che schifo! Non lo guarderò mai nemmeno per sbaglio!". Male per voi, perché non potete capire. Io mi sono innamorata di questo film e soprattutto dell'incredibile bellezza del "più pericoloso terrorista del mondo". Se eviterete di guardare Yakuza Apocalypse non potrete comprendere la sua agilità in combattimento combinata all'incapacità di salire/scendere le scale, la musichetta che accompagna i suoi ingressi in scena, il suo sembiante morbidoso, lo scazzo atavico con cui non solo pesta la gente ma butta persino tutto all'aria, come i bambini col broncio. Ecco, a mio avviso questa figura in particolare (che per me è giù assurta a mito totale, ormai l'avrete capito) racchiude l'essenza del cinema di Miike, quel sottile confine tra anarchia e rincoglionimento che porta lo spettatore a sentirsi fondamentalmente preso per il chiulo e a ritrovarsi contemporaneamente impossibilitato ad odiare il buon Takashi sensei. E se non ci credete, chiedetelo al Bolluomo. Lui non è pazzo quanto me e non ha osato definire Yakuza Apocalypse bello ma sicuramente si è divertito un sacco guardandolo e, soprattutto, gli rimarrà impresso per un bel po' come una delle cose più assurde mai viste in vita sua. E se dopo questo non mi ha ancora mollata vuol dire proprio che that's aMMore, un po' come quello che mi lega da anni a Takashi Miike.
Del regista Takashi Miike ho già parlato QUI.
Yayan Ruhian interpreta Kyoken. Indonesiano, ha partecipato a film come The Raid - Redenzione, The Raid 2: Berandal e Star Wars - Il risveglio della forza. Anche stuntman, ha 49 anni e due film in uscita.
L'edizione home video della Midnight Factory conta tra gli extra un imperdibile making of ed è corredata da un libretto introduttivo (non esplicativo, nel caso ve lo stiate chiedendo!). Se Yakuza Apocalypse vi fosse piaciuto "tentate" Sukiyaki Western Django, The Happiness of the Katakuris, Getting Any? e magari anche Vampire Girl vs Frankenstein Girl. ENJOY!
Ok Takashi Miike, però questo film mi sembra una boiata.. ;)
RispondiEliminaDipende da come lo prendi. Io l'ho trovato geniale ed esilarante però sì, potrebbe anche essere una boiata: in questo caso, però, preparati ad affrontare l'ira del più pericoloso terrorista del mondo! :D
EliminaSembra roba per me ed il Khal!!!
RispondiEliminaSu Netflix stiamo guardando una giapponesata a puntate di cui non ricordo il titolo,che parla degli usi e costumi del giappone...l'hai visto?
Hmmm no!
EliminaSe mi dici il titolo appena riattiviamo l'abbonamento lo cerco :)
Di Miike mi ricordo "Ichi the Killer" che era grandguignolesco, ecessivo, ridicolo ed eccessivo più o meno come dev'essere questo film...
RispondiEliminaÈ un regista che fa boiate, ma boiate d'autore...
Ichi the Killer devo ancora vederlo quindi non posso fare paragoni. Questo però è esilarante, vedilo!
EliminaSembra talmente folle, che potrebbe diventare un mio cult... Me lo segno!
RispondiEliminaFammi poi sapere quando lo avrai visto! :)
EliminaNon vampiri ma zombi in Tokyo Zombie che ha molti punti in comune con
RispondiEliminaquesto... film. Puoi fare una recensione cambiando il titolo a questa
pagina perchè leggendo sembrava davvero che ti riferivi all'altro film,
anche quello da prendere spensieratamente e senza seguire la trama che
tanto è poca roba e slegata. Non mi resta che vedere anche questo e gli
altri del regista per fare il colpaccio. Ciao!
Tokyo Zombie però non è di Miike, o sbaglio? Non l'ho mai visto ma a questi punti, follia per follia, lo recupero... anche perché c'è Tadanobu Asano che adoro!!
EliminaCiao e grazie per essere passato!
Niente da dire, mi hai fatto venire voglia!
RispondiEliminaGuardalo, è geniale! Pura follia nipponica!
EliminaQuesto film per me è stato un "mamma mia". Nel senso che lo dicevo, "mamma mia", mentre lo guardavo. Al di là del fatto che è totalmente folle, ma vogliamo parlare dell'estetica? Certe scene poi sembravano delle splash page di un manga, plasticamente perfetta. Se girassero un film come questo all'anno, il mondo sarebbe un posto migliore.
RispondiEliminaSì, Miike continua a dare del bianco a chiunque!
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